Bottiglie, Degustazioni

Chianti Classico Gran Selezione San Lorenzo 2018 – Castello di Ama

Chianti Classico Gran Selezione 2018 San Lorenzo – Castello di Ama

Da Gaiole in Chianti Sangiovese da selezione con una piccola parte di Merlot e Malvasia Nera. 14 mesi in barrique nuove per il 22 % e a seguire due anni di bottiglia. Vino simbolico, ma anche espressione di qualità che si rinnova. Da non sottovalutare la reperibilità ad un prezzo ancora ragionevole.

Colore rubino fitto, finemente profumato con ricordi di frutti scuri, balsamici, lavanda e spezie, più tenui sentori di sottobosco e tabacco.

Sorso più sottile che in altre annate. Non sottile in senso assoluto, ma in altre annate mi era parso più concentrato. Ha andatura elegante, sviluppo gustativo lineare all’insegna di un equilibrio manifesto e di un coerente centrobocca frutto/spezie. Alcol temperato e acidità diffusa, tannini ben maturati per un finale aperto e lungo.

Già assaggiato in precedenza, trova conferma la sensazione che San Lorenzo 2018 può essere bevuto da subito con soddisfazione. Ma anche poi.

Enonauta/Degustazione di Vino #327 - review - Chianti Classico Gran Selezione San Lorenzo 2018 - Castello di Ama | una delle massime espressioni chiantigiane

Chianti Classico Gran Selezione 2018 San Lorenzo – Castello di Ama

From Gaiole in Chianti Sangiovese from selection with a small part of Merlot and Malvasia Nera. 14 months in new barriques for 22% followed by two years in bottle. Symbolic wine, but also an expression of quality that is renewed.

Dense ruby ​​colour, finely scented with hints of dark, balsamic fruits, lavender and spices, plus faint hints of undergrowth and tobacco.

Thinner sip than in other vintages. Not subtle in an absolute sense, but in other years it seemed more concentrated to me. It has an elegant pace, linear flavor development characterized by clear balance and a coherent fruit/spice mid-mouth. Temperate alcohol and widespread acidity, well-ripened tannins for an open and long finish.

Already tasted previously, the feeling that San Lorenzo 2018 can be drunk immediately with satisfaction is confirmed. But also then.

Enonauta/Degustazione di Vino #326 - review - Chianti Classico Gran Selezione San Lorenzo 2018 - Castello di Ama | una delle massime espressioni chiantigiane

Standard
Bottiglie, Degustazioni

Barbera d’Alba Superiore “Mélia” 2021 – E. Molino

Barbera d’Alba Superiore Mélia 2021 – E. Molino

La Barbera Mélia dell’azienda Molino è l’ultimo dei vini recuperati al Mercato Fivi 2023 che conferma l’ottima impressione suscitata sul momento. 

Una superbarbera questa della Cantina E. Molino di La Morra. Colore scuro, giovanile, sprigiona aromi floreali, di frutti scuri, cassis, chiodo di garofano. Vino decisamente aperto. La potenza del sorso potrebbe anche risultare impressionante, ma non deraglia mai nell’oppressivo. Secco, ha concentrazione, molta sostanza, freschezza e calore, incalzante, vigoroso e piacevole. Finale rigorosamente, coerentemente e vigorosamente sul frutto.

Ricorda per intensità e dinamica di gusto alcune Barbere del Cav. Accomasso e esattamente come quelle la si può rubricare alla voce “vino della felicità”. 

Magari è solo la suggestione legata al nome Annunziata sulla bottiglia. Vai a sapere…

Finita agilmente la bottiglia insieme a ospiti bevitori “non esperti” che hanno mostrato apprezzamento e nessuna fatica. L’interrogativo che sorge alla fine di questa bottiglia che mostra che si può bere bene anche a 16 gradi, così come dopo certi ottimi vini pugliesi da 17 gradi, è quanto sia praticabile la via dell’arrendersi all’andamento climatico e cercare il meglio in relazione alla situazione senza assecondare gusti e mode.

Enonauta/Degustazione di Vino #350 - review - Barbera Superiore Mélia 2021 di E. Molino. Vigorosa e coinvolgente Barbera da La Morra
Enonauta/Degustazione di Vino #350 - review - Barbera Superiore Mélia 2021 di E. Molino. Vigorosa e coinvolgente Barbera da La Morra

Barbera d’Alba Superiore Mélia 2021 – E. Molino

The Barbera Mélia from the Molino company is the latest of the wines recovered at the 2023 Fivi Market which confirms the excellent impression made at the time.

This is a superb Barbera from the E. Molino winery in La Morra. Dark coloured, youthful, it releases floral aromas of dark fruits, cassis and cloves. Definitely open wine. The power of the sip may be impressive, but it never derails into the oppressive. Dry, it has concentration, a lot of substance, freshness and warmth, pressing, vigorous and pleasant. Finish strictly, consistently and vigorously on the fruit.

It is reminiscent of some of Cav’s Barberas in terms of intensity and dynamic flavour. Accomasso and exactly like those it can be classified under the heading “wine of happiness”.

Maybe it’s just the suggestion linked to the name Annunziata on the bottle. Go find out…

The bottle was easily finished together with “non-expert” drinking guests who showed appreciation and no effort. The question that arises at the end of this bottle which shows that you can drink well even at 16 degrees, as well as after certain excellent Apulian wines at 17 degrees, is how practicable is the path of surrendering to climate trends and seeking the best in relation to the situation without pandering to tastes and fashions.

Standard
Bottiglie, Degustazioni

Pinot Nero 2010 – Dalzocchio

Pinot Nero 2010 Dalzocchio | Vigneti delle Dolomiti igt – Rovereto

18 mesi in barrique, affinamento in bottiglia. 

Se l’ultimo Pinot Nero Dalzocchio, era un 2013, che ho raccontato l’ho definito un “vino bosco” (leggi qui) per certe sue caratteristiche di ombrosa elusività, questo è invece, forse per i quasi 4 anni in più passati in bottiglia, un vino che mostra adesso di aver raggiunto un più evidente temperamento. E mostra un bouquet chiaro, aperto e un sorso ben delineato, disteso.

Enonauta/Degustazione di Vino #399 - review - Pinot Nero 2010 - Dalzocchio  | bouquet chiaro, aperto e un sorso ben delineato, disteso

Colore vivo mediamente scuro. Spinge, è propulsivo, ricorda il lampone e la c’era d’api, il bitter e il mandarino, sulla distanza escono prepotenti le reminiscenze mentolato/balsamiche che finiscono per diventare un piacevole motivo trainante.

Enonauta/Degustazione di Vino #399 - review - Pinot Nero 2010 - Dalzocchio  | bouquet chiaro, aperto e un sorso ben delineato, disteso

Ha tocco vellutato, sferico, dolce non dolce fruttuosità. Non manca di acidità che s’innerva e dinamizza il sorso, così come di tannini stuzzicanti che ne arricchiscono la trama. Profondo e decisamente persistente. Questa bottiglia sembra essere a un punto di ottima espressività e, pur non escludendo ulteriori sviluppi, mi sento di consigliare l’apertura. Sempre avendone ancora.

Enonauta/Degustazione di Vino #399 - review - Pinot Nero 2010 - Dalzocchio  | bouquet chiaro, aperto e un sorso ben delineato, disteso

Pinot Noir 2010 Dalzocchio

Il mio Dalzocchio preferito. Il Pinot Nero 2010 Dalzocchio.

Pinot Noir 2010 Dalzocchio | Vigneti delle Dolomiti igt – Rovereto

18 months in barrique, refinement in bottle.

If the last Dalzocchio Pinot Noir was a 2013, which I described as a “woods wine” (read here) due to some of its characteristics of shadowy elusiveness, this one is instead, perhaps due to the almost 4 more years spent in bottle, a wine that now shows that it has achieved a more evident temperament. And it shows a clear, open bouquet and a well-defined, relaxed sip.

Medium dark bright colour. It pushes, it is propulsive, it recalls raspberry and beeswax, bitter and mandarin, in the distance the mentholated/balsamic reminiscences emerge forcefully and end up becoming a pleasant driving motif.

It has velvety touch, spherical, sweet not sweet fruitiness. There is no lack of acidity which invigorates and energises the sip, as well as appetizing tannins which enrich the texture. Deep and decidedly persistent. This bottle seems to be at a point of excellent expressiveness and, while not excluding further developments, I would recommend opening it. Always having more.

My favorite Dalzocchio.

Standard
Bottiglie, Degustazioni

Aiace 2020 Salice Salentino Riserva – Castello Monaci

AIACE  Salice Salentino Riserva 2020 – Castello Monaci

80% Negroamaro e Malvasia Nera il resto. Affinamento di 12 mesi in barrique di primo passaggio ed altri 12 mesi in botti grandi, per poi affinare e completarsi altri 6 mesi in bottiglia. Aiace è proprio il vino che uno vuole bere dopo aver ascoltato un luminare americano del vino raccontare che è finito il tempo dei vini opulenti. E anche per dare un po’ di colore al ricordo di quei vini magri e smunti, chiamiamoli però vini in sottrazione, spuntati da tutte le parti per assecondare la nuova voga e che ci siamo sorbiti di malavoglia come un film di Lars Von Trier. Aiace è la risposta, una delle risposte possibili, alla fine del vino opulento.

Il Colore è scuro, al naso sono dominanti i sentori di prugna, di alloro, del tabacco del sigaro toscano extravecchio. A lato, o di comporto, altre reminiscenze come il chiodo di garofano e note vegetali, ma fondamentalmente in tre descrittori lo possiamo riassumere bene. Non complesso, ma concreto e preciso. 

Secco, niente di meditativo o ridondante, concentrazione vitale e fresca con centrobocca decisamente ricco di calore e materia e tannini raffinati. Apprezzabile anche lo sviluppo gustativo, con finale insistito sul frutto/spezie. Un vino che seppure non definiresti elegante comunica una sua sicura e precisa baldanza portando i suoi 15 gradi con disinvoltura.

Non sottovaluterei il prezzo di questo vino in relazione alla soddisfazione, vino che può essere abbinato a molteplici piatti della tradizione pugliese, ma non farebbe cattiva figura nemmeno con la cucina toscana. 

La bottiglia poteva essere più leggera, ma non era delle più pesanti. 

Molto bene.

Enonauta/Degustazione di Vino #398 - review - AIACE  Salice Salentino Riserva 2020 - Castello Monaci | Secco, niente di meditativo o ridondante. ottimo rapporto qualità prez
Enonauta/Degustazione di Vino #398 - review - AIACE  Salice Salentino Riserva 2020 - Castello Monaci | Secco, niente di meditativo o ridondante. ottimo rapporto qualità prez

AIACE  Salice Salentino Riserva 2020 – Castello Monaci

80% Negroamaro and Malvasia Nera the rest. Aging for 12 months in first passage barriques and another 12 months in large barrels, to then refine and complete another 6 months in the bottle. Aiace is precisely the wine one wants to drink after listening to an American wine luminary say that the time of opulent wines is over. And also to give a little color to the memory of those thin and emaciated wines, let’s call them subtraction wines, which have sprung up from all over to satisfy the new trend and which we have reluctantly sat through like a Lars Von Trier film. Ajax is the answer, one of the possible answers, to the end of the opulent wine.

The color is dark, the nose is dominated by hints of plum, laurel and extra-old Tuscan cigar tobacco. Alongside, or in addition, other reminiscences such as clove and vegetal notes, but basically we can summarize it well in three descriptors. Not complex, but concrete and precise.

Dry, nothing meditative or redundant, vital and fresh concentration with a mid-mouth decidedly rich in heat and substance and refined tannins. The flavor development is also appreciable, with an emphasis on fruit/spices at the end. A wine that, although you wouldn’t define it as elegant, communicates its confident and precise boldness, carrying its 15 degrees with ease.

I would not underestimate the price of this wine in relation to satisfaction, a wine that can be paired with many traditional Apulian dishes, but would not make a bad impression even with Tuscan cuisine.

The bottle could have been lighter, but it wasn’t the heaviest.

Very good.

Standard
Bottiglie, Degustazioni

ElloNero 2020 Etna Rosso – Battiato

Ellonero 2020 Etna Rosso – Battiato

Nerello Mascalese dal versante orientale della montagna, fermentazione poi affinamento in tonneau e acciaio. Di ispirazione è un vino artigianale.

Il colore tende al granato, mostra fin da subito un carattere peculiare con profilo olfattivo centrato sui sentori vegetali di piante aromatiche e muschio, poi cenere spenta, resina e solo in secondo piano i ricordi di frutta che a me fanno sovvenire il corbezzolo e la bacca di Goji. Certamente peculiare, ma a mio avviso difetta un po’ in precisione/finezza..

Il Vino è ben sapido, con buon equilibrio, media densità e freschezza, tannini ruspanti con ritorno di frutto maturo e timo/rosmarino. Un po’ monotematico, ma si conferma al palato l’identità peculiare di questo vino che, seppure non abbia trovato entusiasmante, intendo riprovare.

Presentato in degustazione tematica sui vini dell’Etna il giorno 19 gennaio.

Enonauta/Degustazione di Vino #397 - review - Ellonero 2020 Etna Rosso - Battiato | Etna Rosso peculiare, ma poco preciso.
Enonauta/Degustazione di Vino #397 - review - Ellonero 2020 Etna Rosso - Battiato | Etna Rosso peculiare, ma poco preciso.

Ellonero 2020 Etna Rosso – Battiato

Nerello Mascalese from the eastern side of the mountain, fermentation then aging in tonneau and steel. Of inspiration it is an artisanal wine.

The color tends towards garnet, it immediately shows a peculiar character with an olfactory profile centered on the vegetal hints of aromatic plants and moss, then spent ash, resin and only in the background the memories of fruit which remind me of strawberry tree and berry. of Goji. Certainly peculiar, but in my opinion it lacks a little in precision/finesse.

The wine is very tasty, with good balance, medium density and freshness, free-range tannins with a return of ripe fruit and thyme/rosemary. A little monothematic, but the peculiar identity of this wine is confirmed on the palate and, even if I didn’t find it exciting, I intend to try it again.

Presented in a thematic tasting of Etna wines on January 19th.

Standard
Bottiglie, Degustazioni

Saumur Champigny 2018 Vieilles Vignes – Domaine Filliatreau

Saumur Champigny 2018 Vieilles Vignes – Domaine Filliatreau

Monumentale Cabernet Franc della Loira di colore scuro, che offre ottime reminiscenze di cassis, pepe, erbe aromatiche tritate, balsamiche, ma che ritorna sempre sui frutti scuri maturi.
Vino concentrato, spesso, pieno, che riporta nel sorso la frutta, molta frutta, eppure fluisce, non manca di freschezza. Inoltre ha profondità, tannini robusti ma non spigolosi, un vino festoso, esuberante, quasi muscolare, però mai viscoso che finisce lungamente come comincia, ovvero con una grossa onda di frutto.

Per la mia precedente esperienza avevo cominciato a pensare che i Cabernet Franc della Loira fossero tutti sottili e salati e invece questo mi ricorda che sono anche corposi.

Enonauta/Degustazione di Vino #396 - review - Saumur Champigny 2018 Vieilles Vignes - Domaine Filliatreau | Esplosivo Franc
Enonauta/Degustazione di Vino #396 - review - Saumur Champigny 2018 Vieilles Vignes - Domaine Filliatreau | Esplosivo Franc
Standard
Bottiglie, Degustazioni

“Selmo” Etna Rosso 2020 – Nuzzella

Etna Rosso Selmo 2020 – Nuzzella

Una giovane azienda di Piedimonte sul versante orientale della Montagna. Nerello Mascalese da coltivazione ragionata con vinificazione in acciaio e seguente affinamento in tonneau e acciaio.
Ha colore granato traslucido,
Vino che all’olfatto è decisamente aperto con ricordi fruttati delicati che possono ricordare il melograno come il Fico d’india, echi di tamarindo, bitter e chinotto.

In bocca a spiccare è l’asse acido/salina. L’acidità non arriva a essere tagliente, ma è ben affilata, incisiva. Il vino è di forma asciutta, ben sapido con considerevole progressione di gusto. I tannini sono peperini, ma mai invasivi.
Un vino buono, che si finisce in tempo breve. Lineare, ben fatto, pronto. Si potrebbe dire che manca forse di un guizzo in più, ma è un dettaglio.

Presentato con successo in degustazione tematica sui vini dell’Etna il giorno 19 gennaio.

Enonauta/Degustazione di Vino #395 - review - Etna Rosso Selmo 2020 - Nuzzella | Lineare, ben fatto, pronto, con bel bouquet

Enonauta/Degustazione di Vino #395 – review – Etna Rosso Selmo 2020 – Nuzzella | Lineare, ben fatto, pronto, con bel bouquet

Enonauta/Degustazione di Vino #395 - review - Etna Rosso Selmo 2020 - Nuzzella | Lineare, ben fatto, pronto, con bel bouquet

Etna Rosso Selmo 2020 – Nuzzella

A young company from Piedimonte on the eastern side of the mountain. Nerello Mascalese from rational cultivation with vinification in steel and subsequent refinement in tonneau and steel.
It has a translucent garnet color,
A wine that is decidedly open on the nose with delicate fruity flavors that can recall pomegranate such as prickly pear, echoes of tamarind, bitter and chinotto.

What stands out in the mouth is the acid/saline axis. The acidity is not sharp, but it is well sharpened and incisive. The wine is dry in shape, very tasty with a considerable progression of taste. The tannins are peppery, but never invasive.
A good wine, which can be finished in a short time. Linear, well made, ready. One could say that it perhaps lacks an extra sparkle, but it is a detail.

Successfully presented at a thematic tasting of Etna wines on January 19th.

Standard
Bottiglie, Degustazioni

53 – La Grange aux Belles 2020

53 – La Grange aux Belles 2020
Vin de France
Cabernet Franc – Loira

È un Cabernet Franc della Loira, eseguito con attitudine fortemente artigianale. Vinificato in cemento, affinato in vetroresina.
Rubèsto al momento d’essere sturato. Appare un po’ scombinato, sghembo e puzzone. In questi casi è necessario tornare dopo un po’ e così mi bevo un paio di sorsi lasciando due dita di vino nel bicchiere e torno ad assaggiare la sera.

Con l’ossigeno ha evidentemente un rapporto privilegiato perché ha trovato nel tempo intercorrente tra il pranzo e la cena una sua quadratura, sempre comunque all’insegna della rusticità.
Di colore scuro purpureo, reminiscenze di geranio, cassis, pepe nero, altre note balsamiche e di smalto, appena terroso. Residui sentori più “informali” che ci riportano all’iniziale rusticità. Direi un po’ di Brett.
Al palato è immediato, pieno, fruttuoso, quasi morbido, di acidità larga e tenore alcolico ben bilanciato, tannini non domesticati. A tratti pare di avvertire una punta di dolcezza. È in fase retrolfattiva che ritorna l’anima un po’ selvatica di questo vino che qualcuno avrebbe ceduto alla tentazione di lavandinare all’apertura, qualcuno probabilmente lo avrebbe trovato ancora irricevibile anche dopo l’arieggiatura.
A me è parso un vino di carattere, non preciso, ma che porta le sue imprecisioni in un quadro di piacevolezza in cui, pur non arrivando a definirle organiche a questa piacevolezza, trovano una collocazione. A tratti trascinante insieme a una teglia di lasagne (vedi foto) per un bell’incontro amichevole Italia – Francia.

Enonauta/Degustazione di Vino #394 - review - 53 - La Grange aux Belles | Franc della Loira in principio scombinato, ma che rimonta
Enonauta/Degustazione di Vino #394 - review - 53 - La Grange aux Belles | Franc della Loira in principio scombinato, ma che rimonta
Enonauta/Degustazione di Vino #394 - review - 53 - La Grange aux Belles | Franc della Loira in principio scombinato, ma che rimonta

53 – La Grange aux Belles 2020
Vin de France
Cabernet Franc – Loire

It is a Cabernet Franc from the Loire, made with a highly artisanal attitude. Vinified in concrete, aged in fiberglass.
Rubèsto when it’s time to be unblocked. He appears a little disorganized, crooked and smelly. In these cases it is necessary to return after a while and so I drink a couple of sips leaving two fingers of wine in the glass and come back to taste in the evening.

It evidently has a privileged relationship with oxygen because it has found its own balance in the time between lunch and dinner, always in the name of rusticity.
Dark purple in colour, reminiscences of geranium, cassis, black pepper, other balsamic and enamel notes, slightly earthy. Residual more “informal” hints that bring us back to the initial rusticity. I’d say a little bit of Brett.
On the palate it is immediate, full, fruitful, almost soft, with broad acidity and well-balanced alcohol content, untamed tannins. At times you seem to detect a hint of sweetness. It is in the after-olfactory phase that the somewhat wild soul of this wine returns, which some would have succumbed to the temptation to wash upon opening, some would probably still have found it inadmissible even after aerating.
To me it seemed like a wine with character, not precise, but which brings its inaccuracies into a framework of pleasantness in which, although they cannot be defined as organic to this pleasantness, they find a place. At times enthralling together with a pan of lasagne (see photo) for a nice friendly match between Italy and France.

Standard
Bottiglie, Degustazioni

Chianti Classico 2020 – Buondonno

Chianti Classico 2020 – Buondonno/Az. Casavecchia alla Piazza

Per liberarsi definitivamente dall’Anosmia non c’è che stappare un tonico e rinfrancante, già all’osservazione del colore, Chianti Classico di Gabriele Buondonno che a mio avviso è già da tempo uno dei migliori interpreti del Sangiovese e questa interpretazione ne è lampante conferma.

Sangiovese davvero smagliante, da vigneti nella zona nordovest di Castellina in Chianti, con lunga macerazione e invecchiamento in legni di varia misura. Chiaro, fragrante come una valigetta di essenze di profumeria. Ricorda il giaggiolo, il ribes, la fragolina di bosco, l’anice stellato, la scorza di arancia. 

Al palato è snello, tonico, con acidità preminente, diffusa, coerente ritorno di piccoli frutti rossi, tannini granulosi mai invadenti. Assunto, ovviamente, nella giusta dose potrebbe essere consigliato come rimedio omeopatico.

Scontato forse, ma in questo caso fortemente raccomandabile, l’abbinamento con la Bistecca al sangue, un hamburger non troppo magro, un Roastbeef.

Enonauta/Degustazione di Vino #393 - review - Chianti Classico 2020 - Buondonno/Az. Casavecchia alla Piazza | un grande Buondonno
Enonauta/Degustazione di Vino #393 - review - Chianti Classico 2020 - Buondonno/Az. Casavecchia alla Piazza | un grande Buondonno
Enonauta/Degustazione di Vino #393 - review - Chianti Classico 2020 - Buondonno/Az. Casavecchia alla Piazza | un grande Buondonno

Chianti Classico 2020 – Buondonno/Az. Casavecchia to the Square

To definitively free yourself from Anosmia, all you have to do is uncork a tonic and refreshing, already looking at the color, Chianti Classico by Gabriele Buondonno who in my opinion has been one of the best interpreters of Sangiovese for some time and this interpretation is clear confirmation of this .

Truly dazzling Sangiovese, from vineyards in the northwest area of ​​Castellina in Chianti, with long maceration and aging in wood of various sizes. Clear, fragrant like a briefcase of perfumery essences. Reminiscent of irises, currants, wild strawberries, star anise, orange peel.

On the palate it is lean, toned, with prominent, widespread acidity, a coherent return of small red fruits, grainy tannins that are never intrusive. Obviously taken in the right dose it could be recommended as a homeopathic remedy.

Perhaps obvious, but in this case highly recommended, is the pairing with rare steak, a not too lean hamburger, or roast beef.

Standard
Bottiglie, Degustazioni

Dolcetto di Diano d’Alba Sup. Garabei 2021 – Giovanni Abrigo

Dolcetto Garabei di Diano d’Alba Sup. 2021 – Giovanni Abrigo 

Ultimo tra i vini bevuti intorno al 31 dicembre a essere raccontato, ma quello che ha lasciato più entusiasmo residuo. Un po’ per affezione personale al Dolcetto di Diano d’Alba e un po’ per la sua travolgente vitalità. E ultimo per un po’, almeno fino ad oggi, a causa di un problemino all’olfatto causatomi da qualche patogeno nemico della degustazione.

Un dolcetto di spessore questo dell’azienda Giovanni Abrigo, dalle vigne più vecchie, con vinificazione in cemento.

Vino generoso. Più generoso delle annate precedenti che avevo avuto modo di assaggiare. Scuro e fitto il colore, tendente al porpora. Generosamente profumato con ricordi di viola, mora e chiodo di garofano, qualche accenno di balsamicità e con sorso davvero ricco, gustoso, a tratti impetuoso con tannini ben calibrati, acidità fluente e un ritorno fruttato/speziato davvero imponente. Un dolcetto semplicemente dolcetto da applauso e sul cui buon futuro sono pronto a scommettere. Fotografato con lo gnocco fritto con Prosciutto arrosto con cui fece accoppiata vincente. Ma non solo.

Enonauta/Degustazione di Vino #392 - review - Dolcetto di Diano d'Alba Sup. Garabei 2021 - Giovanni Abrigo | Un dolcetto semplicemente dolcetto da applauso

Dolcetto Garabei di Diano d’Alba Sup. 2021 – Giovanni Abrigo

Last of the wines drunk around December 31st to be talked about, but the one that left the most residual enthusiasm. Partly out of personal affection for Dolcetto di Diano d’Alba and partly due to its overwhelming vitality. And last for a while, at least until today, due to a little problem with my sense of smell caused by some pathogen hostile to tasting.

This is a rich dessert from the Giovanni Abrigo company, from the oldest vineyards, with vinification in concrete.

Generous wine. More generous than the previous vintages I had had the opportunity to taste. The color is dark and dense, tending towards purple. Generously scented with hints of violet, blackberry and clove, some hints of balsamicity and a truly rich, tasty, at times impetuous sip with well-calibrated tannins, flowing acidity and a truly impressive fruity/spicy return. A simply sweet treat to applaud and on whose good future I am ready to bet. Photographed with the fried gnocco with roasted ham with which it made a winning combination. But not only.

Standard