Chianti Classico DUELAME 2021 – Lamole di Lamole
Io e Martino Baldi lo assaggiammo alla Chianti Classico Collection 2024. Ci colpì ed emerse alla fine della fiera come uno degli assaggi più nitidi e convincenti tra la moltitudine di bottiglie presenti a dispetto del suo essere reperibile al supermercato e prodotto da un’azienda di proprietà di un grande gruppo. Contravvenendo quindi ulteriormente a una delle regole capitali del winelover di alta categoria, ovvero che la GDO è il demonio e tutto ciò che vi si compra non è buono, usufruimmo poi della stessa offerta del solito supermercato.
Un vino a cui darei la massima valutazione per i valori espressi in relazione alla tipologia e alle metodiche di produzione.
Sangiovese vinificato in acciaio. Poi invecchiato in botte e a seguire l’affinamento in bottiglia. L’altitudine e il suolo sono qui come in tutti i vini di Lamole una componente fondamentale.
Vino di colore mediamente fitto, fragrantissimo e filologico presenta prevalenti ricordi di giaggioli e marasche, l’arancia navel e il timo, con più discreti rimandi ematici e balsamici.
Al palato risulta pienamente definito, preciso, entra con freschezza tipica ben innervata, corpo snello e ottima e lunga dinamica di gusto. Ha tannini di carattere e fini, si beve e si ribeve con gioia accompagnando il pasto, finisce coerentemente con ritorno del frutto e in parte balsamico.
Bevuto ora dà grande soddisfazione, ma ancora tra qualche anno, con buona probabilità, regalerà emozioni a chi saprà conservarne qualche bottiglia.
Chianti Classico DUELAME 2021 – Lamole di Lamole
Martino Baldi and I tasted it at the Chianti Classico Collection 2024. It struck us and emerged at the end of the fair as one of the clearest and most convincing tastings among the multitude of bottles present despite its being available in the supermarket and produced by an owned company of a large group. Therefore further violating one of the capital rules of high-class wine lovers, namely that large-scale retail trade is the devil and everything you buy there is not good, we then took advantage of the same offer as the usual supermarket.
A wine to which I would give the highest rating for the values expressed in relation to the type and production methods.
Sangiovese vinified in steel. Then aged in barrels followed by refinement in the bottle. Altitude and soil are a fundamental component here, as in all Lamole wines.
A wine with a medium-dense colour, very fragrant and philological, with prevalent hints of irises and morello cherries, navel orange and thyme, with more discreet blood and balsamic references.
On the palate it is fully defined, precise, enters with typical well-innervated freshness, slim body and excellent and long dynamic flavour. It has characterful and fine tannins, it can be drunk over and over again with joy accompanying the meal, it ends consistently with a return of fruit and is partly balsamic.
Drunk now it gives great satisfaction, but in a few years, it will probably give emotions to those who know how to keep a few bottles of it.
L’Enonauta è un navigatore.
A spingere il suo natante di tappi di sughero, nel grande mare delle cose del vino, sono il vento della curiosità, la “sete di conoscenza” e il piacere di condividere la mensa e la bottiglia. Non ha pregiudizi, non teme gli imprevisti, cambia volentieri idea, beve tutto con spirito equanime pur conservando le sue preferenze.
E questo blog è un diario di bordo a più voci, fatto di sensazioni e mai di giudizi. Sensazioni irripetibili, racconti di cantina, note di degustazione, percezioni talvolta chiare e talvolta oscure, non discorso sul vino, ma discorso dal vino e nel vino. Con l’umiltà di chi sa bene che il dominio dell’ancora da scoprire è vasto, che le bottiglie di vino sono tante e ci vuole molto impegno per berle tutte.