La Devozione Gastronomica Pistojese
(il santo, l’anatra e il caldo)
Il giorno 25 luglio a Pistoia è festa. Si onora il Santo Patrono che è San Jacopo, lo stesso del cammino di Santiago. Tradizione vuole che il pistojese devoto dimostri la sua devozione a tavola dove per il rituale pranzo, o la cena per i meno temerarii, si siede per affrontare un menù tipicamente invernale ad alto rischio di infarto e che dovrebbe prevedere la presenza di un Dae a tavola. Specialmente negli anni roventi come questo 2022.
Il menù immarcescibile prevede:
Maccheroni con Sugo di Anatra, Anatra in umido, fagiolini serpenti in umido. Vino ovviamente rosso.
Gli Enonauti non solo hanno pranzato fuori comune, ma hanno anche scelto un menù di sola carne grigliata. Quattro salsicce, quattro bistecchine di agnello e una lombatina. Un etto di prosciutto per cominciare, qualche foglia di insalata.
E quattro bottiglie da assaggiare nell’ombra torrida di un pergolato a Campotizzoro (Pt) 715 mt s.l.m.
Sessanta – Luca Bellani
Pinot Nero. 60 mesi sui lieviti. Dall’Oltrepò Pavese questo Blanc de Noirs Metodo Classico Dosaggio Zero di Luca Bellani.
Bolla impattante che finisce poi per diventare fine e stuzzicante. Colore dorato, sentori di ribes, non c’è pasticceria, c’è invece molto frutto, ci sono le erbe aromatiche, la susina selvatica.
Freschezza diffusa e mai urticante, bolla stuzzicante, di gusto pieno, coerente e con bella coda sapida.
Col prosciutto semidolce stava bene.
Hellen Orange 2020 – Valentina Passalacqua
Greco bianco 100 percento
Fermentazione spontanea e Macerazione in tino aperto.
Per me non ci siamo.
Colore aranciato, opalescente, aromi di mandarino, radici aromatiche, tutto molto sussurato. Potrebbe ricordare una spuma al ginger.
Acidità contratta, qualche tannino, nessuna, o scarsa senza voler infierire, dinamica gustativa, sorso breve e sfuggente. Finale che ricorda l’amaro del Pompelmo.
Mah…
Nebbiolo d’Alba 2017 – Az. Agr. Giovanni Prandi
Da Diano d’Alba
Concretissima eleganza e definizione.
Color granato, rosa, ribes, carruba, tabacco, sordo fresco, equilibrato, tannino granuloso, di lunga persistenza, rinfrescante. Sorso preciso e coerente.
Montepulciano d’Abruzzo 2018 “Inferi” – Marramiero
Vino spesso, concentrato, con note di affinamento evidenti, a tratti un po’ didascalico, ma non difetta di piacevolezza. Anche a 30 gradi centigradi
Colore scuro, Fruttato dolce, di frutto scuro, speziato, note di vaniglia e tostatura, buona acidità che innerva questa grande massa, la vivifica, tannini amichevoli, non ti asfalta, ma ti impegna. Sorso voluminoso che però non straborda mai. Con le bistecchine di agnello buona accoppiata.
Era caldo, but we lived to tell the tale.
Scrittore/poeta disorganico, coltivatore principiante, cuoco discontinuo, sommelier agli inizi, movimentatore di poponi, giovane padre.