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Champagne Laurent-Perrier Brut Millésimé 2008

Raramente scelgo di acquistare Champagne di grandi maison, al di fuori di sporadici e misurati incontri con i “mostri sacri” delle bollicine dunque Questo Champagne Laurent-Perrier Brut Millésimé 2008 di Laurent Perrier è stata quindi un ancor più rara eccezione nel panorama delle mie abituali scelte effervescenti. La rivelazione non è stata tanto il fatto che il vino fosse buono (in realtà è buonissimo), quanto che esso potesse competere con champagne di prezzo e categoria decisamente più elevati.

Pinot Noir e Chardonnay in parti uguali per questa annata di rara eccellenza, una delle migliore degli ultimi cinquanta anni, forse anche più.

Giallo paglierino brillante, perlage finissimo, ricco e di grande persistenza. Al naso esprime un carattere solido e seduttivo, molto complesso, con elementi minerali e gessosi, agrumi e fiori bianchi. Il contatto con la bocca è di seta, le bollicine sembrano carezzare letteralmente il cavo orale, senza mai eccedere nè ritrarsi. Grande vivacità, persistenza e profondità, le quali ritornano con coerenza sul frutto maturo (in particolare limone e scorza di arancio), con un’acidità vivace e ponderata. Finale di grande spessore, che regala una bellissma lunghezza minerale e salina.

Champagne eccellente, di categoria superiore, che ha nelle corde dell’equilibrio, dell’armonia e della finezza i suoi migliori pregi, senza però risultare mai banale o scontato. Come detto è un vino che a mio avviso, almeno in questa eccezionale annata, può competere con “cugini” di livello superiore, e per questo non ho dubbi nel dire che rappresenta un buon rapporto qualità prezzo all’interno della propria tipologia.

Vino da grande pasto, che non teme il confronto con pietanze anche elaborate. Le prospettive di evoluzione sono ancora decisamente interessanti.

Enonauta/Degustazione di Vino #199 - Champagne Laurent-Perrier Brut Millésimé 2008 | Vino da grande pasto, che non teme il confronto con pietanze anche elaborate
Enonauta/Degustazione di Vino #199 - Champagne Laurent-Perrier Brut Millésimé 2008 | Vino da grande pasto, che non teme il confronto con pietanze anche elaborate

Champagne Laurent-Perrier Brut Millésimé 2008

I rarely choose to buy Champagne from great maisons, outside of sporadic and measured encounters with the “sacred monsters” of bubbles, therefore this Laurent-Perrier Brut Millésimé 2008 Champagne by Laurent Perrier was therefore an even rarer exception in the panorama of my usual ones. effervescent choices. The revelation was not so much that the wine was good (in reality it is very good), but rather that it could compete with champagnes of a decidedly higher price and category.

Pinot Noir and Chardonnay in equal parts for this vintage of rare excellence, one of the best of the last fifty years, perhaps even more.

Brilliant straw yellow, very fine, rich and persistent perlage. On the nose it expresses a solid and seductive character, very complex, with mineral and chalky elements, citrus fruits and white flowers. The contact with the mouth is silky, the bubbles seem to literally caress the oral cavity, without ever exceeding or retreating. Great liveliness, persistence and depth, which return coherently on the ripe fruit (in particular lemon and orange peel), with a lively and considered acidity. Very thick finish, which gives a beautiful mineral and saline length.

Excellent champagne, of a superior category, which has its best qualities in its balance, harmony and finesse, without however ever appearing banal or predictable. As mentioned, it is a wine that in my opinion, at least in this exceptional vintage, can compete with higher level “cousins”, and for this reason I have no doubts in saying that it represents a good quality/price ratio within its typology.

A wine for a great meal, which does not fear comparison with even elaborate dishes. The evolution prospects are still decidedly interesting.

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Champagne André Beaufort Brut Reserve e Pinot Noir Bourgogne Haute-Côte de Beaune 2018 Domaine du Lycée Viticole

– Champagne André Beaufort Brut Reserve

– Pinot Noir Bourgogne Haute-Côte de Beaune 2018 Domaine du Lycée Viticole

Pochi giorni fa a Verona ho cenato presso L’Antica Bottega del Vino. Mentre mi rinfrancavo con gli ottimi piatti della tradizionale cucina veneta, essendo solo, ho scelto di bere al calice. Chiacchierando con il competente ed accogliente sommelier ho optato per lo Champagne di André Beaufort Brut Reserve Ambonnay (che non bevevo da qualche tempo) e successivamente un Pinot Noir di Borgogna, precisamente l’Haute Côte de Beaune Domaine Lycée Viticole 2018 (conosciuto, ma non bevuto in precedenza). Innanzi tutto grandi complimenti per il coraggio di tenere (o aprire su richiesta) vini del genere, poiché é sempre più difficile (con le dovute eccezioni del caso) trovare al calice vini di un certo calibro e fuori dalle principali rotte commerciali o modaiole.

Lo Champagne di Beaufort si presenta con un bel colore giallo paglierino brillante. Al naso è molto delicato e non troppo espressivo, con accenni di fiori bianchi, polpa di agrumi e lievitazione. Buon perlage, piuttosto fine, presente e persistente. Al palato è spiazzante. Attacca morbidissimo, cremoso, riempie la bocca con una dolcezza che si percepisce non derivante semplicemente da dosaggi zuccherini elevati, come accade purtroppo ormai in moltissimi champagne (Beaufort utilizza infatti solo lieviti indigeni e zuccheri naturali come il mosto d’uva o il succo d’uva concentrato sia per il tirare che per il dosage). Al contempo è fresco e vivo grazie alla bella acidità e ad una sapidità sferzante che ripulisce il palato e giocando da contraltare al bilanciamento della spiccata morbidezza. Grande persistenza e chiusura con una piacevole e leggera nota ossidativa.

I vini di André Beaufort (tra i pionieri del naturale/biodinamico/biologico nella Champagne) non sono per tutti e non sono certamente accademici. Ma ben vengano anche bollicine come queste che escono dagli schemi tradizionali ingessati da un eccessivo lavoro di cantina e dosaggi che uccidono il vino e la sua possibilità di espressione. Per esperienza con Beaufort si rischia di bere una grandissima bottiglia (sopratutto vecchi millesimi o vecchie sboccature) ma talvolta anche una bottiglia piuttosto squilibrata. La frase “ogni bottiglia è diversa” è estremamente calzante. L’importante è sapere cosa si cerca da una bottiglia di vino, visto anche che i prezzi non sono propriamente economici.

Il Bourgogne Haute-Côte de Beaune 2018 della scuola vitivinicola di Beaune è invece un Pinot Noir a dire poco didattico. Tipico rosso rubino un pò scarico e trasparente. Al naso piccoli frutti rossi croccanti, prugna, ciliegia, viola, accenni speziati. Al palato é secco e fresco, con un pregevole bilanciamento tra morbidezza e verticalità. Bella acidità e mineralità, tannini delicatissimi e vellutati, corpo snello ma presente. Chiude il sorso piuttosto lungo, con un bel sentore di radice di liquirizia. Molto elegante, equilibrato e di ottima beva. È un vino buonissimo da bere ora, senza aspettare troppo per non perderne la fragranza. Tutto quello che ci si potrebbe aspettare da un giovane Pinot Noir di Borgogna prodotto da un Lycée Viticole. È certamente un base, non molto complesso e giovane, ma stiamo parlando di Côte d’Or ad un rapporto qualità-prezzo impressionante. Andate a vedere il prezzo sul sito del produttore (diverso sarà se lo troverete online o a scaffale in qualche enoteca) ed a quel punto, dopo averlo assaggiato, vi sembrerà un piccolo miracolo che si trasforma in vino quotidiano.

Enonauta/Degustazione di Vino #163/164 - review -  Champagne André Beaufort Brut Reserve & Pinot Noir Haute-Côte de Beaune 2018 Lycée Viticole
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