Le Baròncole 2019 Chianti Classico Riserva – Fattoria San Giusto a Rentennano
Un vino poderoso e generoso. Ricco e preciso. Fatto con Sangiovese in gran parte e una piccolissima parte di Canaiolo. Cemento, tra i 16 e i 20 mesi in legni di varia capacità e poi 6 mesi di bottiglia. Di colore granato fitto, porta i profumi della prugna fresca e dell’arancia rossa mescolati a quelli del bosco, a ricordi balsamici ed ematici e più tenui sentori di tabacco e spezie.
In bocca a caratterizzarlo è il bilanciamento, il modo in cui gli elementi sono orchestrati in modo da risultare totalmente organici all’esperienza di gusto. Sapido e strutturato, con buona acidità distribuita, spazialità senza pesantezza, un tannino di forza considerevole e di forma particolare che stringe e poi lascia per un finale aperto, lungo, coerentemente di frutto fresco e spezie.
Vino non giovane, non ancora maturo. Da bersi nel presente o anche più avanti. Per chi lo beve da anni un Baròncole tra i migliori.
Le Baròncole 2019 Chianti Classico Riserva – Fattoria San Giusto a Rentennano
A powerful and generous wine. Rich and precise. Made with mostly Sangiovese and a very small part of Canaiolo. Cement, between 16 and 20 months in wood of various capacities and then 6 months in bottle. Of a dense garnet color, it brings the aromas of fresh plum and blood orange mixed with those of the forest, with balsamic and blood memories and more subtle hints of tobacco and spices.
What characterizes it in the mouth is the balance, the way in which the elements are orchestrated so as to be totally organic to the taste experience. Savory and structured, with good distributed acidity, spatiality without heaviness, a tannin of considerable strength and a particular shape that tightens and then leaves for an open, long finish, consistently of fresh fruit and spices.
Not young wine, not yet mature. To be drunk in the present or even later. For those who have been drinking it for years, one of the best Baròncole.
L’Enonauta è un navigatore.
A spingere il suo natante di tappi di sughero, nel grande mare delle cose del vino, sono il vento della curiosità, la “sete di conoscenza” e il piacere di condividere la mensa e la bottiglia. Non ha pregiudizi, non teme gli imprevisti, cambia volentieri idea, beve tutto con spirito equanime pur conservando le sue preferenze.
E questo blog è un diario di bordo a più voci, fatto di sensazioni e mai di giudizi. Sensazioni irripetibili, racconti di cantina, note di degustazione, percezioni talvolta chiare e talvolta oscure, non discorso sul vino, ma discorso dal vino e nel vino. Con l’umiltà di chi sa bene che il dominio dell’ancora da scoprire è vasto, che le bottiglie di vino sono tante e ci vuole molto impegno per berle tutte.