Barbaresco Ovello 2016 – Cascina Morassino
Cantina in Barbaresco. 4,5 ettari, impostazione classica. 20 mesi in botti e un anno in bottiglia.
Stappo, verso e c’è qualcosa che mi parla di un vino surmaturo. Però mi sbaglio. È solo il preponderante carattere etereo del vino che mi trae in inganno.
Il colore è granato fitto e l’arieggiamento rende percepibili piacevoli sentori di arancia amara o Melangolo, carruba e ribes, terra secca, pellame a contorno della dominante Eterea.
In bocca il vino risulta strutturato, caldo e denso, con decisa impronta alcolica non dovuta a mio avviso semplicemente alla gradazione, ma anche alla sua “presenza” che a tratti rende il sorso un po’ faticoso. Vigoroso fino quasi alla Virulenza. Al netto di questo alcol forse eccessivo, in bocca emerge un’anima più fruttata, durevole e salda grazie a una acidità viva e a tannini rigorosi.
Per mio parere, troppo alcool e poco bilanciamento.
Barbaresco Ovello 2016 – Cascina Morassino
Cellar in Barbaresco. 4.5 hectares, classic setup. 20 months in barrels and a year in bottle.
I uncork, pour and there is something that tells me of an overripe wine. But I am wrong. It is only the predominant ethereal character of the wine that deceives me. The color is dense garnet and the aeration makes pleasant hints of bitter orange or Melangolo, carob and currant, dry earth, leather perceptible as a side dish to the dominant Eterea.
In the mouth the wine is structured, warm and dense, with a strong alcoholic imprint not due in my opinion simply to the alcohol content, but also to its “presence” that at times makes the sip a bit tiring. Vigorous almost to Virulence. Despite this perhaps excessive alcohol, a more fruity, long-lasting and solid soul emerges in the mouth thanks to a lively acidity and rigorous tannins.
In my opinion, too much alcohol and not enough balance.



L’Enonauta è un navigatore.
A spingere il suo natante di tappi di sughero, nel grande mare delle cose del vino, sono il vento della curiosità, la “sete di conoscenza” e il piacere di condividere la mensa e la bottiglia. Non ha pregiudizi, non teme gli imprevisti, cambia volentieri idea, beve tutto con spirito equanime pur conservando le sue preferenze.
E questo blog è un diario di bordo a più voci, fatto di sensazioni e mai di giudizi. Sensazioni irripetibili, racconti di cantina, note di degustazione, percezioni talvolta chiare e talvolta oscure, non discorso sul vino, ma discorso dal vino e nel vino. Con l’umiltà di chi sa bene che il dominio dell’ancora da scoprire è vasto, che le bottiglie di vino sono tante e ci vuole molto impegno per berle tutte.