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Doccio a Matteo 2007 Chianti Classico Ris. – Caparsa

Chianti Classico Riserva 2007 – Caparsa

Doccio a Matteo 2007

Doccio a Matteo Caparsa – Vigna singola a 450 mt a Radda in Chianti

Note sull’affinamento tratti dal dettagliato sito aziendale

Uvaggio: 95% Sangiovese, 5% Colorino.

Maturazione: 2 anni in Tonneau di 500 litri di Troncais, Allier, Vosges, Americano, Ungherese.
Fermentazione: spontanea, con lieviti autoctoni, per circa 12 giorni

Non ho avuto la fortuna di assaggiare questa annata al momento dell’uscita per poter valutare il suo cambiamento nel tempo, ma posso dire che a questa decina d’anni di bottiglia non è sopravvissuto niente che non sia Sangiovese e Radda. Al tempo non è sopravvissuto il legno, ma sono invece sopravvissute la freschezza, la grande concentrazione di succo, un tannino rigoroso e una persistenza inenarrabile.

Enonauta/Degustazione di Vino #030 - wine review - Doccio a Matteo 2007 di Caparsa -  concentrazione, intensità, persistenza, tra i migliori.

Il colore è Granato scuro, fitto. Non ha bisogno di troppo tempo per presentarsi e subito brilla per intensità e qualità del bouquet e offre una varietà di profumi filologici come i fiori secchi, il cassis e il mirtillo. La Scorza d’arancio, il Cuoio, le erbe aromatiche.

Enonauta/Degustazione di Vino #030 - wine review - Doccio a Matteo 2007 di Caparsa -  concentrazione, intensità, persistenza, tra i migliori.

In bocca risulta vino molto tattile. Morbido in princìpio data la grande concentrazione e la dolcezza del frutto, ma è un sorso rusticamente vivo, che ha sapore, lunghezza, non si esaurisce, animoso. Buona acidità e trama tannica fitta, tetragona, che ricorda quella dei vini di Caparsa da giovani. Lunghissimo finale balsamico.
Volendo raccontarlo in tre termini direi concentrazione, intensità, persistenza.

Enonauta/Degustazione di Vino #030 - wine review - Doccio a Matteo 2007 di Caparsa -  concentrazione, intensità, persistenza, tra i migliori.

Doccio a Matteo Caparsa 2007

I wasn’t lucky enough to taste this vintage at the time of its release to be able to evaluate its change over time, but I can say that nothing other than Sangiovese and Radda has survived this ten-year bottle. The wood has not survived over time, but the freshness, the great concentration of juice, a rigorous tannin and an unspeakable persistence have survived.


The color is dark, dense garnet. It doesn’t need too much time to present itself and immediately shines with the intensity and quality of the bouquet and offers a variety of philological scents such as dried flowers, cassis and blueberry. Orange peel, leather, aromatic herbs.

In the mouth it is a very tactile wine. Soft at first given the great concentration and sweetness of the fruit, but it is a rustically lively sip, which has flavour, length, does not run out, lively. Good acidity and dense, tetragonal tannic texture, reminiscent of that of young Caparsa wines. Very long balsamic finish. Wanting to describe it in three terms, I would say concentration, intensity, persistence.

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Barbera d’Alba Superiore 2016 – Scarzello

Barbera d’Alba Superiore 2016 – Scarzello

Scarzello è a Barolo. Giustamente famoso il suo Barolo Vigna Merenda, ma insieme a quello fu riportato dalla gita in cantina anche questa vigorosa Barbera d’Alba Sup. 2016. Che fu aperta coraggiosamente in barba al clima torrido.

Lunga macerazione e affinamento per 18 mesi in legni di diversa capacità.

Enonauta/Degustazione di Vino #027 - wine review - Barbera d'Alba Sup. 2016 - Scarzello - Estroverso e potente all'assaggio

Rosso rubino intenso. Molto compatto. Forte la spinta olfattiva, agevolata dal considerevole elemento alcolico, con sentori di Viola, Ciliegia Durone e Prugna blu, una speziatura netta di pepe sichuan e chiodo di garofano.

Estroverso e potente all’assaggio, inizialmente si sviluppa su registri morbidi, molta dolcezza di frutto e calore, però ben equilibrati da una acidità fluente e da un tannino di grana fine.

Enonauta/Degustazione di Vino #027 - wine review - Barbera d'Alba Sup. 2016 - Scarzello - Estroverso e potente all'assaggio

Il passaggio in frigo lo rende ancora più gradevole, per quanto la componente alcoolica resti comunque un po’ sopra le righe.

Stappato il 25 luglio 2019 per onorare il Santo Jacopo, patrono della Città di Pistoia, insieme al piatto della festa, i Maccheroni col Sugo D’anatra.

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Funnari 2015 – Mimmo Paone

Funnari 2015

Terre Siciliane igt

Mimmo Paone

A Torregrotta (Me) all’estremo nordorientale dell’isola nasce Funnari di Mimmo Paone.

Nero d’Avola in purezza.
1 anno in barrique di rovere.

Una piacevole ed economica sorpresa il Funnari 2015 di Mimmo Paone.
Vivo il colore, tra il granato scuro ed il Rubino.
Naso intenso con sentori di frutti scuri a piena maturazione, spezie dolci, caffè in tostatura.

Enonauta/Degustazione di Vino #025 - review - Funnari 2015 di Mimmo Paone. Nero d'Avola a metà strada tra modernità e tradizione

Esordisce estroverso, caldo e corposo. Il sorso però vira velocemente su toni piacevolmente sapidi e tannici che si prolungano abbondantemente e che al Funnari di Paone conferiscono personalità ed equilibrio.
Felice e centrata la mano che dosò il legno su questo vino. Che è avvertibile, credo, volendo essere avvertita.

Enonauta/Degustazione di Vino #025 - review - Funnari 2015 di Mimmo Paone. Nero d'Avola a metà strada tra modernità e tradizione

Con la porchetta. Con le melanzane al forno. Con la lasagna.

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Chianti Classico Riserva 2012 – Capannelle

Chianti Classico Riserva 2012 – Capannelle

il Chianti Classico Capannelle nasce a Gaiole in Chianti.

Si trovano indicazioni contrastanti sull’uvaggio. Il sito aziendale dice sangiovese 100 percento, in altri luoghi si fa accenno ai classici vitigni complementari del territorio. Nel dubbio mi affido al gusto e dichiaro che secondo me c’è il Canaiolo. Secondo me.
Fermentazione in acciaio e affinamento in botte da 16 hl per 18 mesi.
40 quintali per ettaro la resa.

Enonauta/Degustazione di Vino #024 - review - Chianti Classico Ris. 2012 di Capannelle. Eleganza Chiantigiana da Gaiole

Rubino scuro, cupo.

Rispetto ad altre bottiglie di alte altre annate questo 2012 in questa bottiglia è meno brillante. Ha meno slancio.

Naso sornione. Timidamente floreale, molto frutto scuro e molto maturo, accenni di spezie e col passare del tempo sentori boschivi e qualche sottile fragranza d’erba aromatica.

Enonauta/Degustazione di Vino #024 - review - Chianti Classico Ris. 2012 di Capannelle. Eleganza Chiantigiana da Gaiole

Acidità vischiosa non particolarmente viva, a dominare il sorso è ancora il frutto maturo. Il tannino è morbido, buon finale con retrogusto speziato.

Ciò che resta è un certo senso di incompiutezza.

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…Dark ruby.

Compared to other bottles of other vintages this 2012 in this bottle is less brilliant. It has less momentum. Sly nose. Timidly floral, very dark and very ripe fruit, hints of spices and over time woody scents and some subtle fragrance of aromatic grass. Viscous acidity not particularly lively, the ripe fruit still dominates the sip. The tannins are soft, with a good finish and a spicy aftertaste.

What remains is a certain sense of incompleteness.

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Rubis foncé. Comparé à d’autres bouteilles d’autres millésimes, cette année 2012 est moins brillante. Il a moins d’élan. Nez sournois. Fruit timidement floral, très sombre et très mûr, notes d’épices et de boisés au fil du temps et un parfum subtil d’herbe aromatique. Acidité visqueuse pas particulièrement vive, le fruit mûr domine toujours la gorgée. Les tanins sont doux, avec une bonne finition et un arrière-goût épicé.

Ce qui reste est un certain sentiment d’inachèvement.

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Bianco alla Marta 2015 – Buondonno

Bianco alla Marta 2015 – Buondonno

Bianco alla Marta dell’azienda Buondonno è un bianco di origine chiantigiana. Ci troviamo nella parte settentrionale del territorio di Castellina in Chianti. Altitudine sui 400 metri.
Trebbiano macerato dieci giorni con uve da vecchie viti, quelle che si vedono guardando dalla cantina in direzione sudorientale, un anno di affinamento in tonneau e barrique piegate a vapore.
1300 bottiglie in tutto.

Enonauta/Degustazione di Vino #022 - review - Bianco alla Marta 2015 di Buondonno.

Io non lo definirei orange perché non è arancione e credo che non ci fosse l’intenzione di farne un orange.
Lo penso e lo sento come un vino fatto come un tempo e di questo ho avuto la conferma emotiva/esperienziale al momento di immergervi le pesche saturnia a fine pasto come avrebbero fatto mio padre e i miei zii allora che bevevano i loro vini bianchi che erano tutti fatti come una volta perché “era quella volta”.
Vini fatti come una volta che, voglio precisare, io non ho mai avuto la possibilità di bere nel tempo in cui erano considerati normali bianchi se non quelle volte in cui gli anziani credevano giusto farne assaggiare un goccio ai più giovani, ma il cui gusto riemerge nella memoria sotto la spinta percettiva di alcuni vini moderni.

Enonauta/Degustazione di Vino #022 - review - Bianco alla Marta 2015 di Buondonno.

Non è estremo, non è opalescente. Non è criptico.
È invece color ambra splendente, pulito, intensamente profumato. Di albicocca disidratata, mela golden matura, narciso, noce brasiliana.
Il meglio di sé lo dà comunque nel sorso.
Che è materico, morbido, ma animato da acidità fluente e da un tannino netto che portano equilibrio e grande bevibilità. Lungo finale fresco con retrogusto di mandorla brasiliana.

Come disse il Signor Buondonno, servendocelo insieme a un formaggio di capra opera della figlia Marta che dà peraltro il nome al vino, col formaggio si abbina perfettamente.

ambre brillant, propre, intensément parfumé. Abricot déshydraté, pomme dorée mûre, narcisse, noix du Brésil.
Le meilleur de lui-même le donne encore dans la gorgée.
Ce qui est matériel, doux, mais animé par une acidité fluide et un tanin clair qui apporte équilibre et une grande buvabilité. Finale longue et fraîche avec un arrière-goût d’amande brésilienne.

bright amber, clean, intensely scented. Dehydrated apricot, ripe golden apple, narcissus, Brazilian walnut.
The best of himself still gives it in the sip.
Which is material, soft, but animated by flowing acidity and a clear tannin that bring balance and great drinkability. Long fresh finish with a Brazilian almond aftertaste.

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Nebbiolo Langhe 2015 – Cavallotto

Nebbiolo Langhe 2015 – Cavallotto

Langhe Nebbiolo Cavallotto – Castiglione Falletto

Nebbiolo da vigne da Barolo
15/18 mesi di affinamento in botte grande.

Enonauta/Degustazione di Vino #021 - review - Nebbiolo 2015 di Cavallotto.  Un vino che rivela ampiamente le possibilità del vitigno da cui deriva, anche quando non affinato per lunghissimo tempo

Uno straordinario esempio di equilibrio e compiutezza. Considerato da molti un piccolo barolo, credo sia più giusto definirlo un grande Nebbiolo. Perché questo è. Un vino che rivela ampiamente le possibilità del vitigno da cui deriva, anche quando non affinato per lunghissimo tempo e nelle sue declinazioni base.

Enonauta/Degustazione di Vino #021 - review - Nebbiolo 2015 di Cavallotto.  Un vino che rivela ampiamente le possibilità del vitigno da cui deriva, anche quando non affinato per lunghissimo tempo

Colore tra il rubino e il granato, limpido, trasparente e vivo, come si può vedere in foto.
Un vino che manifesta in atto le potenzialità dell’annata. Naso complesso e intenso dove a dominare sono note fruttate di lampone selvatico e ciliegia, floreali di rosa con sentori terragni e di liquirizia, un filo di spezia dolce.
Al contempo il sorso brilla per equilibrio, persistenza e bevibilità. Bella acidità e tannini maturi che compongono una trama ben integrata.

Da bere, ribere e poi ribere ancora.

Enonauta/Degustazione di Vino #021 - review - Nebbiolo 2015 di Cavallotto.  Un vino che rivela ampiamente le possibilità del vitigno da cui deriva, anche quando non affinato per lunghissimo tempo
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Teran 2016 – Skerk

Teran 2016 – Skerk

Venezia Giulia Igt

Terrano/Teran
Duino Aurisina/Carso

Biodinamico, lunga macerazione in tini aperti, un anno in barrique. Nessuna filtrazione.
Anche se tutti conoscono questo vino due parole di introduzione per non perdere l’allenamento.

Violaceo scuro impenetrabile.
Inizialmente monolitico. Col tempo il suo bouquet si libera e offre note di lampone fresco e ribes, sentori erbaceo/vegetali, ginepro e grafite. Bouquet che più passa il tempo e più si affina. Anche dopo molto tempo.

La sua freschezza è sconcertante per quanto è durevole e si riverbera in bocca creando un’onda che dal fondo bocca torna sulla punta della lingua. Tannini non pervengono, il sorso continua nervoso e vigoroso per molto, finale coerente di frutta e spezie.
Bene col Pollo al Tegame, eccezionalmente col Panino con Spalla Toscana.
A un primo giudizio il rapporto prezzo-felicità del Terrano di Skerk potrebbe non sembrare equo, ma certo non è un vino banale.

 

 

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Turpino 2010 – Querciabella

Turpino 2010 – Querciabella

Turpino di Querciabella viene fatto con le Uve dalle vigne aziendali in Maremma.

Blend di Cabernet Franc (40), Merlot (20) e Syrah (40). Biodinamico Steineriano in vigna. Fermentazione con lieviti indigeni. Affinamento in barrique nuove per il 20%

Consistente granato scuro. Turpino 2010 è un vino che si distingue per la sua elegante forza. Potente e dinamico al naso, dispiega un ventaglio aromatico complesso in cui risaltano i sentori di prugna e mora e accenni di tabacco dolce, spezie, di grafite e incenso.

Enonauta/Degustazione di Vino #014 review - Turpino 2010 di Querciabella. Un blend elegante dalle colline sopra Greve in Chianti

{Nez puissant et dynamique, il déploie une gamme aromatique complexe dans laquelle se détachent les arômes de prune et de mûre et des notes de tabac doux, d’épices, de graphite et d’encens.}

(Powerful and dynamic on the nose, it unfolds a complex aromatic range in which the scents of plum and blackberry and hints of sweet tobacco, spices, graphite and incense stand out.)

Attacco caldo, aromatico e non di petto, acidità vellutata e viva, tannino rifinito e setoso.

Piacevole ritorno di frutti di bosco nel centro bocca e lungo finale dove si riverbera la freschezza.

A volergli trovare per forza un punto debole si potrebbe dire che un po’ di corpo, di volume in più avrebbe forse giovato, ma resta la sensazione di aver bevuto un ottimo vino che è ulteriore conferma della vocazione di Querciabella per vini eleganti e puliti.

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Langhe Nebbiolo 2016 – G. D. Vajra

Langhe Nebbiolo 2016 – G. D. Vajra

Uve nebbiolo da giovani vigne site in diversi comuni per questo Langhe Nebbiolo Vajra.

Affinamento in vasche d’acciaio con un minimo apporto di legni neutri prima dell’imbottigliamento.

Azienda sita in Barolo.

Non ho bevuto tutti i nebbioli del mondo, ma non ne ho nemmeno bevuti pochi. Probabilmente il Nebbiolo, in tutte le sue declinazioni, è il vitigno che ho incontrato più volte nel mio cammino e da che mi ricordi credo che questo Nebbiolo 2016 di Vajra sia il più floreale che abbia mai annusato/bevuto.

La veste è rubino chiaro, trasparente e vivo. Come premesso è un vino floreale, talmente floreale da risultare inebriante, come stare in un prato fiorito in piena primavera. Poi fragolina, cassis e ricordi dell’incenso che arde nel turibolo.

Langhe Nebbiolo Vajra
Enonauta/Degustazione di Vino #013 - Langhe Nebbiolo 2016 di G.D. Vajra. Nebbiolo fragrante, fresco e convincente.

Il nitore, la levità, la fragranza e la raffinata semplicità dei profumi che compongono il ventaglio odoroso di questo Nebbiolo mi fanno pensare alla composta brillantezza di certe canzoni di Nick Drake.

Langhe Nebbiolo Vajra
Enonauta/Degustazione di Vino #013 - Langhe Nebbiolo 2016 di G.D. Vajra. Nebbiolo fragrante, fresco e convincente.

Al palato si conferma. Acidità setosa e tesa, succo fresco, tannino gentile e un buon finale di frutta fresca per un sorso più che piacevole.
Convincente.
Per fedeltà alla tipologia e valori espressi.

Langhe Nebbiolo Vajra
Enonauta/Degustazione di Vino #013 - Langhe Nebbiolo 2016 di G.D. Vajra. Nebbiolo fragrante, fresco e convincente.
Langhe Nebbiolo 2016 – G. D. Vajra
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Barbaresco Manzola 2008 - Fiorenzo Nada
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Barbaresco Manzola 2008 – Fiorenzo Nada

Risale al 2012 la mia visita all’azienda di Bruno Nada. Eppure conservo intatto nella memoria il ricordo dell’accoglienza ricevuta, della sua generosità nel raccontarsi e nel raccontare la storia della sua famiglia e della disciplina necessaria alla vita dell’agricoltore. E ricordo molto bene i vini bevuti quel giorno.
Resta ad oggi una delle esperienze più formative ed entusiasmanti nel mio percorso enoico.

Questa è una delle ultime bottiglie di quella trasferta, sopravvissuta a due traslochi e a una alluvione.

 

Barbaresco Manzola Fiorenzo Nada 2008

Fiorenzo Nada

100% Nebbiolo (Lampia e Michet)
24 mesi di botte
6 mesi di bottiglia
Treiso

Granato fitto e vivo il colore. Sornione d’acchìto, palesa con le ore un ricco bouquet.

Rosa essiccata, lampone e frutti di bosco maturi, si avvertono note di radice aromatica come rabarbaro e liquirizia, tabacco, qualche accenno boschivo.
Attacco gustativo fresco, l’acidità si impone e imprime al sorso una accelerazione emozionante. Segue grande intensità di frutto, materia e succo vibranti, una trama tannica integra e ben integrata. Sapidità sottotraccia che si allunga sul finale dove torna coerentemente la radice.
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L’assaggio ci parla di una bottiglia che può essere considerata vicina al vertice positivo della sua evoluzione. Che porta in dote al contempo grande dinamica gustativa ed equilibrio. Potenza verticale e grazia.

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The glass told us of a bottle that can be considered close to the positive point of its evolution. Which brings at the same time great gustatory dynamics and balance. Vertical power and grace.

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Le goût nous parle d’une bouteille qui peut être considérée comme proche du point positif de son évolution. Ce qui apporte à la fois une grande dynamique gustative et un bon équilibre. Puissance verticale et la grâce.

Barbaresco Manzola 2008 - Fiorenzo Nada
Barbaresco Manzola 2008 – Fiorenzo Nada
Barbaresco Manzola 2008 - Fiorenzo Nada
Barbaresco Manzola 2008 – Fiorenzo Nada

 
 
 
 
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