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Primitivo di Manduria 2019 – Luca Attanasio

Primitivo di Manduria 2019 – Luca Attanasio

È un vero piacere sorseggiare questo Primitivo di Luca Attanasio da Sava nell’alto Salento, un piacere che si rinnova e stratifica ad ogni sorso. Ed è prova che si possono fare vini dal tenore alcolico importante, concentrati, ma non meramente opulenti.

Questo nello specifico è un Vino sontuoso, tonico, dalla muscolatura allenata. Per quanto non verticale, come sembra debbano essere tutti i vini al giorno d’oggi, ma ben vivo.

Primitivo coltivato ad Alberello, acciaio e 12 mesi in barrique 

La colorazione è scura, la densità è manifesta. I profumi sono penetranti e ricordano il frutto scuro come il mirtillo, le spezie, il tabacco, le erbe aromatiche. 

Sul palato esercita un bella pressione, sferico, 15.5 gradi alcolici ben supportati dalla sostanza e dal considerevole sviluppo di gusto. A suo modo è fresco, per quanto non sia la sua caratteristica primaria, con acidità distribuita e tannini ben piazzati.

Vino importante, sostanzioso, però mai ingombrante e addirittura molto bevibile seppure nella sua muscolarità. Ovviamente non lo consiglierei mai all’aperitivo, ma lo consiglierei senza dubbio per una bella cena con pietanze di carne elaborate. 

Una delle ultime bottiglie riportate dal Mercato Fivi 2023.

Enonauta/Degustazione di Vino #333 - review - Primitivo di Manduria 2019 - Luca Attanasio | Vino sontuoso, tonico, gustoso
Enonauta/Degustazione di Vino #333 - review - Primitivo di Manduria 2019 - Luca Attanasio | Vino sontuoso, tonico, gustoso
Enonauta/Degustazione di Vino #333 - review - Primitivo di Manduria 2019 - Luca Attanasio | Vino sontuoso, tonico, gustoso

Primitivo di Manduria 2019 – Luca Attanasio

It is a real pleasure to sip this Primitivo by Luca Attanasio from Sava in the upper Salento, a pleasure that is renewed and stratified with every sip. And it is proof that it is possible to make wines with a significant alcohol content, concentrated, but not merely opulent.

This specifically is a sumptuous, tonic wine with trained muscles. Although not vertical, as all wines seem to be nowadays, but very much alive.

Primitivo grown in Alberello, steel and 12 months in barrique

The color is dark, the density is evident. The aromas are penetrating and reminiscent of dark fruit such as blueberry, spices, tobacco, aromatic herbs.

On the palate it exerts a nice, spherical pressure, 15.5 degrees of alcohol well supported by the substance and the considerable development of taste. In its own way it is fresh, although this is not its primary characteristic, with distributed acidity and well-placed tannins.

An important, substantial wine, but never cumbersome and even very drinkable despite its muscularity. Obviously I would never recommend it as an aperitif, but I would undoubtedly recommend it for a nice dinner with elaborate meat dishes.

One of the last bottles brought back from the Fivi 2023 Market.

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Côtes du Jura Tradition 2015 – Domaine Rolet

Cotes de Jura Tradition 2015 – Domaine Rolet

Sull’etichetta è specificato che si tratta di un  vino ossidativo e del resto viene dallo Jura che è uno dei luoghi dove la tradizione del vino ossidato non si è mai persa. 

Savagnin e Chardonnay in parti uguali. 4 anni di elevazione in legno per entrambi, il Savagnin sous voile, presumo in botte scolma. In blend per 3 mesi e poi in bottiglia.

Oro antico brillante, acquavite di mele inizialmente poi molte spezie, molti fiori, elicriso soprattutto, capperi freschi aperti, frutto tropicale, orzo, fieno, nocciole, con l’arieggiamento emergono altre note fruttate di drupe. Non mancano le fragranze.

In bocca è una lama su cui è appena passata la Cuticola. Sulle prime ci si concentra su quella perché non si può fare altro. Poi cresce e intorno a questa acidità il vino aumenta di forza gustativa e di profondità e non essendo affatto un vino magro il sorso risulta equilibrato e di giusta definizione. 

L’apertura gli giova da tutti i punti di vista.

Per gli amanti del genere e per chi si diletta in abbinamenti difficili. 

Enonauta/Degustazione di Vino #332 - review - Cotes de Jura Tradition 2015 - Domaine Rolet | Vino ossidativo dallo Jura con buon corpo
Enonauta/Degustazione di Vino #332 - review - Cotes de Jura Tradition 2015 - Domaine Rolet | Vino ossidativo dallo Jura con buon corpo
Enonauta/Degustazione di Vino #332 - review - Cotes de Jura Tradition 2015 - Domaine Rolet | Vino ossidativo dallo Jura con buon corpo

Cotes de Jura Tradition 2015 – Domaine Rolet

On the label it is specified that it is an oxidative wine and after all it comes from the Jura which is one of the places where the tradition of oxidized wine has never been lost.

Savagnin and Chardonnay in equal parts. 4 years of maturation in wood for both, the Savagnin sous voile, I presume in empty barrels. Blended for 3 months and then bottled.

Brilliant ancient gold, apple brandy initially then many spices, many flowers, especially helichrysum, fresh open capers, tropical fruit, barley, hay, hazelnuts, with airing other fruity notes of drupes emerge. There is no shortage of fragrances.

In the mouth is a blade over which the cuticle has just passed. At first we focus on that because there’s nothing else we can do. Then it grows and around this acidity the wine increases in gustatory strength and depth and since it is not a lean wine at all the sip is balanced and with the right definition.

Openness benefits him from all points of view.

For lovers of the genre and for those who enjoy difficult combinations.

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Eventi

VINIPENDENTI 2024 – Stazione Leopolda – Pisa

Vinipendenti è una manifestazione vinicola che si svolge a Pisa presso la stazione Leopolda ed è incentrata sulla promozione dei vignaioli naturali, qualunque cosa con questo termine ci si prefissi di rappresentare.

La stazione Leopolda è molto accogliente e gli spazi per muoversi sono comodi, ovviamente ci sono orari di maggiore affluenza in cui risulta complesso fermarsi a parlare con i produttori anche perchè il pubblico è variegato e specie nelle giornate di sabato e domenica all’ora dell’aperitivo risulta molto legato alla componente alcolica presente nel vino. 

Molto carina l’idea del concerto a fine evento, quest’anno era presente BOBO RONDELLI, incluso nel ticket di ingresso. 

Sono andato nella giornata di lunedì, quella che dovrebbe essere limitata agli operatori al costo di 10 euro e molti dei produttori presenti già li conoscevo e mi ero fatto una piccola selezione delle aziende da provare.

Le mie prime due soste sono state alle distribuzioni WINE INDIPENDENT e ROOTS.

I vini in degustazione sono all’insegna del naturale integrale, bassissimi i quantitativi di solforosa se non del tutto assenti. Questo dato viene sventolato prima dell’assaggio, cosa per me inconcepibile, i vini non sempre equilibrati, specie nella componente volatile ma dalle facce dei miei compagni di assaggi devo dire che risultano graditi.

La visita al banco di Lesom, giovanissima azienda della Mosella, ci ha regalato delle ottime espressioni di riesling provenienti da tre parcelle. Altezza diversa, affinamento e sosta sulle fecce variabile portano a tre espressioni diverse di un vitigno da me molto apprezzato.

Cantina Pub Agricolo con sede a Mamoiada ci ha colpiti per la prepotenza del cannonau riserva, pericoloso vista la gradazione, ma soprattutto per Vermentino e Granatza dai profumi intensi e poliedrici.  

Etnella e Abbazia San Giorgio sono due tappe obbligate che mi portano a risentire i vini dell’Etna e di Pantelleria, Attia e Joe Pesk su tutti. Due bianchi leggermente macerati pieni di carattere non appiattiti né omologati nel gusto. 

Piacevole scoperta Casa Lucciola da Matelica con un Verdicchio macerato veramente intrigante. 

Per me tappa obbligatoria resta sempre la Valtellina, oggi rappresentata dall’azienda Agricola Selva Pietro. Vini eleganti e precisi, il Nebbiolo è nobilitato dal passaggio in legno e non sovraccaricato. 

All’esterno sono presenti diverse postazioni food che permettono o di accompagnare al vino varie pietanze, dai panini sia in stile toscano puro alle alternative vegetariane. 

Eventi Vino - Vinipendenti Pisa 2024 - promozione dei vignaioli naturali, qualunque cosa con questo termine ci si prefissi di rappresentare.
Eventi Vino - Vinipendenti Pisa 2024 - promozione dei vignaioli naturali, qualunque cosa con questo termine ci si prefissi di rappresentare.
Eventi Vino - Vinipendenti Pisa 2024 - promozione dei vignaioli naturali, qualunque cosa con questo termine ci si prefissi di rappresentare.

vinipendenti pisa

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Barbaresco CURRÁ 2010 – Sottimano

Barbaresco CURRÁ 2010 – Sottimano

CURRÁ mga in Neive con esposizione sud-ovest. 22 mesi in barrique e un anno in bottiglia. Barrique in parte nuove.

il 2010

Ho avuto l’occasione di assaggiare negli anni un certo numero di Barolo e Barbaresco del millesimo 2010 e certamente si può dire che l’annata fu favorevole. Eppure non ci si finisce mai di stupire per ciò che il tempo ci consegna in queste bottiglie che ogni tanto abbiamo la fortuna di aprire.

Lo stappo e mi vengono in mente una moltitudine di esclamazioni tra cui alcune toscane che non si possono mettere per scritto. Esclamazioni di apprezzamento per questo Barbaresco che mette insieme estrema definizione e profondità.

Il colore è granato, traslucido, colpisce istantaneamente l’anima balsamica di questo vino che mi ricorda l’eucalipto, la carne cruda, il ribes rosso. In secondo piano reminiscenze di radici aromatiche, bitter e ancora più in fondo al bouquet di questo vino si trovano suggestioni che riportano all’ingresso nel bosco, in una drogheria o in un emporio di un tempo che fu.

Vino Freschissimo, l’acidità è la guida di questo vino setoso, che è risolto, equilibrato, con alcool completamente fuso, tannini di grana extrafine e di discreto piglio. Colpisce la capacità di stratificarsi del sorso, la sua qualità e profondità, vino che non smette di metterti la mano sulla spalla con fare complice e dirti “senti?” nel suo sviluppo gustativo. Mentolato, Fruttato, speziato. Finissimo.

Con davanti ancora buone prospettive anche se preferisco averlo aperto adesso.

Se in questi ultimi anni mi avevano impressionato di Sottimano gli assaggi delle ultime annate, alla luce di questo stappo trova conferma anche la propensione alla longevità.

Prese un bel riconoscimento nel 2014 e chi lo diede non si sbagliò.

Enonauta/Degustazione di Vino #331 - review - Barbaresco CURRÁ 2010 - Sottimano | Barbaresco che mette insieme estrema definizione e profondità

Barbaresco CURRÁ 2010 – Sottimano

CURRÁ mga in Neive with south-west exposure. 22 months in barrique and one year in bottle. Partly new barriques.

Over the years I have had the opportunity to taste a certain number of Barolo and Barbaresco from the 2010 vintage and it can certainly be said that the vintage was favourable. Yet we never cease to be amazed by what time gives us in these bottles that we are lucky enough to open every now and then.

I uncork it and a multitude of exclamations come to mind, including some Tuscan ones that cannot be written down. Exclamations of appreciation for this Barbaresco which combines extreme definition and depth.

The color is garnet, translucent, it instantly strikes the balsamic soul of this wine which reminds me of eucalyptus, raw meat, red currants. In the background are reminiscences of aromatic roots, bitters and even further down the bouquet of this wine there are suggestions that take you back to entering the woods, a grocery store or a general store from times gone by.

Very fresh wine, acidity is the guide of this silky wine, which is resolved, balanced, with completely melted alcohol, extrafine grain tannins and discreet tone. The sip’s ability to stratify, its quality and depth is striking, a wine that never stops putting its hand on your shoulder with an accomplice and telling you “can you feel?” in its gustatory development. Mentholated, fruity, spicy. Extremely fine.

With still good prospects ahead even if I prefer to have it open now.

If in recent years I have been impressed by the tastings of the latest vintages of Sottimano, in light of this stature the propensity for longevity is also confirmed.

He received a nice recognition in 2014 and whoever gave it was not wrong.

Enonauta/Degustazione di Vino #331 - review - Barbaresco CURRÁ 2010 - Sottimano | Barbaresco che mette insieme estrema definizione e profondità
Enonauta/Degustazione di Vino #331 - review - Barbaresco CURRÁ 2010 - Sottimano | Barbaresco che mette insieme estrema definizione e profondità
Enonauta/Degustazione di Vino #331 - review - Barbaresco CURRÁ 2010 - Sottimano | Barbaresco che mette insieme estrema definizione e profondità
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Riesling Wallufer Oberberg 2021 Auslese Trocken – J. B. Becker

Riesling Becker J.B. – A. T. Wallufer Oberberg 2021

Riesling del Rheingau, breve fermentazione e poi due anni in botte.

Un bel Riesling secco, veramente secco, e potente da una delle cantine simbolo, da uno dei maestri del Riesling Renano.

Colore dorato brillantissimo, fragrante in modo sfacciato con reminiscenze di frutta matura come la pesca bianca e la mela opal, di zenzero e pietra spaccata, erbaceo fine e cedro. Ultimo perché alla fine, dopo ogni annusata, torna sempre il Cedro. Un bouquet francamente aperto e diretto.

Muscolare, denso, caldo, ma anche di buon gusto fruttato/citrino, decisamente lungo e con una acidità che se non è affilata è una acidità “ovunque”, pervasiva. 

Ho seguito con successo il consiglio di Girolamo Tafuro che ringrazio. Spesso ci si trova a dire che un vino è buono, ma che si è perplessi sul prezzo. In questo caso il vino è soltanto buono.

Enonauta/Degustazione di Vino #330 - review - Riesling Wallufer Oberberg 2021 Auslese Trocken - J. B. Becker | Secco e Potente

Riesling J. B. Becker – A. T. Wallufer Oberberg 2021

Enonauta/Degustazione di Vino #330 - review - Riesling Wallufer Oberberg 2021 Auslese Trocken - J. B. Becker | Secco e Potente
Enonauta/Degustazione di Vino #330 - review - Riesling Wallufer Oberberg 2021 Auslese Trocken - J. B. Becker | Secco e Potente

Riesling Becker J.B. – A. T. Wallufer Oberberg 2021

Rheingau Riesling, short fermentation and then two years in barrel.

A nice dry Riesling, really dry, and powerful from one of the iconic wineries, from one of the masters of Rhine Riesling.

Brilliant golden colour, brazenly fragrant with reminiscences of ripe fruit such as white peach and opal apple, of ginger and split stone, fine herbaceous and cedar. Last because in the end, after every sniff, the Cedar always returns. A frankly open and direct bouquet.

Muscular, dense, warm, but also with a good fruity/citrine taste, decidedly long and with an acidity that if not sharp is an “everywhere”, pervasive acidity.

I successfully followed the advice of Girolamo Tafuro who I thank. We often find ourselves saying that a wine is good, but we are perplexed about the price. In this case the wine is just good.

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Derthona 2021 – Boveri

Derthona 2021- Luigi Boveri

Colli Tortonesi Doc

Timorasso con 24 mesi di affinamento, 12 sulle fecce, 12 in bottiglia.

Colore giallo scuro lucido, ricordi di agrume, percoca matura, cardamomo e/o altre spezie dolci, acacia, vagamente cera d’api. 

Se il naso è intrigante, il sorso è faticoso. Entrata voluminosa, rotonda, con una carica alcolica che, più che sovrabbondante, io definirei disorganica. Opulento, quasi grasso, glicerico e a tratti lo diresti dolce.  La dinamica gustativa resta limitata a questo iniziale voluminoso exploit, l’acidità resta invischiata e il vino non trova distensione e restando fermo sui suoi argomenti iniziali tende a stancare. Per quanto strutturato, tende al monodomensionale.

Enonauta/Degustazione di Vino #329 - review - Derthona 2021 - Luigi Boveri | Timorasso di Grande sTruttura
Enonauta/Degustazione di Vino #329 - review - Derthona 2021 - Luigi Boveri | Timorasso di Grande sTruttura

Derthona 2021- Luigi Boveri

Colli Tortonesi Doc

Timorasso with 24 months of aging, 12 on the lees, 12 in the bottle.

Shiny dark yellow colour, hints of citrus fruit, ripe percoca, cardamom and/or other sweet spices, acacia, vaguely beeswax.

If the nose is intriguing, the sip is tiring. Voluminous, round entry, with an alcoholic strength that, rather than overabundant, I would define as inorganic. Opulent, almost fatty, glyceric and at times you would say it was sweet. The gustatory dynamics remains limited to this initial voluminous exploit, the acidity remains entangled and the wine does not find relaxation and by remaining firm on its initial arguments it tends to tire. Although structured, it tends towards single-dimensional.

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Caparsino Chianti Classico Riserva 2015 – Caparsa

Caparsino Chianti Classico Riserva 2015 – Caparsa

Sull’onda dell’entusiasmo generato dagli ottimi assaggi dell’ultima Chianti Classico Collection ( e qui) stappo questo Caparsino Chianti Classico Riserva 2015 di Caparsa, l’ultima delle bottiglie comprate, ormai troppo tempo fa, durante una visita all’azienda a Radda in Chianti da Cianferoni che negli anni si conferma come il mio vignaiolo chiantigiano preferito.  

Opera di Paolo Cianferoni e Federico Staderini. Sangiovese, un anno in botte, approccio artigianale.

È un Vino superbo. Prontissimo adesso. Dall’ultima volta sono passati 18 mesi (https://www.enonauta.it/2022/11/17/caparsino-chianti-classico-riserva-2015-caparsa/) in cui ha trovato ulteriore distensione ed equilibrio. Il colore è mediamente fitto, al naso sono preponderanti i sentori fruttati, l’arancia, il rosmarino, il the nero, leggera speziatura. Profuma di ottimo Sangiovese.

Un 2015 vitale, privo di flessioni verso il surmaturo che ho riscontrato più volte nei vini di questo millesimo, dotato di freschezza raddese in un contesto di spessore, intensa e prolungata progressione gustativa, vino vivo, ricco, profondo, dal sapore avvincente con tannini nobili per un’esperienza di piacevolezza immediata. 

Da bersi adesso.

Enonauta/Degustazione di Vino #328 - review - Caparsino Chianti Classico Riserva 2015- Caparsa | gioiello chiantigiano
Enonauta/Degustazione di Vino #328 - review - Caparsino Chianti Classico Riserva 2015- Caparsa | gioiello chiantigiano

Caparsino Chianti Classico Riserva 2015 – Caparsa

On the wave of enthusiasm generated by the excellent tastings of the latest Chianti Classico Collection, I uncork this Caparsa 2015 Caprsino Chianti Classico Riserva, the last of the bottles bought, too long ago, during a visit to the company in Radda in Chianti by Cianferoni who over the years has confirmed himself as my favorite Chianti winemaker.

Work by Paolo Cianferoni and Federico Staderini. Sangiovese, a year in barrel, artisanal approach. It is a superb wine. Very ready now. 18 months have passed since the last time (https://www.enonauta.it/2022/11/17/caparsino-chianti-classico-riserva-2015-caparsa/) in which he found further relaxation and balance.

The color is medium dense, the nose is dominated by fruity scents, orange, rosemary, black tea and light spiciness. It smells of excellent Sangiovese. A vital 2015, free of any declines towards overripeness that I have found several times in the wines of this vintage, endowed with freshness set in a context of depth, intense and prolonged gustatory progression, a lively, rich, deep wine, with a compelling flavor and noble tannins for an experience of immediate pleasure. To drink now.

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Grandi Langhe 2024 | Indicazioni ricevute, i migliori assaggi e altri riconoscimenti
Degustazioni, Eventi

Grandi Langhe 2024 | Indicazioni ricevute, i migliori assaggi e altri riconoscimenti

Grandi Langhe 2024 – L’EVENTO

Davvero apprezzabile la formula dell’evento Grandi Langhe a Torino anche nel 2024. Organizzazione, contesto, clima. Sicuramente il più importante tra gli eventi dedicati al vino di Langa organizzato dal Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e il Consorzio di Tutela Roero, con il supporto di Regione Piemonte e il sostegno di Intesa San Paolo.

Grandi Langhe 2024 – INDICAZIONI GENERALI

Le indicazioni generali non mancano. L’annata 2020 per il Barolo sembra felice nella sua misurata vitalità. La 2021 per il Barbaresco felicissima, molto espressiva soprattutto nelle interpretazioni classiche. La 2022 per i Langhe Nebbiolo e i Nebbiolo d’Alba un po’ problematica. 

Dal Roero arrivano a Torino vini di qualità media piuttosto alta, ma soprattutto vini caratterizzati da grande carattere unito a perizia nell’esecuzione.

I migliori | Barolo 2020 a Grandi Langhe 2024

Al Barolo Cannubi 2020 Pira di Chiara Boschis giudicando sull’onda dell’emozione non lesinerei un 100/100.

Grandi emozioni sono venute da 

Barolo Parafada 2020 di Palladino

Barolo Marenca 2020 di Pira

Barolo Pianpolvere 2020 di Chionetti

E poi da ricordare anche 

Barolo del Comune di La Morra 2019 di Boglietti

Barolo Sarmassa 2020 di Brezza

Barolo Margheria 2020 di Massolino

Barolo Sottocastello di Novello 2020 di Ca Viola per la sua suadenza.

Barolo 4 Vigne 2019 di Cascina Adelaide da ricordare per il vasto bouquet profumiero.

Fuori Categoria il Barolo Riserva San Bernardo 2016 di Palladino. 

I migliori | Barbaresco 2021

Da ricordare in un quadro di generale validità

Barbaresco Albesani 2021 di Massolino

Barbaresco Cottà 2021 di Sottimano che è un fulgido esempio di precisione 

Barbaresco Rio Sordo 2021 e Barbaresco Pora 2021

ovvero i due presentati da Musso che mostrano uno straordinario equilibrio di forze

Barbaresco Montersino 2021 di Albino Rocca per la sua anima duplice, dura e dolce al tempo stesso.

I migliori | Nebbiolo d’Alba e Langhe Nebbiolo 2022

Non mancano vini dal sorso un po’ sbavato, un po’ pienotti, grassi e alcolici. Spiccano il Nebbiolo di Pira da Serralunga e di Musso da Barbaresco che rispetto agli altri mostrano di aver probabilmente gestito meglio le condizioni climatico ambientali.

I migliori | Barbera e Dolcetto

La Barbera d’Alba Bricco delle Olive 2021 di Palladino è una vera Bomba. 

Barbera d’Asti 2022 di Emilio Vada. Distintiva e possente.

Barbera d’Alba Sup. Marun 2020 di Correggia è espressiva ed equilibrata.

Per il Dolcetto 2020 San Luigi di Chionetti spenderei il termine Archetipico. 

Ca ed Curen porta al banco degli ottimi dolcetti. Il preferito il “Cent’anni anni e più” 2021. 

Il Dolcetto d’Alba 2021 di Enzo Boglietti è secco, preciso, incisivo.

Molto buono anche il Dolcetto d’Alba 2022 dei Fratelli Barale

I migliori | Roero

Per mio gusto i migliori sono risultati:

Alberto Oggero con i suoi Roero Anime 2021 e Roero Le Coste 2021 che per certo concorrono per il riconoscimento del migliore vino di tutta la manifestazione.

Matteo Correggia e i suoi due Roero 2021 e Roero Riserva 2020 La Val dei Preti il cui tratto dominante è l’eleganza.

Stefano Occhetti i cui Roero sviluppano in potenza senza trascurare la propria identità.

Roero Rosso Le Sanche 2021

Roero Rosso Riserva Occhetti 2021

I migliori | Roero Arneis

Assaggiati con piacere diversi esperimenti per portare l’Arneis a un livello di gusti più articolato.

Tra questi:

Roero Arneis 2016 La Val dei Preti – Matteo Correggia

Non è una classifica, ma solo ricordi rimasti più impressi di altri alla fine di due giornate passate in piedi senza ovviamente poter assaggiare tutto.

Fotografie di Dario Agostini

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Nebbiolo d’Alba “Vigna Santa Rosalia” 2020 – Brezza

Nebbiolo d’Alba “Vigna Santa Rosalia” 2020 – Brezza

Ci sono vini ammantati di hype, magia, mistero, speculazioni ridicole, anticipati da aspettative smisurate e prezzi folli che mettono a dura prova la capacità critica del bevitore schiacciato in un angolo dalla mole di lodi che precedono lo stappo.

Poi ci sono i vini normali, dove il termine normale non è da intendersi peggiorativo o denigratorio, che si stappano per la soddisfazione quotidiana, senza pensiero alcuno, accompagnando il ritmo del vivere. Tra i vini normali, questo Nebbiolo dell’azienda Brezza di Barolo è uno dei miei preferiti.

Nebbiolo da una Vigna che si trova appena fuori dal paese di Barolo, breve macerazione e poi 1 anno in botte grande e 1 anno in bottiglia.

Vino dal colore massimamente brillante, la documentazione fotografica non filtrata lo testimonia, decisamente fragrante, floreale spiccato di viola, frutti rossi come il lampone e il ribes, un filo di spezie e di erbe aromatiche. 

Sorso fresco, diretto, dal profilo netto. Ha un’impronta tattile, ma non difetta in gusto che è centrato sul frutto delicato. Gradazione importante senza derive, tannini rigorosi, nebbiolità radicale, senza compromessi, disegnata con pochi tratti precisi per un vino completo, più che semplice, coinciso. 

Enonauta/Degustazione di Vino #327 - review - Nebbiolo d'Alba Vigna Santa Rosalia 2020 - Brezza | nebbiolità radicale, senza compromessi
Enonauta/Degustazione di Vino #327 - review - Nebbiolo d'Alba Vigna Santa Rosalia 2020 - Brezza | nebbiolità radicale, senza compromessi
Enonauta/Degustazione di Vino #327 - review - Nebbiolo d'Alba Vigna Santa Rosalia 2020 - Brezza | nebbiolità radicale, senza compromessi

Nebbiolo d’Alba “Vigna Santa Rosalia” 2020 – Brezza

There are wines cloaked in hype, magic, mystery, ridiculous speculation, anticipated by enormous expectations and crazy prices that put the critical capacity of the drinker to the test, crushed in a corner by the mass of praise that precedes the uncorking.

Then there are normal wines, where the term normal is not to be understood as pejorative or denigrating, which are uncorked for daily satisfaction, without any thought, accompanying the rhythm of life. Among normal wines, this Nebbiolo from the Brezza di Barolo company is one of my favorites.

Nebbiolo from a vineyard located just outside the town, short maceration and then 1 year in large barrels and 1 year in the bottle.

Wine with a very bright colour, unfiltered photographic documentation testifies to this, decidedly fragrant, floral with strong violets, red fruits such as raspberries and currants, a hint of spices and aromatic herbs.

Fresh, direct sip, with a clear profile. It has a tactile imprint, but does not lack in taste which is centered on the delicate fruit. Important alcoholic strength without drifts, rigorous tannins, radical haziness, without compromises, designed with a few precise traits for a complete, rather than simple, concise wine.

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Chianti Classico Collection Firenze
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Chianti Classico Collection 2024 | Indicazioni ricevute, i migliori assaggi e altri riconoscimenti

Chianti Classico Collection 2024 | Indicazioni ricevute, i migliori assaggi e altri riconoscimenti

Chianti Classico Collection 2024 - Indicazioni ricevute, i migliori assaggi e altri riconoscimenti

La Chianti Classico Collection

La Chianti Classico Collection 2024. Raccontare ancora la Chianti Classico Collection come evento in sé non è utile così come dilungarsi in descrizioni del clima generale, della location è superfluo perché la Chianti Classico Collection è un evento importante, bello,  con una formula funzionante che si ripete negli anni e dentro la quale ognuno ha trovato il suo modo di muoversi. E soprattutto perché quel tipo di racconti abbondano. Anche qui se n’è parlato più volte.

Io (Simone Molinaroli) e Martino Baldi che abbiamo rappresentato L’Enonauta alla Chianti Classico Collection 2024 ci teniamo però a distribuire alcuni riconoscimenti in relazione a quanto assaggiato e a condividere alcune sensazioni e indicazioni ricevute in merito alle nuove annate in anteprima.

Annata 2022 – impressioni

Credo che sbilanciarsi in valutazioni molto critiche dopo un giro di assaggi frettolosi non sia proficuo. Ma quanto assaggiato non parla certo di un’annata facile e/o “evenemenziale”, come fu definita non ricordo da chi la 2019 (non lo ricordavo, ma tutto ormai si può recupare). Tra i vini presentati, campioni da botte e già imbottigliati, non mancavano eccessi alcolici, sorsi dal profilo sfocato, non definitissimi, tannini talvolta sgarbati e ruvidi. Viene da pensare a una futura probabile tendenza alla surmaturazione. Rimando un ulteriore giudizio a quando avrò occasione di riprovare le stesse bottiglie con qualche mese in più di bottiglia.

Chianti Classico Collection 2024 – Annata 2022 – i migliori assaggi

Tra gli assaggi hanno comunque fatto buona figura con il loro Chianti classico 2022

Chianti Classico Buondonno

Chianti Classico Monsanto

Chianti Classico San Giusto a Rentennano

Chianti Classico Istine

Chianti Classico Le Miccine, del quale non si potrà mai dimenticare il tannino spavaldo che non si sente tutti i giorni.

Vini in cui l’impatto dell’annata calda e siccitosa trova una più organica collocazione.

Annata 2021 – impressioni

Vini di grande finezza, espressività, vitali. 

Chianti Classico Collection 2024 – Annata 2021 – i migliori assaggi

Il Miglior Chianti Classico 2021 per L’Enonauta è quello di Querciabella. Per la sua ineguagliabile levità, la vastità del bouquet e l’espressività. 

Sulla scia e per gli stessi motivi, ma principalmente sempre per la fedeltà alla tipologia, la precisione e la forza espressiva segnaliamo:

Chianti Classico – Badia a Coltibuono

Chianti Classico – Isole e Olena

Chianti Classico “Due Lame” – Lamole di Lamole

Chianti Classico – I Sodi

Chianti Classico Collection 2024 – Riserva e Gran Selezione – i migliori assaggi

Chianti Classico Riserva Le Baroncole 2021 di San Giusto a Rentennano rulla tutta la concorrenza in virtù della sua energica complessità.

Appena sotto, ma sono dettagli legati probabilmente al momento:

Querciabella con Chianti Classico Riserva 2020 Chianti Classico Gran Selezione 2019

Lamole di Lamole con il Chianti Classico Riserva Lareale 2020 e lo splendido Chianti Classico Gran Selezione 2020 Vigna Grospoli

Istine con Chianti Classico Gran Selezione Vigna Istine 2019

Badia a Coltibuono con Chianti Classico Riserva 2019

Castello di Vicchiomaggio e il suo Chianti Classico Gran Selezione Le Bolle 2020

Chianti Classico Riserva 2021 di Buondonno

Monsanto che piazza una bella accoppiata con il Riserva 2020 e il Gran Selezione Il Poggio 2019.

Gli IGT

Cepparello 2020 di Isole e Olena una freccia che taglia in due di netto un’altra freccia come nel film animato di Robin Hood.

Chianti Classico Collection 2024 – RICONOSCIMENTI SPECIALI

Il VINCETUTTO  va a Paolo Socci della Fattoria di Lamole, non tanto in una comparazione impossibile con le altre aziende presenti, perché presentava il 2017 e la riserva e i grande selezione 2016, ma per la sua ricetta 2+2+2 (2 anni legno, 2 cemento, 2 vetro) così criticata dai suoi collaboratori, ipse dixit, ma molto amata dall’amante del Sangiovese che si trova davanti a piccoli gioielli di precisione e prontezza. Vigna Grospoli 2016 vino di commovente persuasività. 

Riconoscimento speciale per la SIMPATIA al banco va a Castello di Vicchiomaggio. Conversazione e assaggi ottimi. Non è cosa per tutti l’accoglienza e lo “stare al mondo”.

Speciale Riconoscimento per il CONTRARIO DELLA SIMPATIA per quel famoso produttore, autore di vini cari, puzzoni e sprecisi, che riuscì a mettere in bottiglia un 2022 senza eccessi alcolici e definibile “in sottrazione”, ma aspro e tannico come un Caco Acerbo e che alla domanda “quando avete vendemmiato?” (posta in modo garbatissimo e non provocatorio) cominciò una supercazzola felpata e boriosa. 

Risparmiamo volutamente le stringate note di degustazione che solitamente caratterizzano queste selezioni ché sembrano sempre compilate dal compilatore automatico di note di degustazione stringate e consegniamo queste indicazioni come suggestioni del momento, quello che in realtà esse erano. Specificando che pur con tutta la volontà non siamo riusciti a bere tutti i vini presenti in degustazione.

Chianti Classico Collection 2024 - Indicazioni ricevute, i migliori assaggi e altri riconoscimenti
Chianti Classico Collection 2024 - Indicazioni ricevute, i migliori assaggi e altri riconoscimenti
Chianti Classico Collection 2024 - Indicazioni ricevute, i migliori assaggi e altri riconoscimenti
Chianti Classico Collection 2024 - Indicazioni ricevute, i migliori assaggi e altri riconoscimenti
Chianti Classico Collection 2024 - Indicazioni ricevute, i migliori assaggi e altri riconoscimenti
Badia a Coltibuono
Le Miccine
Vigna Grospoli - Fattoria di Lamole
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