Pinot Nero 2010 Dalzocchio | Vigneti delle Dolomiti igt – Rovereto
18 mesi in barrique, affinamento in bottiglia.
Se l’ultimo Pinot Nero Dalzocchio, era un 2013, che ho raccontato l’ho definito un “vino bosco” (leggi qui) per certe sue caratteristiche di ombrosa elusività, questo è invece, forse per i quasi 4 anni in più passati in bottiglia, un vino che mostra adesso di aver raggiunto un più evidente temperamento. E mostra un bouquet chiaro, aperto e un sorso ben delineato, disteso.
Colore vivo mediamente scuro. Spinge, è propulsivo, ricorda il lampone e la c’era d’api, il bitter e il mandarino, sulla distanza escono prepotenti le reminiscenze mentolato/balsamiche che finiscono per diventare un piacevole motivo trainante.
Ha tocco vellutato, sferico, dolce non dolce fruttuosità. Non manca di acidità che s’innerva e dinamizza il sorso, così come di tannini stuzzicanti che ne arricchiscono la trama. Profondo e decisamente persistente. Questa bottiglia sembra essere a un punto di ottima espressività e, pur non escludendo ulteriori sviluppi, mi sento di consigliare l’apertura. Sempre avendone ancora.
Pinot Noir 2010 Dalzocchio
Il mio Dalzocchio preferito. Il Pinot Nero 2010 Dalzocchio.
Pinot Noir 2010 Dalzocchio | Vigneti delle Dolomiti igt – Rovereto
18 months in barrique, refinement in bottle.
If the last Dalzocchio Pinot Noir was a 2013, which I described as a “woods wine” (read here) due to some of its characteristics of shadowy elusiveness, this one is instead, perhaps due to the almost 4 more years spent in bottle, a wine that now shows that it has achieved a more evident temperament. And it shows a clear, open bouquet and a well-defined, relaxed sip.
Medium dark bright colour. It pushes, it is propulsive, it recalls raspberry and beeswax, bitter and mandarin, in the distance the mentholated/balsamic reminiscences emerge forcefully and end up becoming a pleasant driving motif.
It has velvety touch, spherical, sweet not sweet fruitiness. There is no lack of acidity which invigorates and energises the sip, as well as appetizing tannins which enrich the texture. Deep and decidedly persistent. This bottle seems to be at a point of excellent expressiveness and, while not excluding further developments, I would recommend opening it. Always having more.
My favorite Dalzocchio.
Scrittore/poeta disorganico, coltivatore principiante, cuoco discontinuo, sommelier agli inizi, movimentatore di poponi, giovane padre.