Barbaresco CURRÁ 2010 – Sottimano
CURRÁ mga in Neive con esposizione sud-ovest. 22 mesi in barrique e un anno in bottiglia. Barrique in parte nuove.
il 2010
Ho avuto l’occasione di assaggiare negli anni un certo numero di Barolo e Barbaresco del millesimo 2010 e certamente si può dire che l’annata fu favorevole. Eppure non ci si finisce mai di stupire per ciò che il tempo ci consegna in queste bottiglie che ogni tanto abbiamo la fortuna di aprire.
Lo stappo e mi vengono in mente una moltitudine di esclamazioni tra cui alcune toscane che non si possono mettere per scritto. Esclamazioni di apprezzamento per questo Barbaresco che mette insieme estrema definizione e profondità.
Il colore è granato, traslucido, colpisce istantaneamente l’anima balsamica di questo vino che mi ricorda l’eucalipto, la carne cruda, il ribes rosso. In secondo piano reminiscenze di radici aromatiche, bitter e ancora più in fondo al bouquet di questo vino si trovano suggestioni che riportano all’ingresso nel bosco, in una drogheria o in un emporio di un tempo che fu.
Vino Freschissimo, l’acidità è la guida di questo vino setoso, che è risolto, equilibrato, con alcool completamente fuso, tannini di grana extrafine e di discreto piglio. Colpisce la capacità di stratificarsi del sorso, la sua qualità e profondità, vino che non smette di metterti la mano sulla spalla con fare complice e dirti “senti?” nel suo sviluppo gustativo. Mentolato, Fruttato, speziato. Finissimo.
Con davanti ancora buone prospettive anche se preferisco averlo aperto adesso.
Se in questi ultimi anni mi avevano impressionato di Sottimano gli assaggi delle ultime annate, alla luce di questo stappo trova conferma anche la propensione alla longevità.
Prese un bel riconoscimento nel 2014 e chi lo diede non si sbagliò.
Barbaresco CURRÁ 2010 – Sottimano
CURRÁ mga in Neive with south-west exposure. 22 months in barrique and one year in bottle. Partly new barriques.
Over the years I have had the opportunity to taste a certain number of Barolo and Barbaresco from the 2010 vintage and it can certainly be said that the vintage was favourable. Yet we never cease to be amazed by what time gives us in these bottles that we are lucky enough to open every now and then.
I uncork it and a multitude of exclamations come to mind, including some Tuscan ones that cannot be written down. Exclamations of appreciation for this Barbaresco which combines extreme definition and depth.
The color is garnet, translucent, it instantly strikes the balsamic soul of this wine which reminds me of eucalyptus, raw meat, red currants. In the background are reminiscences of aromatic roots, bitters and even further down the bouquet of this wine there are suggestions that take you back to entering the woods, a grocery store or a general store from times gone by.
Very fresh wine, acidity is the guide of this silky wine, which is resolved, balanced, with completely melted alcohol, extrafine grain tannins and discreet tone. The sip’s ability to stratify, its quality and depth is striking, a wine that never stops putting its hand on your shoulder with an accomplice and telling you “can you feel?” in its gustatory development. Mentholated, fruity, spicy. Extremely fine.
With still good prospects ahead even if I prefer to have it open now.
If in recent years I have been impressed by the tastings of the latest vintages of Sottimano, in light of this stature the propensity for longevity is also confirmed.
He received a nice recognition in 2014 and whoever gave it was not wrong.
Scrittore/poeta disorganico, coltivatore principiante, cuoco discontinuo, sommelier agli inizi, movimentatore di poponi, giovane padre.