Bottiglie, Degustazioni

Barolo Castellero 2012 – Giacomo Fenocchio

il Barolo Castellero 2012 di Giacomo Fenocchio. La cantina è a Monforte. Il cru Castellero è nel comune di Barolo (vedi la mappa). Fenocchio è uno degli emblemi della classicità e della tradizione. Giornata indimenticabile quella in cui comprai questa e altre bottiglie dal Signor Fenocchio che fu prodigo nel farci assaggiare i suoi vini così come nella compagnia e nel discorrere.

Lunga macerazione, sei mesi in acciaio e poi 30 mesi in botti da 25 hl. Tra i più tradizionali tra i tradizionali alla prova dell’assaggio. Vini che hanno bisogno di pazienza quelli di Giacomo Fenocchio. Questo tra gli altri suoi pari età della cantina sembra comunque il più pronto, quello che ha sviluppato al momento un equilibrio più manifesto.

Tra il rubino scarico e il granato, naso classico di viola, amarene, ribes, radice aromatica, balsamico, per il momento nessun terziario, vino ancora in fase evolutiva ascendente. Il sorso è rigoroso, ma non così austero come ad esempio il Villero 2012 del quale non ha la chiusura tannica asciugante. Il tannino è più levigato, la freschezza è più avvolgente, distribuita, il centrobocca gratificante e porta in dote una persistenza notevole con finale appassionante su amarena e balsamico. A dispetto dell’annata, che ha una brutta nomea, un vino ottimissimo.

 
 
 
Enonauta/Degustazione di Vino #134 - review - Barolo Castellero 2012 - Giacomo Fenocchio | Barolo di prontezza ed energia
Enonauta/Degustazione di Vino #134 - review - Barolo Castellero 2012 - Giacomo Fenocchio | Barolo di prontezza ed energia
Enonauta/Degustazione di Vino #134 - review - Barolo Castellero 2012 - Giacomo Fenocchio | Barolo di prontezza ed energia

Barolo Castellero 2012 by Giacomo Fenocchio.

The cellar is in Monforte. The Castellero cru is in the municipality of Barolo (see the map). Fenocchio is one of the emblems of classicism and tradition. An unforgettable day when I bought this and other bottles from Mr. Fenocchio who was generous in letting us taste his wines as well as in company and conversation.

Long maceration, six months in steel and then 30 months in 25 hl barrels. Among the most traditional among the traditional ones to the test of tasting. Wines that require patience are those of Giacomo Fenocchio. However, this one among others of the same age in the cellar seems to be the most ready, the one that has currently developed a more evident balance.

Between pale ruby ​​and garnet, classic nose of violets, black cherries, currants, aromatic root, balsamic, for the moment no tertiary, wine still in an ascending evolutionary phase. The sip is rigorous, but not as austere as for example the Villero 2012 which does not have the drying tannic closure. The tannin is smoother, the freshness is more enveloping, distributed, the mid-mouth is gratifying and brings notable persistence with a passionate finish of black cherry and balsamic. Despite the vintage, which has a bad reputation, an excellent wine.

Standard
Bottiglie, Degustazioni

Chianti Classico Riserva 2016 – Buondonno (un Sangiovese coi Controcazzi)

il Chianti Classico Riserva 2016 di Buondonno da Castellina in Chianti è Un Sangiovese coi Controcazzi

Sangiovese dalle vigne più vecchie, fatto solo nelle annate migliori. Lunga macerazione in cemento poi maturazione in legno di piccole e medie dimensioni.

Se mi chiedessero di riassumere in breve l’essenza di questo vino non avrei esitazioni. Lo definirei un Chianti Classico, un Sangiovese coi Controcazzi pur consapevole che la parola Controcazzi non è prevista nel lessico ufficiale di nessuna associazione di assaggiatori. Però finirò per dilungarmi in onore di questa bottiglia che per qualità intrinseca e livello di soddisfazione in relazione alle aspettative non è seconda a nessun’altra.

Questo Chianti Classico Riserva di Buondonno ha tutte le caratteristiche che un appassionato di Sangiovese si aspetta di trovare in un Sangiovese. Il Colore Rosso rubino pieno, i profumi nitidi, filologici, intensi di viola e marasca, lavanda e scorza d’arancia.

Il sorso che è un raro esempio di tempra e finezza congiunte. Freschezza smagliante, copiosa, a ondate, corroborante, tannino di misura, pepato, un sorso che si distende in un lunghissimo finale pieno di gusto.

Last but not least è una riserva chiantigiana che sa di uva e non di cantina, lo specifico perché molto spesso capita il contrario. Come dimenticare all’ultima Chianti Classico Collection prima del lockdown, quando mi decisi per una mezz’ora di assaggi che avevo giurato di non fare più e ne uscii con le papille gustative asfaltate. Non ho niente contro nessuna tipologia di vino, c’è un bevitore per ogni bicchiere. Ma qui siamo su un altro pianeta.

Enonauta/Degustazione di Vino #133 - review - Chianti Classico Riserva 2016 - Buondonno | un Sangiovese coi Controcazzi
Enonauta/Degustazione di Vino #133 - review - Chianti Classico Riserva 2016 - Buondonno | un Sangiovese coi Controcazzi
Enonauta/Degustazione di Vino #133 - review - Chianti Classico Riserva 2016 - Buondonno | un Sangiovese coi Controcazzi
Enonauta/Degustazione di Vino #133 - review - Chianti Classico Riserva 2016 - Buondonno | un Sangiovese coi Controcazzi

the Chianti Classico Riserva 2016 by Buondonno from Castellina in Chianti is a Sangiovese with Controcazzi

Sangiovese from the oldest vines, made only in the best years. Long maceration in cement then maturation in small and medium sized wood.

If I were asked to briefly summarize the essence of this wine I would not hesitate. I would define it as a Chianti Classico, a Sangiovese with Controcazzi while being aware that the word Controcazzi is not included in the official lexicon of any association of tasters. However, I will end up going on at length in honor of this bottle which, in terms of intrinsic quality and level of satisfaction in relation to expectations, is second to no other.

This Chianti Classico Riserva di Buondonno has all the characteristics that a Sangiovese enthusiast expects to find in a Sangiovese. The color is full ruby ​​red, the clear, philological, intense aromas of violet and morello cherry, lavender and orange peel.

The sip which is a rare example of combined temper and finesse. Dazzling freshness, copious, in waves, invigorating, measured tannins, peppery, a sip that extends into a very long finish full of flavour.

Last but not least it is a Chianti reserve that tastes of grapes and not of the cellar, specifically because the opposite often happens. How can I forget the last Chianti Classico Collection before the lockdown, when I decided to do half an hour of tastings that I had sworn I would never do again and I came out with my taste buds asphalted. I have nothing against any type of wine, there is a drinker for every glass. But here we are on another planet.

Standard
Bottiglie, Degustazioni

Pinot Grigio Olivers 2018 – Pierpaolo Pecorari

Pinot Grigio Olivers 2018 – Pierpaolo Pecorari

Ho conosciuto i vini dell’azienda Pecorari in una delle ultime giornate di libertà del 2020 al Wine and Siena e raccontati dalla voce del Signor Pecorari. Come fu Lockdown approfittai subito del loro shop online.

Per questo Pinot Grigio Olivers Fermentazione in legno, sosta sulle fecce di nove mesi e poi bottiglia per altri sette mesi.

È un vino brillante, estroverso, preciso con profumi che ricordano il gelsomino, l’albicocca, le spezie dolci e il miele millefiori. Consistente e ricco al palato, dove spicca per la buona intensità gustativa, la freschezza avvolgente, il grande equilibrio e per i lunghi ricordi speziati/fruttati del finale.

Conferma empirica del “voglio fare vini classici ed eleganti” dettomi dal signor Pecorari quel giorno a Siena.

A tavola fece grande figura prima col filetto di Rombo in vasocottura, ma anche con la lasagnetta con pesto, patate e fagiolini. Meglio col rombo.

Da non trascurare anche i vini rossi (esempio)

Enonauta/Degustazione di Vino #132 - review - Pinot Grigio Olivers 2018 - Pierpaolo Pecorari | vino brillante, estroverso, preciso
Enonauta/Degustazione di Vino #132 - review - Pinot Grigio Olivers 2018 - Pierpaolo Pecorari | vino brillante, estroverso, preciso
Enonauta/Degustazione di Vino #132 - review - Pinot Grigio Olivers 2018 - Pierpaolo Pecorari | vino brillante, estroverso, preciso
Enonauta/Degustazione di Vino #132 - review - Pinot Grigio Olivers 2018 - Pierpaolo Pecorari | vino brillante, estroverso, preciso

Pinot Grigio Olivers 2018 – Pierpaolo Pecorari

I got to know the wines of the Pecorari company on one of the last days of freedom of 2020 at Wine and Siena and told by the voice of Mr. Pecorari. As it was Lockdown I immediately took advantage of their online shop.

For this Pinot Grigio Olivers Fermentation in wood, rest on the lees for nine months and then bottled for another seven months.

It is a brilliant, extroverted, precise wine with aromas reminiscent of jasmine, apricot, sweet spices and wildflower honey. Consistent and rich on the palate, where it stands out for its good flavor intensity, enveloping freshness, great balance and for the long spicy/fruity flavors of the finish.

Empirical confirmation of the “I want to make classic and elegant wines” told to me by Mr. Pecorari that day in Siena.

At the table he made a great impression first with the jarred turbot fillet, but also with the lasagna with pesto, potatoes and green beans. Better with turbot.

Standard
Bottiglie, Degustazioni

Barolo Ornato 2011 – Palladino

Barolo Ornato 2011 – Palladino – Serralunga d’Alba

Tra i cru proposti dalla Cantina Palladino. Mi ricorda di un bel pomeriggio di maggio passato a Serralunga d’Alba, il luogo dove sono transitato più volte nella mia storia di bevitore di vini e da cui venivano alcuni dei miei vini preferiti.
Lo definirei amaranto. Molto luminoso seppur fitto il colore. Mi preoccupa un po’ all’apertura per una decisa ritrosia. Stappato al ristorante in più persone e bevuto in breve tempo avrebbe fatto poca figura, ma a casa ha avuto il giusto tempo per manifestarsi.
È ancora un vino giovane. Con sentori fruttati maturi, di radice aromatica, vagamente agrumati e speziati e un leggero ricordo floreale. Robusto e caldo (forse leggermente troppo), con tannino possente e acidità molto viva. Ne risulta un sorso molto fisico, a tratti un corpo a corpo, eppure non manca di intensità gustativa, di persistenza, di un bel finale coerente centrato su agrume e radice.
Al momento lo consiglierei insieme a piatti di carne strutturati.
Io ormai l’ho stappato, ma sicuramente meglio nel 2025.
 
 
Enonauta/Degustazione di Vino #131 - review - Barolo Ornato 2011 - Palladino | sorso molto fisico, a tratti un corpo a corpo

Barolo Ornato 2011 – Palladino – Serralunga d’Alba

Among the crus proposed by the Palladino winery. It reminds me of a beautiful May afternoon spent in Serralunga d’Alba, the place where I have passed several times in my history as a wine drinker and where some of my favorite wines came from.
I would call it amaranth. The color is very bright yet dense. It worries me a little when I open it due to a strong reluctance. Uncorked in a restaurant by several people and drunk in a short time it would have made little impression, but at home it had the right time to manifest itself.
It is still a young wine. With ripe fruity, aromatic root, vaguely citrus and spicy hints and a light floral hint. Robust and warm (perhaps slightly too much), with powerful tannins and very lively acidity. The result is a very physical sip, at times a melee, yet it does not lack gustatory intensity, persistence, a nice coherent finish centered on citrus and root.
At the moment I would recommend it together with structured meat dishes.
I’ve uncorked it now, but it will certainly be better in 2025.

Enonauta/Degustazione di Vino #131 - review - Barolo Ornato 2011 - Palladino | sorso molto fisico, a tratti un corpo a corpo
Enonauta/Degustazione di Vino #131 - review - Barolo Ornato 2011 - Palladino | sorso molto fisico, a tratti un corpo a corpo
Standard
Bottiglie, Degustazioni

Ronco Bernizza Chardonnay 2019 – Venica

Ronco Bernizza Chardonnay 2019 – Venica – Collio Doc

Non bevevo uno Chardonnay dalla sera del mio ultimo compleanno, nell’interzona temporale tra i due lockdown. Come allora è uno Chardonnay fatto entro confine e come allora è uno Chardonnay che lascia buoni ricordi. Anche se stavolta non era il mio compleanno e siamo in zona rossa.

Viene dal Collio.

Breve macerazione poi fermentazione e affinamento sulle fecce in legno di diverse dimensioni e acciaio (70%).

È uno Chardonnay denso, più fruttato che floreale, con acidità vischiosa, sorso ricco, profumi che ricordano la Mela Opal, il mango, il narciso e il miele di tiglio, color giallo intenso, che probabilmente ribevuto tra un anno darà ampia soddisfazione.

Enonauta/Degustazione di Vino #130 - review - Ronco Bernizza Chardonnay 2019 - Venica | Chardonnay denso, più fruttato che floreale
Enonauta/Degustazione di Vino #130 - review - Ronco Bernizza Chardonnay 2019 - Venica | Chardonnay denso, più fruttato che floreale

Ronco Bernizza Chardonnay 2019 – Venica – Collio Doc

I hadn’t drank a Chardonnay since the evening of my last birthday, in the time between the two lockdowns. As then it is a Chardonnay made within the border and as then it is a Chardonnay that leaves good memories. Even if this time it wasn’t my birthday and we are in the red zone.

It comes from Collio.

Brief maceration then fermentation and aging on the lees in wood of different sizes and steel (70%).

It is a dense Chardonnay, more fruity than floral, with viscous acidity, rich sip, aromas reminiscent of Opal Apple, mango, narcissus and lime honey, intense yellow in colour, which will probably give ample satisfaction if drunk in a year’s time.

Standard
Degustazioni

Valpolicella Classico Saseti 2019 – Monte Dall’Ora

Ancora un Valpolicella Classico da stappo quotidiano che invoglia a proseguire l’esplorazione rigorosamente da fermi e in zona rossa. È il Valpolicella Saseti 2019 dell’azienda Monte Dall’Ora di San Pietro in Cariano che segue i principi della biodinamica.

Uvaggio classico con:

Corvina 50%, Corvinone 20%, Rondinella 20%, Molinara e Oseleta 10%

Fermentazione spontanea, macerazione di otto giorni e affinamento di tre mesi in cemento e acciaio.

Quasi rosato, luminoso. Giacinto, lampone e fragoline, leggermente speziato, vitalità, molta vitalità al naso e parimenti il sorso è vitale, cordiale, fresco, spensierato, ma affatto evanescente. Finale dove si rievocano il lampone e la cannella. Un vino che riesco a immaginare bevuto a qualunque ora della giornata, finanche nella borraccia come tonico nell’intervallo di una partita di calcetto (o altro in relazione ai gusti).

Un vino che già dall’osservazione del colore mette a dura prova alcuni preconcetti sul vino della Valpolicella.

Enonauta/Degustazione di Vino #129 - review - Valpolicella Classico Saseti 2019 - Monte Dall'Ora | vitalità e spensieratezza
Enonauta/Degustazione di Vino #129 - review - Valpolicella Classico Saseti 2019 - Monte Dall'Ora | vitalità e spensieratezza
Enonauta/Degustazione di Vino #129 - review - Valpolicella Classico Saseti 2019 - Monte Dall'Ora | vitalità e spensieratezza

Valpolicella Classico Saseti 2019 – Monte Dall’Ora

Another Valpolicella Classico for daily uncorking that encourages you to continue exploring strictly while standing still and in the red zone. It is the Valpolicella Saseti 2019 from the Monte Dall’Ora company of San Pietro in Cariano which follows the principles of biodynamics.

Classic blend with:

Corvina 50%, Corvinone 20%, Rondinella 20%, Molinara and Oseleta 10%

Spontaneous fermentation, eight-day maceration and three-month refinement in concrete and steel.

Almost rosé, bright. Hyacinth, raspberry and strawberries, slightly spicy, vitality, a lot of vitality on the nose and equally the sip is vital, cordial, fresh, carefree, but not at all evanescent. Finale where raspberry and cinnamon are evoked. A wine that I can imagine drinking at any time of the day, even in a water bottle as a tonic during the interval of a soccer match (or anything else depending on tastes).

A wine that already from the observation of the color puts to the test some preconceptions about Valpolicella wine.

Standard
Bottiglie, Degustazioni

Merlot 2016 – Edi Keber

Merlot 2016 – Edi Keber

Collio Doc

Mentre finisco questa unica bottiglia del Merlot di Edi Keber, ultimo reperto della visita in cantina nel novembre 2019, apprendo che è un progetto che verrà abbandonato per seguire i vitigni autoctoni del Collio. Nonostante la grande passione che nutro per i vitigni autoctoni del Collio, mi dolgo della cosa e del non aver comprato altre bottiglie di questo ottimo Merlot. Perché è ottimo essenzialmente. Espressivo, di carattere, intenso ed elegante al contempo.

Rosso scuro giovanile, profumi di mora e cassis, ricordi balsamici e di erbe aromatiche, al pari di altri omologhi del territorio trova il suo epicentro gustativo nella tensione tra morbidezze, la vellutata stoffa e una acidità dotata di un certo sprint. Ampio, gustoso, dal buon finale centrato sul frutto scuro.

Enonauta/Degustazione di Vino #128 - review - Merlot 2016 - Edi Keber | Ampio, gustoso, dal buon finale centrato sul frutto scuro
Enonauta/Degustazione di Vino #128 - review - Merlot 2016 - Edi Keber | Ampio, gustoso, dal buon finale centrato sul frutto scuro

Merlot 2016 – Edi Keber

Collio Doc

As I finish this single bottle of Edi Keber’s Merlot, the last find of the visit to the cellar in November 2019, I learn that it is a project that will be abandoned to follow the native Collio vines. Despite the great passion I have for the native Collio vines, I regret this and not having bought more bottles of this excellent Merlot. Because it’s essentially great. Expressive, with character, intense and elegant at the same time.

Youthful dark red, aromas of blackberry and cassis, hints of balsamic and aromatic herbs, like other counterparts in the area, it finds its gustatory epicenter in the tension between softness, the velvety texture and an acidity with a certain sprint. Large, tasty, with a good finish centered on the dark fruit.

Standard
Bottiglie, Degustazioni

Cialla Bianco 2016 – Ronchi di Cialla

Cialla Bianco 2016 – Ronchi di CiallaColli Orientali del Friuli DOC

 

Ribolla Gialla 60%, Verduzzo 30%, Picolit 10%

Fermenta e affina in barrique per 11 mesi e poi continua l’affinamento in bottiglia per altri due anni.

 

Quando lo stappo è preceduto da molteplici voci e pareri entusiastici talvolta si finisce nella delusione del confronto tra ciò che si beve e il racconto che ne è stato fatto. Non è il caso del Cialla Bianco 2016 il cui assaggio è invece limpida conferma della sua fama e lascia un ricordo pieno di soddisfazione.

 
 

Bel colore giallo intenso, cui le foto purtroppo non rendono giustizia, un corredo olfattivo fine e definito con ricordi di fiori bianchi, di susina goccia d’oro e di giuggiola, miele di trifoglio e reminiscenze speziate.

 

Asciutto nelle forme, secco, ma intenso e profondo al gusto. Di grande persistenza. Un vino tutto di giustezza che sussurra argomenti ineccepibili.

Da ribere più avanti.

Vale ampiamente il suo prezzo.

 
Enonauta/Degustazione di Vino #127 - review - Cialla Bianco 2016 - Ronchi di Cialla | Asciutto, ma intenso e profondo al gusto
Enonauta/Degustazione di Vino #127 - review - Cialla Bianco 2016 - Ronchi di Cialla | Asciutto, ma intenso e profondo al gusto
Enonauta/Degustazione di Vino #127 - review - Cialla Bianco 2016 - Ronchi di Cialla | Asciutto, ma intenso e profondo al gusto

Cialla Bianco 2016 – Ronchi di Cialla – Colli Orientali del Friuli DOC

Ribolla Gialla 60%, Verduzzo 30%, Picolit 10%

It ferments and refines in barrique for 11 months and then continues refinement in the bottle for another two years.

When the uncorking is preceded by multiple voices and enthusiastic opinions, we sometimes end up disappointed by the comparison between what we drink and the story that has been told about it. This is not the case with Cialla Bianco 2016, the tasting of which is instead a clear confirmation of its fame and leaves a memory full of satisfaction.

Beautiful intense yellow color, which unfortunately the photos do not do justice to, a fine and defined olfactory composition with memories of white flowers, golden drop plum and jujube, clover honey and spicy reminiscences.

Dry in shape, dry, but intense and deep in taste. Of great persistence. A wine all about justice that whispers impeccable arguments.

To drink later.

It’s well worth its price.

Standard
Bottiglie, Degustazioni

Valpolicella Ca’ Fiui 2019 – Corte Sant’Alda

Valpolicella Ca’ Fiui 2019 – Corte Sant’Alda

Ancora in Valpolicella, ancora con un semplice Valpolicella Doc dopo quello di Valentina Cubi, altri meno rimarchevoli, e altri che verranno per una piccola ricognizione dei vini del suddetto territorio.

Corvina 40%, Corvinone 40%, Rondinella 15%, Molinara 5%

Fermentazione in tini da 40 hl, 15/20 giorni sulle bucce, 6/10 mesi in tini troncoconici di rovere.

Biodinamica

Quali sono i pregi di questo vino?
Il bel colore luminoso, giovane, rubino con riflessi violacei.
Il bouquet vivace che reca spiccati rimandi floreali, di melograno e ribes e piacevoli note speziate. Esempio virtuoso di ciò che nelle discussioni tra enoentusiasti sulla liceità o meno della presenza della volatile viene identificato come uso sapiente e misurato d’essa.
Il sorso ricco in cui alla freschezza smagliante si accostano elementi di struttura e complessità. Appena felpato (così disse un compagno di degustazione), giustamente tannico, buona persistenza.
Anche in questo caso ottimi stimoli per approfondire.
Enonauta/Degustazione di Vino #126 - review - Valpolicella Ca' Fiui 2019 - Corte Sant'Alda | freschezza + struttura e complessità.
Enonauta/Degustazione di Vino #126 - review - Valpolicella Ca' Fiui 2019 - Corte Sant'Alda | freschezza + struttura e complessità.

Valpolicella Ca’ Fiui 2019 – Corte Sant’Alda

Still in Valpolicella, still with a simple Valpolicella Doc after that of Valentina Cubi, others less remarkable, and others who will come for a small reconnaissance of the wines of the aforementioned territory.

Corvina 40%, Corvinone 40%, Rondinella 15%, Molinara 5%

Fermentation in 40 hl vats, 15/20 days on the skins, 6/10 months in conical oak vats.

Biodynamics

What are the merits of this wine?

The beautiful bright, young, ruby ​​color with violet reflections.

The lively bouquet has strong floral references, pomegranate and currants and pleasant spicy notes. A virtuous example of what is identified as a wise and measured use of it in the discussions between enthusiasts on the legality or otherwise of the presence of the volatile.

The rich sip in which dazzling freshness is combined with elements of structure and complexity. Slightly plush (so said a tasting companion), rightly tannic, good persistence.

Also in this case excellent stimuli for further study.

Enonauta/Degustazione di Vino #126 - review - Valpolicella Ca' Fiui 2019 - Corte Sant'Alda | freschezza + struttura e complessità.
Standard
Bottiglie, Degustazioni

Chianti Classico Riserva 2013 Vigneto Il Poggio – Monsanto

Chianti Classico Riserva 2013 Vigneto Il Poggio – Monsanto

Etichetta iconica, riserva nata all’inizio degli anni 60, passata attraverso i decenni e innumerevoli mode.

Stappo col pensiero rivolto a una delle ultime belle giornate enoiche passata a Terre di Toscana esattamente un anno fa. Al banco d’assaggio di Monsanto fu un vero piacere.

Sangiovese con saldo di canaiolo e colorino. Dal vigneto omonimo sito in Barberino Val d’Elsa. Due anni in tonneau e un anno in bottiglia.

Rubino scuro, vivo, non è un vino che dà confidenza immediata. Si apre lentamente, consiglio a chi lo volesse stappare di farlo la mattina per la sera, con sentori di marasca matura, spezie, e più defilate note di lavanda, agrumate e di erbe aromatiche.

Al palato comunica potenza, vigore, ma alla fine sembra imbrigliato, non ancora risolto, in cerca di definizione. L’acidità è non comune, il tannino è tetragono, c’è concentrazione, struttura, persistenza. Un sorso che fa pensare a un vino che vorresti ribere tra dieci anni.

Ci salutiamo dunque sperando di incontrarci di nuovo un giorno.

Enonauta/Degustazione di Vino #125 - review - Chianti Classico Riserva 2013 Vigneto Il Poggio - Monsanto | iconico e buono
Enonauta/Degustazione di Vino #125 - review - Chianti Classico Riserva 2013 Vigneto Il Poggio - Monsanto | iconico e buono
Enonauta/Degustazione di Vino #125 - review - Chianti Classico Riserva 2013 Vigneto Il Poggio - Monsanto | iconico e buono

Chianti Classico Riserva 2013 Vigneto Il Poggio – Monsanto

Iconic label, reserve born in the early 60s, passed through the decades and countless fashions.

I uncork with my thoughts turned to one of the last beautiful wine days spent in Terre di Toscana exactly one year ago. It was a real pleasure at the Monsanto tasting bench.

Sangiovese with balance of canaiolo and colorino. From the vineyard of the same name located in Barberino Val d’Elsa. Two years in tonneau and one year in bottle.

Dark ruby, lively, it is not a wine that gives immediate confidence. It opens slowly, I recommend that those who want to uncork it do so in the morning for the evening, with hints of ripe morello cherry, spices, and more subtle notes of lavender, citrus and aromatic herbs.

On the palate it communicates power, vigor, but in the end it seems harnessed, not yet resolved, in search of definition. The acidity is uncommon, the tannin is tetragonal, there is concentration, structure, persistence. A sip that makes you think of a wine you would like to drink again in ten years.

We therefore say goodbye hoping to meet again one day.

Standard