Barbaresco Montestefano 2015 – Rivella Serafino
Per raccontare questo vino mi avventuro volentieri nella lingua fino a definirlo il miglior 2015 delle Langhe provato fino ad oggi. Un Azzardo apparentemente, ma per chi ce l’ha nel bicchiere nemmeno tanto. È un vino che sfiora la perfezione espressiva/stilistica in assoluta fedeltà alla tipologia.
Barbaresco classicista, autodefinizione del proprio stile espressa a voce da Teobaldo Rivella a chi scrive. Lunghe macerazioni, lunghi affinamenti in botti grandi con le uve dal cru Montestefano. Ma qui a mio avviso c’è stato qualcosa, c’è stata la mano magistrale e lungimirante che decide di fare, o non fare, qualcosa e che ci ha restituito una interpretazione mirabile di vitigno e annata congiuntamente.
Vino luminoso, dall’ampio bouquet con reminiscenze di rose e melograni, farina di carrube e spezie e più accenati ricordi di genziana ed altre erbe aromatiche, note di anice e balsamiche. Precisione e incisività.
Il sorso è lineare, contraddistinto da una tensione gustativa continua, acidità netta e tannino grintoso senza eccessi, un ritorno di frutto freschissimo che conquista e ammalia, vitalità, struttura, equilibrio, un finale rinfrescante e arioso come pochi.
Vino da Hall of Fame
Barbaresco Montestefano 2015 – Rivella Serafino
To describe this wine I willingly venture into the language to define it as the best 2015 from the Langhe I have tried to date. A gamble apparently, but for those who have it in their glass not even so much. It is a wine that borders on expressive/stylistic perfection in absolute fidelity to the typology.
Barbaresco classicist, self-definition of his style expressed verbally by Teobaldo Rivella to the writer. Long macerations, long refinements in large barrels with grapes from the Montestefano cru. But in my opinion there was something here, there was the masterly and far-sighted hand that decides to do, or not do, something and which gave us an admirable interpretation of grape variety and vintage together.
Bright wine, with a large bouquet with reminiscences of roses and pomegranates, carob flour and spices and more pronounced memories of gentian and other aromatic herbs, aniseed and balsamic notes. Precision and incisiveness.
The sip is linear, characterized by a continuous gustatory tension, clear acidity and gritty tannin without excess, a return of very fresh fruit that conquers and enchants, vitality, structure, balance, a refreshing and airy finish like few others.
Hall of Fame wine
L’Enonauta è un navigatore.
A spingere il suo natante di tappi di sughero, nel grande mare delle cose del vino, sono il vento della curiosità, la “sete di conoscenza” e il piacere di condividere la mensa e la bottiglia. Non ha pregiudizi, non teme gli imprevisti, cambia volentieri idea, beve tutto con spirito equanime pur conservando le sue preferenze.
E questo blog è un diario di bordo a più voci, fatto di sensazioni e mai di giudizi. Sensazioni irripetibili, racconti di cantina, note di degustazione, percezioni talvolta chiare e talvolta oscure, non discorso sul vino, ma discorso dal vino e nel vino. Con l’umiltà di chi sa bene che il dominio dell’ancora da scoprire è vasto, che le bottiglie di vino sono tante e ci vuole molto impegno per berle tutte.