Atlante dei vitigni mondiali

ATLANTE DEI VITIGNI MONDIALI

Vitigni nel Mondo a cura de L’Enonauta e in collaborazione con l’intelligenza artificiale.

INDICE

Elenco dei Vitigni nel Mondo A-M

Elenco dei Vitigni nel Mondo N-Z

Per saperne di più, non necessariamente tutto, sui Vitigni nel Mondo ecco un’utile elenco delle principali varietà di vite da vino con rimandi a brevi, non certo esaustive, descrizioni con cui cominciare ad orientarti nel grande mare del vino. Sia che siate agli inizi del vostro percorso nel mondo del vino o che vogliate approfondire le vostre conoscenze, siete nel posto giusto!

Brevi voci introduttive con rimandi a risorse più strutturate per cominciare ad orientarsi nel vasto panorama dei vitigni mondiali.

Vitigni nel Mondo

ABRUSCO

L’Abrusco è un vitigno a bacca nera di antica memoria, conosciuto esclusivamente in Toscana. È menzionato già da Soderini (1622), che lo inserisce all’interno del gruppo dei “vitigni da colore” (a cui sicuramente appartiene), e quindi da Di Rovasenda (1877) che ne descrive il sapore in termini di “forte astringenza”. Come rivela il nome, è molto probabile la sua appartenenza alla famiglia dei Lambruschi, mentre sembra avere stretti legami di parentela con l’Abrostine, varietà con cui in passato era spesso confuso; non sembra avere nulla in comune, invece, con il Colorino, con il quale si può trovare frequentemente mischiato all’interno di vecchi vigneti. Per indicarlo si usa sovente il sinonimo Colore (che evidenzia, in maniera inequivocabile, la sua propensione a dare mosti decisamente colorati) oppure il più singolare Raverusto.

ABRÒSTINE

Nome di una specie di vite, nota anche come labrusca e lambrusca (lat. scient. Vitis labrusca), introdotta dall’America in Europa, dov’è ancora coltivata per alcune sue varietà, come il vitigno isabella detto in Italia uva americana o uva fragola. Anticam. era chiamata così la vite selvatica.

AGIORGITIKO

L’Agiorgitiko è un vitigno a bacca rossa originario della Grecia, più precisamente della regione vinicola della Grecia centrale, nella regione del Peloponneso. È noto anche come “San Giorgio”, derivante dal nome di un santo molto venerato in Grecia.

L’Agiorgitiko è uno dei vitigni più importanti della Grecia e produce vini di alta qualità. È ampiamente coltivato nella regione della Nemea, che è famosa per la sua produzione di vini rossi secchi a base di Agiorgitiko.

Questo vitigno è adatto a diverse condizioni di terreno e clima, ma si esprime al meglio in terreni calcarei e in clima mediterraneo. Le uve dell’Agiorgitiko hanno una buccia spessa e un alto contenuto di zucchero, che contribuisce alla produzione di vini corposi e intensi.

I vini prodotti dall’Agiorgitiko variano dal rosso chiaro e fruttato a vini più strutturati e tannici, a seconda delle pratiche di vinificazione adottate. I vini giovani hanno solitamente note di frutti rossi, come ciliegie e fragole, mentre quelli invecchiati possono sviluppare complessità con aromi di prugne, spezie e note terrose.

L’Agiorgitiko viene spesso vinificato come vino monovitigno, ma può anche essere utilizzato in blend con altri vitigni locali o internazionali per aggiungere complessità e carattere al vino.

I vini dell’Agiorgitiko sono molto apprezzati sia in Grecia che a livello internazionale, e rappresentano una parte importante della scena vinicola greca.

AGLIANICO

Il vitigno Aglianico è un’importante varietà a bacca nera originaria dell’Italia meridionale, coltiva in particolare delle regioni della Campania e della Basilicata, ma anche in Puglia e Molise. Ecco alcune informazioni sulle sue origini e le sue caratteristiche:

Origine:


L’Aglianico è un vitigno antico che ha origini molto antiche, risalenti probabilmente all’epoca dei Greci antichi che colonizzarono la zona meridionale dell’Italia. Il nome “Aglianico” potrebbe derivare dalla parola Ellenico, che significa “greco”, indicando un’origine greca.

Caratteristiche:


L’Aglianico produce grappoli di dimensioni medie con acini medio-piccoli e dalla buccia scura e sottile che rischia di rompersi. Non ama il caldo eccessivo e per questo si è ben acclimatato sui rilievi di origine vulcanica dell’Irpinia e del Vulture che hanno buona ventilazione ed escursione termica.

I vini:


I vini prodotti con il vitigno Aglianico sono generalmente vini rossi secchi di alta qualità. Possono variare da leggeri a pieni, a seconda delle pratiche di vinificazione e dell’area di produzione. I vini Aglianico sono caratterizzati da un colore rosso rubino intenso e da aromi complessi che includono frutti di bosco, ciliegie, prugne, spezie, note terrose e tabacco. In bocca, possono essere corposi, tannici e con una buona struttura, ma anche eleganti e bilanciati. Sono apprezzati per la loro capacità di invecchiamento, che può portare a una maggiore complessità e profondità nei sapori. Tuttavia, sono anche piacevoli da bere giovani, con una freschezza e una vivacità che li rendono adatti a essere serviti con una varietà di piatti della cucina italiana, in particolare carni rosse, formaggi stagionati e piatti ricchi e saporiti.

La definizione di “Barolo del Sud” ha un suo senso per quanto evidenzi la spiccata propensione all’invecchiamento, la longevità e la finezza potenziale dei vini ottenuti dal vitigno Aglianico, ma è necessario chiarire che l’Aglianico, del Vulture o Taurasi che sia, ha una sua identità ben precisa e riconoscibile.

I vini Aglianico sono prodotti principalmente nelle regioni della Campania e della Basilicata, dove sono presenti diverse denominazioni di origine controllata (DOC) e denominazioni di origine controllata e garantita (DOCG) che permettono l’utilizzo di questo vitigno.

Alcuni link per approfondire:

L'aglianico è un vitigno a bacca rossa originario del Sud Italia, in particolare della Campania e della Basilicata. È considerato uno dei vitigni più importanti del Meridione e produce vini di grande qualità e longevità. Le uve dell'aglianico sono di dimensioni medie e hanno una buccia spessa e tannica. Il vino prodotto con queste uve ha un colore rosso intenso, un aroma di frutta rossa e spezie e un sapore secco e tannico. L'aglianico è spesso utilizzato in blend con altri vitigni per creare vini più complessi, ma è anche vinificato in purezza, soprattutto nella denominazione Taurasi DOCG in Campania e Aglianico del Vulture DOC in Basilicata. Il vitigno richiede terreni calcarei e argillosi e un clima caldo e secco per raggiungere la piena maturazione delle uve. L'aglianico è molto resistente alle malattie e alla siccità, il che lo rende ideale per la coltivazione in zone aride e difficili.
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ALBANA


Il vitigno Albana è un’uva bianca autoctona italiana principalmente coltivata nella regione dell’Emilia-Romagna, in particolare nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Bologna.

Origine:

L’Albana ha radici antiche nella regione dell’Emilia-Romagna e si ritiene che sia uno dei vitigni bianchi più antichi d’Italia. La sua coltivazione è concentrata principalmente nelle province di Ravenna e Forlì-Cesena, dove è coltivata da secoli.

Caratteristiche del vitigno:

  1. Bacca: Le uve di Albana sono di dimensioni medie e hanno una buccia spessa e cerosa. Questo vitigno è noto per la sua resistenza alle malattie e alle condizioni climatiche avverse.
  2. Aromi: L’Albana produce vini bianchi con un profilo aromatico distintivo. Si possono trovare note di frutta bianca come pesca e mela, accompagnate da sentori floreali e una leggera nota di erbe aromatiche.
  3. Sapore: I vini Albana sono generalmente caratterizzati da una buona acidità e possono variare da vini secchi e freschi a vini più strutturati e complessi, a seconda dello stile di vinificazione e dell’invecchiamento.
  4. Versatilità: L’Albana può essere utilizzato per produrre una vasta gamma di vini, inclusi bianchi secchi, dolci, spumanti e persino vini passiti. È spesso vinificato in purezza, ma può anche essere utilizzato in blend con altri vitigni.

Vini prodotti:

L’Albana è noto principalmente per la produzione di vini bianchi di alta qualità. Tra i vini più famosi ci sono l’Albana di Romagna DOCG e l’Albana di Romagna Secco DOCG, che sono vini bianchi secchi e freschi con una buona struttura e complessità.

Oltre ai vini secchi, l’Albana è anche utilizzato per produrre vini dolci, spumanti e vini passiti, che sono apprezzati per la loro ricchezza aromatica e la loro capacità di invecchiamento.

I vini Albana si abbinano bene con una varietà di piatti della cucina emiliana e italiana, tra cui piatti di pesce, frutti di mare, insalate fresche e formaggi leggeri. Possono essere gustati da soli come aperitivo o accompagnamento a piatti principali.

Uva a bacca bianca coltivata prevalentemente in Emilia Romagna in vari comuni delle provincie di Bologna, Forlì e Ravenna. Con queste uve viene prodotto l’Albana di Romagna nelle diverse versioni secco, amabile, dolce e passito. La versione secca è caratterizzata da un colore giallo paglierino tendente alcune volte al dorato e da un odore catatteristico dell’uva utilizzata. Le altre versioni hanno un colore giallo dorato tendente all’ambrato con sapore dolce e caratteristico, questi vini vengono utilizzati per accompagnare la pasticceria emiliana o come nel caso della versione passita bevuti a fine pasto o fuori pasto come vino da meditazione.
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ALBARIÑO

L’albariño è un vitigno a bacca bianca originario della regione della Galizia, nel nord-ovest della Spagna. È particolarmente noto per essere utilizzato nella produzione di vini bianchi freschi e aromatici.

Caratteristiche dell’uva albariño:

  • Grappoli: mediamente grandi, compatti e con forma conica.
  • Bacche: di dimensioni medie, di colore verde-giallastro.
  • Maturazione: l’uva albariño tende a maturare in anticipo rispetto ad altri vitigni.
  • Aromi: i vini prodotti con l’albariño sono spesso caratterizzati da aromi intensi di agrumi, fiori bianchi, pesca e mela verde.
  • Acidità: l’albariño ha una buona acidità, che conferisce ai vini una freschezza e una vivacità piacevole.
  • Struttura: i vini albariño sono generalmente leggeri o di media struttura, con una buona persistenza aromatica.

L’albariño è ampiamente coltivato nella regione spagnola della Rias Baixas, dove produce alcuni dei migliori vini bianchi del paese. Questi vini sono spesso apprezzati per la loro acidità bilanciata, la vivacità e il carattere aromatico. L’albariño è anche coltivato in altre regioni della Spagna, come Ribeiro e Valdeorras, oltre a essere stato introdotto in alcune regioni vinicole del Portogallo e di altri paesi.

I vini albariño sono solitamente consumati giovani, poiché mantengono meglio i loro aromi freschi e fruttati. Sono un’ottima scelta per accompagnare pesce e frutti di mare, grazie alla loro acidità e freschezza che si abbinano bene a questi piatti.

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Miguel Queimado, Public domain, via Wikimedia Commons

ALBAROLA

L’Albarola è un vitigno a bacca bianca molto diffuso in Liguria nella zona delle Cinque Terre ed in Toscana. Presenta molte affinità con la Bianchetta Genovese, vitigno autoctone ligure, tanto che si pensa che si tratti della stessa uva chiamata con due nomi diversi, tesi supportata anche da analisi di laboratorio condotte sul DNA delle piante.

Albarola nel Registro del Masaf

L'Albarola è un vitigno a bacca bianca molto diffuso in Liguria nella zona delle Cinque Terre ed in Toscana[1]. Presenta molte affinità con la Bianchetta Genovese, vitigno autoctone ligure, tanto che si pensa che si tratti della stessa uva chiamata con due nomi diversi, tesi supportata anche da analisi di laboratorio condotte sul DNA delle piante[2].

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RawpixelCC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons – Pomona Italiana/Giorgio Gallesio

ALEATICO

L’Aleatico è un vitigno a bacca rossa o bianca, originario dell’Italia centrale e meridionale. Viene spesso utilizzato per la produzione di vini dolci o passiti, ma può anche essere utilizzato per la produzione di vini secchi.

Le uve dell’Aleatico sono di piccole dimensioni e hanno una buccia spessa e aromatica. Il vino prodotto con queste uve ha un aroma intenso di frutta matura e fiori, con note speziate e un sapore dolce e morbido.

L’Aleatico è coltivato principalmente in Toscana, Lazio e Puglia, ma è presente anche in altre regioni italiane. Il vitigno richiede terreni calcarei e un clima caldo e secco per raggiungere la piena maturazione delle uve.

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Pomona Italiana/Giorgio Gallesio

ALICANTE

Il vitigno Alicante è conosciuto anche come Grenache in Francia, Garnacha in Spagna, Cannonau in Sardegna, Tai Rosso in Veneto e si tratta di uno dei vitigni più diffusi e apprezzati al mondo, soprattutto nelle regioni vinicole mediterranee.

Origine:

Le origini del vitigno Alicante sono antiche e si crede che sia originario dell’area dell’Aragona in Spagna o del Languedoc-Roussillon in Francia. Diffuso in tutto il mondo si adatta bene ai climi caldi e secchi.

Caratteristiche del vitigno:

  1. Bacca: Le uve di Alicante sono di dimensioni medie con una buccia spessa, ricca di pigmenti. Questo contribuisce alla loro resistenza al sole e alla produzione di vini intensamente colorati.
  2. Aromi: Il vitigno Alicante produce vini con un profilo aromatico complesso che può includere note di frutti rossi e neri (come ciliegie, fragole e mirtilli), spezie dolci, e talvolta un leggero tocco di note terrose o di erbe mediterranee.
  3. Sapore: I vini prodotti con uve Alicante sono generalmente morbidi, vellutati e ricchi di frutta, con tannini maturi che conferiscono struttura e equilibrio. Possono variare da vini leggeri e fruttati a vini più corposi e complessi, a seconda delle tecniche di vinificazione e dell’invecchiamento.
  4. Versatilità: Il vitigno Alicante è estremamente versatile e può essere utilizzato per produrre una vasta gamma di vini, tra cui vini rossi secchi, rosati, e persino vini dolci o fortificati.

Vini prodotti:

Il vitigno Alicante è protagonista di molti vini rinomati in tutto il mondo. In Francia è uno dei principali vitigni utilizzati nella produzione dei vini Châteauneuf-du-Pape e Côtes du Rhône, mentre in Spagna è fondamentale per i vini della regione Priorat in Catalogna. In Sardegna trova un altro territorio di elezione e si trovano una bella gamma di interpretazioni, dalle più beverine a quelle sontuose di Mamoiada.

Al di fuori di queste regioni, l’Alicante è coltivato anche in altre parti del mondo, inclusi Stati Uniti (specialmente in California), Australia, Italia, ad esempio in Maremma come vitigno complementare per il Morellino, e Sudafrica, dove produce vini apprezzati per la loro ricchezza aromatica e complessità.

In sintesi, l’Alicante è un vitigno versatile e amato, apprezzato per la sua capacità di produrre una vasta gamma di vini di alta qualità, da quelli freschi e fruttati a quelli più corposi e strutturati.

Il vitigno Alicante è un vitigno a bacca rossa originario della Spagna, ma oggi coltivato in tutto il mondo. È noto anche come Grenache o Garnacha. Produce vini di colore intenso e dal sapore fruttato, con note di ciliegia, prugna e spezie. È spesso utilizzato in blend con altri vitigni per aggiungere profondità e complessità al vino. Il vitigno Alicante è resistente alla siccità e alle malattie, il che lo rende una scelta popolare per i viticoltori in molte regioni del mondo.
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Jules Troncy
, Public domain, via Wikimedia Commons

ALIGOTÉ

ALIGOTE

L’altro bianco di Borgogna? Oppure il terzo più importante vitigno borgognone a pari merito col Gamay?

Vitigno che storicamente ha avuto molta più importanza di quanta non ne abbia adesso, il suo è un passato da pari categoria con lo Chardonnay quando ancora lo si coltivava anche nelle parcelle migliori, per quanto non manchi chi nel presente si impegna tuttora nel rinverdirne i fasti.

Vitigno da cui si ottengono vini dalla proverbiale acidità. Generalmente meno complessi rispetto ai vini Chardonnay della Borgogna, ma offrono comunque una piacevole bevibilità. Spesso vengono utilizzati per la produzione di vini bianchi secchi e vini frizzanti. Inoltre l’Aligoté è anche un ingrediente chiave per la creazione del cocktail tradizionale francese “Kir“, che consiste nell’aggiunta di crème de cassis (liquore di ribes nero) a un bicchiere di vino Aligoté.

La Borgogna è l’area di coltivazione principale dell’Aligoté, ma si possono trovare anche piccole quantità di questo vitigno in altre regioni vinicole della Francia e in alcuni paesi del Nuovo Mondo.

Aligoté su Vins de Bourgogne

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Jules Troncy
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ANCELLOTTA

L’Ancellotta è un vitigno a bacca rossa originario dell’Italia, noto principalmente per la sua coltivazione nelle regioni dell’Emilia-Romagna e della Lombardia. È un vitigno relativamente oscuro e poco diffuso rispetto ad altre varietà di uve rosse italiane più famose come il Sangiovese, il Nebbiolo o il Barbera.

L’uva Ancellotta è comunemente impiegata in uvaggio per conferire colore e tenore zuccherine. In purezza si ottengono vini ricchi di colore, di buona alcolicità e mediocre acidità, piuttosto neutro nei profumi. Spesso di mantiene leggermente dolce per produrre frizzanti rifermentati in bottiglia oppure è consumato nelle tipologie “mosto parzialmente fermentato” o “filtrato dolce”.

Ancellotta sul Registro del Masaf

ARBANE BLANC

Il vitigno Arbane Blanc è una varietà di uva bianca tradizionale coltivata nella regione della Champagne, in Francia. Ecco alcune informazioni più dettagliate su questo vitigno:

Origine:
Arbane Blanc è una delle varietà di uva più antiche coltivate nella Champagne, con una storia che risale almeno al XVII secolo. Tuttavia, la sua origine esatta è incerta. È stata a lungo coltivata insieme ad altre varietà tradizionali come il Chardonnay, il Pinot Noir e il Pinot Meunier.

Caratteristiche:
Le uve di Arbane Blanc sono piccole e producono vini con una buona acidità. Questo vitigno è noto per la sua resistenza alle malattie fungine, un’importante caratteristica considerando il clima umido della regione della Champagne. I vini prodotti con Arbane Blanc possono essere freschi e delicati, con aromi sottili di frutta bianca e note floreali.

Diffusione:
L’Arbane Blanc è una varietà estremamente rara e la sua diffusione è limitata quasi esclusivamente alla regione della Champagne. Anche lì, è stato progressivamente sostituito da altre varietà più popolari come il Chardonnay. Oggi, la sua coltivazione è estremamente limitata e pochi produttori lo utilizzano nei loro vigneti.

Vini:
Gli Arbane Blanc sono stati storicamente utilizzati come componente minore nei blend di champagne, contribuendo con la loro acidità e freschezza al profilo complessivo del vino. Tuttavia, a causa della sua rarità, ci sono pochi esempi di vini fatti esclusivamente con Arbane Blanc. Alcuni produttori artigianali potrebbero sperimentare con questa varietà per creare vini unici che esplorano le sue caratteristiche uniche.

Jules Troncy, Public domain, via Wikimedia Commons

ARNEIS

Arneis è un vitigno bianco originario del Piemonte, in Italia. Produce vini freschi e aromatici, con note di mela verde, pera, pesca e fiori bianchi. In passato, l’Arneis era spesso utilizzato per diluire i vini rossi piemontesi troppo forti, ma oggi è apprezzato come un vino bianco di qualità a sé stante. È spesso abbinato a piatti di pesce, frutti di mare e formaggi freschi.

Arneis sul Registro del Masaf

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BARBERA

Il vitigno barbera è originario del Piemonte, in Italia, ma si è diffuso in altre regioni italiane come la Lombardia e l’Emilia-Romagna. È uno dei vitigni più coltivati in Italia e rappresenta una delle principali varietà di uva rossa.
Le caratteristiche del vitigno barbera includono una buona resistenza alle malattie, un’alta acidità e un basso contenuto di zuccheri. Queste caratteristiche lo rendono adatto alla produzione di vini freschi e fruttati, con un profilo aromatico che spazia dal frutto rosso alla ciliegia, alla prugna e al ribes.
Il barbera viene spesso utilizzato per la produzione di vini giovani e leggeri, ma può anche essere invecchiato in botti di legno per produrre vini più complessi e strutturati. Tra i vini più famosi prodotti con il vitigno barbera ci sono il Barbera d’Alba, il Barbera d’Asti e il Barbera del Monferrato.

Vitigni nel Mondo. 
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Pomona Italiana/Giorgio Gallesio

BELLONE (o CACCHIONE)

Il Bellone, o Cacchione, è un vitigno a bacca bianca tipico della zona compresa tra Aprilia, Anzio e Nettuno. Da esso scaturisce un vino molto forte spesso usato insieme al trebbiano ed alla malvasia per creare dell’ottimo vino da tavola.

Va servito freddo in accostamento con piatti a base di pesce.

Il cacchione di Nettuno ha avuto il riconoscimento DOP.

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BIANCAME


Il vitigno Biancame è una varietà di uva bianca originaria dell’Italia centrale. È principalmente coltivato nelle regioni dell’Abruzzo e delle Marche. Il nome “Biancame” deriva dal colore bianco delle uve mature.

Le uve del vitigno Biancame sono generalmente di medie dimensioni, con una buccia sottile e di colore verde-giallo. La varietà è apprezzata per la sua resistenza alle malattie e per la capacità di produrre vini di buona acidità e freschezza.

I vini prodotti con l’uva Biancame possono essere sia secchi che dolci. Nel caso dei vini secchi, solitamente hanno un profilo aromatico delicato, con note floreali e agrumate. I vini dolci, invece, possono presentare un sapore più intenso e una dolcezza equilibrata.

Il vitigno Biancame è stato storicamente utilizzato come componente per la produzione di vini da taglio, ma negli ultimi anni ha guadagnato maggiore riconoscimento come varietà a sé stante.

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BIANCHETTA GENOVESE

La Bianchetta Genovese è un vitigno a bacca bianca originario della regione della Liguria, in Italia. È particolarmente diffuso nella zona della Riviera di Levante, nelle province di Genova e La Spezia.

Le uve della Bianchetta Genovese sono di medie dimensioni, di forma sferica e dal colore giallo-verde. Il vitigno è apprezzato per la sua resistenza alle malattie e per la capacità di adattarsi ai terreni e al clima caratteristici della regione ligure.

I vini prodotti con le uve della Bianchetta Genovese sono generalmente caratterizzati da un profilo aromatico delicato, con note floreali e agrumate. Sono spesso vini leggeri, freschi e piacevoli da bere, ideali da abbinare ai piatti di pesce e frutti di mare tipici della cucina ligure.

La Bianchetta Genovese è uno dei vitigni tradizionali della Liguria e ha una storia lunga e radicata nella regione.

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BIANCOLELLA

Il Biancolella è un vitigno bianco autoctono dell’isola di Ischia, situata al largo della costa campana, nel Golfo di Napoli. È stato coltivato sull’isola fin dall’antichità e la sua produzione è stata documentata già nel XVIII secolo.

Il Biancolella è un vitigno a bacca bianca che produce vini dal colore giallo paglierino con riflessi verdognoli. Il profumo è delicato e floreale, con note di agrumi e frutta a polpa bianca. In bocca è fresco, sapido e leggermente amarognolo.

Il vino Biancolella viene prodotto principalmente sull’isola di Ischia, dove il clima mite e la presenza del mare favoriscono la maturazione delle uve. Viene utilizzato sia per la produzione di vini bianchi secchi che per la produzione di spumanti metodo classico.

Il Biancolella è un vitigno di grande pregio e raffinatezza, che ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali per la sua qualità. È considerato uno dei simboli dell’enologia campana e rappresenta una delle eccellenze del patrimonio vitivinicolo italiano.

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Jules Troncy , Public domain, via Wikimedia Commons – L’Ampélographie Viala et Vermorel 

BOMBINO BIANCO

Il Bombino Bianco è un vitigno bianco autoctono dell’Italia meridionale, principalmente coltivato in Puglia e in parte anche in Basilicata e in Calabria. È un vitigno storico e molto diffuso in alcune zone del Sud Italia, ma meno noto rispetto ad altri vitigni bianchi come il Vermentino, il Trebbiano, il Chardonnay, o il Sauvignon Blanc.

Il Bombino Bianco è apprezzato per la sua delicatezza e freschezza, e si presta ad essere vinificato in diversi stili, dal secco al dolce, dal frizzante allo spumante. I vini prodotti con il Bombino Bianco sono generalmente leggeri, con un profumo delicato, note fruttate e floreali, e una buona acidità che contribuisce alla loro freschezza.

In Puglia, il Bombino Bianco è spesso utilizzato in blend con altri vitigni bianchi, come il Malvasia Bianca, per produrre vini bianchi locali come il Castel del Monte Bombino Bianco DOC. Inoltre, alcuni produttori stanno anche sperimentando l’affinamento di questo vitigno in legno per creare vini più complessi e strutturati.

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Alexis Kreyder, CC0, da Wikimedia Commons – “Ampélographie : traité général de viticulture” publié sous la direction de P. Viala & V. Vermorel avec la collaboration de A. Bacon, A. Barbier, A. Berget [et al.] – Date de l’édition originale : 1901-1910

BOMBINO NERO

Il Bombino Nero è un vitigno a bacca rossa originario dell’Italia meridionale, in particolare della regione della Puglia. È ampiamente coltivato nella zona del Salento, in provincia di Brindisi e Taranto. Il nome “bombino” deriva probabilmente dalla forma bombata dell’acino d’uva.

Il Bombino Nero produce vini rossi leggeri e fruttati, con una buona acidità e tannini morbidi. I vini ottenuti da questo vitigno spesso presentano note di frutti di bosco, ciliegie e spezie. È spesso utilizzato anche nella produzione di vini rosati, conferendo loro freschezza e vivacità.

Negli ultimi anni, il Bombino Nero ha acquisito una maggiore attenzione e apprezzamento da parte degli enologi e degli amanti del vino, grazie alla sua capacità di esprimere il terroir locale e di produrre vini di carattere. Alcuni produttori hanno anche iniziato a sperimentare con vinificazioni in stile più moderno, utilizzando macerazioni più lunghe o affinamenti in legno, per conferire maggiore struttura e complessità ai vini prodotti con questo vitigno.

In definitiva, il Bombino Nero è un vitigno interessante e versatile, che offre una gamma di vini piacevoli da gustare, soprattutto se si cerca un’alternativa ai vini rossi più corposi e strutturati.

BONARDA

Il vitigno Bonarda è interessante perché esistono diverse varietà con lo stesso nome che sono coltivate in diverse regioni vitivinicole del mondo, principalmente in Italia e in Argentina. Qui ti fornirò informazioni sulla Bonarda più comune in Italia, la Bonarda Piemontese.

Origine:

La Bonarda Piemontese è originaria del Piemonte, una regione nel nord-ovest dell’Italia. Viene spesso confusa con altre varietà chiamate Bonarda, ma è geneticamente diversa. È anche conosciuta come Bonarda dell’Astigiano o Bonarda di Chieri.

Caratteristiche:

Le uve Bonarda Piemontese producono vini rossi di colore rubino intenso, con un profilo aromatico che può includere note di frutti rossi, spezie e erbe. Questi vini tendono ad essere leggeri o di media struttura, con acidità vivace e tannini morbidi. Possono essere bevuti giovani per apprezzare la loro freschezza e fruttuosità, ma alcuni produttori producono anche versioni più complesse che possono invecchiare bene.

Diffusione:

La Bonarda Piemontese è coltivata principalmente nella regione del Piemonte, in particolare nelle province di Asti e Torino. Tuttavia, la sua diffusione è limitata e non è così diffusa come altre varietà piemontesi come il Nebbiolo o il Barbera. Negli ultimi anni, c’è stato un rinnovato interesse per questa varietà autoctona, ma la produzione rimane relativamente modesta.

Vini:

I vini prodotti dalla Bonarda Piemontese sono generalmente rossi giovani e freschi, ideali per il consumo quotidiano. Tuttavia, alcuni produttori hanno dimostrato che questa varietà può anche produrre vini più complessi e strutturati quando vinificati con cura. Questi vini si abbinano bene con piatti della cucina piemontese come agnolotti, brasati e formaggi locali. È importante notare che ci sono altre varietà di Bonarda, come la Bonarda dell’Oltrepò Pavese in Lombardia e la Bonarda argentina, che hanno caratteristiche diverse e possono produrre vini con profili di gusto completamente diversi.

Vitigni nel Mondo. 
Atlante dei Vitigni Mondiali a cura de L'Enonauta e in collaborazione con l'Intelligenza Artificiale.

fotografia di Riccardo Pastore rilasciata con licenza Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0) / nessuna modifica effettuata

BOSCO

Il vitigno Bosco è un vitigno di uva nera originario dell’Italia settentrionale. È stato riconosciuto come vitigno autoctono nel 1969 ed è coltivato principalmente nella regione della Liguria, in particolare nelle province di Imperia e Savona.

Le uve del vitigno Bosco sono di dimensioni medie e hanno una buccia spessa e resistente. Questo vitigno è noto per la sua capacità di adattarsi a terreni difficili e di resistere alle malattie fungine. Produce vini dal colore rosso rubino intenso e dal sapore caratteristico, con note di frutta rossa e spezie.

I vini ottenuti dal vitigno Bosco sono spesso utilizzati per la produzione di vini da tavola e vini da dessert nella regione della Liguria. Sono vini piacevoli e leggeri, con un buon equilibrio tra acidità e dolcezza. Alcuni produttori possono anche utilizzare le uve Bosco in blend con altri vitigni per creare vini più complessi.

BOURBOULENC

Il Bourboulenc è un vitigno a bacca bianca principalmente coltivato nel sud della Francia, in particolare nella regione della Provenza e nella Valle del Rodano. Si tratta di un vitigno antico e tradizionale, sebbene la sua diffusione sia limitata rispetto ad altri vitigni bianchi più famosi.

Caratteristiche della vite e dell’uva Bourboulenc:

  1. Grappoli e bacche: I grappoli sono di dimensioni medie con bacche di colore giallo-verde. Le bacche hanno una buccia spessa e resistente che può conferire struttura e caratteristiche uniche ai vini.
  2. Resistenza e adattabilità: Il Bourboulenc è noto per la sua resistenza alle condizioni climatiche difficili, inclusa la siccità. È in grado di adattarsi a terreni poveri e aridi, il che lo rende una scelta interessante per alcune regioni vitivinicole.
  3. Vini prodotti: Questo vitigno viene utilizzato principalmente per la produzione di vini bianchi secchi e freschi. I vini Bourboulenc sono noti per la loro acidità vivace, la freschezza e i profumi fruttati e floreali. Possono esprimere note di agrumi, fiori bianchi, erbe aromatiche e occasionalmente note minerali.
  4. Blend e utilizzo: Il Bourboulenc spesso entra a far parte di blend, aggiungendo acidità e struttura ai vini. È talvolta miscelato con altre varietà locali come il Grenache Blanc, il Clairette e il Roussanne.
  5. Zone di produzione: Oltre alla Francia, questo vitigno è stato piantato anche in altre regioni come la Grecia e alcune zone dell’Africa settentrionale.

Nonostante la sua relativa scarsa diffusione, il Bourboulenc sta guadagnando interesse per la sua capacità di contribuire a vini freschi e aromatici. La sua resistenza e adattabilità alle condizioni climatiche difficili lo rendono un’opzione interessante per i viticoltori che cercano varietà uniche e distintive da introdurre nei loro vini.

Vitigni nel Mondo. 
Atlante dei Vitigni Mondiali a cura de L'Enonauta e in collaborazione con l'Intelligenza Artificiale.

Jules Troncy, Public domain, via Wikimedia Commons

BOVALE


Il vitigno Bovale è una varietà di uva utilizzata principalmente per la produzione di vino in Italia, in particolare nella regione della Sardegna. È anche conosciuto come Bovale Sardo o Bovale Grande. Il Bovale è un vitigno a bacca nera che produce vini di colore intenso e carattere robusto.

Ci sono diverse sotto-varietà di Bovale, tra cui il Bovaleddu, il Bovale di Spagna e il Bovale Mannu. Ognuna di queste varietà ha le sue caratteristiche specifiche, ma in generale, il Bovale produce vini con un elevato contenuto di tannini e acidità moderata.

I vini prodotti con uva Bovale possono essere sia rossi che rosati. I vini rossi Bovale sono spesso descritti come robusti, corposi e ricchi di aromi di frutta scura, spezie e note terrose. Possono avere una struttura tannica importante, che conferisce loro una buona capacità di invecchiamento.

I vini rosati ottenuti dal Bovale hanno solitamente un colore rosa tenue e un carattere fresco e fruttato. Sono vini piacevoli da bere giovani e possono offrire aromi di frutta rossa e note floreali.

Il Bovale è uno dei vitigni autoctoni più importanti della Sardegna e viene utilizzato sia in blend con altre varietà che come vitigno principale. È spesso miscelato con Carignano, Cannonau o altre uve locali per creare vini unici che riflettono il territorio sardo.

È interessante notare che il Bovale è anche coltivato in altre regioni vitivinicole italiane, come la Sicilia e la Calabria, ma la sua presenza è più significativa in Sardegna, dove è considerato uno dei tesori enologici dell’isola.

BRACHETTO

Il Brachetto è un vitigno rosso che produce uve utilizzate principalmente per la produzione di vini dolci e frizzanti. È originario dell’Italia settentrionale, in particolare della regione del Piemonte.

I vini prodotti con il vitigno Brachetto sono noti per il loro carattere aromatico e dolcezza. Spesso presentano sentori di fragole, lamponi e fiori, che contribuiscono a conferire loro un profilo aromatico distintivo. Questi vini sono generalmente leggeri e hanno un basso contenuto alcolico.

Uno dei vini più famosi prodotti con il vitigno Brachetto è il Brachetto d’Acqui, un vino frizzante dolce prodotto nell’area dell’Acquese, nel Piemonte. È un vino molto apprezzato per la sua dolcezza equilibrata, la vivace effervescenza e i profumi intensi di frutta rossa.

Il Brachetto può essere anche utilizzato per produrre vini secchi e spumanti, anche se queste tipologie sono meno comuni rispetto ai vini dolci e frizzanti.

In generale, il vitigno Brachetto è apprezzato per la sua capacità di produrre vini aromatici e piacevolmente dolci, che spesso vengono abbinati a dessert o consumati come vini da meditazione.

Vitigni nel Mondo. 
Atlante dei Vitigni Mondiali a cura de L'Enonauta e in collaborazione con l'Intelligenza Artificiale.

foto di Ursula Brühl, Julius Kühn-Institut (JKI) Bundesforschungsinstitut für Kulturpflanzen Institut für Rebenzüchtung Geilweilerhof – 76833 Siebeldingen – GERMANY – nessuna modifica apportata

CABERNET FRANC

Il vitigno Cabernet Franc ha origini francesi, più precisamente nella regione di Bordeaux. È considerato uno dei vitigni più antichi della regione e potrebbe risalire al XVII secolo. Successivamente si è diffuso in diverse regioni vinicole di tutto il mondo.

Il Cabernet Franc è un vitigno a bacca rossa che produce vini eleganti e aromatici. Le sue caratteristiche varietali includono una buona acidità, tannini morbidi e aromi che spaziano da frutti rossi come ciliegie e lamponi a note erboristiche e speziate. I vini prodotti con il Cabernet Franc sono spesso considerati più leggeri e meno tannici rispetto al suo parente più famoso, il Cabernet Sauvignon.

Oltre alla sua presenza a Bordeaux, il Cabernet Franc è ampiamente coltivato in numerose regioni vinicole in tutto il mondo. In Francia, è presente anche nella Valle della Loira, dove spesso viene vinificato da solo o utilizzato in blend, come ad esempio nel celebre vino rosso di Chinon. È anche coltivato in altre regioni francesi, come la Savoia e la Corsica.

Al di fuori della Francia, il Cabernet Franc ha guadagnato popolarità in molti Paesi vinicoli. È coltivato in diverse regioni italiane, come la Toscana e il Friuli-Venezia Giulia. È ampiamente diffuso negli Stati Uniti, in particolare nella regione della California, dove viene spesso utilizzato per produrre vini Bordeaux-style. Altre regioni vinicole che coltivano il Cabernet Franc includono il Canada, l’Argentina, il Cile e il Sud Africa.

In sintesi, il Cabernet Franc è un vitigno originario di Bordeaux, con caratteristiche aromatiche, buona acidità e morbidi tannini. È diffuso in molte regioni vinicole del mondo e viene apprezzato per la produzione di vini eleganti e complessi.

Jules Troncy, Public domain, via Wikimedia Commons

CABERNET SAUVIGNON

Il vitigno Cabernet Sauvignon è una delle varietà di uva a bacca rossa più famose e coltivate al mondo. La sua origine è attribuita alla regione di Bordeaux, in Francia, dove è stato sviluppato attraverso l’incrocio spontaneo tra il vitigno Cabernet Franc e il Sauvignon Blanc.

Le caratteristiche distintive del Cabernet Sauvignon includono grappoli di uva piccoli o medi, con acini di forma rotonda o ovale. La buccia degli acini è spessa e ricca di pigmenti, che conferiscono al vino un colore intenso e una notevole capacità di invecchiamento. I vini prodotti con uve Cabernet Sauvignon sono generalmente caratterizzati da un’elevata concentrazione di tannini, un gusto robusto e una struttura complessa.

Il Cabernet Sauvignon si è diffuso oltre la sua patria originaria e si è adattato a diverse regioni vinicole in tutto il mondo, grazie alla sua versatilità e capacità di adattamento al terreno e al clima. È spesso coltivato in regioni vitivinicole di prestigio come Napa Valley in California, Coonawarra e Margaret River in Australia, Maipo Valley in Cile e Bolgheri in Italia.

Il vitigno Cabernet Sauvignon è ampiamente utilizzato per produrre vini monovarietali, ma è anche spesso impiegato in assemblaggi con altre varietà come Merlot, Cabernet Franc e Petit Verdot. Questi assemblaggi possono aggiungere complessità e bilanciare le caratteristiche del vino.

In sintesi, il Cabernet Sauvignon è un rinomato vitigno a bacca rossa originario di Bordeaux, in Francia. Si distingue per il suo colore intenso, la ricchezza di tannini e la complessità aromatica. Si è diffuso in molte regioni vinicole nel mondo, producendo vini di grande prestigio e longevità.

Lithographie du Carmenère dans l’ouvrage ” Les raisins de cuve de la Gironde et du Sud-Ouest de la France : description et synonymie ” publié par Joseph Daurel en 1892. This file is made available under the Creative Commons CC0 1.0 Universal Public Domain Dedication

CAGNULARI

Il vitigno Cagnulari è un tipo di uva a bacca nera originario della Sardegna, in Italia. È considerato uno dei vitigni autoctoni dell’isola e produce vini rossi caratteristici e di qualità.

Il Cagnulari è noto anche con altri nomi locali come “Cagnolari” o “Cagnulari nero”. È coltivato principalmente nella regione del Sassarese, nel nord della Sardegna. Questo vitigno si adatta bene al clima caldo e secco dell’isola, e cresce preferibilmente su terreni argillosi e calcarei.

I vini prodotti con l’uva Cagnulari sono generalmente corposi e aromatici, con un colore rosso intenso. Possono presentare note di frutti di bosco, spezie, erbe aromatiche e leggeri sentori terrosi. La struttura tannica è solitamente ben presente, conferendo al vino una buona capacità di invecchiamento.

Negli ultimi anni, il Cagnulari ha guadagnato popolarità sia in Italia che all’estero, grazie alla sua particolarità e alla sua associazione con la tradizione vinicola sarda. È spesso vinificato in purezza, ma può anche essere utilizzato in assemblaggi con altri vitigni autoctoni come il Cannonau o il Carignano.

L’ampelografia del Cagnulari presenta alcune similitudini con altri vitigni italiani come il Bovale Sardo o il Bovale Grande, ma gli studi genetici hanno dimostrato che si tratta di un vitigno a sé stante.

In conclusione, il Cagnulari è un vitigno sardo che produce vini rossi distintivi, apprezzati per la loro complessità e struttura. Se sei un appassionato di vini, potresti considerare di assaggiare un vino prodotto con questa varietà per sperimentarne le caratteristiche uniche.

CANAIOLO

Il vitigno Canaiolo è originario dell’Italia centrale, principalmente della regione della Toscana. È uno dei vitigni più antichi dell’area e ha una lunga storia nella produzione di vini toscani. Le sue origini esatte non sono del tutto chiare, ma si ritiene che abbia radici antiche e potrebbe risalire all’epoca etrusca.

Il Canaiolo è un vitigno a bacca rossa che viene spesso utilizzato come componente di blend nei vini della Toscana, in particolare nel famoso Chianti. È noto per aggiungere morbidezza, freschezza e profondità ai vini, con note di frutta rossa, spezie e una buona acidità. Ha una buona capacità di invecchiamento e si fonde bene con altri vitigni come il Sangiovese.

La diffusione del vitigno Canaiolo è prevalentemente concentrata nella regione della Toscana, dove è coltivato su una superficie significativa. Tuttavia, la sua presenza è limitata rispetto ad altri vitigni come il Sangiovese. Negli ultimi anni, c’è stato un interesse crescente nella valorizzazione dei vitigni autoctoni e tradizionali, compreso il Canaiolo, che ha portato ad un aumento dell’attenzione verso di esso e alla sua presenza in vini di qualità provenienti dalla Toscana.

Giorgio Gallesio, Pomona Italiana

CANNONAU

Il vitigno Cannonau, noto anche come Grenache in altre parti del mondo, è un vitigno a bacca nera ampiamente diffuso in Sardegna, Italia. È considerato uno dei vitigni autoctoni più importanti dell’isola.

Il Cannonau è coltivato principalmente nella regione centrale della Sardegna, ma si trova anche in altre parti dell’isola. È noto per adattarsi bene al clima mediterraneo caldo e secco della regione, grazie alla sua resistenza alla siccità e alla capacità di tollerare temperature elevate.

I vini prodotti con l’uva Cannonau sono principalmente vini rossi, anche se esistono anche versioni rosé e dolci. Questo vitigno produce vini con una buona struttura, caratterizzati da un colore rosso intenso. Al palato, i vini Cannonau sono spesso corposi e ricchi, con una buona acidità e tannini morbidi. Possono presentare una vasta gamma di aromi, tra cui frutti rossi maturi, spezie, erbe aromatiche e leggeri sentori di sottobosco.

Uno degli aspetti distintivi del Cannonau è la sua concentrazione di composti fenolici, che possono contribuire agli eventuali benefici per la salute associati al consumo moderato di vino rosso. Infatti, il Cannonau è spesso citato come un esempio del cosiddetto “Paradosso Francese”, che suggerisce che il consumo moderato di vino rosso può essere associato a una migliore salute cardiovascolare.

Il vitigno Cannonau è stato oggetto di interesse e studio negli ultimi anni, ed è apprezzato sia a livello nazionale che internazionale. Inoltre, è stato oggetto di diverse interpretazioni da parte dei produttori, con stili che vanno dai vini più tradizionali e robusti a quelli più eleganti e moderni.

In conclusione, il Cannonau è un vitigno autoctono della Sardegna, che produce vini rossi di qualità con caratteristiche peculiari. Se sei un appassionato di vini, potrebbe valere la pena di assaggiare un vino prodotto con l’uva Cannonau per sperimentarne il profilo aromatico e le sue peculiarità organolettiche.

I vini ottenuti da uve Cannonau (o Grenache) presentano diverse proprietà organolettiche e caratteristiche distintive. Ecco alcune delle principali proprietà associate ai vini prodotti con l’uva Cannonau:

  1. Struttura e corpo: I vini Cannonau sono noti per la loro struttura e corposità. Solitamente presentano una buona concentrazione di tannini, che contribuiscono alla sensazione di robustezza in bocca. Questa caratteristica li rende adatti all’invecchiamento, con la possibilità di sviluppare maggiore complessità e morbidezza nel tempo.
  2. Aromi fruttati: I vini Cannonau sono spesso caratterizzati da una ricca e intensa aromaticità di frutti rossi maturi. Note di ciliegia, fragola, lampone e mora sono comuni negli aromi di questi vini. Talvolta, possono emergere anche sentori di frutta secca o frutta cotta.
  3. Spezie ed erbe aromatiche: Accanto ai profumi fruttati, i vini Cannonau possono presentare una piacevole nota di spezie e erbe aromatiche. Aromi di pepe nero, cannella, chiodi di garofano, timo o rosmarino possono contribuire alla complessità olfattiva di questi vini.
  4. Acidità equilibrata: Nonostante la loro struttura corposa, i vini Cannonau mantengono spesso un’acidità equilibrata, che conferisce freschezza e vivacità al palato. Questo bilanciamento contribuisce alla piacevolezza complessiva dei vini e li rende adatti all’abbinamento con una varietà di piatti.
  5. Potenziale di invecchiamento: I vini Cannonau, grazie alla loro struttura tannica e all’acidità equilibrata, possono avere un buon potenziale di invecchiamento. Con il tempo, possono sviluppare aromi più complessi, una maggiore morbidezza e una migliore integrazione dei componenti, offrendo esperienze sensoriali evolute.

È importante sottolineare che le caratteristiche dei vini Cannonau possono variare in base alle tecniche di vinificazione utilizzate dai produttori e alle specifiche condizioni del vitigno in diverse zone di coltivazione. Pertanto, è sempre consigliabile esplorare una varietà di vini Cannonau provenienti da diverse cantine e vigneti per apprezzare appieno la diversità di questo vitigno.

Il vitigno Alicante è un vitigno a bacca rossa originario della Spagna, ma oggi coltivato in tutto il mondo. È noto anche come Grenache o Garnacha. Produce vini di colore intenso e dal sapore fruttato, con note di ciliegia, prugna e spezie. È spesso utilizzato in blend con altri vitigni per aggiungere profondità e complessità al vino. Il vitigno Alicante è resistente alla siccità e alle malattie, il che lo rende una scelta popolare per i viticoltori in molte regioni del mondo.

Jules Troncy, CC0, via Wikimedia Commons / “Ampélographie : traité général de viticulture” publié sous la direction de P. Viala & V. Vermorel avec la collaboration de A. Bacon, A. Barbier, A. Berget [et al.] – Date de l’édition originale : 1901-1910

CANNONAU BIANCO

Jules Troncy, CC0, via Wikimedia Commons / “Ampélographie : traité général de viticulture” publié sous la direction de P. Viala & V. Vermorel avec la collaboration de A. Bacon, A. Barbier, A. Berget [et al.] – Date de l’édition originale : 1901-1910

CARIGNANO

Il Carignano è un vitigno rosso a bacca nera originario della Spagna. È ampiamente coltivato in diverse regioni vitivinicole del mondo, tra cui la Sardegna, dove è noto come Carignano del Sulcis. Il Carignano produce vini intensi e corposi, con una buona acidità e tannini robusti. I vini ottenuti da questo vitigno presentano spesso sentori di frutta nera matura, spezie e note terrose. Il Carignano viene utilizzato sia in blend con altri vitigni che in purezza per creare vini di alta qualità.

I vini ottenuti con il vitigno Carignano presentano un profilo organolettico distintivo. Di solito sono caratterizzati da:

  1. Colore: I vini Carignano sono di solito di un colore rosso rubino intenso, talvolta con riflessi violacei. Con l’invecchiamento, possono assumere tonalità più granate.
  2. Aroma: Gli aromi tipici dei vini Carignano includono note di frutta nera matura, come prugna, ciliegia nera e mora. Possono anche presentare sentori di spezie, come pepe nero, cannella e vaniglia, e note terrose o di sottobosco.
  3. Gusto: In bocca, i vini Carignano sono generalmente pieni, corposi e strutturati. Hanno una buona acidità e tannini robusti, che conferiscono al vino una certa astringenza. Possono essere leggermente amarognoli. Al palato, è possibile percepire una combinazione di frutta nera, spezie e sottobosco, con un retrogusto persistente.
  4. Struttura: I vini Carignano hanno solitamente una buona struttura, con un equilibrio tra frutta, acidità e tannini. Possono beneficiare di un periodo di invecchiamento in bottiglia per addolcire i tannini e sviluppare complessità aromatica.

In sintesi, i vini ottenuti con il vitigno Carignano offrono un’esperienza gustativa intensa e complessa, con una combinazione di frutta nera matura, spezie e note terrose. Sono vini corposi e strutturati, adatti all’invecchiamento, che possono essere apprezzati sia da soli che abbinati a piatti robusti come carni rosse, cacciagione e formaggi stagionati.

Jules Troncy, CC0, via Wikimedia Commons / “Ampélographie : traité général de viticulture” publié sous la direction de P. Viala & V. Vermorel avec la collaboration de A. Bacon, A. Barbier, A. Berget [et al.] – Date de l’édition originale : 1901-1910

CARMENERE

Il vitigno Carménère ha origini antiche ed è considerato uno dei vitigni principali del Cile, anche se ha radici storiche in Francia. La sua origine è riconducibile alla regione di Bordeaux, dove era coltivato in passato, ma venne quasi completamente distrutto dalla fillossera alla fine del XIX secolo. Successivamente, il Carménère è stato erroneamente identificato come Merlot nelle vigne cilene fino agli anni ’90, quando è stato riscoperto e riconosciuto come una varietà distinta.

Le caratteristiche del vino ottenuto dal vitigno Carménère possono variare notevolmente a seconda della regione di produzione e delle tecniche di vinificazione impiegate. Tuttavia, ci sono alcune caratteristiche comuni associate a questo vitigno.

Il Carménère produce vini con una buona struttura e un corpo medio. I profili aromatici possono includere note di frutta nera, come ciliegia nera, prugna e mora, insieme a sentori speziati, di pepe nero e paprika. Alcuni vini Carménère possono sviluppare anche sfumature di tabacco, caffè e cioccolato.

I vini Carménère possono essere divisi in diverse categorie:

  1. Vino secco: La maggior parte dei vini Carménère prodotti è di tipo secco. Questi vini presentano una buona acidità, tannini morbidi e un sapore fruttato speziato. Possono essere bevuti giovani per godere della loro freschezza o possono essere invecchiati per sviluppare complessità e morbidezza.
  2. Vino di riserva: Alcune cantine producono vini Carménère di alta qualità, selezionando uve di qualità superiore e sottoponendole a un invecchiamento più lungo in bottiglia o in legno. Questi vini di riserva possono offrire una maggiore complessità aromatica e una struttura più elegante.
  3. Vino da dessert: In alcune occasioni, il Carménère viene utilizzato per produrre vini dolci da dessert. Questi vini sono ottenuti da uve lasciate ad appassire o congelate per concentrare lo zucchero e gli aromi. Possono presentare una dolcezza bilanciata da una buona acidità e offrire note di frutta matura e spezie dolci.

Il Carménère è diventato il vitigno distintivo del Cile e i suoi vini sono apprezzati per la loro espressività, la complessità aromatica e il carattere distintivo. È spesso abbinato a piatti a base di carne, come arrosti, bistecche o cacciagione, grazie alla sua struttura e ai tannini morbidi.

Lithographie du Carmenère dans l’ouvrage ” Les raisins de cuve de la Gironde et du Sud-Ouest de la France : description et synonymie ” publié par Joseph Daurel en 1892. This file is made available under the Creative Commons CC0 1.0 Universal Public Domain Dedication

CARRICANTE

Il vitigno Carricante è un’importante varietà di uva bianca coltivata principalmente in Sicilia, Italia. È considerato uno dei vitigni autoctoni più pregiati dell’isola e viene utilizzato per produrre vini bianchi di alta qualità.

Le uve Carricante sono caratterizzate da una buccia spessa e di colore giallo-oro. Questo vitigno è noto per la sua capacità di conservare una buona acidità anche nelle condizioni climatiche calde e secche della Sicilia. Ciò contribuisce a conferire ai vini prodotti da uve Carricante una freschezza e una vivacità distintive.

I vini Carricante sono spesso descritti come eleganti, complessi e minerali. Possono presentare aromi di agrumi, fiori bianchi, erbe aromatiche e note minerali, che riflettono le caratteristiche del terroir vulcanico della Sicilia orientale, dove il vitigno è più diffuso.

La zona dell’Etna, un vulcano attivo situato sulla costa orientale della Sicilia, è considerata una delle migliori regioni per la coltivazione del Carricante. Qui, l’altitudine elevata, i terreni vulcanici ricchi di minerali e le ampie escursioni termiche tra il giorno e la notte favoriscono la maturazione delle uve e contribuiscono alla complessità dei vini prodotti.

I vini Carricante possono essere vinificati in purezza o utilizzati in blend con altre varietà, come il Catarratto o il Minnella, per aggiungere struttura e complessità. Negli ultimi anni, il vitigno Carricante ha guadagnato riconoscimento e apprezzamento a livello internazionale, contribuendo a valorizzare l’enologia siciliana e portando alla produzione di vini di alta qualità che esprimono al meglio il carattere del territorio.

Alexis Kreÿder, Public domain

CATARRATTO

Il vitigno Cataratto è un’importante varietà di uva bianca coltivata principalmente in Sicilia, Italia. È considerato uno dei vitigni autoctoni più diffusi dell’isola e viene utilizzato per produrre diversi tipi di vini, compresi i vini bianchi secchi, i vini dolci e gli spumanti.

Le uve Cataratto hanno una buccia sottile e di colore giallo verdastro. Possono produrre vini di colore chiaro con profumi floreali e note di agrumi. I vini ottenuti da uve Cataratto tendono ad essere freschi, vivaci e aromatici, con una buona acidità che li rende adatti per l’invecchiamento.

In Sicilia, il vitigno Cataratto viene spesso utilizzato per produrre il Marsala, un vino liquoroso famoso e tradizionale dell’isola. Il Cataratto è anche impiegato in blend con altre varietà di uva per ottenere una maggiore complessità e struttura nei vini bianchi.

Negli ultimi anni, si è assistito a un crescente interesse per i vitigni autoctoni italiani, compreso il Cataratto, sia in Italia che a livello internazionale. Gli enologi e i produttori di vino hanno riscoperto il potenziale di questa varietà e stanno sperimentando con nuove tecniche di vinificazione per esaltarne al massimo le caratteristiche.

Il vitigno Cataratto rappresenta quindi una parte importante dell’industria vinicola siciliana e contribuisce alla produzione di vini di qualità che riflettono il terroir e le tradizioni enologiche dell’isola.

Alexis Kreÿder, Public domain

CHARDONNAY

Lo Chardonnay è un vitigno molto popolare e diffuso nel mondo del vino. Originario della regione della Borgogna, in Francia, è coltivato in molte altre regioni vinicole, tra cui California, Australia, Italia e molti altri paesi. Il Chardonnay è noto per produrre vini bianchi di qualità, spesso caratterizzati da aromi di frutta tropicale, agrumi e vaniglia. È un vitigno versatile che può essere vinificato in diversi stili, da vini freschi e fruttati a vini più complessi e strutturati che invecchiano bene.

I vini ottenuti con il vitigno Chardonnay presentano un profilo organolettico distintivo. Di solito sono caratterizzati da:

  1. Colore: I vini Chardonnay possono variare nel colore, da un giallo paglierino brillante a un giallo dorato più intenso, a seconda dello stile di vinificazione e dell’invecchiamento.
  2. Aroma: Gli aromi tipici dei vini Chardonnay includono note di frutta a polpa bianca, come mela verde, pera e pesca. Possono anche presentare sentori di agrumi, come limone e pompelmo, e note di frutta tropicale, come ananas e mango. Alcuni stili di Chardonnay possono anche mostrare note di burro, vaniglia e nocciola, derivanti dalla fermentazione e dall’affinamento in legno.
  3. Gusto: In bocca, i vini Chardonnay sono solitamente equilibrati, con una buona acidità e una struttura che può variare da leggera a piena. Hanno un sapore fruttato, con una combinazione di frutta fresca e tropicale. Alcuni Chardonnay possono avere un leggero sentore di burro o crema, derivato dalla fermentazione malolattica o dall’affinamento in legno. Il retrogusto può essere lungo e persistente.
  4. Struttura: I vini Chardonnay possono presentare una gamma di stili, da freschi e leggeri a ricchi e complessi. L’invecchiamento in bottiglia può conferire loro maggiore complessità e sviluppo aromatico nel tempo.

In sintesi, i vini ottenuti con il vitigno Chardonnay offrono una varietà di profumi e sapori fruttati, spesso arricchiti da sfumature di legno o fermentazione malolattica. Sono vini equilibrati e versatili, che si adattano bene a diverse occasioni di degustazione e possono essere abbinati con successo a una vasta gamma di piatti, come pesce, pollame, pasta e formaggi a pasta molle.

Chardonnay is a white wine grape variety that is grown in many wine-producing regions around the world. It is known for its versatility, as it can be made in a variety of styles ranging from light and crisp to full-bodied and oaky. Chardonnay is often associated with flavors of green apple, lemon, and pear, but it can also have notes of vanilla, butter, and toast when aged in oak barrels. It is a popular choice for both still and sparkling wines and is often used as a base for Champagne. Chardonnay is commonly paired with seafood, poultry, and creamy pasta dishes.

Ampelographie Traite general de Viticulture 1903 with painting by A Kreyder and E.J. Troncy

CHASSELAS

Il vitigno Chasselas, noto anche come Gutedel in Germania o Fendant in Svizzera, è originario della Svizzera, ma è ampiamente coltivato in molte regioni vinicole in tutto il mondo. È particolarmente diffuso in Francia, Germania, Svizzera e Austria.

Le caratteristiche del vino ottenuto dal vitigno Chasselas possono variare a seconda della regione di produzione e delle pratiche di vinificazione, ma ci sono alcune caratteristiche comuni associate a questo vitigno.

Il vino Chasselas è generalmente caratterizzato da un profilo aromatico delicato e sottile. I profumi sono spesso descritti come freschi e leggermente erbacei, con note di agrumi, mela verde, pera e fiori bianchi. In bocca, il vino Chasselas è generalmente asciutto, con acidità moderata e un corpo leggero a medio.

La tipologia di vini ottenuti dal vitigno Chasselas varia a seconda della regione di produzione:

  1. Vino secco: Il Chasselas è spesso vinificato in stile secco, producendo vini freschi e croccanti. Questi vini sono generalmente leggeri e si caratterizzano per la loro acidità ben bilanciata e per i profumi delicati. Sono ideali come vini da aperitivo o da abbinare a piatti di pesce, frutti di mare e verdure.
  2. Vino dolce: In alcune regioni, come l’Alsazia in Francia, il Chasselas può essere utilizzato per produrre vini dolci, sia in versione vendemmia tardiva che passiti. Questi vini offrono una dolcezza piacevole, accompagnata da note fruttate e un’acidità equilibrata.
  3. Vino frizzante: In alcune zone vinicole, il Chasselas viene utilizzato per produrre vini frizzanti o spumanti. Questi vini spumanti possono essere secchi o leggermente dolci, offrendo una freschezza vivace e un perlage delicato.

Il vitigno Chasselas produce vini leggeri e piacevoli, ideali per essere consumati giovani. È apprezzato per la sua facilità di abbinamento con una varietà di piatti leggeri, come insalate, formaggi freschi, pesce e frutti di mare.

Alexis Kreÿder, Public domain

CHENIN BLANC

Il vitigno Chenin Blanc è originario della Valle della Loira in Francia ed è considerato uno dei vitigni bianchi più versatili al mondo. Ha una lunga storia e una vasta diffusione, ed è coltivato in molte regioni vinicole in tutto il mondo.

Le caratteristiche del vino ottenuto dal vitigno Chenin Blanc possono variare notevolmente a seconda della regione di produzione e delle pratiche di vinificazione. Tuttavia, ci sono alcune caratteristiche comuni associate a questo vitigno.

Una delle principali caratteristiche del vino Chenin Blanc è la sua acidità vivace. Questa acidità conferisce freschezza e vitalità al vino, che può variare da un sapore croccante e secco a una dolcezza bilanciata. I profili aromatici del Chenin Blanc spaziano da note di frutta a polpa bianca come mela, pera e pesca, a note di agrumi come limone e pompelmo, fino a note di fiori bianchi e miele.

Il Chenin Blanc può essere prodotto in diversi stili, tra cui vini secchi, dolci e spumanti. Ecco una panoramica delle tipologie di vino ottenute dal vitigno Chenin Blanc:

  1. Vino secco: Il Chenin Blanc secco è spesso caratterizzato da un’acidità vivace, una struttura media e un profilo aromatico fruttato. Questi vini possono essere bevuti giovani, ma alcuni esempi di alta qualità possono invecchiare magnificamente.
  2. Vino dolce: Il Chenin Blanc è noto per la sua capacità di produrre vini dolci di alta qualità. La dolcezza può essere ottenuta sia tramite la vinificazione del vitigno con uve mature che tramite la tecnica dell’appassimento delle uve per concentrare lo zucchero. Questi vini dolci possono offrire un equilibrio tra dolcezza e acidità, con profili aromatici complessi che spaziano dalla frutta matura al miele e alla frutta secca.
  3. Vino spumante: Il Chenin Blanc è utilizzato anche per produrre spumanti di alta qualità, sia nella versione metodo tradizionale che metodo Charmat. Questi spumanti possono offrire una freschezza vivace, un perlage fine e un’ampia gamma di aromi che si estendono dalla frutta fresca ai fiori.

Il vitigno Chenin Blanc offre quindi una grande varietà di vini che possono soddisfare una vasta gamma di gusti e preferenze.

Ampelographie Traite general de Viticulture 1903 with painting by A Kreyder and E.J. Troncy

CILIEGIOLO

Il vitigno ciliegiolo è originario dell’Italia, più precisamente della regione toscana. La sua diffusione si concentra principalmente in Toscana, ma può essere trovato anche in altre regioni vitivinicole italiane come Lazio e Umbria.

Il ciliegiolo è un vitigno a bacca rossa che produce vini di qualità leggeri e freschi. Le caratteristiche del vino ciliegiolo possono variare a seconda delle pratiche agronomiche e delle tecniche di vinificazione utilizzate, ma in generale i vini prodotti da questo vitigno sono di colore rosso rubino brillante, con profumi intensi di ciliegia e frutti rossi. In bocca, il ciliegiolo è solitamente morbido e leggero, con un’acidità equilibrata e tannini delicati.

Il ciliegiolo è spesso utilizzato in blend con altri vitigni, come il Sangiovese, per aggiungere freschezza e profondità al vino. Tuttavia, negli ultimi anni, si è assistito anche a una maggiore valorizzazione del ciliegiolo come vitigno principale, producendo vini monovarietali che ne mettono in risalto le caratteristiche distintive.

Questo vitigno è noto anche per la sua maturazione precoce, il che significa che può essere raccolto prima di altri vitigni, consentendo una maggiore flessibilità nella gestione delle vendemmie.

In sintesi, il ciliegiolo è un vitigno italiano originario della Toscana, che produce vini leggeri e freschi, con profumi intensi di ciliegia e frutti rossi. È spesso utilizzato in blend, ma sta guadagnando popolarità come vitigno principale.

Fabio Ingrosso / Questo file è sotto la licenza Creative Commons Attribuzione 2.0 Generico / nessuna modifica apportata

CINSAULT

Il Cinsault è un vitigno a bacca nera originario della Francia, anche se è diffuso in diverse regioni vinicole del mondo. È particolarmente associato alla regione della Provenza, nel sud della Francia, dove viene spesso utilizzato nella produzione di vini rosati.

Il Cinsault è un vitigno versatile che può essere utilizzato sia in blend che come vitigno principale. È apprezzato per la sua capacità di apportare morbidezza e fruttuosità ai vini. I vini prodotti con il Cinsault tendono ad avere un colore pallido e una profonda aromaticità di frutta rossa, come ciliegie e fragole, con note floreali.

Il Cinsault è spesso miscelato con altri vitigni, come il Grenache, la Syrah e il Mourvèdre, per creare vini rossi e rosati bilanciati e aromatici. In Provenza, è uno dei principali componenti dei celebri vini rosati della regione, conferendo loro eleganza e freschezza.

Oltre alla Francia, il Cinsault è coltivato in paesi come il Libano, il Marocco, la Tunisia, il Sudafrica e l’Australia. In queste regioni, viene spesso utilizzato per produrre vini rossi leggeri e fragranti.

Il Cinsault è un vitigno apprezzato dagli enologi per la sua capacità di adattarsi a diverse condizioni climatiche e di contribuire alla complessità e all’equilibrio dei vini. La sua coltivazione è stata talvolta messa in discussione a causa della sua resa relativamente bassa, ma molti produttori apprezzano le sue caratteristiche uniche e la sua contribuzione alla produzione di vini di qualità.

Felloni claireCC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

CODA DI VOLPE

La Coda di Volpe è un vitigno a bacca bianca coltivato principalmente nel sud Italia, specialmente in Campania e in alcune zone della Calabria. Il nome deriva dalla forma allungata e appuntita dei grappoli che ricordano la coda di una volpe.

Caratteristiche della vite e dell’uva Coda di Volpe:

  1. Grappoli e bacche: I grappoli sono di dimensioni medie o grandi, con una forma allungata e compatta. Le bacche sono di colore giallo-dorato e hanno una buccia spessa.
  2. Resistenza: La pianta di Coda di Volpe è generalmente resistente alle malattie e può adattarsi a diversi tipi di terreno, anche se preferisce quelli vulcanici.
  3. Vini prodotti: Questo vitigno è principalmente usato per la produzione di vini bianchi freschi e aromatici, ma può essere utilizzato anche in blend con altri vitigni per conferire struttura e complessità.
  4. Aromi e profili dei vini: I vini prodotti con la Coda di Volpe tendono ad essere freschi, con un buon equilibrio tra acidità e morbidezza. Possono presentare aromi floreali e fruttati come fiori bianchi, agrumi, mela, pera e note leggermente speziate.
  5. Zone di produzione: In Campania, è spesso utilizzato nella DOC del Vesuvio per produrre vini freschi e aromatici. La Coda di Volpe è anche parte della DOCG Greco di Tufo, aggiungendo complessità e struttura ai vini prodotti con il vitigno Greco.

La Coda di Volpe è un vitigno versatile che può contribuire a creare vini bianchi aromatici e piacevoli, spesso apprezzati per la loro freschezza e complessità. La sua presenza in alcuni dei vini più rinomati della Campania ne evidenzia l’importanza nella produzione vinicola della regione.

Alexis Kreÿder, Public domain, via Wikimedia Commons

COLORINO

Il vitigno Colorino è un’antica varietà di uva a bacca rossa originaria della Toscana, in Italia. È ampiamente utilizzato nella produzione di vini rossi toscani, in particolare nel Chianti. Il nome “Colorino” deriva dalla caratteristica del suo acino di assumere un colore intenso durante la maturazione.

Le caratteristiche del vitigno Colorino includono una buona resistenza alle malattie e una tendenza a produrre vini con un’intensa pigmentazione e un buon corpo. Le uve Colorino sono di solito piccole e dalla buccia spessa, il che contribuisce alla ricchezza del colore e dei tannini nei vini prodotti.

L’utilizzo del vitigno Colorino nei vini può variare, ma è spesso impiegato come uva da assemblaggio, in combinazione con altre varietà come Sangiovese, Canaiolo, Cabernet Sauvignon e Merlot. La sua presenza può conferire struttura, profondità e complessità ai vini, contribuendo al carattere distintivo dei vini toscani.

In sintesi, il vitigno Colorino è un’antica varietà di uva rossa originaria della Toscana, con caratteristiche di resistenza, ricchezza di colore e corpo. È spesso utilizzato nell’assemblaggio di vini rossi toscani, contribuendo al loro carattere distintivo.

Giorgio Gallesio, Public domain, via Wikimedia Commons

DAMASCHINO

DOLCETTO

Il Dolcetto è un vitigno rosso coltivato principalmente nella regione italiana del Piemonte, particolarmente nelle zone delle Langhe e del Monferrato. Questo vitigno produce vini secchi, di medio corpo e bassa acidità, spesso caratterizzati da un sapore leggermente amarognolo e fruttato.

Il nome “Dolcetto” potrebbe suggerire un vino dolce, ma in realtà deriva dalla parola italiana “dolce” che significa “dolcezza” nel senso di “facile da bere” piuttosto che indicare la dolcezza del vino stesso.

Le caratteristiche del vino Dolcetto includono un colore violaceo intenso, un profumo fruttato che può ricordare le ciliegie, le prugne o le more, e un gusto fresco con leggere note amarognole che lo rendono un’ottima scelta per accompagnare piatti di carne, formaggi e pasta.

La storia del Dolcetto risale a diversi secoli fa, e la sua presenza nella regione del Piemonte è documentata almeno dal XV secolo. In passato, il Dolcetto veniva spesso considerato un vino da bere giovane, ma negli ultimi decenni, grazie a miglioramenti nelle tecniche di vinificazione, sono stati prodotti Dolcetto di maggiore complessità e qualità che possono anche invecchiare bene.

È diventato uno dei vitigni più coltivati nel Piemonte grazie alla sua adattabilità al clima della regione e alla sua capacità di produrre vini di buona qualità anche in annate meno favorevoli.

DURELLA

La Durella è un vitigno a bacca bianca coltivato principalmente nella regione veneta del Veneto, in Italia, specialmente nella zona della Lessinia, a nord-est di Verona. Si tratta di un vitigno antico e relativamente raro, noto per la sua acidità vivace e la sua capacità di produrre vini unici.

Caratteristiche della vite e dell’uva Durella:

  1. Grappoli e bacche: I grappoli sono di dimensioni medie e le bacche hanno una forma tondeggiante, di solito di colore verde-giallastro. Possono presentare una buccia spessa e resistente.
  2. Resistenza: La pianta di Durella è nota per essere resistente alle malattie e alla muffa, rendendola adatta a coltivazioni in zone più fresche e umide.
  3. Vini prodotti: La Durella è principalmente utilizzata per la produzione di vini bianchi secchi, freschi, vivaci e aciduli. Questi vini possono avere profili aromatici che variano da agrumi a note più minerali e floreali.
  4. Zone di produzione: La zona principale di coltivazione della Durella si trova nella Lessinia, dove viene utilizzata sia in vini tranquilli che in spumanti, come nel caso del “Durello”, un vino frizzante prodotto nella zona intorno a Verona.
  5. Versatilità: Sebbene sia spesso vinificata come vino monocépage (ossia prodotta principalmente con un solo vitigno), la Durella può anche essere usata in blend per aggiungere acidità e freschezza ad altre varietà di vini.

La Durella è un vitigno che ha guadagnato attenzione negli ultimi anni grazie alla sua unicità e alla sua capacità di conferire caratteristiche distintive ai vini. Pur non essendo così diffuso come altri vitigni, il suo ruolo nella produzione di vini freschi e vivaci ha reso i vini a base di Durella una scelta interessante per gli amanti della diversità enologica.

ENANTIO

Il vitigno Lambrusco a foglia frastagliata, è noto anche come Enantio (pronuncia “enanzio“). Il nome è di origine latina. II vitigno viene coltivato nella Bassa Vallagarina, varietà principale per la produzione del Valdadige rosso d.o.c., e si distingue dagli altri lambruschi per la foglia nettamente “lanceolata”, di profilo “frastagliato”. L’Enantio da un vino rosso rubino con tendenza al granato; al naso è originale, con profumi fruttati intensi e gradevoli, con note a volte selvatiche; in bocca è fresco per acidità, giustamente caldo e di forte tannicità, un pò ruvida, che accetta un breve invecchiamento per smorzarne i toni.

ERBALUCE

L’Erbaluce è un vitigno bianco originario del Piemonte, una regione situata nel nord-ovest dell’Italia. Le principali zone di coltivazione dell’Erbaluce si trovano nella provincia di Biella, ma è diffuso anche in altre aree del Piemonte.

Origine:
L’origine esatta dell’Erbaluce non è chiara, ma si ritiene che sia presente da secoli nella regione piemontese. Il nome “Erbaluce” potrebbe derivare dal latino “Herba lucens”, che significa “erba luminosa”, forse a causa del colore brillante delle sue foglie o grappoli.

Caratteristiche del vitigno:

  • Clima e terreno: L’Erbaluce si adatta bene a climi freschi e terreni argillosi, conferendo ai vini una buona acidità.
  • Foglia e grappolo: Le foglie sono medie e pentagonali, mentre i grappoli sono compatti e di dimensioni medie. Le uve sono di colore giallo-verde e di forma conica.
  • Vinificazione: L’Erbaluce è spesso utilizzato per la produzione di vini secchi, ma è noto anche per essere utilizzato in vini dolci e spumanti. La vinificazione può essere eseguita in acciaio inox per preservare la freschezza e l’aroma del vitigno.

Caratteristiche dei vini:

  • Aromi e sapori: I vini prodotti con l’Erbaluce sono noti per i loro profumi freschi e floreali, con note di agrumi, mela verde e erbe aromatiche. In bocca, questi vini possono essere vivaci e freschi, con una piacevole acidità.
  • Struttura: A seconda della vinificazione, i vini possono variare in stile da leggeri e freschi a più complessi e strutturati.
  • Abbinamenti: Gli abbinamenti consigliati includono piatti a base di pesce, frutti di mare, formaggi freschi e antipasti leggeri. Alcuni produttori sperimentano anche con versioni più corpose e strutturate, adatte ad accompagnare piatti più ricchi.

Gli amanti del vino spesso apprezzano l’Erbaluce per la sua originalità e per la capacità di riflettere il terroir della regione del Piemonte.

Ursula Brühl, Julius Kühn-Institut (JKI), Federal Research Centre for Cultivated Plants, Institute for Grapevine Breeding Geilweilerhof – 76833 Siebeldingen, GERMANYCC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

FALANGHINA

La Falanghina è un vitigno bianco autoctono dell’Italia meridionale, in particolare delle regioni della Campania e del Molise. È uno dei vitigni più antichi della zona e ha una lunga storia legata alla produzione di vini bianchi di qualità.

Ecco alcune informazioni sulla Falanghina:

  1. Origine: L’origine esatta della Falanghina non è chiara, ma è storicamente associata alla regione della Campania. Si ritiene che il nome derivi dal sistema di allevamento delle viti detto “phalange”, in cui i tralci di vite sono legati a pali o supporti per sostenere il peso dell’uva.
  2. Caratteristiche del Vitigno:
  • Grappolo: Di solito di dimensioni medie o grandi, compatto.
  • Acini: Medi o grandi, di forma sferica.
  • Bacca: Buccia di colore giallo-dorato.
  1. Caratteristiche dei Vini:
  • Aroma: I vini prodotti con uve Falanghina sono noti per i loro profumi intensi e complessi. Possono presentare note di frutta tropicale, agrumi, fiori bianchi e erbe aromatiche.
  • Sapore: I vini sono generalmente freschi, vivaci e ben equilibrati. Hanno una buona acidità e spesso mostrano una piacevole mineralità.
  • Gradazione Alcolica: Solitamente moderata, ma può variare a seconda delle pratiche di vinificazione.
  1. Zone di Coltivazione: La Falanghina è più comunemente associata alla Campania, dove è coltivata nelle province di Benevento, Avellino e Caserta. La zona del Sannio, in particolare, è nota per la produzione di vini Falanghina. Alcuni vigneti sono anche presenti nella regione del Molise.
  2. Vinificazione: La Falanghina è spesso vinificata in bianco, ma esistono anche versioni vinificate in rosato. La vinificazione può avvenire in acciaio inox per preservare la freschezza e l’aroma del vitigno, ma in alcuni casi vengono utilizzate botti di legno per conferire maggiore complessità.
  3. Abbinamenti Gastronomici: I vini Falanghina si abbinano bene con una varietà di piatti, inclusi frutti di mare, piatti a base di pesce, insalate fresche e formaggi a pasta dura. La loro acidità li rende versatili in tavola.

I vini Falanghina sono popolari sia in Italia che all’estero, apprezzati per la loro freschezza, complessità aromatica e capacità di accompagnare una vasta gamma di piatti.

Fetească Albă

Ampelographie Traite general de Viticulture 1903 with painting by A Kreyder and E.J. Troncy

Fetească Neagră

Ampelographie Traite general de Viticulture 1903 with painting by A Kreyder and E.J. Troncy

Fetească Regală

SenatorulXCC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

FIANO

Il vitigno Fiano è un’antica varietà di uva bianca originaria dell’Italia meridionale. Le sue origini possono essere fatte risalire all’antica Roma, ed è particolarmente associato alla regione della Campania, in particolare alla provincia di Avellino, dove è coltivato principalmente.

Origine:
L’origine precisa del vitigno Fiano è oggetto di dibattito, ma è comunemente accettato che sia presente nella regione della Campania da secoli. La città di Avellino è considerata il cuore della produzione di vino Fiano, e qui il vitigno è coltivato nelle colline vulcaniche circostanti.

Caratteristiche del vitigno Fiano:

  1. Bacca: Le uve Fiano sono di dimensioni medie e hanno una forma ovale. La buccia è spessa e di colore giallo dorato.
  2. Aroma e gusto: I vini prodotti con uve Fiano sono noti per i loro profumi complessi e intensi. Si possono trovare note di frutta tropicale, miele, agrumi e mandorle. In bocca, i vini Fiano sono spesso pieni e strutturati, con una buona acidità che contribuisce alla freschezza complessiva.
  3. Adattabilità: Il vitigno Fiano è noto per la sua adattabilità al terroir, che si riflette nelle diverse espressioni del vino prodotto in varie zone della Campania.

Vini prodotti con il vitigno Fiano:
Il vino più famoso ottenuto dal vitigno Fiano è il “Fiano di Avellino DOCG”, un vino bianco secco che ha ottenuto lo status di Denominazione di Origine Controllata e Garantita. Questo vino è spesso apprezzato per la sua complessità aromatica e la capacità di invecchiare bene. Alcuni produttori producono anche versioni più leggere e fresche di vini Fiano, adatti al consumo giovane.

Inoltre, il Fiano è utilizzato anche in blend con altri vitigni per creare vini bianchi unici. La varietà è stata oggetto di un rinnovato interesse negli ultimi anni, e alcuni produttori stanno sperimentando con metodi di vinificazione moderni per evidenziare ulteriormente le sue caratteristiche distintive.

Viala et Vermorel, Public domain, via Wikimedia Commons

FORTANA

Origine:
Il vitigno Fortana è originario dell’Italia settentrionale, particolarmente della regione dell’Emilia-Romagna. È noto anche come “Uva Fortana” o “Uva Barberina”. Questo vitigno ha una storia antica, ma la sua origine esatta non è chiara. Alcuni studi suggeriscono che potrebbe essere stato introdotto dai Romani.

Caratteristiche:
Le uve Fortana sono caratterizzate da grappoli mediamente grandi e compatti con bacche di dimensioni medie. Produce vini di colore rosso rubino intenso con un aroma fruttato e fresco. I vini Fortana tendono ad essere morbidi, con bassi livelli di acidità e tannini, rendendoli facili da bere e adatti per il consumo giovane. Tuttavia, con l’invecchiamento possono sviluppare maggiore complessità e profondità.

Diffusione:
Il Fortana è principalmente diffuso nell’Emilia-Romagna, in particolare nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini. Tuttavia, è stato piantato anche in altre parti dell’Italia settentrionale. Nonostante la sua lunga storia, la diffusione del Fortana è relativamente limitata, e negli ultimi decenni è stato a rischio di estinzione a causa della preferenza per varietà più conosciute e commerciali. Tuttavia, c’è stato un interesse crescente per il recupero e la valorizzazione di vitigni autoctoni come il Fortana.

Vini:
I vini prodotti dal vitigno Fortana sono generalmente vini rossi leggeri e fruttati, spesso consumati giovani. Tuttavia, alcuni produttori stanno sperimentando con stili più complessi, invecchiando il vino in legno per conferire maggiore struttura e profondità. Tradizionalmente, il Fortana è stato spesso miscelato con altri vitigni locali come l’Ancellotta per produrre vini più equilibrati e complessi. Questi vini si sposano bene con piatti della cucina emiliana come la pasta, i salumi e i formaggi stagionati.

FRANKONIA

Il vitigno Frankonia, noto anche come Blaufränkisch, è un’importante varietà di uva nera coltivata principalmente in Europa centrale e orientale, con particolare diffusione in Austria, Ungheria, Slovacchia e Germania.

Origine:
L’origine precisa del Frankonia è oggetto di dibattito tra gli esperti, ma è generalmente accettato che la varietà abbia le sue radici in Europa centrale. Alcuni studi genetici suggeriscono che il Frankonia potrebbe essere stato coltivato in quest’area fin dall’epoca romana, mentre altri indicano un’origine più recente, probabilmente intorno al Medioevo.

Caratteristiche dell’uva:

  • Foglie: Grandi, pentagonali, di colore verde scuro.
  • Acini: Di dimensioni medie, di forma sferica o leggermente ovale, con buccia spessa e resistente.
  • Maturazione: È un vitigno che matura tardi, richiedendo quindi un clima caldo e soleggiato per raggiungere la piena maturazione.
  • Resistenza: È noto per la sua resistenza alle malattie della vite, il che lo rende una scelta attraente per i viticoltori che preferiscono pratiche di coltivazione sostenibili.

Vini:
Il Frankonia è utilizzato principalmente per la produzione di vini rossi, anche se in alcune regioni viene impiegato anche per vini rosati e addirittura vini bianchi. Le caratteristiche dei vini prodotti da questo vitigno possono variare notevolmente a seconda della regione di coltivazione e delle tecniche di vinificazione utilizzate. Tuttavia, ci sono alcune caratteristiche comuni associate ai vini Frankonia:

  • Colore: Solitamente rosso rubino intenso, con riflessi violacei.
  • Aromi e sapori: I profumi possono includere note di frutti di bosco, ciliegia, prugna e spezie, accompagnati da accenti erbacei o terrosi. In bocca, i vini Frankonia sono spesso caratterizzati da una buona acidità, tannini morbidi e un finale persistente.
  • Invecchiamento: Alcuni vini Frankonia sono adatti all’invecchiamento e possono sviluppare complessità e rotondità con il tempo.

In Austria, il Frankonia è particolarmente noto nella regione del Burgenland, dove viene vinificato sia in purezza che in blend con altri vitigni locali. In Ungheria, è conosciuto come Kékfrankos ed è uno dei vitigni più diffusi nel paese, producendo vini rossi di alta qualità. In generale, il Frankonia è apprezzato per la sua versatilità e capacità di esprimere le caratteristiche del territorio in cui è coltivato.

FRAPPATO DI VITTORIA

Il vitigno Frappato è un’antica varietà di uva rossa autoctona della Sicilia, in particolare della zona sud-orientale dell’isola. Questo vitigno è noto principalmente per essere utilizzato nella produzione di vini rossi, in particolare nel noto vino Siciliano Cerasuolo di Vittoria, che è un vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG).

Ecco alcune informazioni sul vitigno Frappato:

  1. Origine:
    Il Frappato è originario della Sicilia, e la sua coltivazione è particolarmente concentrata nella provincia di Ragusa. Questo vitigno ha una lunga storia nella regione e ha prosperato grazie al clima caldo e alla ricchezza del terreno siciliano.
  2. Caratteristiche del Vitigno:
  • Uva: Il Frappato produce grappoli di uva di dimensioni medie con acini di colore rosso scuro o violaceo.
  • Ciclo Vegetativo: Questo vitigno ha un ciclo vegetativo precoce, con la maturazione dell’uva che avviene generalmente in anticipo rispetto ad altri vitigni.
  • Sensibilità: Il Frappato è noto per la sua sensibilità alle condizioni climatiche e ai terreni. È spesso coltivato su terreni argillosi e calcarei.
  1. Caratteristiche dei Vini:
  • Colore: I vini prodotti con il Frappato sono generalmente di colore rosso rubino, con riflessi violacei.
  • Profumo: Il profumo del vino Frappato è spesso caratterizzato da note di frutti rossi freschi, come fragole e ciliegie, con leggere sfumature floreali.
  • Gusto: In bocca, i vini Frappato sono generalmente freschi, vivaci e leggeri, con una buona acidità. Possono presentare tannini morbidi e un finale persistente.
  1. Vino Cerasuolo di Vittoria:
  • Il Cerasuolo di Vittoria è un vino rosso prodotto nella regione della Sicilia, in particolare nella zona del comune di Vittoria. È il primo vino siciliano ad aver ottenuto la denominazione di origine controllata e garantita (DOCG).
  • Il Cerasuolo di Vittoria è ottenuto da una miscela di uve Nero d’Avola (almeno al 50%) e Frappato. Questa combinazione dona al vino una struttura più complessa rispetto ai vini prodotti esclusivamente con il Frappato.

In sintesi, il Frappato è un vitigno che contribuisce a produrre vini eleganti e freschi, particolarmente apprezzati nella regione siciliana. Il Cerasuolo di Vittoria rappresenta uno dei migliori esempi di vini ottenuti da questa varietà, mostrando l’equilibrio tra il Frappato e il Nero d’Avola.

FREISA

La Freisa è un vitigno autoctono del Piemonte, in Italia, particolarmente diffuso nelle zone delle Langhe e del Monferrato. Questo vitigno ha una lunga storia nella regione e produce vini caratteristici e distintivi. Ecco un po’ più di informazioni sull’origine, le caratteristiche e i vini della Freisa:

Origine:

La Freisa ha origini antiche, con radici che risalgono almeno al periodo romano. Il nome stesso, “Freisa”, potrebbe derivare dal termine latino “fretensis”, che significa “origine del Fréjus”, un passaggio tra l’Italia e la Francia. Tuttavia, le origini esatte del nome e del vitigno sono oggetto di dibattito tra gli esperti.

Caratteristiche del vitigno:

  1. Agronomiche: La Freisa è una varietà piuttosto vigorosa con un ciclo vegetativo medio-lungo. Tende ad avere una resa abbondante se non controllata.
  2. Uva: I grappoli di Freisa sono di dimensioni medie e presentano una forma conica o cilindrica. L’uva è di colore blu scuro, con una buccia spessa e abbondante.
  3. Aromi e sapori: I vini prodotti con l’uva Freisa spesso hanno profumi di frutti rossi, come fragole, ciliegie e lamponi. In bocca, possono essere freschi e vivaci con una nota leggermente tannica e una dolcezza moderata.

Vini:

  1. Freisa d’Asti: Questo è probabilmente il vino più conosciuto e diffuso fatto con il vitigno Freisa. È un vino rosso secco con un gusto fruttato e una leggera acidità. Può essere consumato giovane o invecchiato per ottenere una maggiore complessità.
  2. Freisa di Chieri: Questo è un altro vino rosso prodotto principalmente nella zona di Chieri, situata nella provincia di Torino. Anche questo vino è caratterizzato da una buona freschezza e fruttuosità.
  3. Freisa Secco: Oltre ai vini secchi, esistono anche versioni dolci della Freisa, che possono essere ottenute lasciando una parte residua di zuccheri nella fermentazione. Questi vini dolci sono meno comuni ma possono offrire esperienze gustative interessanti.

Abbinamenti gastronomici:

I vini di Freisa, specialmente quelli secchi, si abbinano bene con una varietà di piatti. Possono essere eccellenti in accompagnamento a piatti di carne rossa, piatti di pasta, formaggi stagionati e piatti della cucina piemontese tradizionale.

In generale, la Freisa offre una gamma diversificata di vini che riflettono la varietà del territorio piemontese e il talento dei suoi produttori.

FRIULANO

Il vitigno Friulano, conosciuto anche come Tocai Friulano fino al 2007, è un vitigno autoctono del Friuli-Venezia Giulia, regione nel nord-est dell’Italia. Ecco una panoramica sulle origini, le caratteristiche e i vini associati al Friulano:

Origine:

Il Friulano ha origini antiche e profonde radici nel territorio friulano. È stato tradizionalmente coltivato in questa regione per secoli ed è diventato uno dei vitigni più rappresentativi e distintivi del Friuli.

Caratteristiche del vitigno:

  1. Agronomiche: Il Friulano è un vitigno resistente e adattabile alle diverse condizioni climatiche e terrene del Friuli. Si sviluppa bene su terreni calcarei e in condizioni di esposizione soleggiata.
  2. Uva: I grappoli di Friulano sono di dimensioni medie e compatti. L’uva è di colore giallo dorato e ha una buccia piuttosto spessa. È una varietà a maturazione medio-tardiva.
  3. Aromi e sapori: I vini prodotti con il Friulano spesso presentano profumi complessi e intensi, con note di mandorla, frutta a polpa bianca, erbe aromatiche e fiori. In bocca, possono essere freschi, con una buona acidità e una struttura che varia da leggera a piena, a seconda del terreno e delle pratiche di vinificazione.

Vini:

  1. Friulano DOC: Questo è il vino principale prodotto con il vitigno Friulano. Viene prodotto in diverse zone del Friuli e può variare leggermente in stile a seconda della zona di produzione. Tuttavia, generalmente è un vino bianco secco, fresco e aromatico, spesso apprezzato per la sua complessità e la sua capacità di invecchiamento.
  2. Vini in stile Ramandolo: Alcuni produttori utilizzano il Friulano per produrre vini dolci e passiti, in particolare nella zona di Ramandolo. Questi vini sono conosciuti per la loro ricchezza aromatica e la complessità derivata dalla vinificazione di uve appassite.
  3. Vini da vitigni selezionati: Alcuni produttori di punta possono produrre vini di alta qualità utilizzando il Friulano, spesso vinificandolo in stili più innovativi o con tecniche che valorizzano le caratteristiche specifiche del vitigno.

Abbinamenti gastronomici:

I vini Friulano si abbinano bene con una varietà di piatti, inclusi piatti di pesce e frutti di mare, piatti di carne bianca, formaggi freschi e stagionati, nonché con piatti della cucina friulana tradizionale, come prosciutto crudo, formaggi montasio e piatti a base di polenta.

In sintesi, il Friulano è un vitigno versatile che produce vini di qualità e che riflettono il territorio e la tradizione vinicola del Friuli-Venezia Giulia.

Please note: This photo can be reproduced. Please quote the source as indicated below: Ursula Brühl, Julius Kühn-Institut (JKI), Federal Research Centre for Cultivated Plants, Institute for Grapevine Breeding Geilweilerhof – 76833 Siebeldingen, GERMANYCC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

FUMIN

Il vitigno Fumin è una varietà autoctona della Valle d’Aosta, una regione situata nel nord-ovest dell’Italia, vicino al confine con la Francia e la Svizzera. Questo vitigno è particolarmente interessante perché è stato a lungo trascurato e quasi dimenticato, ma negli ultimi decenni ha visto un rinascimento grazie agli sforzi di alcuni produttori locali.

Origine:
L’origine esatta del vitigno Fumin non è del tutto chiara, ma si crede che sia coltivato nella Valle d’Aosta da secoli. Il nome potrebbe derivare dalla parola “fumé”, che significa “fumo” in francese, forse a causa del colore scuro delle sue bucce.

Caratteristiche:
Il Fumin è noto per la sua resistenza e adattabilità alle condizioni climatiche difficili delle Alpi. Produce uve dal colore scuro e dalle bucce spesse, conferendo ai vini un’intensa concentrazione di colore e sapore. I vini prodotti da questo vitigno sono spesso robusti, tannici e ricchi di note di frutta nera, spezie e talvolta accenni terrosi.

Diffusione:
La diffusione del Fumin è principalmente limitata alla Valle d’Aosta, dove è coltivato in quantità relativamente piccole. Tuttavia, negli ultimi anni si è assistito a un crescente interesse per questo vitigno sia tra i produttori locali che tra gli amanti del vino più avventurosi.

Vini:
I vini prodotti dal vitigno Fumin sono spesso vinificati in purezza per evidenziare le sue caratteristiche distintive. Possono essere bevuti giovani, ma molti produttori scelgono di invecchiarli per consentire ai tannini di addolcirsi e alle complesse note di sapore di svilupparsi appieno. Questi vini si abbinano bene con piatti rustici della cucina alpina, come selvaggina, formaggi stagionati e piatti di carne ricchi.

FURMINT

Origine:
Il vitigno Furmint è originario dell’Ungheria ed è strettamente associato alla regione vinicola di Tokaj, famosa per i suoi vini dolci. Furmint è uno dei vitigni principali utilizzati nella produzione del rinomato vino Tokaji.

Caratteristiche:
Le uve Furmint hanno una buccia spessa e sono suscettibili alla botrytizzazione, un processo in cui un fungo benigno (nobile muffa) si sviluppa sulle uve, disidratandole e concentrando i loro zuccheri. Questo processo contribuisce alla produzione dei vini dolci e complessi per cui Tokaj è famoso. Furmint può anche essere utilizzato per produrre vini secchi di alta qualità, caratterizzati da acidità vivace, corpo pieno e aromi complessi che possono includere note di frutta gialla, miele, spezie e minerali.

Diffusione:
Il Furmint è principalmente coltivato in Ungheria, in particolare nella regione di Tokaj, dove è la varietà predominante utilizzata nella produzione dei vini Tokaji. Tuttavia, è anche coltivato in altre regioni vinicole ungheresi e in alcuni paesi limitrofi come la Slovacchia. Negli ultimi anni, si è visto un interesse crescente per il Furmint anche al di fuori dell’Ungheria, con alcuni produttori sperimentali in paesi come gli Stati Uniti e l’Australia.

Vini:
I vini prodotti dal vitigno Furmint spaziano da dolci a secchi e possono essere trovati in una varietà di stili. I vini Tokaji dolci sono probabilmente i più famosi, prodotti utilizzando uve botrytizzate e classificati in base alla quantità di zucchero residuo rimanente. Questi vini offrono complessità aromatica, equilibrio tra dolcezza e acidità e possono invecchiare magnificamente per decenni. I vini secchi Furmint stanno guadagnando popolarità per la loro freschezza e versatilità, spesso esprimendo caratteristiche minerali distintive e acidità vivace che li rendono eccellenti compagni per il cibo.

Ampelographie Traite general de Viticulture 1903 with painting by A Kreyder and E.J. Troncy

GAGLIOPPO

Origine:
Il vitigno Gaglioppo è un’antica varietà di uva rossa originaria della regione della Calabria, nel sud Italia. È considerato uno dei vitigni autoctoni più importanti e caratteristici della regione.

Caratteristiche:
Le uve Gaglioppo producono vini rossi robusti e corposi, con un carattere distintivo e terroso. I vini realizzati con Gaglioppo tendono ad avere un colore rosso intenso con riflessi violacei e offrono aromi complessi che possono includere note di frutti di bosco, spezie, tabacco e erbe aromatiche. In bocca, questi vini sono caratterizzati da tannini decisi ma maturi, acidità vivace e una struttura che può svilupparsi bene con l’invecchiamento in bottiglia.

Diffusione:
Il Gaglioppo è principalmente coltivato in Calabria, soprattutto nelle province di Cosenza e Catanzaro. Questo vitigno ha una lunga storia nella regione e è profondamente radicato nella tradizione vitivinicola calabrese. Anche se la sua diffusione è principalmente concentrata in Calabria, negli ultimi anni si è visto un crescente interesse per il Gaglioppo da parte dei produttori di vino di altre regioni italiane che cercano di sfruttare il suo potenziale unico.

Vini:
I vini prodotti con il vitigno Gaglioppo sono spesso vinificati in purezza per evidenziare le sue caratteristiche distintive. Tuttavia, può anche essere miscelato con altre varietà locali per creare blend più complessi e bilanciati. I vini di Gaglioppo sono spesso associati alla DOC Cirò, una delle zone vinicole più famose della Calabria. Questi vini sono perfetti per accompagnare piatti della cucina calabrese come salsicce piccanti, piatti di carne, formaggi stagionati e piatti a base di funghi.

Fabio Ingrosso from ItalyCC BY 2.0, via Wikimedia Commons

GAMAY

Origine:
Il vitigno Gamay è originario della regione della Borgogna, in Francia. La sua storia risale al XIV secolo, quando è stato sviluppato tramite un incrocio naturale tra il Pinot Nero e un altro vitigno oggi sconosciuto. Sebbene sia principalmente associato alla Borgogna, il Gamay è diventato popolare anche in altre regioni vinicole del mondo.

Caratteristiche:
Le uve Gamay producono vini rossi leggeri a mediamente corposi, con una vivace acidità e bassi livelli di tannini. Questi vini sono caratterizzati da aromi fruttati, con note prevalenti di fragole, ciliegie e lamponi, accompagnate da sfumature floreali e speziate. Il Gamay è noto per la sua freschezza e bevibilità, il che lo rende un’ottima scelta per il consumo giovane.

Diffusione:
Sebbene la Borgogna sia la regione più famosa per il Gamay, il vitigno è diffuso anche in altre parti della Francia, come la regione della Loira, dove è usato per produrre vini come il Beaujolais. Oltre alla Francia, il Gamay è coltivato in altri paesi, tra cui Svizzera, Canada, Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda. Ogni regione produce vini con caratteristiche leggermente diverse, influenzate dal clima e dal terroir locali.

Vini:
Il vino più celebre fatto con il vitigno Gamay è il Beaujolais, un vino rosso leggero e fruttato prodotto nella regione della Borgogna, in Francia. Il Beaujolais è disponibile in una vasta gamma di stili, dal fresco e giovane Beaujolais Nouveau al più strutturato Beaujolais Cru, prodotto nelle dieci denominazioni di origine controllata (AOC) della regione. Questi vini si abbinano bene con una varietà di piatti, tra cui piatti di carne leggeri, pollame, insalate e formaggi morbidi.

Alexis Kreÿder, Public domain, via Wikimedia Commons

GAMZA

Il vitigno Gamza è una varietà autoctona dell’Europa orientale, particolarmente diffusa in Bulgaria e nota anche come “Kadarka” in Ungheria. Si ritiene che abbia origini antiche nella regione dei Balcani e che sia stato coltivato per secoli nella zona. Ecco alcune informazioni sul vitigno Gamza:

Origine:

Il Gamza è diffuso principalmente in Bulgaria, dove è noto per la produzione di vini rossi leggeri e aromatici. Tuttavia, si trova anche in Ungheria, Serbia e Romania. Le prime menzioni del vitigno risalgono a secoli fa, e la sua storia è strettamente legata alla regione balcanica.

Caratteristiche del vitigno:

  1. Bacca: Le uve del Gamza sono piccole e di forma rotonda. Hanno una buccia sottile e sono vulnerabili alle malattie fungine.
  2. Maturazione: Il vitigno tende a maturare precocemente, il che lo rende adatto a climi continentali con estati calde e secche.
  3. Aromi: I vini prodotti dal Gamza sono noti per i loro profumi distinti che possono includere note floreali, fruttate e speziate.
  4. Acidità: Questo vitigno solitamente produce vini con un’acidità moderata, che li rende freschi e piacevoli da bere.
  5. Tannini: I vini Gamza hanno generalmente tannini morbidi e possono essere bevuti giovani.

Vini prodotti:

I vini Gamza sono tipicamente rossi, leggeri a medio corpo, con un profilo aromatico e fresco. Possono essere bevuti giovani, ma alcune versioni più strutturate possono beneficiare di un breve periodo di invecchiamento in bottiglia. Questi vini spesso mostrano caratteristiche fruttate e speziate, con aromi di ciliegia, mora, pepe nero e note terrose.

In Bulgaria, il Gamza è spesso vinificato sia come vino da tavola che come vino da dessert. Alcuni produttori di vino stanno anche sperimentando con stili più moderni di vinificazione, creando vini Gamza invecchiati in legno o in stile “natural wine”.

In generale, i vini Gamza offrono un’esperienza unica e rappresentano una parte importante della tradizione vinicola dei Balcani orientali.

Ampelographie Traite general de Viticulture 1903 with painting by A Kreyder and E.J. Troncy

GARANOIR

Il Garanoir è un incrocio tra il vitigno Gamay e il vitigno Reichensteiner, sviluppato negli anni ’70 dal viticoltore svizzero André Jaquinet presso l’Istituto di Ricerca Agraria di Changins, nella regione del Lago di Ginevra, in Svizzera. Ecco alcune informazioni sul vitigno Garanoir:

Origine:

Il Garanoir è stato sviluppato per resistere al freddo e alle malattie fungine che possono colpire le viti nella regione del Lago di Ginevra. È stato creato con l’obiettivo di combinare la resistenza e la robustezza del Reichensteiner con le caratteristiche fruttate e leggere del Gamay.

Caratteristiche del vitigno:

  1. Bacca: Le uve di Garanoir sono di dimensioni medie e di forma rotonda. Hanno una buccia spessa che fornisce protezione contro le malattie e i danni causati dal clima.
  2. Maturazione: Il Garanoir matura precocemente ed è adatto a climi freschi come quelli della Svizzera e di altre regioni del nord Europa.
  3. Aromi: I vini prodotti con uve Garanoir tendono ad essere fruttati, con note di ciliegia, fragola e ribes nero. Possono anche presentare sentori speziati e terrosi.
  4. Acidità: Questo vitigno mantiene una buona acidità, che contribuisce alla freschezza dei vini e alla loro capacità di invecchiamento.
  5. Struttura: I vini Garanoir sono generalmente mediamente corposi, con tannini morbidi e una struttura equilibrata.

Vini prodotti:

I vini Garanoir sono principalmente prodotti in Svizzera, soprattutto nella regione del Lago di Ginevra, ma possono essere trovati anche in altre parti del mondo. Sono generalmente vini rossi leggeri e aromatici, adatti per il consumo giovane. Tuttavia, alcuni produttori possono vinificare il Garanoir in stili più complessi, come vini invecchiati in legno o vini da invecchiamento.

Questo vitigno è apprezzato per la sua versatilità in vigna e in cantina, e per la capacità di produrre vini di qualità anche in condizioni climatiche meno favorevoli. I vini Garanoir offrono un’alternativa interessante ai classici vini rossi della regione e sono apprezzati sia dai consumatori che dagli esperti del settore vinicolo.

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GARGANEGA

Il vitigno Garganega è un’importante varietà di uva bianca autoctona del Veneto, in Italia, particolarmente diffusa nella regione della Valpolicella e nella zona del Soave. Ecco alcune informazioni dettagliate su questo vitigno:

Origine:

Il Garganega è originario della regione del Veneto, nel nord-est Italia. Si ritiene che abbia radici antiche, con evidenze della sua presenza risalenti a secoli fa. La varietà è strettamente associata alla produzione di vini bianchi di alta qualità, soprattutto nei celebri vini Soave.

Caratteristiche del vitigno:

  1. Bacca: Le uve di Garganega sono di dimensioni medie e hanno una buccia spessa, che le rende abbastanza resistenti alle muffe e agli insetti.
  2. Maturazione: Il Garganega tende a maturare in modo uniforme e può essere raccolto in ritardo per concentrare i suoi zuccheri e ottenere vini più complessi.
  3. Aromi: Questo vitigno offre una vasta gamma di profumi, che possono includere note di frutta gialla come pesca e albicocca, accompagnate da sentori floreali e minerali.
  4. Acidità: Le uve di Garganega mantengono una buona acidità, contribuendo alla freschezza e alla longevità dei vini.
  5. Versatilità: Il Garganega viene spesso utilizzato per produrre vini secchi, freschi e aromatici, ma può anche essere usato nella produzione di vini dolci passiti, come il Recioto di Soave.

Vini prodotti:

Il Garganega è principalmente associato alla produzione di due famosi vini italiani:

  1. Soave: Il Soave è uno dei vini bianchi più conosciuti d’Italia e viene prodotto principalmente con uve Garganega. I vini Soave sono generalmente secchi, freschi e fruttati, con una buona acidità e un carattere minerale. Possono essere bevuti giovani, ma alcune versioni più strutturate possono anche invecchiare bene in bottiglia.
  2. Recioto di Soave: Questo è un vino dolce e ricco prodotto utilizzando uve Garganega appassite. Le uve vengono lasciate appassire in modo da concentrare i loro zuccheri prima della vinificazione, risultando in un vino dolce, complesso e pieno di aromi di frutta matura e miele.

In aggiunta a questi due vini principali, il Garganega viene talvolta utilizzato anche in blend con altri vitigni per aggiungere complessità e struttura a diversi vini bianchi della regione del Veneto.

GEWURZTRAMINER O TRAMINER AROMATICO

Il Gewürztraminer è un vitigno bianco aromatico originario dell’Alsazia, una regione vinicola in Francia. Ecco una panoramica sulle sue origini, caratteristiche e sui vini prodotti:

Origine:

Il Gewürztraminer ha origini antiche, risalenti probabilmente al XVII secolo nell’area dell’Alsazia, anche se il suo percorso esatto di sviluppo è ancora oggetto di dibattito. Si pensa che il nome “Gewürztraminer” derivi dalla parola tedesca “Gewürz”, che significa “speziato”, a causa del suo caratteristico aroma aromatico e speziato.

Caratteristiche del vitigno:

  1. Bacca: Le uve di Gewürztraminer sono di solito di dimensioni medie e hanno una buccia spessa, che contiene un’elevata concentrazione di composti aromatici.
  2. Aromi: Questo vitigno è famoso per i suoi profumi intensi e complessi, che possono includere note di fiori bianchi, rose, litchi, frutta tropicale, spezie come chiodi di garofano e pepe bianco, nonché sentori di petrolio invecchiato.
  3. Sapore: I vini prodotti dal Gewürztraminer sono tipicamente pieni di corpo, con una dolcezza residua che bilancia l’acidità naturale dell’uva. Possono essere secchi, ma sono spesso vinificati in stili leggermente dolci o addirittura dolci, a seconda delle preferenze del produttore.
  4. Acidità: Il Gewürztraminer tende ad avere una buona acidità, che fornisce equilibrio al sapore ricco e alcolico di questi vini.
  5. Colore: I vini prodotti con uve Gewürztraminer possono variare da giallo paglierino a dorato, a seconda della vinificazione e dell’invecchiamento.

Vini prodotti:

I vini Gewürztraminer sono apprezzati per la loro complessità aromatica e la loro capacità di accompagnare una vasta gamma di piatti. Sono particolarmente popolari come vini da dessert, ma possono anche essere bevuti come aperitivo o abbinati a piatti piccanti, asiatici o indiani grazie alla loro dolcezza e ai loro aromi intensi.

Oltre all’Alsazia, il Gewürztraminer è coltivato con successo in molte altre regioni vinicole del mondo, inclusi gli Stati Uniti (specialmente in California e nello stato di Washington), Germania, Italia, Nuova Zelanda e Australia.

In sintesi, il Gewürztraminer è un vitigno distintivo e versatile che produce vini aromatici e complessi, apprezzati da molti amanti del vino per le loro caratteristiche uniche e il loro fascino sensoriale.

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GLERA

Il vitigno Glera è originario del Nord Italia, più precisamente della regione del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia. È considerato uno dei vitigni più importanti per la produzione di Prosecco, uno dei vini frizzanti più popolari e conosciuti al mondo.

Origine:
Il vitigno Glera è stato originariamente coltivato nelle regioni del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia, dove ha una lunga storia di utilizzo nella produzione di vini frizzanti e spumanti.

Caratteristiche:
Le caratteristiche del vitigno Glera includono grappoli di dimensioni medie con acini di forma tondeggiante e dalla buccia sottile. Questo vitigno è noto per la sua resistenza alle malattie e per la sua capacità di adattarsi ai terreni collinari e alle condizioni climatiche della regione.

I vini:
Il vitigno Glera è principalmente utilizzato per produrre vini frizzanti e spumanti, in particolare il Prosecco. I vini Prosecco sono caratterizzati da aromi freschi e fruttati, con note di mela verde, pera, pesca e fiori bianchi. In bocca, sono leggeri, freschi e vivaci, con una piacevole effervescenza e una dolcezza delicata.

Oltre al Prosecco, il Glera può essere utilizzato anche per produrre vini tranquilli, sebbene in misura minore. Questi vini possono essere più aromatici e complessi rispetto ai vini spumanti, ma sono meno diffusi sul mercato internazionale.

I vini Glera, in particolare il Prosecco, sono diventati estremamente popolari negli ultimi anni, sia in Italia che all’estero. Sono apprezzati per la loro freschezza, leggerezza e versatilità e sono spesso consumati come aperitivo o accompagnamento a piatti leggeri e freschi.

Grappolo di Glera
Atlante dei Vitigni Mondiali
L'Enonauta

Please note: This photo can be reproduced. Please quote the source as indicated below: Ursula Brühl, Julius Kühn-Institut (JKI), Federal Research Centre for Cultivated Plants, Institute for Grapevine Breeding Geilweilerhof – 76833 Siebeldingen, GERMANYCC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

GOUAIS

Il Gouais Blanc è un antico vitigno bianco originario dell’Europa centrale, la cui storia risale a secoli fa. Ecco una panoramica sulle sue origini, caratteristiche e sui vini prodotti:

Origine:

Il Gouais Blanc è uno dei vitigni più antichi d’Europa, noto per la sua diffusione in diverse regioni vitivinicole del continente. Le sue origini esatte sono oggetto di dibattito, ma si ritiene che abbia radici in Europa centrale, in particolare in regioni come la Francia e la Germania. Questo vitigno è stato storicamente ampiamente coltivato, ma nel corso del tempo è stato gradualmente sostituito da varietà più moderne e di maggior prestigio.

Caratteristiche del vitigno:

  1. Bacca: Le uve di Gouais Blanc sono di dimensioni medie e hanno una buccia spessa. Si tratta di un vitigno vigoroso e resistente alle malattie, adatto a varie condizioni climatiche e terroir.
  2. Aromi: Il Gouais Blanc tende a produrre vini freschi e aromatici, con note di agrumi, fiori bianchi e una leggera mineralità. Tuttavia, a causa della sua storia di utilizzo principalmente per scopi di assemblaggio, non è noto per avere un profilo aromatico particolarmente distintivo come altri vitigni.
  3. Acidità: Questo vitigno conserva una buona acidità, che contribuisce alla freschezza e alla bevibilità dei vini prodotti.
  4. Versatilità: Il Gouais Blanc è stato tradizionalmente utilizzato per la produzione di vini bianchi secchi, ma può anche essere usato per la produzione di vini dolci e spumanti.

Vini prodotti:

Il Gouais Blanc è stato storicamente utilizzato principalmente come vitigno da assemblaggio, contribuendo alla creazione di numerosi vini in diverse regioni vinicole d’Europa. Tuttavia, oggi è diventato sempre più raro e difficilmente si trovano vini a base esclusiva di Gouais Blanc.

Una delle ragioni principali per la sua popolarità nel passato è stata la sua capacità di adattarsi a varie condizioni e terroir, nonché la sua resistenza alle malattie. Tuttavia, con l’avvento di varietà più moderne e apprezzate, il Gouais Blanc è stato gradualmente sostituito e oggi è raramente coltivato.

In conclusione, sebbene il Gouais Blanc abbia una lunga storia vitivinicola in Europa, la sua importanza e diffusione sono diminuite nel corso del tempo. Oggi è principalmente oggetto di interesse storico e culturale nel mondo del vino.

Gouais grape variety from Ampelographie Traite general de Viticulture 1903 with painting by A Kreyder and E.J. Troncy

GRASA DE COTNARI

Il vitigno Grasă de Cotnari è una varietà autoctona di uva bianca originaria della Romania, precisamente della regione storica di Cotnari, nella Moldavia rumena. Ecco una panoramica sulle sue origini, caratteristiche e sui vini prodotti:

Origine:

Il Grasă de Cotnari è una varietà di uva che ha una lunga storia nella regione di Cotnari, nella Romania settentrionale. Questa zona è stata tradizionalmente rinomata per la produzione di vini dolci e passiti, e il Grasă de Cotnari ha giocato un ruolo fondamentale in questa tradizione vinicola.

Caratteristiche del vitigno:

  1. Bacca: Le uve di Grasă de Cotnari sono di dimensioni medio-grandi con una buccia spessa. Sono noti per la loro elevata acidità, che contribuisce alla struttura dei vini e alla loro capacità di invecchiamento.
  2. Aromi: Questo vitigno produce vini con un profilo aromatico complesso che può includere note di frutta gialla matura, come pesca e albicocca, accompagnate da sentori floreali e una leggera speziatura.
  3. Sapore: I vini prodotti con uve Grasă de Cotnari sono generalmente dolci, morbidi e vellutati in bocca, con un’acidità equilibrata che dona freschezza e vivacità al vino.
  4. Versatilità: Sebbene sia noto principalmente per la produzione di vini dolci e passiti, il Grasă de Cotnari può anche essere vinificato in stili più secchi e freschi, offrendo una certa versatilità in cantina.

Vini prodotti:

I vini prodotti con uve Grasă de Cotnari sono principalmente vini dolci e passiti, noti per la loro ricchezza aromatica, la complessità e la lunga vita in bottiglia. Questi vini sono spesso consumati come vini da dessert o accompagnamento a formaggi e frutta secca.

La fama dei vini di Cotnari risale a secoli fa e il Grasă de Cotnari è stato considerato uno dei suoi più pregiati tesori vitivinicoli. Tuttavia, con il passare del tempo e i cambiamenti nel mercato vinicolo, la produzione e la notorietà di questi vini possono essere diminuite rispetto al passato.

In conclusione, il Grasă de Cotnari è un vitigno unico e prezioso che ha contribuito alla tradizione vinicola della Romania e offre vini di alta qualità apprezzati dai consumatori di tutto il mondo.

GRECHETTO

Il Grechetto è un vitigno bianco autoctono dell’Italia centrale, principalmente diffuso nelle regioni dell’Umbria e del Lazio. Ecco una panoramica sulle sue origini, caratteristiche e vini prodotti:

Origine:

Le origini del Grechetto non sono del tutto chiare, ma si ritiene che abbia una lunga storia nella regione dell’Umbria, dove è coltivato da secoli. Il nome “Grechetto” suggerisce una possibile origine greca, ma non vi è consenso definitivo sull’etimologia.

Caratteristiche del vitigno:

  1. Bacca: Le uve di Grechetto sono di solito di dimensioni medie con una buccia spessa e cerosa, che conferisce al vino una maggiore struttura e complessità.
  2. Aromi: Il Grechetto produce vini con un profilo aromatico che può variare a seconda del terroir e delle tecniche di vinificazione. Si possono trovare note di fiori bianchi, agrumi, pesca bianca e mandorla, con un leggero accento erbaceo.
  3. Sapore: I vini Grechetto sono generalmente caratterizzati da una buona acidità, che conferisce freschezza e vivacità al vino. Possono variare da vini secchi e freschi a vini più strutturati e complessi, a seconda dello stile di vinificazione e dell’invecchiamento.
  4. Versatilità: Il Grechetto è un vitigno versatile che può essere utilizzato per produrre una vasta gamma di vini, inclusi bianchi secchi, vini da dessert e spumanti.

Vini prodotti:

Il Grechetto è noto principalmente per la produzione di vini bianchi di alta qualità, che sono apprezzati per la loro freschezza, complessità e capacità di invecchiamento. Nell’Umbria, è spesso utilizzato per produrre vini DOC come il Grechetto di Orvieto e il Colli del Trasimeno Grechetto.

Questi vini sono spesso consumati come aperitivo o accompagnamento a piatti di pesce, frutti di mare, insalate e piatti leggeri a base di verdure. Possono anche essere abbinati con formaggi freschi e formaggi a pasta molle.

In sintesi, il Grechetto è un vitigno italiano caratteristico che offre vini bianchi di alta qualità con una grande varietà di profumi e sapori. La sua versatilità in cantina e la sua adattabilità al terroir lo rendono un’opzione interessante per i produttori e gli amanti del vino.

marco valerioCC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons

GRECO

Il Greco di Tufo è un vitigno bianco autoctono dell’Italia meridionale, particolarmente associato alla regione della Campania, e in particolare alla zona intorno alla città di Tufo. Ecco una panoramica sulle sue origini, caratteristiche e vini prodotti:

Origine:

Il Greco di Tufo ha radici antiche nella regione della Campania, dove è coltivato da secoli. Il nome “Greco” potrebbe suggerire un’origine greca, ma non vi è consenso definitivo sull’etimologia. La città di Tufo, situata nelle colline vulcaniche della Campania, è il cuore della produzione di questo vitigno.

Caratteristiche del vitigno:

  1. Bacca: Le uve di Greco di Tufo sono di dimensioni medie con una buccia spessa. Questa buccia spessa aiuta a proteggere l’uva durante la maturazione e conferisce struttura e complessità ai vini.
  2. Aromi: Il Greco di Tufo produce vini bianchi con un profilo aromatico distintivo. Si possono trovare note di agrumi, fiori bianchi, pesca, mela verde e mineralità, con un caratteristico sentore di zolfo che aggiunge complessità al vino.
  3. Sapore: I vini Greco di Tufo sono generalmente caratterizzati da una buona acidità, che conferisce freschezza e vivacità al vino. Possono variare da vini leggeri e freschi a vini più strutturati e complessi, a seconda dello stile di vinificazione e dell’invecchiamento.
  4. Versatilità: Il Greco di Tufo è un vitigno versatile che può essere utilizzato per produrre una vasta gamma di vini, inclusi bianchi secchi, vini da dessert e persino spumanti.

Vini prodotti:

Il Greco di Tufo è noto principalmente per la produzione di vini bianchi secchi di alta qualità. Questi vini sono apprezzati per la loro freschezza, complessità e capacità di invecchiamento. Sono spesso consumati come aperitivo o accompagnamento a piatti di pesce, frutti di mare, insalate e piatti leggeri a base di verdure.

I vini Greco di Tufo sono molto rispettati tra gli amanti del vino e sono considerati tra i migliori vini bianchi del sud Italia. La DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) Greco di Tufo è un riconoscimento della qualità e dell’autenticità di questi vini.

In sintesi, il Greco di Tufo è un vitigno italiano distintivo e di alta qualità che offre vini bianchi freschi e aromatici. La sua storia antica e la sua versatilità in cantina lo rendono una scelta popolare tra i consumatori di vino in cerca di esperienze enologiche autentiche e appaganti.

GRECO NERO

Il Greco Nero è un vitigno autoctono dell’Italia meridionale, più precisamente della regione della Calabria. Ecco una panoramica sulle sue origini, caratteristiche e vini prodotti:

Origine:

Il Greco Nero è originario della Calabria, dove è coltivato da secoli. La sua esatta origine storica non è nota con certezza, ma è strettamente associato alla regione calabrese, dove è ampiamente coltivato e utilizzato per la produzione di vini.

Caratteristiche del vitigno:

  1. Bacca: Le uve di Greco Nero sono di dimensioni medie e hanno una buccia spessa e scura, che conferisce al vino un colore profondo e intenso.
  2. Aromi: Il Greco Nero produce vini rossi con un profilo aromatico complesso. Si possono trovare note di frutti di bosco scuri, come mora e ribes, accompagnate da sentori di spezie, erbe mediterranee e talvolta una leggera nota terrosa.
  3. Sapore: I vini Greco Nero sono generalmente caratterizzati da una buona acidità e tannini morbidi, che conferiscono struttura e equilibrio al vino. Possono variare da vini leggeri e freschi a vini più corposi e complessi, a seconda dello stile di vinificazione e dell’invecchiamento.
  4. Versatilità: Il Greco Nero può essere utilizzato per produrre una vasta gamma di vini, inclusi rossi secchi, rosati e persino spumanti. È spesso vinificato in purezza, ma può anche essere utilizzato in blend con altri vitigni locali o internazionali.

Vini prodotti:

Il Greco Nero è utilizzato principalmente per la produzione di vini rossi di alta qualità, che riflettono il terroir unico della Calabria. Questi vini sono apprezzati per la loro complessità aromatica, la ricchezza di frutta e la struttura elegante.

I vini Greco Nero si abbinano bene con una varietà di piatti della cucina calabrese e italiana, tra cui carni rosse, piatti di pasta ricchi e formaggi stagionati. Possono anche essere gustati da soli come vini da meditazione.

In sintesi, il Greco Nero è un vitigno caratteristico dell’Italia meridionale, noto per produrre vini rossi di alta qualità con un carattere distintivo. La sua versatilità in cantina e la sua capacità di esprimere il terroir locale lo rendono un’opzione interessante per i produttori e gli amanti del vino.

Jules Troncy, CC0, via Wikimedia Commons

GRENACHE BLANC

vedi Cannonau Bianco

GRIGNOLINO

Il Grignolino è un vitigno rosso autoctono del Piemonte, una regione nel nord-ovest dell’Italia. Ecco una panoramica sulle sue origini, caratteristiche e vini prodotti:

Origine:

Il Grignolino ha origini antiche e la sua coltivazione è concentrata principalmente nella regione del Monferrato, nel Piemonte orientale. Il nome “Grignolino” potrebbe derivare dalla parola “grignole”, che in dialetto piemontese significa “semi” o “pips”, in riferimento ai semi presenti nel grappolo dell’uva.

Caratteristiche del vitigno:

  1. Bacca: Le uve di Grignolino sono di dimensioni piccole e hanno una buccia spessa. I grappoli tendono ad essere compatti, con una elevata proporzione di bucce rispetto alla polpa.
  2. Aromi: Il Grignolino produce vini con un profilo aromatico delicato e complesso. Si possono trovare note di fragole, ciliegie, erbe aromatiche e spezie leggere.
  3. Sapore: I vini Grignolino sono generalmente caratterizzati da una leggera struttura tannica e da un’acidità vivace, che conferisce freschezza al vino. Possono variare da vini leggeri e freschi a vini più corposi e complessi, a seconda dello stile di vinificazione e dell’invecchiamento.
  4. Versatilità: Il Grignolino è un vitigno versatile che può essere utilizzato per produrre una vasta gamma di vini, inclusi rossi secchi, rosati e spumanti.

Vini prodotti:

Il Grignolino è noto principalmente per la produzione di vini rossi secchi di carattere fresco e vivace. Questi vini sono spesso consumati giovani e rappresentano un’ottima scelta per accompagnare piatti leggeri come antipasti, piatti a base di pesce, insalate e piatti di pasta.

I vini Grignolino sono apprezzati per la loro versatilità e la loro capacità di adattarsi a diversi stili di cucina. Sono molto popolari come vini da tavola nella regione del Piemonte, ma stanno guadagnando sempre più attenzione anche al di fuori dell’Italia.

In sintesi, il Grignolino è un vitigno italiano unico e caratteristico che offre vini rossi freschi, aromatici e di grande bevibilità. La sua storia antica e la sua versatilità lo rendono una scelta interessante per gli amanti del vino in cerca di esperienze enologiche diverse.

GRILLO

Il Grillo è un vitigno bianco autoctono dell’Italia, originario della Sicilia. È stato a lungo coltivato in questa regione, in particolare nelle province di Trapani e Palermo, ma ha guadagnato popolarità anche in altre parti dell’isola e oltre.

Caratteristiche del vitigno:

  1. Bacca: Le uve di Grillo sono di dimensioni medio-grandi con una buccia spessa e resistente, adatta ad affrontare il caldo clima siciliano. Questa caratteristica favorisce la produzione di vini strutturati e di qualità.
  2. Aromi: Il Grillo produce vini bianchi con un profilo aromatico complesso. Si possono trovare note di frutta tropicale come ananas e mango, agrumi come limone e arancia, accompagnate da sentori floreali e una nota di erbe mediterranee.
  3. Sapore: I vini Grillo sono generalmente caratterizzati da una buona acidità, che conferisce freschezza e vivacità al vino. Possono variare da vini freschi e fruttati a vini più strutturati e complessi, a seconda dello stile di vinificazione e dell’invecchiamento.
  4. Versatilità: Il Grillo è un vitigno versatile che può essere utilizzato per produrre una vasta gamma di vini, inclusi bianchi secchi, vini da dessert e persino spumanti. È spesso vinificato in purezza, ma può anche essere utilizzato in blend con altri vitigni.

Vini prodotti:

Il Grillo è noto principalmente per la produzione di vini bianchi secchi di alta qualità. Questi vini sono apprezzati per la loro freschezza, complessità e capacità di abbinamento con una varietà di piatti della cucina siciliana e italiana.

I vini Grillo si abbinano bene con frutti di mare, piatti a base di pesce, insalate fresche e piatti a base di verdure. Possono essere gustati giovani, quando esprimono al meglio la loro vivacità e freschezza, ma alcuni esemplari possono anche invecchiare bene, sviluppando complessità e profondità nel tempo.

In sintesi, il Grillo è un vitigno italiano distintivo e di alta qualità che offre vini bianchi freschi e aromatici. La sua storia antica e la sua versatilità in cantina lo rendono una scelta popolare tra i consumatori di vino in cerca di esperienze enologiche autentiche e appaganti.

GROLLEAU

Il vitigno Grolleau è un’uva rossa che ha le sue origini nella regione della Loira, in Francia. Ecco una panoramica sulle sue origini, caratteristiche e sui vini prodotti:

Origine:

Il Grolleau è originario della Valle della Loira in Francia, in particolare nelle regioni di Anjou e Touraine. È stato a lungo coltivato in questa zona, ma negli ultimi decenni la sua popolarità è diminuita a causa di problemi di resa e di reputazione per la sua scarsa concentrazione aromatica.

Caratteristiche del vitigno:

  1. Bacca: Le uve di Grolleau sono di dimensioni medio-grandi e hanno una buccia sottile. Questo vitigno è noto per la sua abbondante produzione, tuttavia, la qualità delle uve può variare notevolmente a seconda della gestione in vigna.
  2. Aromi: Il Grolleau produce vini con un profilo aromatico piuttosto semplice, caratterizzato da note di frutta rossa fresca come fragole e ciliegie, ma con una concentrazione aromatica generalmente inferiore rispetto ad altri vitigni rossi.
  3. Sapore: I vini Grolleau tendono ad essere leggeri, freschi e fruttati, con acidità vivace. Possono variare da vini secchi a vini leggermente dolci, a seconda dello stile di vinificazione.
  4. Versatilità: Il Grolleau è utilizzato principalmente per produrre vini rossi leggeri e freschi, ma può anche essere utilizzato in blend con altri vitigni per aggiungere colore e freschezza.

Vini prodotti:

Il Grolleau è principalmente utilizzato per produrre vini rosati e rossi leggeri e freschi. I vini rosati di Grolleau sono apprezzati per la loro vivace acidità, il fruttato e la freschezza, rendendoli vini estivi ideali. Tuttavia, a causa della scarsa reputazione del Grolleau, la produzione di questi vini è diminuita negli ultimi decenni.

Prospettive future:

Nonostante la sua popolarità in declino, ci sono sforzi in corso per migliorare la qualità e la reputazione dei vini prodotti con il Grolleau. Alcuni produttori stanno adottando pratiche di viticoltura più rigorose e tecniche di vinificazione moderne per migliorare il profilo aromatico e la struttura dei vini.

In conclusione, il Grolleau è un vitigno francese con una storia lunga e variegata, ma la sua popolarità è diminuita a causa di problemi di qualità e reputazione. Tuttavia, con l’adozione di pratiche migliorate in vigna e in cantina, potrebbe vedere una rinascita nell’interesse e nella produzione di vini di qualità.

Viala et Vermorel, Public domain, via Wikimedia Commons

GROPPELLO

Il vitigno Groppello è un’uva rossa autoctona del nord Italia, più precisamente della regione della Lombardia, e in particolare della zona intorno al Lago di Garda. Ecco una panoramica sulle sue origini, caratteristiche e sui vini prodotti:

Origine:

Il Groppello ha origini antiche e la sua coltivazione è strettamente legata alla regione del Lago di Garda, in Lombardia. È una delle varietà autoctone più antiche della zona e la sua presenza è documentata fin dall’epoca romana.

Caratteristiche del vitigno:

  1. Bacca: Le uve di Groppello sono di dimensioni medie e hanno una buccia spessa. Questo vitigno è noto per la sua resistenza alle malattie e alle condizioni climatiche avverse.
  2. Aromi: Il Groppello produce vini rossi con un profilo aromatico complesso. Si possono trovare note di frutti di bosco scuri come mora e ribes, spezie, erbe mediterranee e talvolta una nota terrosa.
  3. Sapore: I vini Groppello sono generalmente caratterizzati da una buona acidità e tannini morbidi, che conferiscono struttura ed equilibrio al vino. Possono variare da vini freschi e leggeri a vini più strutturati e complessi, a seconda dello stile di vinificazione e dell’invecchiamento.
  4. Versatilità: Il Groppello può essere utilizzato per produrre una vasta gamma di vini, inclusi rossi secchi, rosati e persino spumanti. È spesso vinificato in purezza, ma può anche essere utilizzato in blend con altri vitigni locali o internazionali.

Vini prodotti:

Il Groppello è noto principalmente per la produzione di vini rossi di alta qualità. Questi vini sono apprezzati per la loro complessità aromatica, la ricchezza di frutta e la struttura elegante.

I vini Groppello si abbinano bene con una varietà di piatti della cucina lombarda e italiana, tra cui carni rosse, piatti di pasta ricchi e formaggi stagionati. Possono essere gustati da soli come vini da meditazione o abbinati a piatti della cucina locale.

In sintesi, il Groppello è un vitigno italiano distintivo e di alta qualità che offre vini rossi freschi e aromatici. La sua storia antica e la sua versatilità in cantina lo rendono una scelta popolare tra i produttori e gli amanti del vino che cercano esperienze enologiche autentiche e appaganti.

Viala et Vermorel, Public domain, via Wikimedia Commons

GROS COLMAN

La varietà Gros Colman è un vino rosso, originario della Georgia, dell’ex Unione Sovietica. Nella regione di Tarapacá risale alla metà del XX secolo e veniva coltivato nella Pampa del Tamarugal, il deserto più arido del mondo. Riacquista importanza, nell’ambito del recupero delle varietà antiche della regione, effettuato nel 2003, in cui, attraverso l’analisi molecolare, è stato identificato come una delle varietà che portano il nome di “Vino del Deserto”. Viene coltivato su spalliera, a 960 metri sul livello del mare. la cui vinificazione è effettuata in tini di acciaio inox. Dà origine ad un vino rosso, con caratteristiche distintive e identificative, per la regione di Tarapacá. Ha una qualità commerciale, che lo ha reso degno del riconoscimento nazionale, catalogato come Super Premium, nel Tasting Table Guide Contest, La CAV 2020, essendo tra i migliori vini del Cile del 2020. Costituisce un’alternativa produttiva, come vino di nicchia, il deserto più arido del mondo.

May Rivers , Public domain, via Wikimedia Commons

GROS MANSENG

Il Gros Manseng è un vitigno bianco originario della regione del sud-ovest della Francia, in particolare delle zone vitivinicole di Jurançon e Pacherenc du Vic-Bilh. Si tratta di un vitigno antico che viene coltivato da secoli in queste regioni.

Le caratteristiche del Gros Manseng includono un profilo aromatico complesso con note di agrumi, frutta esotica, fiori bianchi e erbe aromatiche. Questo vitigno tende a produrre vini bianchi secchi, freschi e vivaci, con una buona acidità e una notevole struttura.

I vini ottenuti dal Gros Manseng possono essere apprezzati giovani, per cogliere al meglio la loro freschezza e vivacità, oppure possono sviluppare complessità e profondità con l’invecchiamento in bottiglia.

Questo vitigno è spesso utilizzato per la produzione di vini monocépage (ossia vini fatti esclusivamente da questo vitigno), ma può anche essere miscelato con altri vitigni locali per creare vini più complessi e bilanciati.

I vini Gros Manseng sono diventati sempre più popolari grazie alla loro distintiva personalità e alla capacità di offrire esperienze di degustazione uniche.

Vitigni nel Mondo. Atlante dei Vitigni Mondiali a cura de L'Enonauta e in collaborazione con l'Intelligenza Artificiale.

GRÜNER VELTLINER

Il Grüner Veltliner è un vitigno bianco originario dell’Austria. È ampiamente coltivato nelle regioni vitivinicole austriache, in particolare nella zona del Danubio, ma è anche presente in altre regioni vinicole del mondo.

Le caratteristiche del Grüner Veltliner includono acidi vivaci, aromi erbacei, speziati e agrumati, nonché un corpo medio e una nota distintiva di pepe bianco. Questo vitigno si presta bene a diversi stili di vini, che vanno da quelli leggeri e freschi a quelli più complessi e strutturati.

I vini prodotti con il Grüner Veltliner sono noti per la loro versatilità e la capacità di abbinarsi a una vasta gamma di piatti. Possono essere vinificati in stili secchi, leggermente frizzanti o dolci, offrendo una varietà di profili di gusto adatti a diverse preferenze e occasioni.


Bauer Karl
CC BY 3.0 AT, via Wikimedia Commons

INCROCIO BRUNI

Il vitigno Incrocio Bruni è un incrocio tra il Pinot bianco e il Sauvignonasse (un sinonimo del Sauvignonasse o Friulano). È stato creato dall’agronomo e viticoltore italiano Luigi Bruni.

Le caratteristiche del vitigno Incrocio Bruni possono variare a seconda delle pratiche di coltivazione e vinificazione, ma in generale questo incrocio tende a produrre vini bianchi freschi e aromatici. Grazie alla combinazione delle caratteristiche dei suoi genitori, il Incrocio Bruni può presentare note di frutta fresca, erbe aromatiche e fiori, con un buon equilibrio di acidità.

Gli Incrocio Bruni non sono così diffusi come alcuni altri vitigni più noti, ma possono essere trovati in alcune regioni vitivinicole italiane dove sono coltivati e utilizzati per produrre vini bianchi di qualità. Questo vitigno potrebbe non essere ampiamente conosciuto al di fuori di alcune specifiche aree di produzione, ma può offrire esperienze di degustazione interessanti per coloro che cercano vini meno convenzionali o desiderano esplorare la diversità vitivinicola italiana.

Vitigni nel Mondo. Atlante dei Vitigni Mondiali a cura de L'Enonauta e in collaborazione con l'Intelligenza Artificiale.

INZOLIA

Il vitigno Inzolia è un vitigno bianco autoctono della Sicilia, in Italia. È ampiamente coltivato in diverse zone dell’isola, tra cui le province di Trapani, Palermo e Agrigento.

Le caratteristiche dell’Inzolia includono un profilo aromatico complesso con note di frutta fresca, come pera, mela e agrumi, accompagnate da sentori di fiori bianchi e erbe aromatiche. Questo vitigno tende a produrre vini bianchi morbidi, freschi e leggermente aromatici, con una buona acidità che contribuisce alla loro freschezza e bevibilità.

I vini Inzolia possono essere vinificati in una varietà di stili, dalla versione secca e fresca a quella più strutturata e complessa, a volte anche attraverso il processo di appassimento delle uve. Inoltre, l’Inzolia viene spesso utilizzato anche in blend con altri vitigni locali per creare vini più equilibrati e complessi.

Questo vitigno ha guadagnato popolarità grazie alla sua capacità di produrre vini aromatici e freschi, che si abbinano bene con una varietà di piatti mediterranei e sono perfetti per essere goduti durante le calde giornate estive.

Vitigni nel Mondo. Atlante dei Vitigni Mondiali a cura de L'Enonauta e in collaborazione con l'Intelligenza Artificiale.

Ampelographie Traite general de Viticulture 1903 with painting by A Kreyder and E.J. Troncy

LAGREIN

Il Lagrein è un vitigno rosso autoctono del Trentino-Alto Adige, una regione situata nel nord dell’Italia. Questo vitigno è noto per produrre vini rossi di alta qualità con caratteristiche uniche. Ecco una panoramica sul vitigno Lagrein:

Origini: Il Lagrein ha origini antiche e è stato coltivato nella regione dell’Alto Adige per secoli. Le prime menzioni documentate risalgono al 13° secolo.

Caratteristiche del vitigno:

  • Colore: Il Lagrein produce vini dal colore rosso intenso, che possono variare da rubino a violaceo.
  • Aromi e sapori: I vini Lagrein sono noti per i loro aromi di frutta nera, come ciliegie scure e more, con note speziate e terrose. Al gusto, possono essere ricchi di frutta con tannini morbidi e un finale persistente.
  • Corpo: I vini Lagrein sono generalmente di corpo medio a pieno, con una buona struttura e una piacevole acidità.

Terroir: Il Lagrein si adatta bene alle condizioni climatiche e geologiche dell’Alto Adige, dove cresce in vigneti situati ad altitudini elevate. Le vigne di Lagrein beneficiano di giornate soleggiate e notti fresche, il che contribuisce a mantenere l’acidità naturale delle uve.

Stili di vino: Il Lagrein è vinificato in vari stili, ma i due principali sono il Lagrein Dunkel (scuro) e il Lagrein Rosato (rosato). Il Lagrein Dunkel è un vino rosso secco e robusto, mentre il Lagrein Rosato è un vino rosato secco con caratteristiche più leggere e fruttate.

Abbinamenti gastronomici: I vini Lagrein si sposano bene con piatti a base di carne, soprattutto carne di maiale, salsicce, arrosti e formaggi stagionati. Possono anche essere apprezzati da soli come vini da meditazione.

Popolarità: Il Lagrein è una varietà di nicchia, ma sta guadagnando sempre più popolarità grazie alla sua qualità e al suo carattere distintivo.

LAMBRUSCO

Il Lambrusco è un vitigno rosso autoctono dell’Italia settentrionale, particolarmente associato alla regione dell’Emilia-Romagna, dove è coltivato da secoli. Ecco una panoramica sulle sue origini, caratteristiche e vini prodotti:

Origine:

Il Lambrusco ha origini antiche e la sua coltivazione è stata documentata fin dall’epoca dell’Impero Romano. La sua diffusione è principalmente concentrata nelle province di Modena, Reggio Emilia, Parma e Mantova, ma è coltivato anche in altre parti dell’Emilia-Romagna e della Lombardia.

Caratteristiche del vitigno:

  1. Bacca: Le uve di Lambrusco sono piccole e di forma rotonda, con una buccia spessa che conferisce colore e tannini al vino.
  2. Aromi: Il Lambrusco produce vini con un profilo aromatico che può variare a seconda del sottotipo di Lambrusco e delle tecniche di vinificazione. Si possono trovare note di frutta rossa fresca come fragole e ciliegie, accompagnate da sentori floreali e leggeri accenti terrosi.
  3. Sapore: I vini Lambrusco sono noti per essere leggermente frizzanti o spumanti, con una dolcezza variabile a seconda dello stile del vino. Possono variare da vini secchi e vivaci a vini leggermente dolci e più corposi.
  4. Versatilità: Il Lambrusco è un vitigno molto versatile che può essere utilizzato per produrre una vasta gamma di vini, inclusi rossi secchi, frizzanti, spumanti e persino vini dolci.

Vini prodotti:

Il Lambrusco è famoso in tutto il mondo per i suoi vini frizzanti e spumanti, che sono apprezzati per la loro freschezza, leggerezza e vivacità. Questi vini sono spesso consumati come bevande informali, perfetti per accompagnare piatti tradizionali dell’Emilia-Romagna come i salumi, i formaggi e i piatti di pasta.

Nelle ultime decadi, c’è stata una rinascita dell’interesse per il Lambrusco, con un focus crescente sulla produzione di vini di alta qualità che esprimono il terroir e il carattere unico del vitigno. Alcuni produttori stanno sperimentando con stili più secc, meno frizzanti e di alta qualità per soddisfare il palato moderno e attrarre un pubblico più ampio.

In sintesi, il Lambrusco è un vitigno italiano caratteristico che produce vini allegri e vivaci, perfetti per accompagnare una vasta gamma di piatti e per essere gustati in occasioni informali con amici e familiari.

Caspar Diederik from Amsterdam, The NetherlandsCC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons

LOUREIRO

Il Loureiro è un vitigno bianco originario del Portogallo, noto per la produzione di vini aromatici e freschi. Questo vitigno è particolarmente diffuso nella regione del Vinho Verde, situata nel nord del Portogallo, dove viene utilizzato per produrre alcuni dei vini bianchi più caratteristici e rinfrescanti della zona.

I vini prodotti con il vitigno Loureiro sono spesso leggeri, con una piacevole acidità e aromi intensi di frutta bianca, agrumi e fiori. Sono vini molto adatti per essere bevuti giovani e sono perfetti come bevanda estiva o accompagnamento a piatti a base di pesce e frutti di mare.

Il nome “Loureiro” deriva dalla parola portoghese “loureiro”, che significa “alloro”, e ciò potrebbe fare riferimento ai profumi aromatici che ricordano le foglie di alloro presenti in questi vini.

LUMASSINA

La Lumassina è un vino che viene prodotto dal vitigno omonimo in un’area abbastanza circoscritta della provincia di Savona, tra l’entroterra di Noli e quello di Finale Ligure (particolarmente nel comune di Orco Feglino e nei dintorni del rione di Varigotti), e in parte della Città metropolitana di Genova.

Le prime testimonianze storiche attribuiscono la presenza di questo vitigno nel trecento, collocandolo nella zona di Genova. Le prime testimonianze scritte risultano i testi del conte Giuseppe Di Rovasenda del 1877 e il bollettino Ampelografico del 1883.

A seconda della zona questo vino viene chiamato con termini diversi, tutti derivanti dal dialetto ligure. Il termine lumassina che significa lumachina, prende il nome dall’abbinamento con i piatti di lumache. A Varigotti questo vitigno è noto come Mataòssu, derivante da matti (forma dialettale per indicare i bambini), questo termine deriva dal fatto che questo vino non raggiunge mai una piena maturazione; nel comune di Quiliano viene chiamato anche Buzzetto, dalla consuetudine di vendemmiare le uve leggermente acerbe (buzze in lingua ligure).

La Lumassina è un vino dal colore giallo paglierino, con sapore secco e acidità generalmente spiccata; ha un profumo delicato di susina gialla. Va servito fresco tra 10 e 11 gradi.

La Lumassina si accompagna bene con un’ampia gamma di piatti della cucina ligure, tra cui i classici frisceu (frittelle di verdure), verdure ripiene, panissa e farinata. Ottimo se abbinato a primi e secondi piatti sia di terra che di pesce.

MACABEU

Il vitigno Macabeo, noto anche con il nome di Viura in alcune regioni della Spagna, è una varietà di uva bianca ampiamente coltivata nel paese iberico e in altre zone vinicole del mondo. Qui di seguito sono elencate le caratteristiche, l’origine e alcuni dei vini più noti che si ottengono da questo vitigno:

Caratteristiche del vitigno Macabeo:

  1. Acidità moderata: Le uve Macabeo hanno una buona acidità, che contribuisce alla freschezza dei vini ottenuti da questo vitigno.
  2. Aromi delicati: I vini Macabeo possono esibire aromi di agrumi, mela, fiori bianchi e sottili note erbacee.
  3. Corpo medio: Di solito, i vini Macabeo hanno un corpo medio, che li rende piacevoli da bere sia da soli che in abbinamento ai cibi.
  4. Adattabilità: Il vitigno Macabeo è conosciuto per la sua resistenza e adattabilità a diverse condizioni climatiche e di suolo.

Origine del vitigno Macabeo:
Il Macabeo ha origini spagnole ed è ampiamente coltivato nella regione della Catalogna, in particolare nell’area del Penedès. Questa varietà è anche diffusa in altre regioni spagnole, come La Rioja e Navarra, e viene coltivata anche in Francia, dove è chiamato Maccabeu, particolarmente nella regione del Roussillon.

Vini derivati dal vitigno Macabeo:

  1. Cava: Il Cava è uno dei vini spumanti più noti della Spagna, prodotto principalmente nella regione del Penedès. Il Macabeo viene spesso utilizzato come uno dei principali vitigni nella sua produzione, contribuendo con acidità e freschezza al blend finale.
  2. Rioja Blanco: Nella famosa regione vinicola della Rioja, il Macabeo è uno dei vitigni autorizzati per i vini bianchi, che spesso vengono miscelati con altre uve come Viura e Garnacha Blanca. I vini bianchi della Rioja sono generalmente ben strutturati e possono essere sia secchi che leggermente dolci.
  3. Priorat Blanco: Nella prestigiosa regione del Priorat, situata in Catalogna, il Macabeo è spesso utilizzato per produrre vini bianchi secchi e aromatici che mostrano l’influenza del terroir unico della zona.
  4. Costers del Segre Blanco: Questo vino bianco è prodotto nella regione della Catalogna, in particolare nell’area della Denominazione di Origine Costers del Segre. Il Macabeo è uno dei vitigni chiave per la produzione di vini bianchi strutturati e piacevoli.
  5. Vino bianco varietale: In alcune zone della Spagna, si producono vini bianchi varietali a base esclusiva di Macabeo, evidenziando le caratteristiche uniche di questa varietà.

Questi sono solo alcuni esempi dei vini che si ottengono dal vitigno Macabeo. Le caratteristiche di questa varietà lo rendono un componente importante di molti vini bianchi spagnoli, offrendo freschezza, acidità e un profilo aromatico distintivo.

Maccabeo white grape variety from Ampelographie Traite general de Viticulture 1903 with painting by A Kreyder and E.J. Troncy

MALBEC

Il vitigno Malbec è una varietà di uva a bacca nera, ed è noto per produrre vini rossi intensi e corposi. Originariamente associato alla regione francese di Cahors, il Malbec ha ottenuto grande popolarità in Argentina, dove è diventato uno dei vitigni più importanti e distintivi del paese. Di seguito sono elencate le caratteristiche, l’origine e alcuni dei vini più noti che si ottengono dal vitigno Malbec:

Caratteristiche del vitigno Malbec:

  1. Colore intenso: I vini ottenuti dal Malbec sono profondamente colorati, con tonalità viola scuro o rosso rubino.
  2. Corpo e struttura: Il Malbec produce vini corposi, ricchi di tannini morbidi, che contribuiscono a una consistenza vellutata.
  3. Aromi: I profumi tipici del Malbec includono frutti di bosco scuri, prugna, ciliegia nera, spezie come pepe nero e note leggermente terrose o di tabacco.
  4. Moderata acidità: In genere, il Malbec ha una moderata acidità, che aiuta a bilanciare il suo carattere fruttato e tannico.
  5. Adattabilità al terroir: La varietà del Malbec può mostrare diverse caratteristiche a seconda del terroir in cui è coltivata, producendo vini con sfumature uniche.

Origine del vitigno Malbec:
Il vitigno Malbec ha origini francesi ed è tradizionalmente associato alla regione del sud-ovest della Francia, in particolare a Cahors, dove è spesso chiamato “Côt” o “Auxerrois”. In Francia, il Malbec è ancora coltivato, ma la sua popolarità è diminuita nel corso degli anni.

Tuttavia, è in Argentina che il Malbec ha raggiunto la fama globale. L’Argentina è diventata la casa non ufficiale di questa varietà, e le regioni vitivinicole di Mendoza e altre aree ad alta quota hanno dimostrato di essere particolarmente adatte per la coltivazione di uve Malbec. Le condizioni climatiche aride e l’altitudine elevata contribuiscono a produrre uve mature e concentrate, che danno vita a vini ricchi e succosi.

Vini derivati dal vitigno Malbec:

  1. Vino Malbec varietale: Molti vini Malbec sono prodotti come vini monovarietali, mettendo in risalto le caratteristiche uniche del vitigno.
  2. Tagli Bordeaux: In Francia, il Malbec è spesso miscelato con altre uve a bacca nera, come Cabernet Sauvignon e Merlot, per creare vini Bordeaux blend.
  3. Cahors: Nella regione francese di Cahors, il Malbec è il protagonista dei vini rossi, e i vini qui prodotti tendono ad essere più terrosi e con una maggiore componente di tannini rispetto ai loro omologhi argentini.
  4. Vini argentini: L’Argentina produce una vasta gamma di vini Malbec, dai vini giovani e fruttati, ideali per il consumo quotidiano, a vini invecchiati in legno, che sviluppano complessità e profondità con il tempo.
  5. Blends argentini: In Argentina, il Malbec è spesso utilizzato anche in tagli con altre uve, come il Cabernet Sauvignon o il Bonarda, per aggiungere carattere e complessità ai vini.

Il Malbec è un vitigno versatile e amato, che ha dimostrato di produrre vini di alta qualità sia in Francia che in Argentina. La sua popolarità è aumentata notevolmente negli ultimi decenni, rendendolo uno dei vini rossi preferiti a livello internazionale.

Lithographie du Malbec dans l’ouvrage ” Les raisins de cuve de la Gironde et du Sud-Ouest de la France : description et synonymie ” publié par Joseph Daurel en 1892.

MALVASIA BIANCA DI CANDIA

Questo vitigno è noto per la sua tendenza ad essere aromatico, producendo vini con profumi floreali e note fruttate. Le uve stesse sono di solito di dimensioni medie e di forma ovale. L’acino è spesso giallo o verdognolo e la buccia può variare da sottile a moderatamente spessa.

I vini prodotti da uve Malvasia Bianca di Candia possono variare notevolmente in stile a seconda delle pratiche di vinificazione e dell’ubicazione dei vigneti. Possono essere vini secchi, vini leggermente dolci o persino vini da dessert dolci, a seconda di come vengono lavorate le uve e dei livelli di zucchero residuo nel vino finito.

Questo vitigno è coltivato in diverse regioni italiane e può essere utilizzato sia in purezza che in blend con altri vitigni. I vini Malvasia Bianca di Candia sono spesso apprezzati per la loro freschezza, acidità e complessità aromatica.

Malvasia Bianca di Candia, often referred to simply as Malvasia Bianca, is a white wine grape variety that is part of the larger Malvasia family of grape varieties. It is known for its aromatic qualities and is used to produce both still and sweet wines. The grape is believed to have originated in the Mediterranean region, and it has been cultivated for centuries.

Malvasia Bianca di Candia is grown in various wine-producing regions around the world, including Italy, Spain, Portugal, Greece, and California, among others. The grape variety is known for its fragrant and floral aromas, often displaying notes of citrus, stone fruit, and sometimes even a hint of spice. This aromatic profile makes it a popular choice for producing both dry and sweet wines.

In Italy, Malvasia Bianca di Candia is used in the production of a range of wine styles, including dry whites, slightly off-dry wines, and sweet dessert wines. It is sometimes used as a blending grape to add aromatic complexity to other wine varieties. The grape’s popularity has led to its cultivation in multiple regions, each contributing to variations in flavor and style.

Ursula Brühl, Julius Kühn-Institut (JKI), Federal Research Centre for Cultivated Plants, Institute for Grapevine Breeding Geilweilerhof – 76833 Siebeldingen, GERMANY, CC BY-SA 4.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0, via Wikimedia Commons

MALVASIA NERA

la “Malvasia Nera” è una dei vitigni a bacca nera appartenente alla famiglia delle Malvasie, il cui nome deriva da una variazione contratta di Monembasia, roccaforte bizantina abbarbicata sulle rocce di un promontorio posto a sud del Peloponneso, dove si producevano vini dolci che furono poi esportati in tutta Europa dai Veneziani con il nome di Monemvasia. La Malvasia nera è diffusa in molte regioni del centro-sud Italia, dove si presenta come cloni diversi (Malvasia nera di Brindisi, Malvasia nera di Lecce, Malvasia nera di Basilicata), in Piemonte (Malvasia nera lunga), mentre come Malvasia nera è diffusa in Toscana (dove prima di venire quasi totalmente abbandonata a causa delle difficoltà in vinificazione, rientrava nell’uvaggio del Chianti) e in Trentino-Alto Adige (dove dà vita alla tipologia Alto Adige Malvasia DOC).

MANZONI BIANCO

L’Incrocio Manzoni è un ibrido di vitigni utilizzato nella viticoltura per produrre uve da vino. È stato sviluppato dal professor Luigi Manzoni, un enologo italiano, negli anni ’30 del XX secolo presso la Scuola Enologica di Conegliano, nel Veneto, Italia. Questo vitigno ibrido è stato creato incrociando due varietà di uva diverse, il Pinot Bianco e il Riesling Renano, con l’obiettivo di ottenere una varietà di uva più adatta alle condizioni climatiche e terroir dell’Italia settentrionale.

Ecco una panoramica sul vitigno Incrocio Manzoni:

  1. Caratteristiche dell’uva:
    L’Incrocio Manzoni è noto per produrre uve bianche, che vengono utilizzate per produrre vini bianchi secchi e freschi. Queste uve hanno un buon equilibrio tra acidità e zuccheri, il che le rende adatte per la vinificazione.
  2. Diffusione geografica:
    L’Incrocio Manzoni è stato inizialmente sviluppato nella regione del Veneto, ma oggi è coltivato in diverse regioni vinicole italiane. È particolarmente diffuso nelle regioni del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia.
  3. Vinificazione:
    Le uve dell’Incrocio Manzoni vengono utilizzate principalmente per produrre vini bianchi secchi. Questi vini sono apprezzati per la loro freschezza, acidità vivace e profumi fruttati. Possono essere consumati giovani o invecchiati per un breve periodo.
  4. Note di degustazione:
    I vini ottenuti dall’Incrocio Manzoni possono avere aromi e sapori di frutta bianca come mela, pera e pesca, accompagnati da sentori floreali e agrumati. Possono anche presentare una leggera mineralità, a seconda delle condizioni del terroir in cui sono coltivate le viti.
  5. Flessibilità in vinificazione:
    L’Incrocio Manzoni è apprezzato dagli enologi per la sua flessibilità in vinificazione. Le uve possono essere utilizzate per produrre vini secchi, vini spumanti e vini dolci, a seconda delle tecniche di vinificazione applicate.
  6. Abbinamenti alimentari:
    I vini ottenuti dall’Incrocio Manzoni sono spesso abbinati a piatti di pesce, frutti di mare, insalate e piatti leggeri. Grazie alla loro freschezza e acidità, sono una scelta ideale per accompagnare cibi leggeri e primi piatti a base di pasta.

Fabio Ingrosso from ItalyCC BY 2.0, via Wikimedia Commons

MARATHEFTIKO

Il Maratheftiko è una varietà di uva rossa unica originaria dell’isola di Cipro. Questa varietà è particolarmente interessante perché è stata a lungo trascurata, ma negli ultimi anni ha suscitato un nuovo interesse grazie alla sua riscoperta da parte dei produttori di vino ciprioti. Ecco una panoramica del vitigno Maratheftiko:

  1. Origine e Distribuzione: Il Maratheftiko è nativo dell’isola di Cipro nel Mar Mediterraneo. La sua coltivazione si è concentrata principalmente su questa isola, dove è stato a lungo considerato un patrimonio viticolo locale.
  2. Caratteristiche dell’uva: Le uve Maratheftiko sono di dimensioni medio-piccole e hanno una buccia spessa e scura. Questa caratteristica influisce sulla struttura e sul colore del vino prodotto da queste uve. Poiché il Maratheftiko era stato inizialmente evitato a causa delle sue sfide colturali, è un esempio di varietà autoctona che ha avuto bisogno di una riscoperta.
  3. Stile di Vino: I vini prodotti con l’uva Maratheftiko possono variare in stile, ma spesso mostrano una buona concentrazione di colore, aromi intensi e tannini decisi. Gli aromi possono spaziare dalla frutta rossa alla frutta nera, con sfumature di spezie e talvolta una nota erbacea. A causa della robustezza di questa varietà, i vini Maratheftiko possono essere adatti all’invecchiamento.
  4. Terroir: Come con molti vitigni, il terroir ha un ruolo significativo nel definire le caratteristiche dei vini Maratheftiko. L’isola di Cipro ha diverse zone viticole con diverse esposizioni al sole, altitudini e terreni, il che può portare a differenze nei profili di gusto dei vini prodotti con questa varietà.
  5. Riscoperta e Renaissance: Negli ultimi anni, grazie agli sforzi dei produttori di vino locali e all’interesse crescente per le varietà autoctone, il Maratheftiko è stato oggetto di attenzione e di nuove piantagioni. Questa riscoperta ha portato a una maggiore consapevolezza dell’unicità e del potenziale di questa varietà.
  6. Abbinamenti: I vini Maratheftiko, grazie alla loro struttura e complessità, si sposano bene con una varietà di piatti. Possono essere abbinati a carni rosse, piatti di cacciagione, formaggi stagionati e piatti mediterranei ricchi di sapori.

MARSELAN

Il Marselan è un vitigno a bacca nera francese, incrocio tra il Cabernet-sauvignon ed il Grenache. È stato coltivato per la prima volta nel 1961 da Paul Truel vicino alla città francese di Marseillan, da cui il nome.

La vite è coltivata principalmente nella regione della Linguadoca, con qualche piantagione nella costa nord della California. L’uva produce, tipicamente, un vino rosso di medio corpo. Insieme al Cabernet-sauvignon ed al Merlot, il Marselan è una delle uve piantate nel vigneto dimostrativo cino-francese, un progetto in collaborazione tra il governo cinese e francese volto a generare interesse nella produzione di vino in Cina tramite la dimostrazione pratica delle tecniche di coltivazione e di vinificazione delle uve che vengono usate in Francia.

  1. Colore intenso: I vini Marselan spesso presentano un colore rosso profondo e intenso, simile a quelli ottenuti da varietà come il Cabernet Sauvignon.
  2. Aromi complessi: Marselan può offrire una varietà di aromi che richiamano frutti neri come la mora e il ribes nero, insieme a sentori speziati e leggermente erbacei.
  3. Struttura tannica: I vini Marselan tendono ad avere una buona struttura tannica, che può renderli adatti all’invecchiamento. Questa caratteristica è ereditata dalla varietà genitoriale Cabernet Sauvignon.
  4. Bilanciamento: Grazie all’influenza del Grenache, i vini Marselan possono presentare anche una buona freschezza e morbidezza, contribuendo a un buon equilibrio tra struttura e morbidezza.
  5. Versatilità: Marselan è considerato un vitigno versatile in quanto può essere coltivato in diverse regioni vinicole e adattarsi a vari climi. Questa adattabilità ha contribuito alla sua diffusione in diverse parti del mondo.

VbecartCC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

MAUZAC

Il vitigno Mauzac è originario della regione del sud-ovest della Francia, principalmente nella zona del Midi-Pirenei, specialmente nel dipartimento dell’Alta Garonna. È una varietà autoctona che ha una lunga storia nella viticoltura di questa regione.

Le caratteristiche del vitigno Mauzac includono grappoli di dimensioni medie con uve dalla buccia spessa e resistente. Questo vitigno è noto per la sua capacità di produrre una varietà di vini, sia bianchi che spumanti, con caratteristiche uniche.

I vini prodotti con il Mauzac sono principalmente vini bianchi secchi, sebbene possa essere utilizzato anche per produrre vini dolci e spumanti. Possono presentare aromi e sapori di frutta a polpa bianca, come mela e pera, con note floreali e agrumate.

Il Mauzac è particolarmente famoso per il suo utilizzo nella produzione del Blanquette de Limoux, uno dei primi vini spumanti prodotti in Francia, precedendo lo Champagne. Il Blanquette de Limoux è un vino spumante tradizionale a base di Mauzac, che può essere prodotto sia nella versione secco che dolce.

Il Mauzac è spesso vinificato da solo per esprimere al meglio le sue caratteristiche uniche, ma può anche essere miscelato con altre varietà come il Chardonnay e il Chenin Blanc per creare vini più complessi e bilanciati.

I vini Mauzac sono apprezzati per la loro freschezza, acidità vivace e carattere distintivo. Sono una parte importante della tradizione vinicola del sud-ovest della Francia e sono sempre più apprezzati sia a livello nazionale che internazionale.

Felloni claireCC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

MENCIA

La varietà di uva Mencía è un vitigno rosso spesso associato alla regione vinicola del nord-ovest della Spagna, in particolare alla regione della Galizia e al Bierzo. Questo vitigno è noto per produrre vini rossi eleganti e aromatici, caratterizzati da una notevole complessità e vivacità.

Ecco alcune caratteristiche chiave del vitigno Mencía:

  1. Origine e Distribuzione: Il Mencía è originario del nord-ovest della Spagna, ma si trova anche in Portogallo, dove è noto come “Jaen” o “Jaen do Dão”. La regione del Bierzo in Spagna è forse il luogo più rinomato per la produzione di vini a base di Mencía, ma è anche coltivato in altre parti della Galizia e delle regioni circostanti.
  2. Caratteristiche dell’uva: I grappoli di Mencía sono di dimensioni medie e le bacche sono di solito di forma sferica. La buccia delle bacche è relativamente spessa e ha un colore blu-nero scuro. Questa buccia spessa contribuisce a preservare l’acidità e gli aromi durante il processo di vinificazione.
  3. Stile di Vino: I vini prodotti con l’uva Mencía possono variare notevolmente in stile, ma spesso condividono alcune caratteristiche comuni. Sono generalmente vini di media struttura con tannini morbidi, che li rendono accessibili fin dalla giovinezza. Gli aromi tipici includono note di frutti rossi e neri, come fragole, ciliegie, mirtilli e more. Alcuni vini possono anche esibire sfumature floreali e speziate, oltre a una piacevole acidità che li rende freschi e vivaci.
  4. Terroir: Il terroir gioca un ruolo cruciale nella produzione di vini Mencía. Le vigne crescono spesso su terreni di granito e schiste, che contribuiscono alle caratteristiche minerali e al carattere unico dei vini. L’altitudine delle vigne può variare considerevolmente, influenzando la maturazione delle uve e la complessità del vino risultante.
  5. Invecchiamento: Molti vini Mencía sono pronti da bere relativamente giovani, ma alcune versioni più strutturate e di alta qualità possono beneficiare di un periodo di invecchiamento in bottiglia. Con il tempo, sviluppano ulteriori sfumature aromatiche e una maggiore complessità.
  6. Abbinamenti: I vini Mencía spesso si abbinano bene con una varietà di piatti, grazie alla loro acidità e alla loro versatilità. Possono essere abbinati con carni bianche, pollame, piatti a base di pesce come il salmone, piatti a base di funghi e formaggi di media stagionatura.

In definitiva, il Mencía è un vitigno affascinante che ha guadagnato un seguito di appassionati grazie alla sua capacità di produrre vini equilibrati, aromatici e adatti a diverse occasioni. La sua crescita in popolarità riflette l’interesse crescente per varietà autoctone e vini che esprimono fedelmente il terroir in cui sono coltivati.

Wines of PortugalCC BY 3.0, via Wikimedia Commons

MERLOT

Il Merlot è un vitigno di uva nero a bacca rotonda che viene coltivato in tutto il mondo e utilizzato per produrre vini rossi di alta qualità. L’origine esatta del Merlot è oggetto di dibattito tra gli esperti, ma la sua storia ha radici antiche.

La teoria più accreditata è che il Merlot abbia avuto origine nella regione di Bordeaux, in Francia. La parola “Merlot” deriva dal termine francese “merle”, che significa “merlo”, poiché gli uccelli amavano nutrirsi degli acini maturi dell’uva Merlot.

Il Merlot è stato coltivato in modo significativo nella regione di Bordeaux fin dal XVIII secolo. Tuttavia, è solo a partire dagli anni ’60 e ’70 del XX secolo che il Merlot ha guadagnato popolarità a livello mondiale. Negli ultimi decenni, la sua coltivazione si è estesa a molti paesi vitivinicoli in tutto il mondo, compresi Stati Uniti, Italia, Cile, Argentina, Australia e molti altri.

La varietà del Merlot ha attratto l’attenzione degli appassionati di vino per diversi motivi. Produce vini morbidi, fruttati e ricchi di gusto, con un sapore che spazia da note di frutta rossa come ciliegie e lamponi, a sentori di spezie e erbe aromatiche. È spesso utilizzato anche come componente nei vini di taglio, mescolato con altri vitigni come il Cabernet Sauvignon, per apportare morbidezza e complessità.

In sintesi, sebbene la sua origine esatta sia ancora dibattuta, il Merlot è diventato un vitigno ampiamente coltivato in tutto il mondo, grazie alla sua versatilità e alle sue caratteristiche organolettiche apprezzate dai consumatori di vino.

Il vitigno Merlot presenta diverse caratteristiche distintive che lo rendono ampiamente apprezzato nel mondo del vino. Ecco alcune delle principali caratteristiche del vitigno Merlot:

  1. Uva: Le viti di Merlot producono grappoli di uva di dimensioni medie con bacche rotonde e succose. Le uve sono generalmente di colore blu-nero, ma possono variare leggermente a seconda delle condizioni di coltivazione e del terroir.
  2. Maturazione precoce: Il Merlot è noto per la sua maturazione precoce rispetto ad altri vitigni. Questo significa che può essere vendemmiato prima di altri vitigni, consentendo ai produttori di evitare i rischi legati alle condizioni climatiche autunnali più fredde o umide.
  3. Morbidezza e tannini: I vini Merlot sono spesso caratterizzati da una struttura morbida e vellutata. I tannini presenti nella buccia delle uve sono generalmente meno evidenti rispetto ad altri vitigni come il Cabernet Sauvignon, conferendo al Merlot una piacevolezza e una facilità di beva.
  4. Aromi e sapori: Il Merlot produce vini con una vasta gamma di aromi e sapori. Le note di frutta rossa, come ciliegie, lamponi e prugne, sono comuni, insieme a sentori di frutta nera come mirtilli e ribes. Si possono anche riscontrare note di cioccolato, spezie dolci, erbe aromatiche e sottobosco.
  5. Versatilità: Il Merlot è un vitigno molto versatile, che può essere utilizzato sia per produrre vini monovarietali sia per essere miscelato con altri vitigni. Spesso viene utilizzato per apportare morbidezza e rotondità ai vini di taglio, come nella famosa combinazione Bordeaux con Cabernet Sauvignon.
  6. Terroir: Il Merlot può esprimere le influenze del terroir in cui viene coltivato. Le caratteristiche del suolo, il clima e l’esposizione al sole possono contribuire a variazioni nella personalità e nel profilo di gusto del vino Merlot prodotto in diverse regioni vitivinicole.

Queste sono solo alcune delle caratteristiche principali associate al vitigno Merlot. È importante notare che le caratteristiche possono variare a seconda del terroir, delle tecniche di vinificazione e dello stile di produzione adottati dal produttore del vino.

Lithographie du Malbec dans l’ouvrage ” Les raisins de cuve de la Gironde et du Sud-Ouest de la France : description et synonymie ” publié par Joseph Daurel en 1892.

MEUNIER

Il vitigno Meunier, noto anche come Pinot Meunier, è una varietà di uva utilizzata nella produzione di vino, principalmente nella regione della Champagne in Francia. È uno dei tre vitigni tradizionalmente utilizzati per la produzione di Champagne, insieme al Pinot Noir e allo Chardonnay. Ecco alcune informazioni chiave sul vitigno Meunier:

  1. Origine e Caratteristiche: Il nome “Meunier” deriva dalla parola francese per “mulinare”, poiché i peli bianchi sul retro delle foglie ricordano la farina. Il vitigno produce acini più grandi rispetto al Pinot Noir e allo Chardonnay, ed è spesso considerato più resistente alle malattie e alle condizioni climatiche avverse.
  2. Zone di Coltivazione: Oltre alla Champagne, il Meunier è coltivato anche in altre regioni vinicole, ma in quantità molto minori. La Champagne è la sua casa principale, dove contribuisce alla complessità dei vini spumanti con i suoi aromi fruttati e la struttura media.
  3. Stile del Vino: I vini prodotti con uve Meunier possono avere un profilo aromatico diverso rispetto a quelli basati su Pinot Noir e Chardonnay. Spesso portano note fruttate più pronunciate, come mele, pere e frutti rossi, rendendoli ideali per l’assemblaggio dei vini spumanti. La freschezza e la vivacità del Meunier possono contribuire a equilibrare i vini spumanti e ad aggiungere un tocco di gioventù.
  4. Assemblaggio: Molti produttori di Champagne utilizzano il Meunier come componente nei loro assemblaggi per apportare morbidezza, fruttosità e freschezza. Questo è particolarmente importante nelle annate in cui il Pinot Noir o lo Chardonnay potrebbero essere influenzati da condizioni climatiche avverse.
  5. Varietà Monovarietali: Sebbene il Meunier sia spesso utilizzato nell’assemblaggio, ci sono anche vini Champagne realizzati esclusivamente con questa varietà. Questi vini possono esibire caratteristiche uniche del Meunier e mostrare il suo potenziale di espressione.

In breve, il vitigno Meunier è un componente prezioso nella produzione di Champagne, portando una freschezza fruttata che bilancia gli altri vitigni utilizzati. La sua presenza contribuisce alla diversità e alla complessità del mondo dei vini spumanti.

CC0, via Wikimedia Commons – Illustration du cépage Meunier par Alexis Kreyder dans l’ouvrage “Ampélographie : traité général de viticulture” publié sous la direction de P. Viala & V. Vermorel avec la collaboration de A. Bacon, A. Barbier, A. Berget [et al.] – Date de l’édition originale : 1901-1910

MINNELLA BIANCA

Il vitigno Minnella bianca, a bacca bianca, viene coltivato nella regione Sicilia.

Il vitigno Minnella Bianca è sicuramente autoctono della regione Sicilia. Le sue origini sono però sconosciute. Si ritiene che il nome derivi dalla forma particolare, allungata, dell’acino, che ricorda ciò che in Sicilia viene chiamato “Minna”. Viene generalmente coltivato sulle pendici dell’Etna, ed entra a far parte della composizione dell’Etna DOC. In genere è comunque vinificato assieme ad altri vitigni della zona, primo fra tutti il Catarratto. Il disciplinare dell’Etna Rosso Doc prevede fino a un 10 percento di uve bianche locali e si finisce dunque per trovarlo in buona quantità nelle vecchie vigne di Nerello Mascalese.

MINNELLA NERA

Origine e diffusione simile alla Minnella Bianca rispetto alla quale è meno diffuso, quasi scomparso.

MISSION aka LISTAN PRIETO

Il vitigno Listán Prieto, noto anche come Palomino Negro, è originario delle Isole Canarie, in Spagna. È strettamente associato all’isola di Tenerife, sebbene sia coltivato anche in altre isole dell’arcipelago.

Le origini esatte del Listán Prieto non sono del tutto chiare, ma si pensa che sia stato introdotto nelle Canarie durante il periodo coloniale spagnolo. È coltivato principalmente sulle pendici vulcaniche delle isole, dove prospera grazie al clima mite e alla fertilità dei suoli.

Le caratteristiche del vitigno Listán Prieto includono grappoli di dimensioni medie con uve dalla buccia spessa e resistente. Questo vitigno è noto per la sua adattabilità alle condizioni climatiche delle Canarie e per la sua capacità di produrre vini di buona qualità anche in terreni difficili.

I vini prodotti con il Listán Prieto sono generalmente vini rossi secchi, anche se possono essere vinificati in stili che vanno dal giovane e fresco al più strutturato e complesso. Possono presentare aromi e sapori di frutta rossa e nera, come fragole, ciliegie e mirtilli, con note speziate e terrose.

Il Listán Prieto è spesso vinificato da solo per mostrare le sue caratteristiche uniche, ma può anche essere miscelato con altri vitigni locali o internazionali per creare vini più equilibrati e complessi.

I vini Listán Prieto sono apprezzati per la loro freschezza, acidità vivace e carattere distintivo che riflette il territorio delle Canarie. Sono una parte importante della tradizione vitivinicola dell’arcipelago e sono sempre più apprezzati dai consumatori in tutto il mondo.

Ampelographie Traite general de Viticulture 1903 with painting by A Kreyder and E.J. Troncy

MOLINARA

Il vitigno Molinara è un’antica varietà di uva a bacca rossa originaria dell’Italia settentrionale, principalmente della regione della Valpolicella in Veneto. È stato storicamente utilizzato come parte dell’assemblaggio per la produzione di alcuni dei vini più noti della zona, come l’Amarone e il Recioto. Ecco una panoramica sul vitigno Molinara:

  1. Caratteristiche del vitigno: L’uva Molinara è conosciuta per il suo sottile colore rosa, che in qualche modo la distingue dalle uve rosse più comuni. Le uve sono relativamente grandi e con una buccia sottile. Tuttavia, è importante notare che il Molinara non è molto adatto per essere vinificato da solo, ma viene spesso utilizzato in blend con altre varietà.
  2. Parte delle tradizioni venete: Nella regione della Valpolicella, il Molinara è stato storicamente miscelato con altre varietà come il Corvina e il Rondinella per creare vini come l’Amarone e il Recioto. Questi vini sono noti per la loro intensità, la complessità aromatica e i caratteri di frutta matura e passita. Il Molinara contribuiva ad aggiungere acidità e freschezza all’assemblaggio, bilanciando la dolcezza delle altre varietà.
  3. Declino e uso attuale: Negli ultimi decenni, la popolarità del Molinara è diminuita notevolmente, e l’uso di questa varietà è diventato meno comune. Molte aziende vinicole hanno iniziato a sostituire il Molinara con altre varietà più ampiamente apprezzate, poiché il suo contributo all’assemblaggio non sempre è stato considerato essenziale.
  4. Caratteristiche aromatiche: Il Molinara tende ad offrire note di frutta rossa fresca e croccante, con sfumature floreali. La sua acidità può conferire una certa vivacità ai vini, ma è la combinazione con altre varietà che spesso porta alla complessità e alla profondità aromatica.
  5. Possibile revival: Nonostante il suo declino, alcune aziende vinicole stanno cercando di riportare l’attenzione sul Molinara e sperimentano con nuove tecniche di coltivazione e vinificazione per esplorare il suo potenziale in nuove tipologie di vini.

In conclusione, il vitigno Molinara ha una storia interessante all’interno delle tradizioni vinicole della Valpolicella, ma negli ultimi tempi ha perso in gran parte la sua rilevanza. Tuttavia, come nel mondo del vino ci sono sempre spazi per esperimenti e ritorni alle radici, potrebbe essere interessante vedere come il Molinara potrebbe essere rivitalizzato in futuro, magari contribuendo a creare nuove espressioni di vini tipici della regione veneta.

MONDEUSE

La Mondeuse è un vitigno a bacca rossa originario della regione della Savoia in Francia. Questo vitigno è conosciuto per produrre vini caratterizzati da un profilo aromatico distintivo e da una certa complessità. Ecco una panoramica sul vitigno Mondeuse:

  1. Origine e distribuzione: La Mondeuse è un vitigno autoctono della regione della Savoia, situata nelle Alpi francesi. È presente principalmente nella zona della Savoia e in alcune parti della regione adiacente della Bugey. Tuttavia, è importante notare che esistono diverse varietà di Mondeuse, come la Mondeuse Noire e la Mondeuse Blanche, che possono produrre tipi di vini leggermente diversi.
  2. Caratteristiche del vitigno: Le uve Mondeuse Noire, utilizzate principalmente per la produzione di vini rossi, sono piccole e hanno una buccia spessa. Queste caratteristiche contribuiscono alla concentrazione di colore e di sapori nei vini. Il vitigno richiede una cura attenta in vigna e in cantina per raggiungere il suo pieno potenziale.
  3. Stile di vino: I vini Mondeuse possono variare notevolmente in termini di stile, a seconda delle pratiche enologiche e delle decisioni del produttore. Tuttavia, in generale, i vini Mondeuse sono noti per essere fruttati, con aromi di frutti di bosco come lamponi, mirtilli e fragole. Possono anche presentare note speziate e erbacee, insieme a una certa vivacità grazie all’acidità presente nelle uve.
  4. Terroir: La Mondeuse è particolarmente sensibile al terroir in cui è coltivata. La regione montuosa della Savoia, con il suo clima fresco e le caratteristiche del suolo, può influenzare notevolmente il profilo aromatico dei vini prodotti con questo vitigno.
  5. Abbinamenti culinari: I vini Mondeuse, con la loro vivacità e i loro aromi fruttati, si abbinano bene a una varietà di piatti. Possono accompagnare carni rosse, piatti a base di selvaggina, formaggi a pasta dura e anche piatti di cucina locale savoiarda.
  6. Produzione limitata: La produzione di vini Mondeuse è spesso limitata, soprattutto se confrontata con vitigni più ampiamente coltivati. Questo può conferire un senso di rarità e di autenticità ai vini prodotti con questa varietà.

In definitiva, la Mondeuse è un vitigno affascinante che offre la possibilità di scoprire vini con caratteristiche uniche, spesso legate al territorio di provenienza. Se sei un appassionato di vini e desideri esplorare gusti e profumi diversi, i vini Mondeuse potrebbero essere un’ottima scelta per arricchire la tua esperienza enologica.

Viala et Vermorel, Public domain, via Wikimedia Commons

MONTEPULCIANO

Il Montepulciano d’Abruzzo è un vitigno e un vino a denominazione di origine controllata (DOC) proveniente dalla regione dell’Abruzzo, in Italia. Questo vitigno produce vini rossi molto popolari e apprezzati, caratterizzati da profondità, ricchezza e versatilità. Ecco alcune delle sue caratteristiche principali:

  1. Origine e distribuzione: Nonostante il nome possa portare a confusione, il Montepulciano d’Abruzzo non ha nulla a che fare con la città toscana di Montepulciano. Il vitigno Montepulciano è invece originario dell’Abruzzo e costituisce una parte significativa della produzione vinicola di questa regione.
  2. Caratteristiche del vitigno: Il vitigno Montepulciano è noto per le sue uve di colore scuro e dalla buccia spessa. Questo lo rende adatto per la produzione di vini strutturati e intensi. Le uve Montepulciano tendono ad avere una buona acidità, che contribuisce a equilibrare la ricchezza e la complessità dei vini prodotti.
  3. Stili di vino: I vini Montepulciano d’Abruzzo possono variare notevolmente in termini di stile a seconda delle pratiche di vinificazione e dell’invecchiamento. Gli stili più comuni includono:
  • Giovane e fruttato: Questo stile è rappresentato dai vini giovani, freschi e fruttati. Sono caratterizzati da aromi di frutta rossa e nera fresca, come ciliegia, prugna e lampone.
  • Invecchiamento: Alcuni produttori scelgono di invecchiare il Montepulciano d’Abruzzo per un periodo di tempo più lungo. Questi vini sviluppano una maggiore complessità aromatica e sottolineano note di frutta matura, spezie e talvolta sfumature terrose.
  1. Abbinamenti culinari: I vini Montepulciano d’Abruzzo si abbinano bene a una varietà di piatti grazie alla loro struttura e acidità. Possono accompagnare piatti di carne come arrosti, bistecche e carni grigliate, così come piatti a base di pasta conditi con sughi ricchi e saporiti.
  2. Denominazione di origine: Montepulciano d’Abruzzo è una denominazione di origine controllata (DOC) che stabilisce norme e regolamenti per la produzione di questi vini. Ciò contribuisce a mantenere un certo livello di qualità e autenticità nei prodotti.

In generale, il Montepulciano d’Abruzzo è un vino che offre una buona combinazione di frutta, struttura e versatilità, rendendolo una scelta popolare sia per il consumo quotidiano che per le occasioni speciali. Come con tutti i vini, le caratteristiche specifiche possono variare tra i produttori e le annate, quindi è consigliabile esplorare diverse opzioni per scoprire le sfumature uniche di questo vitigno e vino.

Ra BoeCC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

MOSCATO

Le sue origini risalgono al bacino medio-orientale del Mediterraneo. Vettore della sua diffusione nelle regioni italiane meridionali furono i coloni greci, che portarono con loro i semi o i tralci per poterlo coltivare nelle colonie della Magna Grecia.

La varietà bianca è la più pregiata. Le uve venivano già citate dai romani come Apicae (da Catone) o Apianae (da Columella e Plinio). Il suo nome deriva da muscum (muschio) a causa del profumo intenso e del suo dolce aroma. In tempi antichi si otteneva un vino dolce facendo appassire le uve.

La diffusione al nord avvenne principalmente nel medioevo grazie ai Veneziani, che con i loro commerci con le isole del Mediterraneo lo importarono in tutto il nord Europa.

La coltivazione del vitigno si diffuse velocemente grazie al volere delle classi agiate, nonostante il viticoltore fosse spesso recalcitrante alla sua coltivazione, per la difficoltà di ottenere il vino passito.

Il vitigno Moscato, raggruppa alcuni vitigni con uva di vario colore, da tavola o da vino.

In particolare le varietà sono:

  • Moscato Bianco: è un vitigno a foglia media, pentagonale, tri o pentalobata. Il grappolo è medio, cilindrico-piramidale. L’acino è medio, di forma sferica, con buccia sottile di colore giallo-verde.
    Le regioni dove viene coltivato sono: Valle d’AostaPiemonteLiguriaLombardiaVenetoEmilia-RomagnaToscanaUmbriaLazioAbruzzoMoliseCampaniaPugliaBasilicataCalabriaSicilia
  • Moscato Giallo: è un vitigno a foglia media, orbicolare, trilobata o intera. Il grappolo è medio-grande, piramidale allungato. L’acino è medio, sferico, con una buccia pruinosa (ricoperta di un sottile velo di polvere), spessa e consistente di colore giallo.
    È coltivato in VenetoTrentino-Alto AdigeFriuli-Venezia GiuliaSiciliaSardegna
  • Moscato di Terracina: vitigno a foglia media, pentalobata con un grappolo ed acini grandi, il grappolo è piramidale. L’acino è sferico con buccia pruinosa, consistente di colore giallo-verde.
    Tipico della zona di Terracina (Lazio), del basso agro pontino e della piana di Fondi.
  • Moscatello di Saracena: vitigno autoctono e coltivazione tipica e esclusiva del Comune di Saracena, nell’area del Pollino in Provincia di Cosenza. Da questo vitigno si ottiene il Moscato di Saracena, vino passito. Si produce con un procedimento antichissimo che prevede la vinificazione separata dell’uva moscatello, ottenuta dal vitigno autoctono da altre uve. Il mosto ottenuto dalla vinificazione delle uve Malvasia, Odoacra e Guarnaccia viene concentrato – attraverso un processo di bollitura – per ottenere una riduzione di circa un terzo del totale: questo procedimento determina un aumento del grado zuccherino e quindi del grado alcolometrico, mentre l’aroma ed il gusto particolari provengono dall’uva moscatello, raccolta e appassita alcune settimane prima della vendemmia. L’uva moscatello disidratata, selezionata e schiacciata manualmente viene quindi aggiunta – nelle giuste proporzioni – al mosto concentrato.
  • Moscato Rosa: vitigno a foglia media, pentagonale, pentalobata, con grappolo medio-grande, piramidale allungato. Acini medi con buccia pruinosa, sottili e di color nero-blu.
    Coltivazione in Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia
  • Moscato Nero di Acqui: vitigno a foglia piccola, pentalobata. Il grappolo è piccolo, cilindrico. Acino medio, sferico con buccia consistente di colore nero-viola.
    Tipico della zona dell’acquese (Piemonte)
  • Moscato di Scanzo: vitigno a foglia media, pentagonale, pentalobata. Grappolo e acino medio. L’acino è ovale con buccia pruinosa di colore nero-blu. Viene coltivato in Lombardia nel comune di Scanzorosciate dove si produce il vino omonimo Moscato di Scanzo DOCG.
  • Moscato di Alessandria o Zibibbo: è un vitigno originario dell’Egitto a foglia media, trilobata talvolta pentalobata. Il grappolo è grande, allungato, conico-piramidale. L’acino è grosso, di forma ovoide con buccia spessa, consistente, di colore verde tendente al giallo; maturazione leggermente tardiva. È coltivato in Sicilia e le sue uve sono utilizzate o da pasto, o per ottenere il Moscato di Pantelleria.
  • Moscatello selvatico: è un vitigno con foglia medio piccola, orbicolare, tri o pentalobata. Il grappolo è medio, conico cilindrico, compatto. Gli acini sono medio grandi, rotondi, con buccia di colore giallo-verde.
    Coltivato in Puglia.

Felloni claireCC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

MOSCATO D’AMBURGO


Il Moscato d’Amburgo è una varietà di uva da tavola e da vino di colore nero, appartenente al genere Vitis vinifera. Questo vitigno è particolarmente apprezzato per il suo sapore dolce e aromatico, che ricorda i sentori di uva moscato, da cui deriva il suo nome. Ecco una panoramica su alcuni aspetti chiave del Moscato d’Amburgo:

  1. Origine e Storia: Il Moscato d’Amburgo ha origini incerte, ma è generalmente ritenuto essere stato sviluppato in Europa nel XIX secolo, forse in Portogallo o in Germania. Tuttavia, il nome “Amburgo” può trarre in inganno, poiché non è strettamente legato alla città tedesca o alla sua area circostante. Il vitigno si è diffuso in molte parti del mondo grazie alla sua capacità di adattarsi a climi diversi.
  2. Caratteristiche dell’uva: Le uve di Moscato d’Amburgo sono di colore nero-violaceo e di dimensioni medio-grandi. La buccia è spessa e tinta, e l’interno contiene polpa succosa e zuccherina.
  3. Aromi e Sapori: Ciò che rende il Moscato d’Amburgo distintivo è il suo profilo aromatico. Le uve producono vini caratterizzati da un bouquet intenso e fragrante che richiama note di fiori, uva moscato, frutta tropicale e profumi leggermente speziati. I vini ottenuti da questo vitigno sono spesso dolci e piacevolmente fruttati al palato.
  4. Utilizzo: Le uve Moscato d’Amburgo sono utilizzate sia per la produzione di vini da tavola che per quella di vini dolci, spumanti e persino vini da dessert. A causa della loro dolcezza naturale e dei profumi accattivanti, queste uve sono molto apprezzate per creare vini che si prestano bene all’abbinamento con dolci e dessert.
  5. Coltivazione: Il Moscato d’Amburgo si adatta a diversi tipi di clima, ma predilige climi caldi e temperati. È noto per essere abbastanza resistente alle malattie, il che lo rende una scelta popolare per i viticoltori che cercano una varietà relativamente facile da coltivare.
  6. Diffusione geografica: Questo vitigno è stato coltivato in varie parti del mondo, inclusi paesi come Italia, Spagna, Portogallo, Australia, Nuova Zelanda e Stati Uniti. Tuttavia, la produzione e la popolarità possono variare notevolmente da regione a regione.

Rudolf Goethe (1843-1911), using material from Wilhelm Lauche (1827-1883), Public domain, via Wikimedia Commons

MOURVÈDRE

Il Mourvèdre, anche conosciuto come Monastrell in Spagna e Mataro in Australia, è un vitigno rosso a bacca scura originario della regione della Provenza in Francia. È ampiamente coltivato in diverse parti del mondo e produce vini caratterizzati da una notevole complessità e robustezza. Ecco una panoramica delle principali caratteristiche del vitigno Mourvèdre:

  1. Origine e diffusione: Il Mourvèdre ha origini antiche, con tracce che risalgono all’antica regione di Spagna e Francia. È stato storicamente coltivato principalmente in regioni mediterranee, come Provenza (Francia), Valencia e Jumilla (Spagna), nonché in alcune parti dell’Australia e degli Stati Uniti.
  2. Caratteristiche dell’uva: Le uve Mourvèdre sono piccole e a bacca scura, con una buccia spessa che conferisce una maggiore concentrazione di colore e tannini nei vini. Questo vitigno richiede un clima caldo e soleggiato per maturare completamente.
  3. Aromi e sapori: I vini Mourvèdre sono noti per la loro intensità aromatica e complessità. Gli aromi e i sapori possono variare a seconda della regione di coltivazione e delle tecniche di vinificazione, ma spesso si riscontrano note di frutta nera, spezie, erbe mediterranee, cuoio e terra.
  4. Struttura e tannini: I vini Mourvèdre tendono ad avere una buona struttura e corpo, con tannini spesso presenti e ben integrati. Questo può contribuire alla capacità di invecchiamento di molti vini Mourvèdre, che possono sviluppare maggiore complessità e morbidezza con il tempo.
  5. Stili di vino: I vini Mourvèdre possono essere prodotti in vari stili, da rossi secchi a vini dolci o persino vini rosati. In alcune regioni, il Mourvèdre è spesso miscelato con altri vitigni per creare vini di assemblaggio, come il celebre Châteauneuf-du-Pape in Provenza.
  6. Accoppiamenti gastronomici: A causa della loro struttura e intensità, i vini Mourvèdre spesso si abbinano bene a piatti ricchi e saporiti, come carne di manzo grigliata, agnello, piatti a base di cacciagione e formaggi stagionati.
  7. Sfide di coltivazione: Il Mourvèdre può presentare alcune sfide nella coltivazione, in quanto richiede un clima caldo e un periodo di maturazione prolungato. La varietà può essere sensibile alle malattie della vite, come l’oidio e la peronospora.

In generale, il Mourvèdre è apprezzato dagli amanti del vino per la sua capacità di produrre vini complessi, intensi e che spesso riflettono le caratteristiche del territorio in cui sono coltivati. La sua natura robusta e la possibilità di invecchiamento lo rendono un vitigno interessante sia per i produttori che per i consumatori di vino.

Felloni claireCC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

MÜLLER-THURGAU

Il Müller-Thurgau è un vitigno bianco che è stato sviluppato per la prima volta nel 1882 da Hermann Müller, un viticoltore svizzero, presso l’Istituto di Ricerca di Viticoltura di Geisenheim in Germania. Il nome “Thurgau” deriva dalla regione svizzera di Thurgau, da cui Müller proveniva. Questo vitigno è il risultato di un incrocio tra il vitigno Riesling e il vitigno Madeleine Royale.

Ecco una panoramica delle caratteristiche principali del vitigno Müller-Thurgau:

  1. Origine e diffusione: Come accennato, il Müller-Thurgau è stato creato in Germania, ma è ora coltivato in molte parti del mondo, tra cui Germania, Austria, Svizzera, Italia, Ungheria, Stati Uniti e Nuova Zelanda.
  2. Caratteristiche dell’uva: Le uve Müller-Thurgau sono generalmente di colore verde-giallo e hanno una buccia sottile. Questo vitigno tende a maturare precocemente, il che lo rende adatto per regioni con climi più freschi.
  3. Aromi e sapori: Il vino Müller-Thurgau è spesso apprezzato per i suoi aromi freschi e fruttati. Si possono riscontrare note di mela verde, pesca, fiori bianchi e agrumi. Tuttavia, la gamma di sapori può variare a seconda delle condizioni di crescita e delle pratiche enologiche.
  4. Stile dei vini: I vini Müller-Thurgau possono variare da secchi a dolci, a seconda delle decisioni del produttore riguardo al livello di zucchero residuo. I vini secchi sono solitamente leggeri, freschi e possono essere bevuti giovani, mentre i vini dolci o semidolci possono avere un corpo più pieno e una maggiore complessità aromatica.
  5. Accoppiamenti gastronomici: I vini Müller-Thurgau, soprattutto quelli secchi, sono spesso considerati vini versatili da abbinare a una varietà di piatti leggeri. Si sposano bene con frutti di mare, insalate, formaggi freschi e piatti a base di pollo.
  6. Sviluppo e critica: Il Müller-Thurgau ha guadagnato popolarità per la sua facilità di coltivazione e il suo potenziale per la produzione di vini piacevoli. Tuttavia, è stato anche oggetto di alcune critiche per la sua tendenza a produrre vini poco complessi o troppo dolci. Negli ultimi anni, molti produttori si sono concentrati sulla coltivazione di Müller-Thurgau di alta qualità, cercando di esaltare le sue caratteristiche positive.

In generale, il Müller-Thurgau è un vitigno che offre vini piacevoli e accessibili, spesso ideali per chi cerca una bevanda fresca e fruttata. Tuttavia, come con molti vitigni, la qualità e le caratteristiche dei vini possono variare notevolmente a seconda delle pratiche di coltivazione e vinificazione adottate dai produttori.

MUSCADELLE

Assolutamente, ecco una panoramica del vitigno Muscadelle:

La Muscadelle è un vitigno bianco coltivato principalmente in Francia, ma anche in altre parti del mondo, noto per la sua capacità di aggiungere profumi aromatici e dolci note floreali ai vini. È spesso utilizzato come componente in blend, mescolato con altre varietà di uve, per contribuire all’aroma e alla complessità del vino. Ecco alcune delle sue caratteristiche principali:

  1. Aromi e profumi: La Muscadelle è rinomata per i suoi aromi intensi e aromatici. I vini prodotti con questa varietà possono presentare note floreali, come fiori bianchi e petali di rosa, nonché sfumature di frutta dolce, come l’uvetta, l’albicocca e il pesca.
  2. Dolcezza naturale: In alcune circostanze, la Muscadelle può sviluppare una certa dolcezza naturale all’interno delle uve, il che la rende adatta alla produzione di vini dolci, come vini da dessert o vini da sorseggio.
  3. Utilizzo in blend: La Muscadelle è spesso utilizzata come componente in blend di altre varietà di uve bianche, come il Sémillon e la Sauvignon Blanc. Questa miscela può contribuire a bilanciare l’acidità della Sauvignon Blanc e aggiungere profumi floreali al carattere ricco del Sémillon.
  4. Regioni di coltivazione: La Muscadelle è originaria della regione di Bordeaux in Francia, dove è tradizionalmente utilizzata per la produzione di vini dolci, come il celebre Sauternes. È anche coltivata in altre parti della Francia e in alcune regioni vinicole internazionali.
  5. Vini dolci: Uno dei più noti utilizzi della Muscadelle è nella produzione di vini dolci, come i vini di Sauternes. In queste produzioni, le uve vengono spesso lasciate a maturare sulla vite per concentrare i zuccheri, o vengono colpite da un fungo nobile chiamato Botrytis cinerea, che disidrata le uve e aumenta la dolcezza e la complessità del vino.
  6. Altri nomi: In alcune regioni, la Muscadelle è nota con diversi nomi, come “Muscadet” (attenzione a non confonderla con il vitigno Muscadet) e “Muscadel.”

In sintesi, la Muscadelle è un vitigno bianco aromatico noto per la sua contribuzione ai profumi e alla dolcezza nei vini. Viene spesso utilizzato in blend con altre varietà e può essere protagonista in vini dolci rinomati.

Jules Troncy, CC0, via Wikimedia Commons / “Ampélographie : traité général de viticulture” publié sous la direction de P. Viala & V. Vermorel avec la collaboration de A. Bacon, A. Barbier, A. Berget [et al.] – Date de l’édition originale : 1901-1910

MUSCADET

Il vitigno Muscadet, anche noto come Melon de Bourgogne, è una varietà di uva bianca originaria della regione della Loira in Francia. Questo vitigno è principalmente coltivato nella zona dell’appellazione Muscadet, situata nella valle inferiore del fiume Loira, vicino alla città di Nantes. Ecco una panoramica delle caratteristiche principali di questo vitigno:

  1. Origini: L’uva Melon de Bourgogne, nota anche come Muscadet, è originaria della regione della Borgogna in Francia. Nel XVIII secolo, fu introdotta nella regione della Loira per sostituire altre varietà che erano state danneggiate dai rigidi inverni.
  2. Clima e terroir: La regione della Loira in cui viene coltivato il Muscadet ha un clima oceanico moderato, con influenze marine provenienti dall’Atlantico. Il terroir è caratterizzato da suoli di gesso, argilla e rocce vulcaniche, che contribuiscono alle caratteristiche uniche del vino.
  3. Caratteristiche dell’uva: Le uve Melon de Bourgogne sono piccole e sottili, con una buccia sottile. La varietà è nota per la sua acidità vivace e la capacità di riflettere fedelmente il terroir in cui è coltivata.
  4. Caratteristiche del vino: I vini prodotti con uve Muscadet sono noti per la loro freschezza, leggerezza e vivacità. Solitamente sono vini secchi, anche se esistono alcune varianti leggermente dolci. La caratteristica distintiva di molti Muscadet è la sensazione di mineralità che possono offrire, grazie al terroir particolare della regione.
  5. Invecchiamento: Mentre la maggior parte dei Muscadet viene bevuta giovane per apprezzarne la freschezza, esistono anche versioni più pregiate, conosciute come “Muscadet Sur Lie”. Questi vini vengono invecchiati sulle fecce (lieviti morti) per alcuni mesi o addirittura anni. Questo processo conferisce al vino una maggiore complessità aromatica e una struttura più ricca.
  6. Cibo abbinato: A causa della loro acidità vivace e del carattere leggero, i Muscadet sono spesso abbinati a frutti di mare, crostacei, ostriche e pesce. La loro versatilità li rende un’ottima scelta per una vasta gamma di piatti a base di pesce e cucina marinara.
  7. Appellazioni: L’appellazione principale per i vini Muscadet è “Muscadet Sèvre et Maine”, che si riferisce alle regioni della Sèvre Nantaise e della Maine nella Loira. Questa è la zona di produzione più prestigiosa per i vini Muscadet.

In breve, il vitigno Muscadet è noto per produrre vini bianchi secchi, freschi e vivaci, spesso con una nota di mineralità, ideali per l’abbinamento con piatti di pesce e frutti di mare. La sua capacità di riflettere il terroir lo rende un’espressione affascinante dell’ambiente in cui è coltivato.

Jules Troncy, CC0, via Wikimedia Commons / “Ampélographie : traité général de viticulture” publié sous la direction de P. Viala & V. Vermorel avec la collaboration de A. Bacon, A. Barbier, A. Berget [et al.] – Date de l’édition originale : 1901-1910

NARINCE

Il vitigno Narince è originario della Turchia, in particolare della regione settentrionale dell’Anatolia, dove è ampiamente coltivato e utilizzato per la produzione di vini bianchi di qualità.

Le caratteristiche del vitigno Narince includono grappoli di dimensioni medie con uve dalla buccia spessa e succosa. Questo vitigno si adatta bene al clima continentale della Turchia settentrionale e alle condizioni del terreno, caratterizzato da suoli calcarei e argillosi.

I vini prodotti con il Narince sono generalmente vini bianchi secchi e freschi, con una buona acidità e un profilo aromatico complesso. Possono presentare note di frutta a polpa bianca, come mela, pera e pesca, accompagnate da sentori di agrumi e erbe aromatiche. Questo vitigno è noto anche per la sua capacità di invecchiamento in bottiglia, con alcuni vini che sviluppano ulteriori complessità e caratteristiche con il tempo.

Il Narince è spesso vinificato da solo per evidenziare le sue qualità intrinseche, ma può anche essere miscelato con altri vitigni locali per creare vini più complessi e bilanciati. È diventato sempre più popolare sia sul mercato interno turco che a livello internazionale, grazie alla sua originalità e alla sua capacità di offrire esperienze di degustazione uniche.

Vitigni nel Mondo. Atlante dei Vitigni Mondiali a cura de L'Enonauta e in collaborazione con l'Intelligenza Artificiale.

NAS-CËTTA

Il vitigno Nas-cetta, conosciuto anche come Nascetta, è originario della regione del Piemonte, in Italia, in particolare della zona delle Langhe, nelle vicinanze di Novello e Monforte d’Alba. È un vitigno autoctono che per lungo tempo è stato poco conosciuto e quasi dimenticato, ma negli ultimi decenni ha conosciuto una rinascita grazie agli sforzi di alcuni produttori locali.

Le caratteristiche del vitigno Nas-cetta includono grappoli di dimensioni medie con uve dalla buccia spessa e carnosa. Questo vitigno è noto per la sua capacità di produrre vini bianchi di qualità, caratterizzati da un profilo aromatico complesso e da una buona struttura.

I vini Nas-cetta sono generalmente vini bianchi secchi, anche se possono essere prodotti in stili leggermente dolci o effervescenti. Presentano tipicamente un colore giallo paglierino con riflessi verdognoli e un profilo aromatico che può includere note di frutta a polpa bianca, come mela e pera, insieme a sentori floreali e minerali.

Il Nas-cetta è spesso vinificato da solo per esprimere al meglio le sue caratteristiche intrinseche, ma può anche essere utilizzato in blend con altri vitigni locali per creare vini più complessi e bilanciati.

I vini Nas-cetta sono apprezzati per la loro freschezza, acidità vivace e capacità di invecchiamento in bottiglia, con alcuni esemplari che possono sviluppare ulteriori sfumature aromatiche e complessità con il tempo. Sono un’espressione unica del terroir delle Langhe e contribuiscono alla diversità del panorama vinicolo piemontese.

Federico MoznichCC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

NASCO

Il vitigno Nasco è autoctono della Sardegna, una regione italiana nota per la sua ricca tradizione vinicola. In particolare, il Nasco è originario della regione del sud-ovest dell’isola, nella zona del comune di Cagliari, dove è coltivato principalmente.

Le caratteristiche del vitigno Nasco includono grappoli di dimensioni medie o grandi, con uve dalla buccia spessa e carnosa. Questo vitigno è noto per la sua resistenza alle condizioni ambientali difficili, compreso il caldo estivo e il suolo calcareo che caratterizza molte zone della Sardegna.

I vini prodotti con il Nasco sono generalmente vini bianchi secchi, anche se possono essere vinificati in stili leggermente dolci. Questi vini tendono ad avere un colore giallo paglierino con riflessi dorati e un profilo aromatico complesso. Le caratteristiche aromatiche possono includere note di frutta a polpa bianca, come pesca e mela, accompagnate da sentori floreali e minerali.

Il Nasco è spesso vinificato da solo per esprimere al meglio le sue caratteristiche intrinseche, ma può anche essere miscelato con altri vitigni locali per creare vini più complessi e bilanciati.

I vini Nasco sono apprezzati per la loro freschezza, acidità equilibrata e capacità di invecchiamento in bottiglia, sviluppando ulteriori sfumature aromatiche e complessità con il tempo. Sono una parte importante del patrimonio enologico della Sardegna e contribuiscono alla diversità e alla ricchezza del panorama vinicolo italiano.

Vitigni nel Mondo. Atlante dei Vitigni Mondiali a cura de L'Enonauta e in collaborazione con l'Intelligenza Artificiale.

NEBBIOLO

Il vitigno Nebbiolo ha radici antiche nel Piemonte, in Italia, ed è probabilmente originario di questa regione. È conosciuto per la sua capacità di riflettere il terroir in modo eccezionale, producendo vini che esprimono le caratteristiche specifiche del luogo in cui sono coltivati.

Caratteristiche del vitigno Nebbiolo:

  1. Aromi complessi: Vini caratterizzati da profumi complessi e distintivi di frutta rossa, note floreali (come rose), spezie, terra e talvolta note erbacee o terrose.
  2. Elevata acidità e tannini: I vini Nebbiolo sono noti per la loro struttura tannica e per l’acidità vivace che conferisce loro equilibrio e capacità di invecchiamento.
  3. Colore intenso: Presentano un colore rosso rubino intenso che con l’invecchiamento può evolvere in tonalità più aranciate.

Principali vini prodotti con il vitigno Nebbiolo:

  1. Barolo: Uno dei vini più famosi al mondo, prodotto nella regione del Piemonte, particolarmente nelle zone intorno al comune di Barolo. È noto per la sua struttura tannica potente, complessità aromatica e capacità di invecchiamento, spesso richiedendo alcuni anni di maturazione in bottiglia prima di esprimere il suo pieno potenziale.
  2. Barbaresco: Simile al Barolo ma generalmente più accessibile in giovane età. Prodotto nella regione di Barbaresco, questo vino è conosciuto per la sua eleganza, complessità e tannini più morbidi rispetto al Barolo.
  3. Gattinara e Ghemme: Altri due vini piemontesi importanti fatti con Nebbiolo, spesso meno conosciuti rispetto al Barolo e al Barbaresco ma altrettanto raffinati e capaci di invecchiamento.
  4. Spanna o Nebbiolo dei Ratti: Utilizzato nella produzione di vini meno conosciuti ma ugualmente interessanti, come il Lessona e il Bramaterra.

I vini Nebbiolo, in generale, sono considerati tra i più grandi vini rossi italiani e, grazie alla loro struttura e complessità, sono apprezzati da intenditori di vino di tutto il mondo.

NÈGRETTE

Il vitigno Negrette è originario della regione del sud-ovest della Francia, in particolare della zona vitivinicola di Fronton, situata a nord di Tolosa nella regione del Midi-Pirenei. Questo vitigno è strettamente associato alla produzione di vini rossi in questa regione.

Le origini esatte del vitigno Negrette non sono completamente chiare, ma si pensa che sia coltivato da secoli nella regione di Fronton. È noto per la sua resistenza al calore e alla siccità, caratteristiche che lo rendono adatto al clima mediterraneo della zona.

Le caratteristiche del vitigno Negrette includono grappoli di dimensioni medie con uve dalla buccia spessa e colori intensi. Produce vini rossi scuri con profili aromatici complessi che possono includere note di frutta rossa, spezie, erbe e fiori. I vini Negrette tendono ad essere morbidi, con tannini levigati e una fresca acidità.

Questo vitigno è spesso utilizzato in blend con altri vitigni locali, come la Négrette è spesso utilizzata in blend con altri vitigni locali, come la Négrette, la Syrah e la Cabernet Sauvignon, per creare vini più equilibrati e complessi. I vini ottenuti dal vitigno Negrette possono essere apprezzati giovani, ma spesso beneficiano di un periodo di invecchiamento in bottiglia per sviluppare ulteriormente la complessità e l’eleganza.

I vini Negrette sono diventati sempre più apprezzati dagli appassionati del vino per la loro originalità e il loro carattere distintivo, e contribuiscono alla reputazione della regione di Fronton come produttrice di vini rossi di alta qualità.

Jules Troncy, Public domain, via Wikimedia Commons

NEGROAMARO

Il Negroamaro è un vitigno rosso originario della regione del Salento, nella Puglia meridionale, Italia. Questo vitigno è stato coltivato in questa area per secoli ed è uno dei protagonisti dei vini rossi del Sud Italia. Ecco alcune informazioni sulla storia, le caratteristiche e i vini del Negroamaro:

Storia:
Il Negroamaro ha una lunga storia nella Puglia, ed è considerato uno dei vitigni autoctoni più importanti della regione. La sua coltivazione risale a tempi antichi, e nel corso dei secoli è diventato un elemento fondamentale nella produzione di vini tipici del Sud Italia.

Caratteristiche del Vitigno:

  1. Aromi e sapori: I vini prodotti con uve Negroamaro sono noti per i loro intensi aromi di frutta nera matura, come prugne, ciliegie nere e mora. Possono anche presentare sfumature speziate e terrose.
  2. Colore: I vini ottenuti dal Negroamaro tendono ad avere un colore rosso scuro, con riflessi violacei quando sono giovani.
  3. Struttura: Questo vitigno produce vini di solito robusti e corposi, con tannini solidi che conferiscono struttura al vino.
  4. Alcol: I vini Negroamaro spesso hanno un grado alcolico più elevato, contribuendo alla loro robustezza.
  5. Terroir: Il vitigno si adatta bene al clima caldo e arido del Salento, e si trova spesso su terreni argillosi e calcarei.

Vini prodotti con Negroamaro:
Il Negroamaro è spesso vinificato da solo, ma può anche essere miscelato con altri vitigni locali. I vini più noti sono:

  1. Salice Salentino: Un vino rosso della Puglia che può essere prodotto principalmente con uve Negroamaro. È spesso caratterizzato da un profilo aromatico ricco e da una struttura corposa.
  2. Negroamaro del Salento: Alcuni produttori etichettano i loro vini con il nome del vitigno, mettendo in risalto le caratteristiche peculiari del Negroamaro.
  3. Rosati: In alcuni casi, il Negroamaro può essere utilizzato per produrre vini rosati, che mostrano una freschezza e un carattere fruttato.

Il Negroamaro ha acquisito popolarità oltre i confini regionali della Puglia e può essere trovato in varie parti del mondo, grazie al suo profilo di gusto unico e alla sua versatilità in enologia.

Doris Schneider, Julius Kühn-Institut (JKI), Federal Research Centre for Cultivated Plants, Institute for Grapevine Breeding Geilweilerhof – 76833 Siebeldingen, GERMANYCC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

NERELLO CAPPUCCIO

Il Nerello Cappuccio è un vitigno rosso autoctono della Sicilia, particolarmente diffuso nell’area dell’Etna. Questo vitigno è spesso associato al Nerello Mascalese, un altro vitigno autoctono dell’Etna, e insieme costituiscono la base per molti dei vini rossi prodotti nella regione.

Le caratteristiche del Nerello Cappuccio includono una buona acidità, tannini moderati e una profonda colorazione rossa rubino. I vini prodotti con il Nerello Cappuccio spesso presentano note di frutti rossi, spezie e erbe aromatiche, con una struttura elegante e complessa.

I vini ottenuti dal Nerello Cappuccio sono apprezzati per la loro finezza, la complessità aromatica e la capacità di invecchiamento. Possono esprimere la tipicità del terroir dell’Etna, con il suolo vulcanico che contribuisce alla mineralità e alla freschezza dei vini.

Questo vitigno è spesso utilizzato in blend con il Nerello Mascalese per creare vini che combinano le qualità di entrambi i vitigni, producendo vini rossi eleganti, complessi e di lunga durata. I vini a base di Nerello Cappuccio sono diventati sempre più apprezzati dagli appassionati del vino per la loro unicità e la loro capacità di riflettere il carattere del territorio in cui sono prodotti.

Paul Asman and Jill Lenoble – CC BY 2.0 DEE – Attribution 2.0 Generic

NERELLO MASCALESE

Il Nerello Mascalese è un vitigno rosso autoctono della Sicilia, particolarmente diffuso nell’area dell’Etna. È considerato uno dei vitigni più importanti per la produzione di vini rossi di qualità in Sicilia.

Le origini esatte del Nerello Mascalese non sono completamente note, ma è stato coltivato tradizionalmente sulle pendici dell’Etna per secoli. Il nome “Mascalese” potrebbe derivare dalla città di Mascali, situata vicino all’Etna, o potrebbe essere collegato alla parola “maschile”, in riferimento alla forza e alla robustezza del vitigno.

Le caratteristiche del Nerello Mascalese includono una buona acidità, tannini eleganti e una notevole complessità aromatica. I vini prodotti con il Nerello Mascalese spesso presentano note di frutta rossa, come ciliegia e fragola, accompagnate da sentori floreali, spezie e mineralità derivanti dal terroir vulcanico dell’Etna.

I vini ottenuti dal Nerello Mascalese sono apprezzati per la loro eleganza, la struttura fine e la capacità di invecchiamento. Possono variare notevolmente a seconda del terroir specifico in cui sono coltivati e delle tecniche di vinificazione utilizzate, ma in generale sono vini rossi raffinati, che riflettono la tipicità del territorio dell’Etna.

Il Nerello Mascalese è spesso utilizzato in blend con altri vitigni locali, come il Nerello Cappuccio, per creare vini che combinano le qualità di entrambi i vitigni, producendo vini rossi di grande carattere e complessità. I vini a base di Nerello Mascalese sono diventati sempre più popolari sul mercato internazionale, grazie alla loro unicità e al loro potenziale di espressione del terroir.

NERETTA CUNEESE

Il vitigno Neretta Cuneese è un vitigno rosso autoctono della regione del Piemonte, in Italia. È particolarmente associato alla zona delle Langhe, nella provincia di Cuneo, da cui prende il nome.

Le origini esatte del Neretta Cuneese non sono completamente chiare, ma è noto per essere stato coltivato da secoli nelle colline delle Langhe. È considerato un vitigno antico e tradizionale della regione.

Le caratteristiche del vitigno Neretta Cuneese includono grappoli di dimensioni medie con uve dalla buccia spessa e carnosa. Questo vitigno è noto per la sua resistenza alle malattie e alle condizioni climatiche avverse, che lo rendono adatto alla coltivazione nelle zone collinari del Piemonte.

I vini prodotti con il Neretta Cuneese sono generalmente vini rossi leggeri e profumati, con un colore rubino intenso. Possono presentare aromi e sapori di frutta rossa fresca, come ciliegie e fragole, accompagnati da sentori floreali e speziati.

Il Neretta Cuneese è spesso utilizzato in blend con altri vitigni locali, come il Dolcetto o il Nebbiolo, per creare vini più complessi e strutturati. Tuttavia, è stato anche vinificato da solo per evidenziare le sue caratteristiche uniche.

Sebbene non sia così diffuso come altri vitigni piemontesi più noti, il Neretta Cuneese ha un ruolo importante nella tradizione vinicola della regione e contribuisce alla diversità del panorama enologico piemontese.

Vitigni nel Mondo. Atlante dei Vitigni Mondiali a cura de L'Enonauta e in collaborazione con l'Intelligenza Artificiale.

NERETTO DI BAIRO

Il Neretto di Bairo è un vitigno rosso autoctono della regione del Piemonte, in Italia, più precisamente della zona delle Colline del Canavese, nei pressi del comune di Bairo. Questo vitigno è strettamente legato al territorio circostante e alla sua storia vitivinicola.

Le origini esatte del Neretto di Bairo non sono completamente chiare, ma è noto per essere stato coltivato tradizionalmente nelle colline del Canavese per molti secoli.

Le caratteristiche del vitigno Neretto di Bairo includono grappoli di dimensioni medio-piccole con uve dalla buccia spessa e carnosa. Questo vitigno è noto per la sua resistenza alle malattie e alle condizioni climatiche avverse della zona, che comprende terreni calcarei e un clima continentale.

I vini prodotti con il Neretto di Bairo sono generalmente vini rossi leggeri e profumati, con un colore rubino brillante. Possono presentare aromi e sapori di frutta rossa fresca, come ciliegie e fragole, con sfumature speziate e floreali.

Il Neretto di Bairo è spesso utilizzato per produrre vini da bere giovani, ma può anche essere parte di blend con altri vitigni locali per creare vini più complessi e strutturati.

Sebbene non sia molto diffuso al di fuori della sua regione d’origine, il Neretto di Bairo ha un ruolo importante nella tradizione enologica del Canavese e contribuisce alla diversità del panorama vinicolo piemontese.

Vitigni nel Mondo. Atlante dei Vitigni Mondiali a cura de L'Enonauta e in collaborazione con l'Intelligenza Artificiale.

NERO D’AVOLA

Il Nero D’Avola, o Calabrese, è un VITIGNO a bacca nera siciliano.

Originario delle contrade siracusane di Noto e Pachino, è prodotto in particolare nelle province di Agrigento, Trapani e Palermo, ma anche di Caltanissetta, Siracusa, Ragusa, vanta circa 15.000 ettari di superficie complessiva. Esistono diverse differenze di carattere fra i Nero D’Avola prodotti nella parte centro occidentale della Sicilia e quelli della zona sud-orientale: i primi risultano quasi sempre più fruttati e dolci al palato; i Nero D’Avola coltivati nella zona sud-orientale, sono decisamente più fini e articolati, con spiccati sentori di fiori secchi e spezie.

Il nome deriva dal frutto a “bacca nera”, e dalla città siracusana di Avola. Il sinonimo “Calabrese”, con cui il vitigno era indicato nell’Ottocento, nasce probabilmente da un’errata italianizzazione del siciliano “Calaravrisi”, che significa “uva (cala) di Avola”.[1] Altri sinonimi utilizzati sono infatti Calea-Aulisi e Cal
I vini prodotti da uve di Nero D’Avola sono esportati in tutto il mondo. Presentano una buona acidità che dà loro possibilità di lungo invecchiamento, se ben conservati e se provenienti da alcune zone, soprattutto quelle dette prima, meglio ancora se provenienti da uve coltivate con il tradizionale sistema detto ad “alberello” portato in Sicilia dai Greci fra il VIII e il VII secolo a.C.

Sono tipicamente vini di forte carattere, talvolta un po’ spigolosi talvolta molto eleganti. Al naso presentano vari sentori: alcuni di spezie e viole, altri di frutta a bacca rossa più o meno matura, altri ancora caratteristici profumi eterei dovuti all’alcolicità.

Il Nero D’Avola è presente sul mercato sia in purezza sia assieme ad altre uve. Il più antico di questi uvaggi è il Cerasuolo di Vittoria DOCG (titolo alcolometrico 13%) ricavato da Nero D’Avola e Frappato, che è prodotto sulla costa meridionale della Sicilia fra Ragusa e Gela.

Ai nostri giorni, talvolta è utilizzato per il blending con vini come il Merlot, il Cabernet-sauvignon e soprattutto con il Syrah.

Fabio Ingrosso from ItalyCC BY 2.0, via Wikimedia Commons

NEUBURGER

Il vitigno Neuburger è originario dell’Austria, dove è stato creato nel XIX secolo incrociando il Roter Veltliner e il Silvaner. È principalmente coltivato nelle regioni vitivinicole austriache, in particolare nella regione della Bassa Austria, ma è stato anche piantato in piccole quantità in altre parti del mondo.

Le caratteristiche del Neuburger includono grappoli di dimensioni medio-grandi con uve dalla buccia spessa e succosa. Produce vini bianchi di colore paglierino con riflessi verdognoli. Questo vitigno tende a dare vini morbidi, con un corpo medio e una buona acidità, con aromi e sapori che spaziano da note di frutta a polpa gialla, come pesca e mela, a sfumature di erbe aromatiche e spezie.

Il Neuburger è spesso vinificato in stili secchi e freschi, ma può anche essere utilizzato per produrre vini dolci o da dessert, oltre a essere parte di blend con altri vitigni locali. È noto per la sua versatilità in cantina e per la sua capacità di esprimere il terroir delle regioni in cui è coltivato.

Sebbene il Neuburger non sia così diffuso come altri vitigni austriaci, come il Grüner Veltliner o il Riesling, continua a guadagnare apprezzamento per la sua unicità e per i vini di qualità che può produrre. È particolarmente apprezzato dagli enologi per la sua capacità di aggiungere complessità e carattere ai blend e per la sua capacità di invecchiamento in bottiglia.

Bauer KarlCC BY 3.0 AT, via Wikimedia Commons

NIELLUCCIO

vedi SANGIOVESE

NOIR LISTAN

Il vitigno Listán Negro è originario delle Isole Canarie, in Spagna. È uno dei vitigni più diffusi e importanti delle Canarie, ed è particolarmente coltivato nelle isole di Tenerife e La Palma, dove è considerato un simbolo della viticoltura locale.

Le origini esatte del Listán Negro non sono chiare, ma si ritiene che sia stato introdotto nelle Canarie durante il periodo coloniale spagnolo. È stato coltivato per secoli sulle fertili pendici vulcaniche delle isole, dove ha dimostrato di adattarsi bene al terroir unico della regione.

Le caratteristiche del Listán Negro includono grappoli di dimensioni medie con uve dalla buccia spessa e resistente. Questo vitigno è noto per la sua resistenza alle condizioni climatiche difficili e alla presenza di malattie della vite, che lo rendono adatto alla coltivazione nelle zone costiere e montane delle Canarie.

I vini prodotti con il Listán Negro sono generalmente vini rossi secchi, anche se possono essere vinificati in stili che vanno dal giovane e fresco al più strutturato e complesso. Possono presentare aromi e sapori di frutta rossa e nera, come fragole, ciliegie e mirtilli, con sfumature speziate e terrose.

Il Listán Negro è spesso vinificato da solo per evidenziare le sue caratteristiche uniche, ma può anche essere miscelato con altri vitigni locali o internazionali per creare vini più equilibrati e complessi.

I vini Listán Negro sono apprezzati per la loro freschezza, acidità vivace e carattere distintivo che riflette il territorio delle Canarie. Sono una parte importante della tradizione vitivinicola delle isole e sono sempre più apprezzati dai consumatori in tutto il mondo.

Pamela HeywoodCC BY 2.0, via Wikimedia Commons

NOSIOLA

Il vitigno Nosiola è originario della regione del Trentino-Alto Adige, nel nord Italia, particolarmente diffuso nella provincia di Trento. È un vitigno autoctono della zona, noto per la sua longeva tradizione nella viticoltura locale.

Le origini esatte del Nosiola non sono del tutto chiare, ma è stato coltivato in Trentino da secoli e ha una storia profondamente radicata nella regione. Il nome “Nosiola” potrebbe derivare dalla parola italiana “nosèr”, che significa “sciorinare” o “sciogliere”, in riferimento alla maturazione tardiva delle uve e alla loro tendenza a rilasciare gli acini quando molto maturi.

Le caratteristiche del vitigno Nosiola includono grappoli di dimensioni medie con uve dalla buccia spessa e di colore giallo dorato. Questo vitigno è noto per la sua resistenza alle malattie e alla muffa, oltre che per la sua capacità di adattarsi ai terreni montuosi e ai climi freschi della regione trentina.

I vini prodotti con il Nosiola sono generalmente vini bianchi secchi, anche se possono essere vinificati in stili che vanno dal secco al dolce. Possono presentare aromi e sapori di frutta a polpa bianca, come mela, pera e pesca, con note di erbe aromatiche e una piacevole acidità.

Il Nosiola è spesso vinificato da solo per esprimere al meglio le sue caratteristiche uniche, ma può anche essere miscelato con altri vitigni locali per creare vini più complessi e bilanciati.

I vini Nosiola sono apprezzati per la loro freschezza, leggerezza e bevibilità, e sono una parte importante della tradizione enologica del Trentino-Alto Adige. Possono essere goduti giovani, ma alcuni esemplari di alta qualità possono anche invecchiare bene in bottiglia, sviluppando ulteriori complessità e raffinatezza nel tempo.

Please note: This photo can be reproduced. Please quote the source as indicated below: Ursula Brühl, Julius Kühn-Institut (JKI), Federal Research Centre for Cultivated Plants, Institute for Grapevine Breeding Geilweilerhof – 76833 Siebeldingen, GERMANYCC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

NOCERA

Il vitigno Nocera è un’affascinante varietà autoctona a bacca nera, principalmente coltivata nelle regioni Calabria e Sicilia. Registrato ufficialmente nel Catalogo Nazionale delle Varietà di Vite nel 1970, il Nocera ha una superficie coltivata a livello nazionale di 15 ettari1.

Le caratteristiche del vitigno Nocera sono molto interessanti. Pur raggiungendo la piena maturazione con un alto contenuto di zuccheri, conserva sempre una notevole acidità naturale. I grappoli di Nocera sono di media grandezza, di forma cilindrico-conica, talvolta alati, e di densità media o spargoli. Gli acini sono medi, ellittici, con bucce spesse e molto pruinose, di colore blu con tendenza al nero. La pianta di Nocera si distingue per la sua vigoria e le buone rese. I sistemi di allevamento utilizzati con successo sono l’alberello a potatura corta e la controspalliera. La produzione è nella media e regolare.

Vinificato in purezza, il vitigno Nocera produce vini caldi e intensi. Il loro profilo olfattivo esprime note floreali, balsamiche, di macchia mediterranea e aromi di piccoli frutti rossi. Il Nocera dona un vino di struttura, con bella trama tannica e aromi profondi, sempre ben bilanciati da un’importante acidità, che lo rende anche particolarmente longevo. A tavola, si abbina bene con primi piatti saporiti, paste ai sughi di carne o secondi piatti di carne rossa, arrosto o alla brace1.

Inoltre, il vitigno Nocera è caratterizzato dalle seguenti caratteristiche ampelografiche:

Foglia: Media, cuneiforme, pentagonale, intera, trilobata.
Grappolo: Spargolo, medio, cilindrico, conico.
Acino: Medi, di forma ellissoidale, con buccia consistente e di colore blu-nera1.
Questo vitigno è parte integrante del disciplinare di produzione della Faro DOC, insieme al Nerello Mascalese e al Cappuccio. Sebbene oggi sia ridotto a pochi ettari, il Nocera ha una storia antica e affascinante, legata ai vini celebrati dagli antichi latini. Le piante sparse di Nocera sono presenti anche nei vigneti delle province di Catania, Siracusa e Ragusa.

Alexis Kreÿder, Public domain, via Wikimedia Commons

ORMEASCO

Il vitigno Ormeasco è originario della Liguria, una regione costiera nel nord-ovest dell’Italia. È particolarmente associato alla zona della Riviera Ligure di Ponente, nei dintorni di Imperia e Ventimiglia.

Le origini esatte dell’Ormeasco non sono completamente chiare, ma si pensa che sia stato coltivato in Liguria da secoli. Questo vitigno è noto anche con il nome di “Dolcetto” o “Dolcetto di Ventimiglia”, ma va notato che non è strettamente correlato al più famoso vitigno Dolcetto coltivato in Piemonte.

Le caratteristiche dell’Ormeasco includono grappoli di dimensioni medie con uve dalla buccia spessa e resistente. Questo vitigno è adattato al clima mediterraneo della Liguria, dove prospera su terreni collinari e terrazzati.

I vini prodotti con l’Ormeasco sono generalmente vini rossi secchi, anche se possono essere vinificati in stili che vanno dal giovane e fruttato al più strutturato e complesso. Possono presentare aromi e sapori di frutta rossa e nera, come ciliegie, more e prugne, con sfumature speziate e terrose.

L’Ormeasco è spesso utilizzato per la produzione di vini da tavola e vini da taglio, ma può anche essere vinificato da solo per creare vini monovarietali. È un vitigno importante nella viticoltura della Liguria e contribuisce alla produzione di una vasta gamma di vini rossi apprezzati sia a livello locale che internazionale.

Vitigni nel Mondo. Atlante dei Vitigni Mondiali a cura de L'Enonauta e in collaborazione con l'Intelligenza Artificiale.

ORTRUGO

Il vitigno Ortrugo è originario dell’Emilia-Romagna, una regione nel nord Italia nota per la sua ricca tradizione enologica e gastronomica. In particolare, l’Ortrugo è coltivato principalmente nella provincia di Piacenza, nelle zone collinari dell’Appennino.

Le origini esatte dell’Ortrugo non sono del tutto chiare, ma si crede che abbia radici antiche nella regione emiliana. Il nome “Ortrugo” potrebbe derivare dal dialetto locale e fare riferimento alla parola “orto” (giardino), indicando una tradizione di coltivazione nei giardini o nelle vigne.

Le caratteristiche dell’Ortrugo includono grappoli di dimensioni medie o grandi con uve dalla buccia spessa. Questo vitigno è noto per la sua resistenza alle malattie e alla muffa, così come per la sua capacità di adattarsi ai terreni argillosi e calcarei dell’Emilia-Romagna.

I vini prodotti con l’Ortrugo sono generalmente vini bianchi secchi, anche se possono essere vinificati in stili che vanno dal giovane e fresco al più complesso e strutturato. Possono presentare aromi e sapori di frutta a polpa bianca, come mela, pera e pesca, con sfumature floreali e minerali.

L’Ortrugo è spesso vinificato da solo per esprimere al meglio le sue caratteristiche uniche, ma può anche essere miscelato con altri vitigni locali per creare vini più complessi e bilanciati.

I vini Ortrugo sono apprezzati per la loro freschezza, acidità vivace e carattere distintivo che riflette il territorio dell’Emilia-Romagna. Sono una parte importante della tradizione enologica della regione e sono apprezzati sia a livello locale che nazionale.

Vitigni nel Mondo. Atlante dei Vitigni Mondiali a cura de L'Enonauta e in collaborazione con l'Intelligenza Artificiale.

OTTAVIANELLO

vedi CINSAULT

Felloni claireCC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

PAIEN

vedi SAVAGNIN BLANC

PALOMINO

Origine:
Il vitigno Palomino è originario della Spagna, dove è stato coltivato per secoli, principalmente nella regione andalusa di Jerez de la Frontera. È uno dei vitigni più importanti utilizzati nella produzione del vino di Jerez, noto anche come sherry.

Caratteristiche:
Le uve Palomino producono vini bianchi leggeri e neutri con un profilo aromatico sottile. Questo vitigno è apprezzato principalmente per la sua capacità di produrre vini secchi, ma è anche utilizzato per la produzione di sherry dolce attraverso processi di invecchiamento e fortificazione. I vini Palomino sono caratterizzati da un colore giallo paglierino tenue e da aromi delicati di frutta bianca, fiori e note salmastre.

Diffusione:
Il Palomino è coltivato principalmente in Spagna, con una concentrazione particolare nella regione di Jerez de la Frontera, nel sud-ovest del paese. Anche se la sua diffusione è limitata al territorio spagnolo, l’influenza del vino di Jerez si estende a livello internazionale, con esportazioni in tutto il mondo.

Vini:
Il vitigno Palomino è principalmente utilizzato nella produzione del vino di Jerez, che comprende una vasta gamma di stili, tra cui Fino, Manzanilla, Amontillado, Palo Cortado e Oloroso. Questi vini vengono spesso fortificati con alcool distillato per aumentare la gradazione alcolica e preservare la freschezza. Il processo di invecchiamento e il sistema di soleras utilizzato nella produzione dello sherry contribuiscono alla complessità e alla diversità di questi vini. Inoltre, il Palomino è talvolta utilizzato anche nella produzione di vini secchi non fortificati in altre regioni vinicole della Spagna.

Alexis Kreÿder, Public domain, via Wikimedia Commons

PAMID

Il Pamid è un antico vitigno utilizzato per il vino rosso. È coltivato in Bulgaria fin dai tempi degli antichi Traci. In passato era la varietà bulgara più diffusa, ma oggi le sue piantagioni sono molto limitate. Il Pamid viene coltivato anche in Macedonia del Nord, Serbia, Albania, Turchia, Grecia, Ungheria e Romania. Il grappolo è medio (10–16 cm), l’acino è piccolo (14–15 mm) e succoso. La pelle è sottile, rossa o talvolta rosso scuro. Ha un’ottima fertilità e la sua vendemmia è intorno alla metà di settembre. La sua resa è di circa 4-5 kg. Non necessita di particolari tipi di terreno, ma le uve di migliore qualità vengono coltivate in zone collinari con terreni leggeri e drenati.

Quest’uva accumula abbastanza zucchero – dal 18 al 24% – ma la sua acidità è bassa: 4–5 g/dm3. I vini sono rossi, vini da tavola leggeri e destinati al consumo di massa. Hanno una bassa acidità e un basso estratto, per questo non sono adatti alla stagionatura e vanno consumati giovani, subito dopo la fermentazione e la chiarifica.

Vitigni nel Mondo. Atlante dei Vitigni Mondiali a cura de L'Enonauta e in collaborazione con l'Intelligenza Artificiale.

PARELLADA

Il vitigno Parellada è originario della regione della Catalogna, nel nord-est della Spagna, ed è uno dei tre vitigni principali utilizzati nella produzione dello spumante Catalunya Cava insieme a Macabeo e Xarel·lo. La Parellada è tradizionalmente coltivata nelle regioni montuose della Catalogna, dove le condizioni climatiche favoriscono la sua crescita.

Le caratteristiche del vitigno Parellada includono grappoli di dimensioni medie con uve dalla buccia spessa e resistente. Questo vitigno è noto per la sua acidità vivace e il suo profilo aromatico delicato, che contribuisce alla freschezza e all’eleganza dei vini prodotti con esso.

I vini prodotti con la Parellada sono principalmente vini bianchi secchi, anche se è possibile trovarla anche in miscele per la produzione di spumanti. Possono presentare aromi e sapori di frutta a polpa bianca, come mela e pera, con note floreali e minerali.

La Parellada è spesso vinificata separatamente per enfatizzare le sue caratteristiche uniche, ma può anche essere utilizzata in blend per aggiungere complessità e struttura ad altri vini. È particolarmente apprezzata nella produzione di spumanti, dove contribuisce alla finezza e alla persistenza delle bollicine.

I vini Parellada sono apprezzati per la loro freschezza, acidità equilibrata e finezza aromatica. Sono una parte importante della tradizione vinicola della Catalogna e sono sempre più apprezzati sia a livello nazionale che internazionale.

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PASCAL BLANC

Il Pascal blanc è un vitigno bianco francese coltivato nella regione della Provenza, nel sud della Francia. Anche se una volta ampiamente coltivata, questa antica varietà provenzale è quasi estinta: sono rimaste solo poche piantagioni nella regione della denominazione d’origine controllata (AOC) di Cassis e alcuni ettari utilizzati per il vin de pays sperimentale.

Viticoltura

La regione vinicola di Cassis (nella foto), nel sud della Francia, è uno dei pochi posti al mondo in cui si coltiva ancora il Pascal blanc.
La vite Pascal blanc è estremamente sensibile a molte malattie dell’uva, in particolare all’oidio e ai marciumi dell’uva.[1] È più adatto per climi secchi con terreni ben drenati che possono ridurre al minimo il rischio di sviluppare marciume. Nella regione di Cassis, i terreni viticoli in cui tende a trovarsi il Pascal blanc sono quasi sempre rocciosi e asciutti.

Sinonimi

Nel corso degli anni Pascal blanc e i suoi vini sono stati conosciuti con una varietà di sinonimi tra cui Brun Blanc, Violetta giacobina, Ostertraube, Pascal, Pascaou Blanc, Plant Pascal e Plant Pascolu.

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PECORINO

Il Pecorino è un vitigno a bacca bianca originario delle Marche a bacca, considerato tra i più rappresentativi del territorio. Coltivato principalmente tra i Monti Sibillini, ma ha ampia coltivazione anche in Abruzzo. Se ne ricavano vini strutturati dal sapore secco, floreale e tipicamente mediterraneo, tra cui spiccano l’Offida DOCG (Marche) e il Controguerra DOC (Abruzzo).

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PEDRO XIMÉNEZ

Il vitigno Pedro Ximénez è originario della Spagna ed è principalmente coltivato nella regione dell’Andalusia, particolarmente nelle zone di Jerez, Montilla-Moriles e altre zone vitivinicole circostanti. È uno dei vitigni più importanti per la produzione di vini dolci, fortificati e da dessert.

Le origini esatte del Pedro Ximénez non sono del tutto chiare, ma si crede che abbia radici antiche nella regione dell’Andalusia, dove è coltivato da secoli. Il nome “Pedro Ximénez” potrebbe derivare dal nome di un contadino che praticava la viticoltura nella regione, oppure potrebbe essere una corruzione di “Parellada Ximénez”, suggerendo un’origine catalana.

Le caratteristiche del vitigno Pedro Ximénez includono grappoli di dimensioni medie con uve dalla buccia spessa e ricca di zucchero. Questo vitigno è noto per la sua alta concentrazione di zucchero e per la sua capacità di produrre vini ricchi, densi e aromatici.

I vini prodotti con il Pedro Ximénez sono principalmente vini dolci, caratterizzati da aromi e sapori intensi di uvetta, fichi secchi, miele, caramello e spezie. Sono spesso utilizzati nella produzione di vini da dessert, come il celebre vino di Montilla-Moriles, ma possono anche essere utilizzati come componente per arricchire altri vini, come lo sherry.

Il Pedro Ximénez è inoltre utilizzato per la produzione di vini fortificati, come il Pedro Ximénez sherry, un vino dolce e scuro molto apprezzato per il suo gusto intenso e la sua complessità aromatica.

I vini Pedro Ximénez sono considerati dei veri e propri tesori enologici della Spagna e sono molto apprezzati dagli appassionati di vino per la loro ricchezza, intensità e longevità. Sono una parte importante della tradizione vinicola dell’Andalusia e rappresentano una delle sue principali eccellenze enologiche.

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PELOURSIN

Il Peloursin è un vitigno rosso di origine francese meglio conosciuto incrociato col Syrah per produrre l’uva da vino rosso Durif (conosciuto negli Stati Uniti come Petite Sirah). Ritenuta originaria dell’Isère, nella regione settentrionale del Rodano-Alpi. Oggi può essere trovato in alcune quantità in California e nella regione vinicola australiana di Victoria.

Per maggiori informazioni potete visitare la ben dettagliata pagina di Wikipedia.

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PERERA

Conosciuto nella zona di Valdobbiadene anche come “Pevarise”. In passato molto più diffuso in questa zona e apprezzato per la bontà delle sue bacche. La fillossera lo ha praticamente fatto scomparire, ma è stato riscoperto e viene utilizzato col Verdisio e la Glera nelle denominazioni DOC e DOCG di produzione del vino Prosecco.

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PERRICONE

Il vitigno Perricone è originario della Sicilia, la regione più grande d’Italia, situata nel cuore del Mediterraneo. È un vitigno autoctono che ha una lunga storia nella viticoltura siciliana ed è considerato uno dei vitigni tradizionali più importanti dell’isola.

Le origini esatte del Perricone non sono completamente chiare, ma si ritiene che abbia radici antiche nella regione, risalenti a secoli fa. Il nome “Perricone” potrebbe derivare dalla parola siciliana “perrica”, che significa “pero”, in riferimento alla forma dei suoi grappoli.

Le caratteristiche del vitigno Perricone includono grappoli di dimensioni medie con uve dalla buccia spessa e resistente. Questo vitigno è noto per la sua resistenza alle malattie e alla siccità, così come per la sua capacità di produrre vini di carattere e complessi.

I vini prodotti con il Perricone sono principalmente vini rossi secchi, anche se può essere utilizzato anche per la produzione di vini rosati. Possono presentare aromi e sapori di frutta rossa e nera, spezie, erbe aromatiche e note terrose.

Il Perricone è spesso vinificato da solo per esprimere al meglio le sue caratteristiche uniche, ma può anche essere utilizzato in blend con altri vitigni locali, come il Nero d’Avola e il Frappato, per creare vini più complessi e bilanciati.

I vini Perricone sono apprezzati per la loro ricchezza, struttura e complessità. Sono parte integrante della tradizione vinicola siciliana e rappresentano una parte importante del patrimonio enologico dell’isola. Grazie alla sua crescente popolarità, il Perricone sta ricevendo sempre più attenzione e apprezzamento sia a livello nazionale che internazionale.

Alexis Kreyder, CC0, via Wikimedia Commons / “Ampélographie : traité général de viticulture” publié sous la direction de P. Viala & V. Vermorel avec la collaboration de A. Bacon, A. Barbier, A. Berget [et al.] – Date de l’édition originale : 1901-1910

PERRICONE O PIGNATELLO

Il vitigno Perricone è una varietà di uva rossa originaria della Sicilia, Italia. Ecco alcuni dettagli su questo vitigno:

Origine:
Il Perricone ha radici antiche in Sicilia, con una lunga storia di coltivazione nell’isola. È stato tradizionalmente coltivato nelle zone occidentali della Sicilia, soprattutto nelle province di Trapani e Palermo.

Caratteristiche:
Le uve di Perricone sono caratterizzate da grappoli di medie dimensioni e bacche scure. Produce vini rossi intensi, con un buon corpo e una struttura tannica. I vini fatti con il Perricone possono offrire aromi complessi di frutti di bosco, spezie, erbe aromatiche e talvolta note terrose o di tabacco. Tendono ad avere una buona acidità che contribuisce alla freschezza e alla longevità del vino.

Diffusione:
La diffusione del Perricone è principalmente concentrata in Sicilia, dove è coltivato nelle zone occidentali dell’isola, in particolare nelle province di Trapani e Palermo. È una varietà relativamente rara e non è ampiamente diffusa al di fuori della Sicilia.

Vini:
I vini fatti con il Perricone sono noti per la loro robustezza e complessità. Possono essere vinificati in purezza per evidenziare le caratteristiche uniche del vitigno o possono essere utilizzati in blend con altre varietà locali per creare vini più equilibrati. Questi vini si abbinano bene con una varietà di piatti siciliani, come arrosti di carne, piatti di pasta ricchi e formaggi stagionati. Sono spesso apprezzati per la loro capacità di invecchiare bene, sviluppando ulteriori complessità e morbidezza con il tempo in bottiglia.

Alexis Kreyder, CC0, via Wikimedia Commons

PERSAN

Il vitigno Persan è originario della regione della Savoia, in Francia, situata nelle Alpi francesi. È una varietà autoctona antica che è stata a lungo coltivata in questa regione montuosa. Tuttavia, il Persan è stato a lungo trascurato e, per un certo periodo, è stato quasi dimenticato.

Le caratteristiche del vitigno Persan includono grappoli di dimensioni medie con uve dalla buccia spessa e resistente. È noto per la sua resistenza alle malattie e per la sua capacità di adattarsi ai terreni montuosi e alle condizioni climatiche fresche della regione della Savoia.

I vini prodotti con il Persan sono principalmente vini rossi secchi, anche se possono essere vinificati anche in stili rosati o leggermente frizzanti. Possono presentare aromi e sapori di frutta rossa, come fragole e ciliegie, con note speziate e terrose.

Il Persan è spesso vinificato da solo per esprimere al meglio le sue caratteristiche uniche, ma può anche essere utilizzato in blend con altri vitigni locali, come il Mondeuse e il Gamay, per creare vini più complessi e bilanciati.

I vini Persan sono apprezzati per la loro freschezza, acidità vivace e carattere distintivo. Tuttavia, a causa della sua rarità e della sua produzione limitata, non è molto diffuso al di fuori della regione della Savoia. Tuttavia, negli ultimi anni, c’è stato un rinnovato interesse per il Persan e alcuni produttori stanno cercando di preservare e valorizzare questa varietà unica.

Jules Troncy, CC0, via Wikimedia Commons / “Ampélographie : traité général de viticulture” publié sous la direction de P. Viala & V. Vermorel avec la collaboration de A. Bacon, A. Barbier, A. Berget [et al.] – Date de l’édition originale : 1901-1910

PETIT ARVINE

Origine:
Il vitigno Petit Arvine è originario della regione della Valle d’Aosta, situata nel nord-ovest dell’Italia, vicino ai confini con la Francia e la Svizzera. È considerato uno dei vitigni autoctoni più importanti e distintivi della Valle d’Aosta.

Caratteristiche:
Le uve di Petit Arvine producono vini bianchi di alta qualità, noti per la loro freschezza, acidità vibrante e complessità aromatica. I vini realizzati con Petit Arvine sono generalmente asciutti, anche se esistono alcune versioni dolci prodotte tramite appassimento delle uve. Presentano aromi intensi di frutta bianca e tropicale, accompagnati da note floreali, minerali e speziate. In bocca, questi vini sono equilibrati, eleganti e persistenti.

Diffusione:
La diffusione del Petit Arvine è principalmente concentrata nella regione della Valle d’Aosta, dove è coltivato su terrazzamenti montani ad altitudini elevate. Tuttavia, la produzione è limitata e la varietà è relativamente poco conosciuta al di fuori della regione. Ci sono stati alcuni tentativi di coltivare Petit Arvine anche in altre parti del mondo, ma la sua diffusione rimane piuttosto limitata.

Vini:
I vini prodotti con Petit Arvine sono generalmente apprezzati per la loro complessità e versatilità. Possono essere bevuti giovani per apprezzare la loro freschezza e vivacità, ma molti produttori scelgono di invecchiarli per permettere loro di sviluppare ulteriori sfumature e complessità. Questi vini si abbinano bene con una varietà di piatti, inclusi piatti a base di pesce, formaggi locali e piatti della cucina alpina.


Alexis Kreyder
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PETIT CORBOU

Courbu è il nome di tre varietà diverse, ma correlate, di uva da vino che si trovano principalmente nel sud-ovest della Francia. Sono tutte uve di Vitis vinifera. Il nome Courbu, senza suffisso, può riferirsi sia a Petit Courbu che a Courbu blanc, e non tutte le fonti differiscono tra i due.

Petit Courbu
Il Petit Courbu è un’uva da vino bianco della Guascogna con una lunga storia nella regione. Aggiunge corpo e apporta aromi di agrumi e miele ai vini. Si trova nel Pacherenc du Vic-Bilh AOC e in altre denominazioni della regione.

È conosciuto con i sinonimi Courbu e Courbu Petit.

Corte bianca
La Courbu blanc si trova principalmente nelle zone basche, come Irouléguy AOC. È simile al Petit Courbu, ma ha le foglie giovani più scure.

È conosciuto con i sinonimi Bordeleza Zuria, Chacoli Zuria, Cougnet, Courbeau, Courbi blanc, Courbies, Courbis, Courbu, Courbu Gros, Courbut, Courbut blanc, Courtoisie, Hondarrabi Zuri, Hondarribi Zuri, Ondaria Zuria e Vieux Pacherenc.

Jules Troncy, CC0, via Wikimedia Commons / “Ampélographie : traité général de viticulture” publié sous la direction de P. Viala & V. Vermorel avec la collaboration de A. Bacon, A. Barbier, A. Berget [et al.] – Date de l’édition originale : 1901-1910

PETIT MANSENG

Il Petit Manseng è un vitigno bianco originario del sud-ovest della Francia, in particolare della regione del Béarn, nella zona dei Pirenei Atlantici. È principalmente coltivato nelle denominazioni di Jurançon e Pacherenc du Vic-Bilh, dove è noto per la produzione di vini bianchi aromatici di alta qualità.

Le caratteristiche del Petit Manseng includono grappoli di piccole dimensioni con uve dalla buccia spessa e ricca di zucchero. Questo vitigno è noto per la sua resistenza alla muffa e alla botrite, nonché per la sua capacità di maturare tardi, spesso fino alla fine dell’autunno.

I vini prodotti con il Petit Manseng sono rinomati per la loro complessità aromatica e la loro capacità di invecchiamento. Possono presentare una vasta gamma di aromi e sapori, tra cui frutta esotica, agrumi, miele, spezie e note floreali.

Il Petit Manseng è spesso utilizzato per produrre vini dolci e liquori, grazie alla sua naturale alta concentrazione di zuccheri. Tuttavia, può anche essere vinificato in stili secchi e semi-secchi, esprimendo una notevole acidità e freschezza.

I vini Petit Manseng sono considerati dei veri e propri tesori enologici del sud-ovest della Francia e sono molto apprezzati dagli appassionati di vino per la loro complessità e la loro capacità di invecchiamento. Sono una parte importante della tradizione vinicola della regione e rappresentano una delle sue principali eccellenze enologiche.

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PETIT MESLIER

Origine:
Il vitigno Petit Meslier è originario della regione della Champagne, in Francia. È uno dei vitigni minori utilizzati tradizionalmente nella produzione dello champagne, insieme al Chardonnay, al Pinot Noir e al Pinot Meunier. Il Petit Meslier ha una storia antica, ma è diventato sempre più raro nel corso dei secoli a favore delle varietà più diffuse.

Caratteristiche:
Le uve Petit Meslier sono piccole e crescono in grappoli compatti. Questo vitigno ha una buona resistenza alle malattie e alle condizioni climatiche avverse, rendendolo adatto alla coltivazione in climi settentrionali come quello della Champagne. I vini prodotti con il Petit Meslier possono essere freschi e vivaci, con acidità elevata e aromi fruttati e floreali. Tuttavia, a causa della sua scarsa diffusione, ci sono poche informazioni dettagliate sulle sue caratteristiche specifiche.

Diffusione:
La diffusione del Petit Meslier è estremamente limitata e si trova principalmente nella regione della Champagne, in Francia. Anche qui, è stato a lungo relegato a un ruolo marginale rispetto ad altre varietà più diffuse come il Chardonnay e il Pinot Noir. Tuttavia, negli ultimi anni c’è stato un interesse crescente per il recupero e la valorizzazione delle varietà di uva storiche, il che potrebbe portare a un rinnovato interesse per il Petit Meslier.

Vini:
I vini prodotti con il Petit Meslier sono rari e possono essere difficili da trovare al di fuori della regione della Champagne. Tradizionalmente, è stato utilizzato come componente minore nei blend di champagne, contribuendo con freschezza e vivacità al profilo complessivo del vino. Alcuni produttori artigianali stanno sperimentando con vini tranquilli (non frizzanti) fatti esclusivamente con Petit Meslier, esplorando le potenzialità uniche di questo vitigno poco conosciuto.

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PETIT SYRAH

Il vitigno Petit Sirah, anche conosciuto come Durif, ha una storia interessante e produce vini robusti e intensi. Ecco alcuni dettagli:

Origine:
Il Petit Sirah ha origini incerte, ma è noto principalmente per essere stato sviluppato dal viticoltore francese François Durif nel XIX secolo. Durif incrociò il vitigno Peloursin con la Syrah, producendo una nuova varietà che successivamente prese il suo nome. Il nome “Petit Sirah” (piccola Syrah) è una traduzione errata che si diffuse negli Stati Uniti, dove il vitigno è ampiamente coltivato.

Caratteristiche:
Le uve Petit Sirah sono piccole e compatte, con bucce spesse che conferiscono ai vini un intenso colore viola scuro e tannini potenti. I vini prodotti da Petit Sirah sono noti per i loro profili gustativi ricchi e intensi, con note di frutta nera (come mora e ribes nero), spezie, cioccolato e talvolta accenni di pepe nero. Hanno spesso una struttura robusta e una buona acidità.

Diffusione:
Il Petit Sirah è diffuso principalmente negli Stati Uniti, in particolare in California, dove è ampiamente coltivato. Al di fuori degli Stati Uniti, è meno comune, ma si possono trovare piantagioni in altre regioni vinicole del mondo, come in Australia e in Messico.

Vini:
I vini Petit Sirah sono apprezzati per la loro robustezza e complessità. Vengono spesso vinificati da soli per mostrare appieno le loro caratteristiche distintive. Possono essere bevuti giovani, ma molti esemplari possono invecchiare bene, sviluppando ulteriormente complessità e morbidezza con il tempo in bottiglia. Si abbinano bene con piatti ricchi e saporiti, come bistecche, arrosti, formaggi stagionati e piatti di cacciagione.

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PETIT VERDOT

Il Petit Verdot è un vitigno di origine francese, tradizionalmente associato alla regione di Bordeaux. Tuttavia, è stato utilizzato principalmente come componente minoritario nelle miscele di Bordeaux, dove contribuisce con profondità di colore, struttura tannica e note aromatiche particolari.

Le caratteristiche del Petit Verdot includono grappoli di dimensioni medio-piccole con uve dalla buccia spessa e scura. È noto per la sua maturazione tardiva, il che lo rende adatto a climi caldi dove può raggiungere la completa maturazione. Tuttavia, può essere problematico nelle regioni più fredde, dove la maturazione può risultare difficile.

I vini prodotti con il Petit Verdot sono tipicamente vini rossi corposi e tannici. Possono presentare aromi di frutta nera, spezie, note floreali e vegetali, con una nota distintiva di pepe nero. La sua presenza nelle miscele di Bordeaux aggiunge struttura e complessità, ma è anche vinificato come varietà singola in alcune regioni, specialmente in climi più caldi come nell’Australia meridionale e in alcune parti della California.

Nonostante sia stato storicamente utilizzato come componente minore nelle miscele bordolesi, il Petit Verdot sta diventando sempre più popolare come varietà singola in molte parti del mondo, grazie alle sue caratteristiche uniche e al suo potenziale di invecchiamento. Tuttavia, richiede cure particolari e attenzione alla maturazione completa per esprimere al meglio il suo potenziale.

Jules Troncy, CC0, via Wikimedia Commons

PICARDAN

Il vitigno Picardan è un antico vitigno bianco originario della regione della Valle del Rodano in Francia. Ecco qualche dettaglio su questo vitigno:

Origine:
L’origine esatta del Picardan non è del tutto chiara, ma è noto per essere stato coltivato nella regione della Valle del Rodano da secoli. Questo vitigno ha avuto un’importanza storica nella regione, ma negli ultimi decenni è diventato sempre più raro, a favore di varietà più diffuse e produttive.

Caratteristiche:
Le uve di Picardan sono piccole e producono vini bianchi leggeri e freschi. Tuttavia, ci sono poche informazioni dettagliate sulle caratteristiche specifiche dei vini prodotti con questo vitigno, poiché è stato ampiamente sostituito da altre varietà nel corso del tempo.

Diffusione:
Il Picardan è un vitigno estremamente raro e la sua diffusione è limitata quasi esclusivamente alla regione della Valle del Rodano in Francia. Anche lì, è stato a lungo trascurato e sostituito da varietà più popolari come il Viognier, il Roussanne e il Marsanne.

Vini:
A causa della sua rarità e della sua limitata diffusione, ci sono pochi esempi di vini fatti esclusivamente con il Picardan. Tuttavia, è possibile che alcuni piccoli produttori nella Valle del Rodano possano ancora vinificare questa varietà in vini bianchi freschi e aromatici. Sebbene sia difficile trovare vini specifici fatti con il Picardan, i vini della Valle del Rodano in generale sono noti per la loro alta qualità e varietà di stili, e molti di essi meritano sicuramente di essere esplorati.

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PICOLIT

Il Picolit è un vitigno bianco autoctono dell’Italia, particolarmente associato alla regione del Friuli-Venezia Giulia, nel nord-est del paese. Ecco alcune informazioni sulla storia, le caratteristiche e i vini associati a questo vitigno:

Storia:

  • La storia del Picolit risale a diversi secoli. Si ritiene che sia stato coltivato in Friuli-Venezia Giulia fin dal Medioevo. Il nome “Picolit” potrebbe derivare dalla parola slovena “pičol”, che significa piccolo, forse facendo riferimento alle dimensioni ridotte delle bacche.

Caratteristiche del Vitigno:

  • Uve: Il Picolit produce grappoli di piccole dimensioni e bacche compatte. È noto per la sua suscettibilità alla muffa nobile (Botrytis cinerea), un fungo benefico che contribuisce alla produzione di vini dolci.
  • Viticoltura: La coltivazione del Picolit richiede una particolare attenzione, in quanto le uve possono essere vulnerabili alle malattie e richiedono cure adeguate durante il periodo di maturazione.

Caratteristiche dei Vini:

  • Colore: I vini Picolit possono variare dal giallo paglierino all’ambra, a seconda dello stile di vinificazione.
  • Profumo: Offrono profumi intensi e complessi di frutta matura, miele, fiori bianchi e aromi che possono derivare dalla muffa nobile.
  • Sapore: In bocca, i vini Picolit sono noti per la loro dolcezza equilibrata, l’acidità fresca e la ricchezza aromatica. Possono avere note di miele, albicocca, frutta candita e spezie.

Vinificazione:

  • La vinificazione del Picolit spesso coinvolge l’uso della muffa nobile, che concentra gli zuccheri nelle uve e contribuisce alla complessità del vino.
  • La fermentazione può avvenire in acciaio inox o in botti di legno, e l’invecchiamento può avvenire in botti o in bottiglia.

Abbinamenti Gastronomici:

  • I vini Picolit, specialmente quelli dolci, sono spesso apprezzati da soli come vini da meditazione o abbinati a dessert ricchi, formaggi a pasta erborinata e pasticceria.
  • Possono anche essere apprezzati con piatti a base di foie gras.

Produzione Limitata:

  • La produzione di vini Picolit è spesso limitata a causa della resa ridotta del vitigno e della necessità di condizioni climatiche favorevoli per lo sviluppo della muffa nobile.

In sintesi, il Picolit è un vitigno raro e prezioso che dà origine a vini dolci di alta qualità, apprezzati per la loro complessità aromatica e la capacità di invecchiamento. La produzione limitata e la cura richiesta nella coltivazione rendono questi vini particolarmente speciali e ambiti.

Pomona Italiana/Giorgio Gallesio

PIGATO

Origine:
Il vitigno Pigato è originario della regione della Liguria, situata nella parte nord-occidentale dell’Italia. Questo vitigno è strettamente legato alla città costiera di Albenga, nella provincia di Savona, dove è coltivato da secoli.

Caratteristiche:
Le uve di Pigato producono vini bianchi secchi e freschi, con un carattere aromatico distintivo. Questo vitigno si distingue per la sua capacità di esprimere una gamma di aromi complessi che possono includere note di agrumi, fiori bianchi, erbe aromatiche e minerali, con un leggero accenno di mandorla amara. I vini di Pigato sono generalmente di corpo medio, con un’acidità vivace e una freschezza che li rende particolarmente piacevoli da bere.

Diffusione:
La coltivazione del Pigato è concentrata principalmente nella regione della Liguria, in particolare nelle zone collinari intorno ad Albenga e nella vicina Riviera di Ponente. Anche se la produzione è relativamente limitata, il Pigato ha guadagnato un riconoscimento crescente negli ultimi anni grazie alla sua distintiva personalità aromatica e alla sua capacità di riflettere il terroir della Liguria.

Vini:
I vini prodotti con il vitigno Pigato sono spesso apprezzati per la loro freschezza e complessità aromatica. Vengono vinificati in stili che vanno dal fresco e fruttato al più strutturato e complesso, a seconda delle preferenze del produttore. Il Pigato si abbina bene con una varietà di piatti, tra cui frutti di mare, piatti a base di pesce, antipasti leggeri e formaggi freschi. È particolarmente apprezzato nelle regioni costiere della Liguria, dove può essere gustato in abbinamento ai piatti tradizionali della cucina locale.

Vitigni nel Mondo. Atlante dei Vitigni Mondiali a cura de L'Enonauta e in collaborazione con l'Intelligenza Artificiale.

PIEDIROSSO o PERE ‘E PALUMMO

Il Piedirosso è un vitigno rosso autoctono del sud Italia, particolarmente diffuso nella regione della Campania, soprattutto nella zona del Vesuvio e nei dintorni di Napoli. Il suo nome deriva dall’aspetto dei suoi grappoli, che sembrano piedi di piccione (piede di colomba).

Caratteristiche del vitigno Piedirosso:

  1. Coltivazione: Si adatta bene ai terreni vulcanici, come quelli intorno al Vesuvio, dove trova le condizioni ottimali per esprimere il suo potenziale.
  2. Uva: I grappoli sono di dimensioni medie con acini scuri e succosi.
  3. Vini: Produce vini di carattere, di solito di corpo medio con una buona acidità. I vini Piedirosso spesso mostrano note di frutti rossi, come ciliegia e fragola, con sfumature speziate e terrose. Possono essere morbidi e piacevolmente tannici.
  4. Vinificazione: Viene spesso utilizzato in blend con altri vitigni, come ad esempio la Pallagrello, per produrre vini complessi e strutturati. Tuttavia, sono presenti anche vini monovarietali di Piedirosso che mettono in evidenza le caratteristiche uniche di questo vitigno.
  5. Abbinamenti: I vini Piedirosso si accompagnano bene con piatti della cucina campana, come la pizza napoletana, piatti di pasta con sughi a base di pomodoro o carne, nonché con formaggi di media stagionatura.

Alexis Kreyder, CC0, via Wikimedia Commons / “Ampélographie : traité général de viticulture” publié sous la direction de P. Viala & V. Vermorel avec la collaboration de A. Bacon, A. Barbier, A. Berget [et al.] – Date de l’édition originale

PIGNOLO

Origine:
Il vitigno Pignolo è originario della regione Friuli-Venezia Giulia, nel nord-est dell’Italia. È una varietà autoctona di antica origine, coltivata tradizionalmente nella zona delle colline del Friuli, in particolare nella provincia di Udine.

Caratteristiche:
Le uve di Pignolo producono vini rossi di alta qualità, caratterizzati da una forte struttura tannica e da un’intensa concentrazione di aromi. I vini di Pignolo tendono ad essere scuri, ricchi e corposi, con una notevole complessità aromatica che può includere note di frutta nera, spezie, erbe aromatiche e talvolta accenni di cioccolato o tabacco. Questi vini sono noti per la loro capacità di invecchiare bene, sviluppando ulteriori sfumature e complessità con il tempo in bottiglia.

Diffusione:
La diffusione del Pignolo è limitata alla regione del Friuli-Venezia Giulia, dove è coltivato in modo relativamente limitato, specialmente rispetto ad altre varietà più diffuse come il Friulano e il Ribolla Gialla. Tuttavia, negli ultimi anni c’è stato un rinnovato interesse per questa varietà autoctona, con alcuni produttori che hanno investito nella sua valorizzazione e nella produzione di vini di alta qualità.

Vini:
I vini fatti con il vitigno Pignolo sono apprezzati per la loro complessità e struttura. Sono spesso vinificati in purezza per evidenziare le caratteristiche uniche del vitigno, ma possono anche essere utilizzati in blend con altre varietà per creare vini più equilibrati. Questi vini si abbinano bene con una varietà di piatti, tra cui carni rosse, selvaggina, formaggi stagionati e piatti della cucina friulana. Sono ideali anche per il consumo durante l’invecchiamento, quando possono raggiungere la loro massima espressione.

GIORGIO GALLEGIO / POMONA ITALIANA / VIA THE NEW YORK PUBLIC LIBRARY

PINEAU D’AUNIS

Origine:
Il vitigno Pineau d’Aunis, noto anche come Chenin Noir, è originario della regione della Valle della Loira, in Francia. È strettamente associato alla zona della Valle della Loira, in particolare alle regioni di Anjou e Touraine.

Caratteristiche:
Le uve di Pineau d’Aunis producono vini rossi leggeri e aromatici. Questo vitigno è noto per la sua acidità vivace e i suoi aromi speziati e terrosi, con note di pepe bianco, fragole, ciliegie e erbe aromatiche. I vini di Pineau d’Aunis tendono ad essere freschi e vivaci, con una struttura leggera e tannini morbidi.

Diffusione:
La diffusione del Pineau d’Aunis è principalmente concentrata nella regione della Valle della Loira, in Francia. Anche se la sua coltivazione è limitata rispetto ad altre varietà più diffuse come il Cabernet Franc e il Gamay, il Pineau d’Aunis ha visto un rinnovato interesse negli ultimi anni grazie alla crescente domanda di vini più leggeri e freschi.

Vini:
I vini fatti con il vitigno Pineau d’Aunis sono generalmente apprezzati per la loro freschezza e versatilità. Possono essere vinificati in stili che vanno dal fresco e fruttato al più strutturato e complesso, a seconda delle preferenze del produttore. Questi vini si abbinano bene con una varietà di piatti, tra cui piatti a base di carne bianca, insalate, piatti di pesce e formaggi freschi. Sono vini ideali da gustare giovani, anche se alcuni esemplari possono invecchiare bene, sviluppando ulteriori sfumature e complessità con il tempo in bottiglia.

Jules Troncy, CC0

PINOT BIANCO

Origine:
Il Pinot Bianco è un vitigno originario della Francia, conosciuto anche come Pinot Blanc in francese. È considerato uno dei membri della famiglia dei Pinot insieme al Pinot Nero e al Pinot Grigio. Questo vitigno è diffuso principalmente in regioni vinicole dell’Europa, ma è coltivato anche in altri continenti.

Caratteristiche:
Le uve di Pinot Bianco producono vini bianchi freschi e delicati. Questo vitigno è noto per i suoi aromi sottili e il suo profilo gustativo pulito, che può includere note di mela, pera, agrumi e talvolta una leggera nota di mandorla. I vini di Pinot Bianco sono generalmente morbidi, equilibrati e piacevolmente aciduli.

Diffusione:
Il Pinot Bianco è diffuso in diverse regioni vinicole del mondo. È particolarmente importante in Francia, dove è coltivato principalmente in Alsazia e in alcune regioni della Borgogna. È anche coltivato in Germania, Italia, Austria, Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda, tra gli altri paesi.

Vini:
I vini fatti con il Pinot Bianco sono apprezzati per la loro freschezza e versatilità. Possono essere vinificati in diversi stili, tra cui vini secchi, frizzanti e dolci. Si abbinano bene con una varietà di piatti, inclusi frutti di mare, piatti a base di pesce, pollame, insalate e formaggi freschi. Alcuni produttori utilizzano anche il Pinot Bianco per produrre spumanti di alta qualità.

Jules Troncy, CC0, via Wikimedia Commons

PINOT GRIGIO

Origine:
Il vitigno Pinot Grigio ha origini antiche e è originario della regione della Borgogna, in Francia. È una mutazione genetica del vitigno Pinot Nero. Il Pinot Grigio è diffuso in molte regioni vinicole del mondo, ma è particolarmente associato all’Italia, dove è ampiamente coltivato.

Caratteristiche:
Le uve di Pinot Grigio producono vini bianchi dal colore paglierino chiaro. Questo vitigno è noto per i suoi aromi freschi e fragranti, che possono includere note di frutta a polpa bianca come pera, mela verde e agrumi, insieme a delicati accenti floreali. I vini di Pinot Grigio sono generalmente asciutti, leggeri e freschi, con una vivace acidità e un profilo gustativo pulito.

Diffusione:
Il Pinot Grigio è diffuso in molte regioni vinicole del mondo, ma è particolarmente diffuso in Italia, dove è coltivato in diverse regioni, tra cui il Veneto, il Friuli-Venezia Giulia e l’Alto Adige. È anche coltivato in altre parti dell’Europa, come la Francia, la Germania e l’Austria, così come in paesi del Nuovo Mondo come gli Stati Uniti, l’Australia e la Nuova Zelanda.

Vini:
I vini fatti con il Pinot Grigio sono apprezzati per la loro freschezza, semplicità e versatilità. Possono essere bevuti giovani per godere della loro vivace acidità e dei loro aromi freschi e fruttati, ma alcuni esemplari possono anche invecchiare bene, sviluppando ulteriori complessità con il tempo in bottiglia. Il Pinot Grigio si abbina bene con una varietà di piatti leggeri e freschi, come frutti di mare, insalate, piatti a base di pesce, antipasti e formaggi freschi.

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PINOT MEUNIER

Origine:
Il vitigno Pinot Meunier, anche conosciuto semplicemente come Meunier, è originario della regione della Champagne, in Francia. È uno dei tre principali vitigni utilizzati nella produzione dello champagne, insieme al Pinot Noir e al Chardonnay.

Caratteristiche:
Le uve di Pinot Meunier producono vini bianchi e spumanti con aromi fruttati e freschi. Questo vitigno è noto per la sua maturazione precoce e per la sua capacità di adattarsi bene a una varietà di terreni e climi. I vini di Pinot Meunier sono generalmente morbidi, fruttati e leggeri, con aromi di frutta a polpa bianca e gialla, come mela, pera e pesca, insieme a note floreali e speziate.

Diffusione:
Il Pinot Meunier è diffuso principalmente nella regione della Champagne, dove è ampiamente coltivato per la produzione di champagne. È meno diffuso al di fuori della Champagne, anche se può essere trovato in piccole quantità in altre regioni vinicole francesi e in alcuni altri paesi, come la Germania e il Regno Unito.

Vini:
I vini fatti con il Pinot Meunier sono spesso utilizzati nella produzione dello champagne per aggiungere morbidezza, fruttuosità e complessità al blend. Possono essere vinificati sia in versione tranquilla che spumantizzata. Alcuni produttori lo vinificano anche in versione monovarietale per creare vini bianchi secchi con carattere fruttato e fresco. Il Pinot Meunier si abbina bene con una varietà di piatti leggeri, come antipasti, frutti di mare e insalate, ed è spesso apprezzato come vino da aperitivo.

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PINOT NERO

Origine:
Il vitigno Pinot Nero, noto anche come Pinot Noir in Francia, ha origini antiche e è originario della regione della Borgogna, in Francia. È considerato uno dei vitigni più antichi e importanti al mondo.

Caratteristiche:
Le uve di Pinot Nero producono vini rossi di alta qualità e complessità. Questo vitigno è noto per la sua versatilità e capacità di riflettere il terroir in cui è coltivato. I vini di Pinot Nero possono variare notevolmente in termini di stile, ma spesso esibiscono aromi di frutti rossi come ciliegia, fragola e lampone, insieme a note terrose, floreali e speziate. In bocca, i vini di Pinot Nero sono generalmente morbidi, eleganti e complessi, con tannini morbidi e acidità vivace.

Diffusione:
Il Pinot Nero è diffuso in molte regioni vinicole del mondo, ma è particolarmente associato alla Borgogna, in Francia, dove è coltivato da secoli e produce alcuni dei vini più pregiati e costosi al mondo. È anche diffuso in altre regioni vinicole della Francia, come la Champagne e l’Alsazia, così come in paesi del Nuovo Mondo come gli Stati Uniti, la Nuova Zelanda e l’Australia.

Vini:
I vini fatti con il Pinot Nero sono molto apprezzati per la loro complessità e finezza. Possono essere vinificati in stili che vanno dal leggero e fruttato al più strutturato e intenso, a seconda delle preferenze del produttore e delle condizioni del terroir. Il Pinot Nero si abbina bene con una varietà di piatti, inclusi piatti a base di carne bianca, pollame, pesce, funghi e formaggi morbidi. È spesso considerato un vino ideale per occasioni speciali e cene eleganti.

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PINOTAGE

Origine:
Il vitigno Pinotage è originario del Sudafrica ed è il risultato di un incrocio naturale tra Pinot Noir e Cinsaut (all’epoca noto come Hermitage). È stato sviluppato per la prima volta nel 1925 dal viticoltore Abraham Izak Perold presso l’Università di Stellenbosch.

Caratteristiche:
Il Pinotage produce vini rossi corposi e intensi, con profondità e complessità. Questo vitigno è noto per i suoi caratteristici aromi di frutta nera, come ciliegie nere e prugne, accompagnati da note terrose, speziate e talvolta un caratteristico sentore di banana. In bocca, i vini di Pinotage hanno tannini morbidi e una buona acidità, con una struttura che può variare da leggera e fresca a più robusta e tannica, a seconda del metodo di vinificazione e dell’invecchiamento.

Diffusione:
Il Pinotage è principalmente coltivato in Sudafrica, dove è considerato uno dei vitigni emblematici del paese. È ampiamente diffuso nelle regioni vinicole del Capo Occidentale e del Capo Orientale, con alcune piantagioni anche in altre parti del paese. Sebbene sia principalmente associato al Sudafrica, ci sono stati tentativi di coltivare Pinotage anche in altre regioni vinicole del mondo.

Vini:
I vini fatti con il Pinotage sono molto apprezzati per la loro complessità e carattere distintivo. Possono essere vinificati in stili che vanno dal fresco e fruttato al più strutturato e invecchiato in legno. Questi vini si abbinano bene con una varietà di piatti, tra cui carni rosse grigliate, selvaggina, piatti speziati e formaggi stagionati. Alcuni esemplari di Pinotage possono anche invecchiare bene, sviluppando ulteriori sfumature e complessità con il tempo in bottiglia.

Please note: This photo can be reproduced. Please quote the source as indicated below: Doris Schneider, Julius Kühn-Institut (JKI), Federal Research Centre for Cultivated Plants, Institute for Grapevine Breeding Geilweilerhof – 76833 Siebeldingen, GERMANYCC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

PIQUEPOUL

Origine:
Il vitigno Picpoul, noto anche come Picpoul Blanc, è originario della regione del Languedoc-Roussillon nel sud della Francia, più precisamente della zona di Picpoul de Pinet, vicino al Mar Mediterraneo.

Caratteristiche:
Le uve di Picpoul producono vini bianchi freschi, aromatici e vivaci. Questo vitigno è noto per la sua acidità vibrante e il suo profilo gustativo fresco, con aromi di agrumi, frutta a polpa bianca, erbe aromatiche e note saline. I vini di Picpoul sono generalmente leggeri e hanno una buona acidità che li rende rinfrescanti e adatti a essere bevuti giovani.

Diffusione:
Il Picpoul è tradizionalmente associato alla regione del Languedoc-Roussillon, in particolare alla zona di Picpoul de Pinet, dove è coltivato da secoli. Tuttavia, è stato guadagnato popolarità al di fuori della Francia, con piccole piantagioni che si trovano in altre regioni vinicole del mondo, come California, Australia e Spagna.

Vini:
I vini fatti con il Picpoul sono spesso apprezzati per la loro freschezza e versatilità. Possono essere vinificati in stili che vanno dal secco al leggermente frizzante, a seconda delle preferenze del produttore. Si abbinano bene con una varietà di piatti, tra cui frutti di mare, piatti a base di pesce, insalate, antipasti e formaggi freschi. Il Picpoul è particolarmente apprezzato come vino da aperitivo e come accompagnamento per piatti a base di pesce e frutti di mare.

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PLAVAC

Il vitigno Plavac Mali è un vitigno autoctono della regione costiera della Croazia, principalmente associato all’isola di Hvar e alla penisola di Pelješac nella regione della Dalmazia. Ecco alcuni dettagli:

Origine:
Il Plavac Mali è originario della regione della Dalmazia in Croazia. È il risultato di un incrocio naturale tra il vitigno locale “Dobričić” e il celebre vitigno “Zinfandel”, conosciuto localmente come “Crljenak Kaštelanski”.

Caratteristiche:
Le uve di Plavac Mali producono vini rossi corposi e tannici con un colore scuro intenso. I vini sono noti per i loro aromi speziati, terrosi e fruttati, che possono includere note di frutta nera, prugna, mora e spezie come pepe nero e cannella. In bocca, questi vini possono essere robusti, con tannini ben strutturati e una buona acidità che contribuisce alla loro longevità.

Diffusione:
Il Plavac Mali è principalmente diffuso lungo la costa della Dalmazia, in particolare sull’isola di Hvar e sulla penisola di Pelješac. Tuttavia, è anche coltivato in altre zone della Croazia, come le isole di Brač e Korčula. Negli ultimi anni, il Plavac Mali ha ottenuto una maggiore riconoscimento internazionale, anche se la sua diffusione al di fuori della Croazia rimane limitata.

Vini:
I vini fatti con il Plavac Mali sono apprezzati per la loro complessità e struttura. Possono essere vinificati in stili che vanno dal giovane e fruttato al più strutturato e invecchiato in legno. Questi vini si abbinano bene con piatti della cucina croata, come carni alla griglia, formaggi stagionati e piatti a base di pesce ricchi. Alcuni esemplari di Plavac Mali possono anche invecchiare bene, sviluppando ulteriori complessità e morbidezza con il tempo in bottiglia.

Vitigni nel Mondo. Atlante dei Vitigni Mondiali a cura de L'Enonauta e in collaborazione con l'Intelligenza Artificiale.

POINTU DE VIMINES

Il vitigno pointu de vimines è una varietà di uva bianca originaria della Francia, in particolare della regione della Savoia. Il suo nome deriva dal comune di Vimines, dove era coltivato in passato. Il pointu de vimines è una varietà molto rara e poco diffusa, che produce vini bianchi secchi, leggeri e profumati, con note floreali e fruttate.

Il pointu de vimines è imparentato con il vitigno jacquère, che è il più comune nella Savoia. Il pointu de vimines è anche noto come pointu de Chambéry, perché era usato per fare il vino di Chambéry, un antico vino aromatizzato con erbe alpine. Il pointu de vimines è una varietà adatta ai climi freschi e montani, che richiede una buona esposizione al sole e un terreno calcareo. Il pointu de vimines è una varietà a maturazione precoce, che viene raccolta tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre. Il pointu de vimines è una varietà che ha una bassa resa e una bassa acidità, che lo rende delicato e piacevole da bere. Il pointu de vimines è una varietà che si presta bene a essere vinificata in purezza o a essere assemblata con altre uve bianche della Savoia, come l’altesse, la roussanne o la mondeuse blanche. Il pointu de vimines è una varietà che può essere consumata giovane o invecchiata per qualche anno, a seconda del gusto personale. Il pointu de vimines è una varietà che si abbina bene con i piatti tipici della cucina savoiarda, come la fonduta, la raclette, il gratin di patate o il pesce di lago. Il pointu de vimines è una varietà che merita di essere conosciuta e apprezzata dagli amanti del vino bianco, per il suo carattere originale e la sua storia antica.

POULSARD

Il Poulsard è un vitigno rosso originario della regione della Jura in Francia. La Jura è situata nella parte orientale della Francia, vicino al confine con la Svizzera. Questo vitigno è tradizionalmente coltivato in alcune aree della Jura, in particolare nei vigneti intorno a Arbois, Pupillin, e Côtes du Jura.

Ecco alcune caratteristiche del vitigno Poulsard:

  1. Colore: I vini prodotti con uve Poulsard tendono ad avere un colore rosso chiaro e trasparente.
  2. Aromi e sapori: I vini Poulsard sono noti per i loro aromi fruttati e floreali, con sentori di fragole, ciliegie e fiori. Alcuni possono presentare anche leggere spezie.
  3. Corpo: Solitamente, i vini Poulsard sono leggeri a medio corpo, con una freschezza piacevole.
  4. Tannini: I tannini dei vini Poulsard sono generalmente morbidi, rendendo i vini più accessibili anche in giovane età.
  5. Stile di vinificazione: Il Poulsard può essere vinificato da solo o miscelato con altri vitigni della regione, come il Trousseau e il Pinot Noir.
  6. Storia e territorio: Questo vitigno ha una lunga storia nella Jura, dove il terreno calcareo e il clima fresco favoriscono la sua coltivazione. La regione è famosa anche per la produzione di vini bianchi unici, come il Vin Jaune, che è vinificato principalmente dal vitigno Savagnin.
  7. Abbinamenti gastronomici: I vini Poulsard, grazie alla loro freschezza e leggerezza, si abbinano bene con piatti leggeri come insalate, antipasti a base di salumi, piatti di pesce, e formaggi a pasta molle.

Il Poulsard non è un vitigno molto diffuso al di fuori della Jura, ma ha guadagnato l’attenzione di alcuni appassionati di vino per la sua unicità e il suo stile particolare. La Jura è un’area vinicola affascinante, nota per la sua tradizione enologica e la produzione di vini distintivi.

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PRIÉ BLANC

Il vitigno Prie Blanc, anche conosciuto come Précoce Blanc, è una varietà autoctona della regione francese della Savoia. Questo vitigno è noto soprattutto per la sua presenza nei vini della denominazione di origine controllata (AOC) Roussette de Savoie, che è un’appellazione che si concentra su vini bianchi secchi di alta qualità.

Le caratteristiche del vitigno Prie Blanc includono grappoli di dimensioni medio-piccole con acini di forma tondeggiante e di colore giallo-verdastro. La maturazione di questo vitigno avviene precocemente, come suggerisce il suo nome alternativo “Précoce”, e quindi può essere vendemmiato relativamente presto rispetto ad altre varietà.

I vini prodotti con il Prie Blanc sono generalmente vini bianchi secchi che offrono un bouquet aromatico complesso, con note floreali, fruttate e minerali. Possono presentare sentori di fiori bianchi, agrumi, pesca, pera e mandorla, oltre a una piacevole mineralità che riflette le caratteristiche del terroir della Savoia.

La Roussette de Savoie, spesso realizzata con una percentuale significativa di Prie Blanc, è conosciuta per la sua acidità vibrante, la freschezza e la capacità di invecchiamento. Questi vini possono essere bevuti giovani, ma possono anche sviluppare una complessità e una profondità aggiuntive con il tempo in bottiglia.

Complessivamente, il vitigno Prie Blanc è un importante contributore alla produzione vinicola della Savoia, e i vini da esso prodotti offrono una piacevole esperienza di degustazione, esprimendo le caratteristiche distintive della regione e del suo terroir.

Radebeul-OberlößnitzGoldener Wagen, Traube des jahrhundertealten Prié Blanc im September 2013 – CC BY-SA 3.0 DEED

PRIN BLANC O ALTESSE

Il vitigno Altesse, conosciuto anche come Roussette, è un vitigno bianco originario della regione della Savoia, situata nelle Alpi francesi. Questo vitigno autoctono è particolarmente noto per essere coltivato nelle denominazioni di origine controllata (AOC) Roussette de Savoie e Roussette du Bugey, dove viene utilizzato per produrre vini bianchi di alta qualità.

Le caratteristiche dell’Altesse includono grappoli di dimensioni medie con acini di forma tondeggiante e dalla buccia spessa. È noto per la sua resistenza alle malattie e alle condizioni climatiche rigide della regione montuosa della Savoia.

I vini prodotti con l’Altesse sono generalmente bianchi secchi, anche se possono essere prodotti anche vini dolci e spumanti. Presentano un bouquet aromatico complesso, con note di fiori bianchi, frutta a polpa bianca, agrumi, spezie e una sottile nota minerale che riflette il terroir della regione.

Questo vitigno è apprezzato per la sua acidità vivace, che conferisce ai vini una freschezza e una vivacità distintive, nonché per la sua capacità di invecchiamento, che può aggiungere complessità e profondità ai vini nel corso degli anni.

La Roussette de Savoie, prodotta principalmente con Altesse, è considerata una delle espressioni più pregiate della viticoltura della Savoia. Questi vini offrono un’esperienza di degustazione unica, con una combinazione di freschezza, complessità e carattere che li rende molto apprezzati dagli appassionati di vino.

PRIMITIVO

Il vitigno Primitivo è una varietà di uva nera originaria dell’Italia meridionale, in particolare della regione della Puglia. Questo vitigno è diventato noto per produrre vini rossi corposi e intensi con una ricca concentrazione di frutta e un profilo aromatico distintivo. Di seguito sono riportate le principali caratteristiche del vitigno Primitivo e dei vini che si ottengono da esso:

Caratteristiche del vitigno Primitivo:

  1. Aroma e Gusto: Il Primitivo produce vini con intensi aromi di frutta rossa e nera, come ciliegie mature, prugne, mirtilli e lamponi. A volte, si possono trovare anche note di frutta secca, come uvetta e fichi. Alcuni vini Primitivo possono presentare aromi speziati di pepe nero o cannella.
  2. Corpo e Struttura: I vini Primitivo sono generalmente corposi, con una buona struttura tannica. Questo li rende vini piuttosto robusti e potenti, in grado di invecchiare bene.
  3. Alcol: Il Primitivo può raggiungere livelli di alcol abbastanza elevati, contribuendo a un calore piacevole in bocca.
  4. Equilibrio: Nonostante il suo corpo e il suo tenore alcolico, un buon Primitivo ben realizzato dovrebbe essere equilibrato, con una giusta acidità che contrasta la dolcezza naturale della frutta.
  5. Flessibilità di stile: I produttori di vino possono utilizzare il Primitivo per creare una varietà di stili di vino, da vini secchi e strutturati a vini dolci e morbidi.

Vini ottenuti dal vitigno Primitivo:

  1. Primitivo di Manduria: Questo è uno degli stili più famosi di vino Primitivo. Proviene dalla regione di Manduria, nella Puglia, ed è noto per il suo profilo di frutta concentrata, struttura decisa e spesso un’abbondante dolcezza.
  2. Primitivo del Salento: Questo stile proviene dalla regione del Salento, sempre nella Puglia, ed è spesso caratterizzato da un’abbondante fruttosità, una struttura tannica meno evidente rispetto al Primitivo di Manduria e un profilo più morbido e accessibile.
  3. Primitivo rosato: Oltre ai vini rossi, il Primitivo può essere utilizzato per produrre vini rosati, noti per la loro freschezza e leggera dolcezza.
  4. Primitivo in blend: Il Primitivo viene talvolta utilizzato in blend con altre varietà di uve, contribuendo con la sua ricchezza e profondità al carattere complessivo del vino.

Gli abbinamenti alimentari ideali per i vini Primitivo includono carne arrosto, piatti di carne conditi con sughi saporiti, formaggi stagionati e cioccolato fondente. Inoltre, i Primitivo invecchiati possono essere abbinati con carne di caccia e piatti ricchi e speziati.

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PROKUPAC

Il Prokupac è un vitigno autoctono della Serbia, dove ha una lunga storia di coltivazione e produzione di vino. È considerato uno dei vitigni più importanti del paese e rappresenta una parte significativa della sua tradizione vinicola.

Origine:
Il Prokupac è originario della regione balcanica, in particolare della Serbia. La sua coltivazione è concentrata principalmente nelle regioni vinicole centrali e meridionali del paese, come la Serbia centrale, la regione della Morava e la valle del fiume Nišava.

Caratteristiche:
Il Prokupac è un vitigno a bacca rossa che produce grappoli di dimensioni medie con acini di forma tondeggiante e dalla buccia spessa. È noto per la sua resistenza alle malattie e per la sua capacità di adattarsi ai climi continentali della Serbia.

I vini:
I vini prodotti con il Prokupac sono principalmente vini rossi secchi, anche se può essere utilizzato anche per la produzione di vini rosati e spumanti. Questi vini sono caratterizzati da un colore rosso rubino intenso e da aromi complessi che includono note di frutta rossa e nera, spezie, erbe aromatiche e terroso. In bocca, possono essere pieni, corposi e tannici, con una buona struttura e una piacevole acidità.

Il Prokupac è spesso vinificato da solo per esprimere al meglio le sue caratteristiche uniche, ma può anche essere utilizzato in blend con altri vitigni locali o internazionali per aggiungere complessità e bilanciare il profilo del vino.

I vini Prokupac sono apprezzati sia a livello nazionale che internazionale per la loro qualità e autenticità. Rappresentano una parte importante della cultura vinicola della Serbia e sono sempre più riconosciuti come una varietà distintiva e di alta qualità sulla scena internazionale.

Vitigni nel Mondo. Atlante dei Vitigni Mondiali a cura de L'Enonauta e in collaborazione con l'Intelligenza Artificiale.

PRUGNOLO GENTILE

Il Prugnolo Gentile è un vitigno a bacca nera originario dell’Italia centrale, noto principalmente per essere utilizzato nella produzione del famoso vino italiano Vino Nobile di Montepulciano. Ecco alcune informazioni sulle sue origini, caratteristiche e vini:

Origine:
Il Prugnolo Gentile è diffuso principalmente nella regione della Toscana, in particolare nei dintorni di Montepulciano, dove è stato coltivato da secoli. Questo vitigno è strettamente associato alla produzione di Vino Nobile di Montepulciano, uno dei vini più rinomati e celebrati d’Italia.

Caratteristiche:
Il Prugnolo Gentile produce grappoli di dimensioni medie con acini di forma tondeggiante e dalla buccia spessa e scura. È noto per la sua resistenza alle malattie e per la sua capacità di adattarsi ai terreni calcarei e alle condizioni climatiche della Toscana.

I vini:
Il Prugnolo Gentile è principalmente utilizzato per produrre vini rossi secchi di alta qualità, conosciuti come Vino Nobile di Montepulciano. Questi vini sono caratterizzati da un colore rosso rubino intenso, aromi complessi che includono frutti di bosco, spezie, note floreali e terrose, e un corpo pieno e tannico. Possono anche sviluppare una buona complessità e una notevole capacità di invecchiamento.

Oltre al Vino Nobile di Montepulciano, il Prugnolo Gentile può essere utilizzato anche in blend con altri vitigni locali o internazionali per creare vini più complessi e bilanciati. Tuttavia, la sua presenza è predominante nei vini monovarietali della denominazione Vino Nobile di Montepulciano.

Complessivamente, il Prugnolo Gentile è un vitigno importante e ammirato nella viticoltura toscana, e i vini prodotti con esso sono apprezzati per la loro qualità, complessità e carattere distintivo.

PRUNENT

Il nome “Prunent”, di origine latina e deriverebbe dalla radice “pruina” (brina), con chiaro riferimento al periodo della vendemmia (fine Ottobre-Novembre) nel quale i terreni al mattino si presentano ricoperti di brina, oppure dal lemma “prunum” (susino, prugno), connesso al sapore del vino oppure alla tradizione di coltivare la vite insieme ai prugni selvatici presenti ovunque nella zona.

Storia

Il vitigno ha origini antichissime. È menzionato in un testamento scritto del 19 maggio 1309 da di Dumino di Pello di Trontano che disponeva un lascito annuale di nove staia di vino perpetuo al Convento dei Frati Minori di Domodossola. È specificato che il vino doveva essere tutto prünent e che doveva essere utilizzato solo per la celebrazione della Santa Messa. Con uve di Prunent si produceva un tempo un vino pregiato, da invecchiamento, conosciuto ed apprezzato anche fuori dall’Ossola. Sul finire del 1800, a causa della diffusione della filossera che distrusse buona parte dei vitigni europei e obbligò anche i viticoltori ossolani ad utilizzare barbatelle innestate, le vecchie piante di Prunent vennero nel corso degli anni sostituite con altri vitigni più produttivi ma meno pregiati e, soprattutto, non sempre adatti alle condizioni climatiche della zona. Alcuni ceppi di Prunent centenario e franchi di piede si possono ancora trovare in Ossola, nelle zone di Pello, Trontano, Masera, Montecrestese. La tradizionale forma di allevamento adottata per il prünent è quella a pergola.

Dal 1990 è in attuazione dalle istituzioni e imprese locali un ambizioso progetto di recupero di questo antico vitigno. In particolare l’Associazione Produttori Agricoli Ossolani in collaborazione con aziende agricole locali sono riuscite a rilanciare commercialmente lo storico vitigno locale, facendone un vino di qualità e di struttura, apprezzato dalla critica, che se la gioca alla pari con gli altri grandi nebbioli piemontesi.

PUGNITELLO

Il Pugnitello è un vitigno a bacca nera originario della Toscana, in Italia. È una varietà autoctona che è stata riscoperta e recuperata grazie agli sforzi di alcuni produttori e ricercatori viticoli negli ultimi decenni. Ecco alcune informazioni sulle sue origini, caratteristiche e vini:

Origine:
Il Pugnitello ha origini antiche, ma è stato a lungo trascurato e quasi dimenticato. Tuttavia, negli ultimi decenni, è stato oggetto di interesse da parte di produttori e enologi toscani che hanno lavorato per recuperare e valorizzare questa varietà autoctona.

Caratteristiche:
Il Pugnitello produce grappoli di dimensioni medio-piccole con acini di forma tondeggiante e dalla buccia spessa e scura. È noto per la sua resistenza alle malattie e per la sua capacità di adattarsi ai terreni e alle condizioni climatiche della Toscana.

I vini:
I vini prodotti con il Pugnitello sono principalmente vini rossi secchi. Possono presentare un colore rosso rubino intenso con riflessi violacei. In termini di aromi e sapori, possono offrire una gamma complessa che include frutti di bosco, spezie, note terrose e floreali. In bocca, possono essere pieni, corposi e tannici, con una buona struttura e una piacevole acidità.

Poiché il Pugnitello è stato riscoperto solo di recente, la sua presenza sul mercato è ancora limitata e i vini prodotti con esso sono considerati delle rarità. Tuttavia, hanno guadagnato un certo riconoscimento per la loro qualità e autenticità, e alcuni produttori toscani stanno sperimentando con questa varietà per creare vini unici e distintivi.

Complessivamente, il Pugnitello rappresenta un’altra gemma nascosta della viticoltura toscana, e i vini prodotti con esso offrono un’esperienza di degustazione interessante e avvincente per gli appassionati di vino.

RABOSO

Il Raboso è un vitigno rosso originario della regione italiana del Veneto, particolarmente diffuso nelle province di Treviso e Vicenza. È noto per produrre vini robusti, ricchi di colore e con una buona acidità.

Le caratteristiche del vitigno Raboso includono grappoli di dimensioni medio-grandi o grandi, compatti e con acini di colore blu scuro o nero. Questi acini hanno bucce spesse e contengono abbondanti antociani, i composti responsabili del colore intenso dei vini prodotti da questo vitigno.

Il vino Raboso è generalmente robusto e tannico, con una buona acidità e una struttura che può renderlo adatto all’invecchiamento. Spesso presenta aromi di frutta rossa, come ciliegia e mora, accompagnati da note terrose e speziate.

La sua acidità naturale lo rende adatto anche per la produzione di vini passiti o dolci, che possono essere ottenuti lasciando appassire parzialmente l’uva prima della vinificazione, concentrandone zuccheri e aromi.

Il Raboso è stato a lungo utilizzato per la produzione di vini locali, ma negli ultimi anni ha guadagnato un certo riconoscimento anche al di fuori delle regioni di origine, grazie alle sue caratteristiche distintive e alla capacità di produrre vini di qualità.

Vitigni nel Mondo. Atlante dei Vitigni Mondiali a cura de L'Enonauta e in collaborazione con l'Intelligenza Artificiale.

REBO

Il vitigno Rebo è un incrocio tra Teroldego e Merlot, sviluppato negli anni ’40 da Rebo Rigotti presso l’Istituto Sperimentale per la Viticoltura di San Michele all’Adige, in Italia. Il suo obiettivo era creare un’uva che combinasse le qualità migliori dei suoi genitori: la robustezza del Teroldego e la morbidezza del Merlot.

Il Rebo è conosciuto per la sua buona resistenza alle malattie e alla muffa, ed è stato coltivato principalmente nella regione del Trentino, in particolare nella provincia di Trento. Tuttavia, la sua diffusione è limitata e la produzione non è estesa come quella di altri vitigni più famosi in Italia.

Il Rebo solitamente offre un vino dal colore intenso, con un buon corpo e aromi fruttati, speziati e talvolta floreali. Questo vino può essere apprezzato giovane, ma alcune annate possono anche invecchiare bene, sviluppando complessità e profondità nel tempo.

Vitigni nel Mondo. Atlante dei Vitigni Mondiali a cura de L'Enonauta e in collaborazione con l'Intelligenza Artificiale.

REFOSCO

Origine:
Il Refosco è un antico vitigno a bacca nera originario dell’Italia settentrionale. Si ritiene che abbia origini antiche e che sia stato coltivato in diverse regioni del nord Italia per secoli. Il vitigno è particolarmente diffuso nelle regioni del Friuli-Venezia Giulia e del Veneto, ma è presente anche in altre regioni come la Lombardia e il Trentino-Alto Adige.

Caratteristiche:
Il Refosco produce grappoli di dimensioni medie con acini dalla buccia spessa e scura. È noto per la sua resistenza alle malattie e la sua capacità di adattarsi a una varietà di terreni. Le uve di Refosco producono vini rossi di colore intenso, con aromi di frutta nera (come la mora e la prugna), spezie, note terrose e una piacevole acidità.

Vini:
I vini prodotti con il vitigno Refosco sono generalmente vini rossi secchi e corposi, con una buona struttura tannica e una fresca acidità. Possono variare da freschi e giovani a più complessi e invecchiati, a seconda della regione di produzione, delle pratiche di vinificazione e dell’invecchiamento. I vini Refosco sono spesso apprezzati per la loro capacità di invecchiamento, sviluppando maggiore complessità e profondità di sapore con il tempo.

Regioni di coltivazione:
Il Refosco è coltivato principalmente nelle regioni del Friuli-Venezia Giulia e del Veneto, dove è noto per produrre alcuni dei vini rossi più distintivi e apprezzati della regione. È anche coltivato in altre parti del nord Italia, come la Lombardia e il Trentino-Alto Adige, sebbene in quantità minori. Nelle regioni del Friuli-Venezia Giulia, il Refosco è spesso vinificato da solo per produrre vini monovarietali, mentre nel Veneto può essere utilizzato in miscele con altri vitigni locali.

In conclusione, il vitigno Refosco è un componente importante della viticoltura italiana, particolarmente nelle regioni settentrionali del Paese. Con le sue caratteristiche uniche e la sua capacità di produrre vini rossi di alta qualità, il Refosco continua a essere apprezzato dai produttori e dagli amanti del vino in tutto il mondo.

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REGENT

Il Regent è un vitigno ibrido resistente alle malattie, sviluppato in Germania nel tardo XX secolo incrociando varietà come il Diana e il Chambourcin. È particolarmente apprezzato per la sua capacità di resistere alle malattie della vite, come l’oidio e la peronospora, riducendo così la necessità di trattamenti chimici e pesticidi.

Questo vitigno si è diffuso in diverse regioni vitivinicole europee, come Germania, Svizzera, Regno Unito e alcuni paesi nordici, ma è stato adottato anche in altre parti del mondo grazie alla sua resistenza alle condizioni climatiche avverse.

Il Regent produce vini rossi di qualità con un colore intenso e profondo, spesso caratterizzati da note fruttate di ribes nero, ciliegie e prugne, unite a sfumature speziate e terrose. La sua struttura tannica solida contribuisce a creare vini corposi e ben strutturati, adatti anche all’invecchiamento.

Questo vitigno si presta sia alla vinificazione in purezza che all’utilizzo in blend, offrendo flessibilità ai produttori nella creazione di vini che esprimono le caratteristiche del terroir e della zona di coltivazione.

L’aspetto ecologico legato alla sua resistenza alle malattie e la capacità di adattarsi a climi diversi lo rendono interessante per i viticoltori che mirano a pratiche sostenibili e a una riduzione dell’impatto ambientale.

Il Regent ha guadagnato apprezzamento tra gli appassionati di vino che cercano qualità, carattere e una storia legata all’innovazione nella viticoltura.

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RIBOLLA GIALLA

La Ribolla Gialla è un’antica varietà di uva bianca originaria dell’Italia settentrionale, particolarmente associata alla regione del Friuli-Venezia Giulia, ma coltivata anche in Slovenia e in alcune altre regioni limitrofe.

Questo vitigno è noto per la sua versatilità e la capacità di riflettere le caratteristiche del terreno e del clima in cui viene coltivato. Produce vini bianchi freschi, fragranti e complessi con una buona acidità, che ne favorisce la longevità.

I vini Ribolla Gialla sono generalmente di colore paglierino con riflessi dorati e presentano un profilo aromatico che spazia da note fruttate come mela, pera e albicocca a sfumature floreali e minerali, con una piacevole speziatura al fondo.

Le zone di coltivazione tradizionalmente più rinomate per la Ribolla Gialla includono il Collio Goriziano e la zona dei Colli Orientali del Friuli, dove il suolo e il microclima conferiscono al vino una complessità e una struttura distintiva.

I vini Ribolla Gialla possono essere prodotti in diversi stili, dal fresco e fruttato a versioni più complesse e strutturate, spesso ottenute attraverso una macerazione sulle bucce più prolungata o una maturazione in legno.

Questa varietà di uva è diventata un simbolo dell’enologia del Friuli-Venezia Giulia e rappresenta un’eccellenza del territorio, apprezzata sia a livello nazionale che internazionale per la sua capacità di esprimere il terroir in modo elegante ed esclusivo.

RIESLING

Il Riesling è uno dei vitigni bianchi più nobili e riconosciuti al mondo, originario della Germania, anche se la sua diffusione ha attraversato molte regioni vitivinicole in tutto il mondo. La sua storia risale a diversi secoli fa, con prime menzioni documentate nel 1400 nella regione del Reno in Germania.

La coltivazione del Riesling richiede specifiche condizioni climatiche e di terreno. È un vitigno che predilige terreni di scarsa fertilità, preferibilmente di natura arida, con una buona esposizione al sole e un clima fresco. Le regioni vinicole classiche per il Riesling includono la Germania (specialmente la Valle del Reno e la Mosella), l’Alsazia in Francia e l’Australia (in particolare la regione della Clare Valley).

I vini Riesling sono conosciuti per la loro straordinaria varietà aromatica e la capacità di esprimere il terroir in modo nitido e distintivo. Presentano spesso un profilo aromatico complesso che va da note floreali di fiori bianchi e gelsomino a sfumature fruttate di pesca, mela verde e agrumi come limone e lime. Inoltre, possono mostrare interessanti caratteristiche minerali, tipiche delle regioni di provenienza.

La sua acidità vivace conferisce freschezza e equilibrio al vino, mentre la sua versatilità permette la produzione di vini secchi, dolci e anche spumanti di alta qualità.

I vini Riesling di qualità superiore sono conosciuti per la loro capacità di invecchiamento, evolvendo nel tempo e sviluppando complessità e profondità nel bouquet aromatizzato.

Il Riesling rimane una delle varietà più amate e rispettate dagli appassionati di vino grazie alla sua straordinaria gamma di stili, dalla freschezza e leggerezza dei vini giovani, alla complessità e alla longevità dei vini più maturi.

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RIESLING ITALIANO

Il Riesling Italico, conosciuto anche come Welschriesling o Riesling Italiano, è un vitigno che, nonostante il nome, non ha legami diretti con il Riesling classico tedesco. È diffuso in diverse regioni vitivinicole italiane, soprattutto nel Nord-Est, come nel Friuli-Venezia Giulia e nell’Alto Adige.

Il Riesling Italico produce vini freschi e vivaci, spesso caratterizzati da sentori fruttati e agrumati. Tuttavia, è importante sottolineare che questo vitigno può assumere diversi profili a seconda delle pratiche enologiche e delle condizioni di coltivazione. In alcune zone, viene utilizzato per produrre vini secchi e freschi, mentre in altre, può essere impiegato nella produzione di vini dolci o passiti, mostrando la sua versatilità nelle diverse tipologie di vino.

Vitigni nel Mondo. Atlante dei Vitigni Mondiali a cura de L'Enonauta e in collaborazione con l'Intelligenza Artificiale.

ROMORANTIN

Il vitigno Romorantin è originario della regione della Valle della Loira, in Francia, e più precisamente della zona di Cour-Cheverny, nel dipartimento di Loir-et-Cher. È un vitigno autoctono e relativamente raro, conosciuto principalmente per la produzione di vini bianchi secchi di alta qualità.

Le origini esatte del Romorantin non sono del tutto chiare, ma si crede che sia stato introdotto nella regione della Valle della Loira intorno al XVI secolo. È strettamente associato alla zona di Cour-Cheverny, dove è coltivato in quantità limitata.

Le caratteristiche del vitigno Romorantin includono grappoli di dimensioni medie con uve dalla buccia spessa e carnosa. Questo vitigno è noto per la sua resistenza alle malattie e alla muffa, così come per la sua capacità di adattarsi al terroir unico della Valle della Loira, caratterizzato da suoli argillosi e calcarei.

I vini prodotti con il Romorantin sono generalmente vini bianchi secchi, anche se possono essere vinificati in stili che vanno dal fresco e fruttato al più strutturato e complesso. Possono presentare aromi e sapori di frutta a polpa bianca, come pera e mela, con sfumature floreali e minerali.

Il Romorantin è spesso vinificato da solo per esprimere al meglio le sue caratteristiche uniche, ma può anche essere miscelato con altri vitigni locali per creare vini più equilibrati e complessi.

I vini Romorantin sono apprezzati per la loro freschezza, acidità vivace e capacità di invecchiamento in bottiglia. Sono considerati dei tesori nascosti della Valle della Loira e rappresentano una parte importante della tradizione enologica della regione.

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RONDINELLA

Il vitigno Rondinella è un vitigno rosso autoctono del Veneto, una regione nel nord-est dell’Italia. È tradizionalmente coltivato nelle zone della Valpolicella e del Bardolino, dove viene utilizzato principalmente per la produzione di vini rossi.

Le origini esatte del vitigno Rondinella non sono chiare, ma si pensa che abbia una lunga storia nella regione del Veneto, dove è stato coltivato e utilizzato per secoli nella produzione di vini.

Le caratteristiche del vitigno Rondinella includono grappoli di dimensioni medio-piccole, con uve dalla buccia sottile. Questo vitigno è apprezzato per la sua resistenza alle malattie e alle condizioni meteorologiche avverse, che lo rendono una scelta popolare per la coltivazione nelle colline del Veneto.

I vini prodotti con il Rondinella sono generalmente leggeri, freschi e fruttati, con note di ciliegia e frutti di bosco. Possono essere vinificati da soli o in blend con altri vitigni locali, come il Corvina e il Molinara, per creare vini più complessi e strutturati.

Il Rondinella è comunemente utilizzato nella produzione di vini Valpolicella, tra cui il Valpolicella Classico e il Valpolicella Ripasso, dove contribuisce a conferire freschezza e vivacità al vino. Può anche essere utilizzato nella produzione di Amarone della Valpolicella, un vino rosso robusto e potente ottenuto dall’appassimento delle uve, dove aggiunge struttura e complessità al blend.

Complessivamente, il Rondinella è un vitigno importante nella viticoltura veneta, contribuendo alla produzione di una vasta gamma di vini rossi apprezzati sia a livello nazionale che internazionale.

Vitigni nel Mondo. Atlante dei Vitigni Mondiali a cura de L'Enonauta e in collaborazione con l'Intelligenza Artificiale.

ROSSESE

Il Rossese è un vitigno rosso che ha le sue radici nella regione italiana della Liguria, specialmente nella zona di Dolceacqua nella provincia di Imperia. È una varietà antica e ha una storia lunga e affascinante legata a questa regione costiera.

Origine:

Si ritiene che il Rossese abbia origini molto antiche, probabilmente introdotto in Liguria dai colonizzatori greci. Il nome deriva dal termine dialettale “Rossese”, che significa “rosso” in riferimento al colore intenso delle sue uve.

Coltivazione:

La coltivazione del Rossese è particolarmente adatta a terreni collinari e montuosi, dove il clima è temperato e influenzato dalla vicinanza al mare. Le viti di Rossese sono sensibili alle malattie e richiedono cure specifiche per mantenere una buona salute.

Vini:

I vini prodotti dal vitigno Rossese sono noti per la loro eleganza, freschezza e vivacità. Sono spesso vini rossi leggeri, aromatici e caratterizzati da note di frutta rossa, come ciliegia e fragola, con una spiccata acidità. A seconda delle tecniche di vinificazione e dell’area di produzione, si possono ottenere vini dal profilo più complesso e strutturato.

Il Rossese di Dolceacqua è uno dei vini più conosciuti e rappresentativi di questa varietà, un vino elegante e raffinato che riflette le caratteristiche del territorio.

Questa varietà, pur avendo una certa diffusione nella sua regione di origine, non è così comune al di fuori della Liguria, e spesso i suoi vini sono apprezzati soprattutto dai cultori del vino alla ricerca di varietà meno note ma di grande qualità.

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ROUSSANNE

La Roussanne è un vitigno bianco originario della regione del Rodano in Francia. Ecco alcune informazioni sulla storia, le caratteristiche e i vini associati a questo vitigno:

Storia:

  • La Roussanne ha una lunga storia che risale almeno al XVIII secolo nella regione del Rodano, in Francia. È uno degli ingredienti chiave nei vini bianchi di Châteauneuf-du-Pape e nelle denominazioni della Valle del Rodano settentrionale.
  • Il nome “Roussanne” potrebbe derivare dal colore dorato (roux in francese) delle uve mature o dal termine “rousse”, che significa rossa, facendo riferimento ai peli rossastri sulle giovani uve.

Caratteristiche del Vitigno:

  • Uve: Le uve Roussanne sono di colore verde-giallastro e sono sensibili alle malattie della vite.
  • Agricoltura: Il vitigno richiede un’attenzione particolare in vigna. La resa è generalmente bassa, ma le uve devono essere raccolte al momento giusto per preservare la freschezza e l’acidità.
  • Vinificazione: La vinificazione delle uve Roussanne può comportare fermentazione in acciaio inox o legno, a seconda dello stile del produttore. L’invecchiamento in bottiglia può ulteriormente migliorare i vini.

Caratteristiche dei Vini:

  • Colore: I vini Roussanne sono spesso di colore dorato.
  • Profumo: Offrono profumi complessi di fiori bianchi, albicocche, pera, erbe aromatiche e agrumi.
  • Sapore: In bocca, i vini Roussanne sono ricchi, morbidi e corposi, con una buona acidità. Possono avere note di miele, mandorle e spezie.
  • Longevità: Molti vini Roussanne sono conosciuti per la loro capacità di invecchiamento, migliorando in complessità e sviluppando sfumature più ricche con il tempo.

Abbinamenti Gastronomici:

  • La Roussanne è spesso abbinata a piatti ricchi a base di pesce, frutti di mare, pollame e formaggi a pasta dura.
  • Data la struttura e la complessità del vino, può anche essere apprezzata da sola come vino da meditazione.

Produzione Mondiale:

  • Oltre alla Francia, la Roussanne è coltivata in altre regioni vinicole del mondo, tra cui California, Australia e Italia.

In sintesi, la Roussanne è un vitigno bianco intrigante che produce vini complessi e strutturati, apprezzati per la loro eleganza e longevità. La sua coltivazione si è estesa al di fuori della Francia, portando a una maggiore diversità di stili di vino basati su questo vitigno in tutto il mondo.

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SAGRANTINO

Il vitigno Sagrantino è originario della regione dell’Umbria, in Italia, e più precisamente della zona intorno alla città di Montefalco. È uno dei vitigni più caratteristici e rinomati dell’Umbria, noto per la produzione di vini rossi di alta qualità.

Le origini esatte del Sagrantino non sono completamente chiare, ma si pensa che abbia radici antiche nella regione umbra, risalendo a tempi remoti. Il nome “Sagrantino” potrebbe derivare dal latino “sacer”, che significa “sacro”, indicando una tradizione di utilizzo del vino per scopi liturgici o religiosi.

Le caratteristiche del vitigno Sagrantino includono grappoli di dimensioni medie con uve dalla buccia spessa e ricca di pigmenti. Questo vitigno è noto per la sua potenza e robustezza, con tannini decisi e una struttura importante.

I vini prodotti con il Sagrantino sono generalmente vini rossi secchi, di colore intenso e profondo, con un carattere fruttato e speziato. Possono presentare aromi e sapori di frutta nera matura, come prugna e mora, con note speziate di pepe nero, tabacco e liquirizia.

Il Sagrantino è spesso vinificato da solo per esprimere al meglio le sue caratteristiche uniche, dando vita a vini potenti e complessi, che richiedono un invecchiamento prolungato in bottiglia per raggiungere il loro pieno potenziale. È noto per la sua capacità di invecchiare splendidamente, sviluppando ulteriori complessità e sfumature con il tempo.

I vini Sagrantino sono considerati gioielli enologici dell’Umbria e sono molto apprezzati dagli appassionati di vino per la loro originalità, eleganza e struttura. Rappresentano una parte importante della tradizione vinicola umbra e sono una delle attrazioni principali del panorama enologico italiano.

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SANGIOVESE

Il Sangiovese è un vitigno rosso autoctono dell’Italia centrale, particolarmente associato alla regione della Toscana, anche se è coltivato in altre parti del paese. È uno dei vitigni più importanti e diffusi in Italia, con una lunga storia di coltivazione e produzione di vini di alta qualità.

Le origini esatte del Sangiovese non sono chiare, ma si ritiene che sia stato coltivato in Italia fin dall’antichità. Il nome “Sangiovese” potrebbe derivare dalle parole latine “sanguis Jovis”, che significa “sangue di Giove”, o potrebbe essere legato al termine “sangue” in riferimento al colore intenso dei suoi grappoli maturi.

Le caratteristiche del Sangiovese includono grappoli di dimensioni medie o grandi con uve dalla buccia spessa. Questo vitigno è noto per la sua adattabilità ai diversi terroir, con caratteristiche che possono variare notevolmente a seconda delle condizioni di coltivazione e delle tecniche di vinificazione utilizzate.

I vini prodotti con il Sangiovese sono generalmente vini rossi secchi, anche se possono essere vinificati in stili che vanno dal leggero e fresco al più complesso e strutturato. Possono presentare aromi e sapori di frutta rossa e nera, come ciliegie, fragole e prugne, accompagnati da note terrose, speziate e talvolta floreali.

Il Sangiovese è il vitigno principale utilizzato in alcuni dei più rinomati vini italiani, tra cui il Chianti Classico, il Brunello di Montalcino e il Vino Nobile di Montepulciano. È spesso miscelato con altri vitigni locali o internazionali per creare vini più equilibrati e complessi.

I vini Sangiovese sono ampiamente apprezzati per la loro versatilità in tavola, la loro capacità di invecchiamento in bottiglia e il loro carattere distintivo che riflette il territorio da cui provengono. Sono un simbolo della tradizione vitivinicola italiana e godono di grande reputazione sia a livello nazionale che internazionale.

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SAPERAVI

Il vitigno Saperavi è originario della Georgia, un paese con una lunga e ricca tradizione vinicola che risale a oltre 8.000 anni fa. È uno dei vitigni più emblematici e importanti della Georgia, ed è ampiamente coltivato in tutto il paese.

Le caratteristiche del vitigno Saperavi includono grappoli di dimensioni medie con uve dalla buccia spessa e di colore blu-nero. Questo vitigno è noto per la sua resistenza alle malattie e alla muffa, così come per la sua capacità di adattarsi ai diversi terroir della Georgia, che variano dalle pianure ai pendii montuosi.

I vini prodotti con il Saperavi sono principalmente vini rossi secchi, anche se possono essere vinificati in stili che vanno dal giovane e fruttato al più strutturato e complesso. Possono presentare aromi e sapori di frutta nera matura, come prugna, mora e ribes, con note speziate e terrose.

Il Saperavi è spesso vinificato da solo per esprimere al meglio le sue caratteristiche uniche, ma può anche essere miscelato con altri vitigni locali per creare vini più equilibrati e complessi. È noto per la sua capacità di invecchiamento in bottiglia, sviluppando ulteriori complessità e sfumature con il tempo.

I vini Saperavi sono considerati tra i migliori vini rossi della Georgia e sono una parte importante della cultura e della tradizione vinicola del paese. Sono molto apprezzati sia a livello nazionale che internazionale per la loro qualità, autenticità e carattere distintivo.

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SAUVIGNON BLANC

Il Sauvignon Blanc è uno dei vitigni bianchi più conosciuti e ampiamente coltivati al mondo. Ecco alcune informazioni sulle sue origini, caratteristiche e vini:

Origine:
Il Sauvignon Blanc ha origini francesi ed è originario della regione della Loira, dove è stato coltivato fin dal Medioevo. La regione di Bordeaux è un’altra area importante per la coltivazione di questo vitigno, dove è spesso utilizzato nella produzione di vini bianchi secchi e come componente di alcune miscele di Bordeaux.

Caratteristiche:
Il Sauvignon Blanc produce grappoli di dimensioni medie con acini di forma tondeggiante e dalla buccia verde-gialla. È noto per il suo profilo aromatico distintivo, che può includere note di agrumi (come limone e lime), erbe aromatiche (come erba tagliata e peperoncino verde), frutta tropicale (come mango e papaya) e un sottile tocco di erbe.

I vini:
I vini prodotti con il Sauvignon Blanc sono generalmente bianchi secchi e freschi, con una vivace acidità e un profilo aromatico intenso. Possono variare da leggeri a medi-corpo, a seconda delle pratiche di vinificazione e dell’area di produzione. Sono spesso apprezzati per la loro freschezza e vivacità, che li rende vini ideali per essere bevuti giovani e come accompagnamento a piatti leggeri e freschi.

Il Sauvignon Blanc è coltivato in molte regioni vinicole del mondo, tra cui la Francia, la Nuova Zelanda, l’Italia, il Cile, la California e molti altri paesi. Ogni regione conferisce al vino caratteristiche uniche, ma il profilo aromatico distintivo del Sauvignon Blanc è sempre riconoscibile.

In conclusione, il Sauvignon Blanc è un vitigno bianco versatile e popolare che produce vini freschi, aromatici e apprezzati in tutto il mondo. È una scelta popolare per gli amanti del vino che cercano una bevanda rinfrescante e aromatica.

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SAVAGNIN BLANC

Il vitigno Savagnin Blanc, noto anche semplicemente come Savagnin, è originario della regione della Giura, in Francia, dove è stato coltivato per secoli. È strettamente associato alla produzione del celebre vino Vin Jaune, uno dei tesori enologici della Giura.

Le origini esatte del Savagnin Blanc non sono del tutto chiare, ma si crede che sia stato coltivato nella regione della Giura fin dall’epoca romana. È un vitigno che si adatta bene al clima fresco e al terroir particolare della zona, caratterizzato da suoli calcarei e da una varietà di esposizioni.

Le caratteristiche del Savagnin Blanc includono grappoli di dimensioni medie con uve dalla buccia spessa e resistente. Questo vitigno è noto per la sua resistenza alle malattie e alla muffa, nonché per la sua capacità di sviluppare complessità e carattere unico nei vini.

I vini prodotti con il Savagnin Blanc sono generalmente vini bianchi secchi, anche se possono essere vinificati in stili diversi. Il vino più famoso e distintivo ottenuto da questo vitigno è il Vin Jaune, un vino unico e complesso che viene invecchiato per lunghi periodi in botti di rovere e che sviluppa aromi e sapori caratteristici di noci, spezie e agrumi.

Oltre al Vin Jaune, il Savagnin Blanc è utilizzato anche nella produzione di altri vini bianchi della Giura, come il Vin de Paille e il Crémant du Jura. I vini Savagnin Blanc sono noti per la loro acidità vivace, la loro complessità aromatica e la loro capacità di invecchiamento in bottiglia. Sono apprezzati dagli appassionati di vino per la loro originalità e autenticità, e rappresentano una parte importante del patrimonio enologico della Giura.

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SAVAGNIN ROSE

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SCHEUREBE

Il vitigno Scheurebe è una varietà a bacca bianca originaria della Germania, creata dall’incrocio tra il vitigno Riesling e il vitigno Silvaner. Ecco alcune informazioni sulle sue origini, caratteristiche e vini:

Origine:
Il vitigno Scheurebe è stato creato nel 1916 dal viticoltore tedesco Georg Scheu, che lo chiamò appunto “Scheurebe” in onore del proprio cognome. È stata ottenuta incrociando il Riesling e il Silvaner, due vitigni tradizionalmente coltivati in Germania.

Caratteristiche:
Il vitigno Scheurebe è noto per la sua resistenza alle malattie e la sua capacità di adattarsi a una varietà di terreni e condizioni climatiche. Produce grappoli di dimensioni medie con acini di forma tondeggiante e dalla buccia spessa. Le uve Scheurebe maturano tardi e possono mantenere un’elevata acidità, anche quando sono completamente mature.

I vini:
I vini prodotti con il vitigno Scheurebe sono generalmente bianchi secchi, anche se possono essere vinificati in stili leggermente dolci o dolci. Sono noti per il loro bouquet aromatico complesso, che può includere note di frutta esotica, agrumi, fiori bianchi, erbe aromatiche e spezie. In bocca, possono essere freschi, vivaci e con una piacevole acidità, con un corpo che varia da leggero a medio.

Il vitigno Scheurebe è principalmente coltivato in Germania, dove è particolarmente diffuso nelle regioni vinicole della Franconia, del Palatinato e della Renania. Tuttavia, è anche coltivato in altri paesi viticoli come l’Austria, la Nuova Zelanda e il Canada.

In conclusione, il vitigno Scheurebe è apprezzato per la sua capacità di produrre vini aromatici e di alta qualità, che offrono un’esperienza di degustazione unica e appagante. Sebbene sia meno conosciuto rispetto ad altri vitigni, il suo profilo aromatico distintivo lo rende una scelta interessante per gli amanti del vino alla ricerca di varietà meno comuni.

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SCHIAVA

Il vitigno Schiava, conosciuto anche come Vernatsch in Alto Adige e Trollinger nella regione tedesca dello Württemberg, è un vitigno a bacca rossa originario delle regioni alpine dell’Europa centrale. Ecco alcune informazioni sulle sue origini, caratteristiche e vini:

Origine:
Il vitigno Schiava è coltivato principalmente nelle regioni alpine dell’Italia settentrionale, in particolare in Trentino-Alto Adige e in alcune parti della Lombardia. È anche presente in alcune regioni viticole della Germania, dove è noto come Trollinger.

Caratteristiche:
Il vitigno Schiava produce grappoli di dimensioni medie con acini di forma tondeggiante e dalla buccia sottile. Le uve Schiava sono caratterizzate da un colore rosso chiaro e una maturazione precoce. Questo vitigno è noto per la sua adattabilità ai climi alpini e ai terreni montuosi.

I vini:
I vini prodotti con il vitigno Schiava sono generalmente vini rossi leggeri e freschi, con bassi livelli di tannini e acidità moderata. Presentano tipicamente aromi e sapori di frutti rossi freschi, come fragole e ciliegie, con una nota floreale sottile. Sono vini facili da bere, ideali da consumare giovani e spesso serviti leggermente freschi.

In Italia, i vini Schiava sono spesso vinificati come varietà singola o in blend con altri vitigni locali, come il Lagrein o il Pinot Nero. Possono essere trovati in diverse denominazioni di origine controllata (DOC) dell’Alto Adige, come il Santa Maddalena e il Caldaro.

In Germania, il Trollinger è spesso vinificato come varietà singola o in blend con altri vitigni locali. È noto per la sua presenza nella regione dello Württemberg, dove produce vini rossi leggeri e fruttati.

Complessivamente, il vitigno Schiava è apprezzato per la sua facilità di bevuta, freschezza e leggerezza. Sebbene non sia così diffuso come altri vitigni, è una parte importante della tradizione vinicola delle regioni alpine e produce vini piacevoli e accessibili.

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SCIACARELLO

Il vitigno Sciaccarello è una varietà a bacca nera originaria della Corsica, un’isola francese nel Mar Mediterraneo. Ecco alcune informazioni sulle sue origini, caratteristiche e vini:

Origine:
Il vitigno Sciaccarello è originario della Corsica, dove è stato coltivato per secoli. Si ritiene che abbia origini antiche, ma la sua storia esatta non è completamente documentata. È uno dei vitigni autoctoni più importanti e diffusi dell’isola.

Caratteristiche:
Il vitigno Sciaccarello produce grappoli di dimensioni medie con acini di forma tondeggiante e dalla buccia sottile. È noto per la sua resistenza al caldo e alla siccità, che lo rende adatto alle condizioni climatiche mediterranee della Corsica. Le uve Sciaccarello maturano tardi e possono mantenere una buona acidità anche quando completamente mature.

I vini:
I vini prodotti con il vitigno Sciaccarello sono generalmente vini rossi secchi, anche se può essere utilizzato anche nella produzione di vini rosati. I vini rossi possono presentare un colore rosso rubino intenso e aromi complessi che includono frutti di bosco, ciliegie, prugne, spezie e note erbacee. In bocca, possono essere corposi, tannici e con una buona struttura, ma anche eleganti e equilibrati.

I vini Sciaccarello sono spesso apprezzati per la loro capacità di invecchiamento, che può portare a una maggiore complessità e profondità nei sapori. Tuttavia, sono anche piacevoli da bere giovani, con una freschezza e una vivacità che li rendono adatti a essere serviti con una varietà di piatti della cucina mediterranea.

I vini Sciaccarello sono principalmente prodotti in Corsica, dove sono presenti diverse denominazioni di origine controllata (AOC) che permettono l’utilizzo di questo vitigno. Tuttavia, la sua presenza al di fuori dell’isola è limitata.

In conclusione, il vitigno Sciaccarello è un importante componente della viticoltura corsa e produce vini rossi distintivi e di alta qualità. Con le sue caratteristiche uniche e la sua versatilità, continua a conquistare l’interesse degli appassionati di vino che cercano esperienze degustative autentiche e appaganti.

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SCIASCINOSO

Secondo alcuni storici descrive una varietà che assume diversi altri sinonimi come Sanginosa, Olivella grande o Olivellone. Da un confronto morfologico e genetico sembra che Sciascinoso ed Olivella siano diversi, e che ci siano molte altre differenti varietà che hanno acino oliveforme e che per questo motivo prendono tutte il nome di Olivella. Lo Sciascinoso è diffuso e coltivato solo in Campania. In provincia di Benevento è il vitigno base per la produzione del vino DOC Sannio Sciascinoso.

Vitigno molto vigoroso ma dalla fertilità molto contenuta. La produzione è discreta per il peso consistente del grappoli. Mostra un buon adattamento all’allevamento a spalliera, nonostante lo sviluppo rigoglioso. È piuttosto sensibile alla peronospora, essendo uno dei vitigni a più precoce germogliamento, ed alla botrite. Il livello zuccherino non è molto elevato, la raccolta avviene intorno alla fine di ottobre, acidità totale sostenuta.

Al profilo sensoriale si caratterizza per un colore rosso rubino vivace, con riflessi violacei. Profumo intenso, floreale, persistente, fruttato con note di frutti rossi maturi, piante officinali. Al sapore è secco, sapido, poco tannico e abbastanza morbido. Si accompagna tradizionalmente con pasta al ragù , timballi, polpettoni, carni bianche e formaggi di media stagionatura.

Alexis Kreyder, Public domain

SÉMILLON

Il vitigno Semillon è una varietà a bacca bianca originaria della regione di Bordeaux, in Francia. Ecco alcune informazioni sulle sue origini, caratteristiche e vini:

Origine:
Il Semillon è originario della regione di Bordeaux, dove è stato coltivato fin dal XVIII secolo. È una delle principali varietà bianche coltivate nella regione insieme al Sauvignon Blanc e alla Muscadelle. Oggi è coltivato in diverse parti del mondo, tra cui Australia, Sudafrica, Cile e Stati Uniti.

Caratteristiche:
Il Semillon è noto per la sua versatilità e capacità di riflettere le influenze del terroir e delle tecniche di vinificazione. Produce grappoli di dimensioni medie con acini di forma tondeggiante e dalla buccia spessa e dorata. Le uve di Semillon sono in grado di sviluppare un’elevata concentrazione di zuccheri, ma mantengono anche una buona acidità.

I vini:
I vini prodotti con il vitigno Semillon possono variare notevolmente a seconda della regione di produzione e delle tecniche di vinificazione utilizzate. In generale, i vini di Semillon possono essere divisi in tre stili principali:

  1. Vini secchi: Questi vini sono freschi, aromatici e possono offrire una vasta gamma di aromi, tra cui agrumi, frutta tropicale, fiori e erbe. Sono spesso serviti giovani e possono essere bevuti da soli o abbinati a piatti di pesce, frutti di mare o insalate.
  2. Vini dolci: In alcune regioni, il Semillon è utilizzato per produrre vini dolci o liquorosi. Questi vini sono caratterizzati da aromi intensi di miele, frutta matura e spezie. Possono essere serviti come vini da dessert o abbinati a formaggi stagionati o dolci.
  3. Vini da invecchiamento: In alcune regioni, come la Bordeaux, il Semillon è utilizzato per produrre vini da invecchiamento di alta qualità. Questi vini possono sviluppare complessità e profondità con l’invecchiamento, offrendo aromi di frutta secca, miele, cera d’api e agrumi canditi.

Complessivamente, il Semillon è un vitigno versatile che produce vini di alta qualità adatti a una varietà di stili e occasioni. La sua capacità di adattarsi a diverse condizioni climatiche e tecniche di vinificazione lo rende una scelta popolare tra i produttori e gli amanti del vino in tutto il mondo.

Jules Troncy, CC0, via Wikimedia Commons | “Ampélographie : traité général de viticulture” publié sous la direction de P. Viala & V. Vermorel avec la collaboration de A. Bacon, A. Barbier, A. Berget [et al.] – Date de l’édition originale : 1901-1910

SERCIAL

Il vitigno Sercial è una varietà a bacca bianca utilizzata principalmente per la produzione di vini fortificati, in particolare il famoso vino di Madeira. Ecco alcune informazioni sulle sue origini, caratteristiche e vini:

Origine:
Il Sercial è originario dell’isola di Madeira, che fa parte del Portogallo. Questo vitigno è coltivato principalmente sull’isola di Madeira, dove è stato tradizionalmente utilizzato nella produzione dei vini fortificati di Madeira. Il nome “Sercial” potrebbe derivare dal termine “Cerceal”, che indica un tipo di vitigno presente in Portogallo.

Caratteristiche:
Il vitigno Sercial produce grappoli di dimensioni medie con acini di forma tondeggiante e dalla buccia spessa. Le uve Sercial sono note per la loro capacità di mantenere alti livelli di acidità, anche quando mature. Questo è un fattore chiave nella produzione dei vini di Madeira, poiché fornisce struttura e freschezza ai vini fortificati.

I vini:
Il Sercial è utilizzato principalmente nella produzione di vini di Madeira, in particolare nei vini secchi o semisecci. Questi vini sono caratterizzati da un colore dorato o ambrato e da un profilo aromatico complesso che può includere note di agrumi, frutta secca, fiori e spezie. In bocca, possono essere asciutti, eleganti e con una fresca acidità, con un finale lungo e persistente.

I vini di Madeira sono noti per la loro capacità di invecchiamento, e il Sercial contribuisce a questa caratteristica con la sua acidità e struttura. Questi vini possono essere invecchiati per molti anni, se non decenni, sviluppando una complessità e una profondità uniche nel tempo.

Complessivamente, il vitigno Sercial è una componente chiave nella produzione dei vini di Madeira, contribuendo con la sua freschezza e acidità alla creazione di vini distintivi e di alta qualità. Sebbene sia meno conosciuto rispetto ad altri vitigni, il suo ruolo nel mondo del vino di Madeira è fondamentale e apprezzato dagli amanti del vino in tutto il mondo.

Alexis Kreyder, Public domain, via Wikimedia Commons

SEYVAL BLANC

Il vitigno Seyval Blanc è una varietà a bacca bianca ibrida sviluppata per la viticoltura, particolarmente popolare in Nord America e in alcune regioni dell’Europa settentrionale. Ecco alcune informazioni sulle sue origini, caratteristiche e vini:

Origine:
Il Seyval Blanc è stato sviluppato nel 1921 dal viticoltore francese Bertille Seyve e suo figlio Victor Seyve presso la Stazione di Viticoltura di Oberlin, in Francia. È un ibrido tra il vitigno Seyve-Villard 5-276 e il vitigno Seibel 5656. È stato introdotto in Nord America intorno agli anni ’60 ed è diventato particolarmente popolare nelle regioni viticole del Canada e degli Stati Uniti settentrionali.

Caratteristiche:
Il Seyval Blanc è noto per la sua resistenza alle malattie e la sua capacità di adattarsi a una varietà di climi e terreni. Produce grappoli di dimensioni medie con acini di forma tondeggiante e dalla buccia spessa. Le uve di Seyval Blanc possono mantenere una buona acidità anche quando completamente mature, il che le rende adatte alla produzione di vini freschi e aromatici.

I vini:
I vini prodotti con il vitigno Seyval Blanc sono generalmente vini bianchi secchi, anche se possono essere vinificati in stili leggermente dolci o spumanti. Possono variare da leggeri a medi-corpo, a seconda delle pratiche di vinificazione e dell’area di produzione. In generale, i vini Seyval Blanc sono caratterizzati da aromi freschi e fruttati, con note di agrumi, mela verde, pesca e fiori bianchi. In bocca, possono essere freschi, vivaci e con una piacevole acidità, facendoli adatti a essere serviti come aperitivo o abbinati a piatti leggeri di pesce, insalate e piatti vegetariani.

I vini di Seyval Blanc sono particolarmente popolari nelle regioni viticole del Canada orientale, come Ontario e Quebec, nonché negli Stati Uniti settentrionali, come nelle regioni dei Grandi Laghi e della costa orientale. Sono considerati una scelta eccellente per i produttori che desiderano creare vini freschi e aromatici in climi più freddi o meno favorevoli.

In conclusione, il vitigno Seyval Blanc è una varietà ibrida versatile e ampiamente coltivata, apprezzata per la sua resistenza e la sua capacità di produrre vini freschi e aromatici in una varietà di condizioni. Sebbene sia meno conosciuto rispetto ad altre varietà, continua a guadagnare popolarità tra i produttori e gli appassionati del vino in tutto il mondo.

ZbyszekBCC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

STEEN

vedi CHENIN BLANC

Vitigni nel Mondo. Atlante dei Vitigni Mondiali a cura de L'Enonauta e in collaborazione con l'Intelligenza Artificiale.

SYLVANER

Origine:
Il Sylvaner è un vitigno a bacca bianca originario dell’Europa centrale, con radici che si estendono principalmente nell’area dell’Alsazia, in Francia, e in Germania. Si ritiene che sia stato coltivato in queste regioni sin dal Medioevo.

Caratteristiche:
Il Sylvaner produce grappoli di dimensioni medie con acini dalla buccia spessa e di colore verde-giallastro. È noto per la sua resistenza al freddo e la sua capacità di adattarsi a una varietà di terreni. Le uve di Sylvaner possono produrre vini secchi, leggeri e freschi, con un caratteristico profilo aromatico che spesso include note di frutta a polpa bianca, come la pera, l’albicocca e la pesca, insieme a sfumature floreali e erbacee.

Vini:
I vini prodotti con il vitigno Sylvaner sono generalmente bianchi secchi e possono variare da leggeri a medi-corpo. Sono apprezzati per la loro freschezza, acidità vivace e bevibilità, rendendoli ideali per essere gustati giovani e abbinati a piatti leggeri, come insalate, pesce e frutti di mare. Tuttavia, in alcune regioni, il Sylvaner può anche essere utilizzato per la produzione di vini dolci o passiti, offrendo una gamma di stili diversi a seconda della regione di produzione e delle preferenze del produttore.

Regioni di coltivazione:
Oltre all’Alsazia e alla Germania, il Sylvaner è coltivato anche in altre regioni vinicole dell’Europa centrale, come la Svizzera, l’Austria e l’Italia settentrionale. Tuttavia, la sua presenza in queste regioni è meno diffusa rispetto all’Alsazia e alla Germania. Nell’Alsazia, il Sylvaner è spesso utilizzato per produrre vini di base, ma può anche essere utilizzato in miscele o cuvées.

In conclusione, il vitigno Sylvaner è apprezzato per la sua versatilità e la sua capacità di produrre vini freschi e aromatici, ideali per accompagnare una varietà di piatti leggeri e freschi. Sebbene non sia così diffuso come altri vitigni bianchi, continua ad essere apprezzato dagli amanti del vino per il suo profilo unico e piacevole.

Felloni claireCC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

SYRAH

Ecco alcune informazioni sul vitigno Syrah:

Origine:
Il vitigno Syrah, conosciuto anche come Shiraz in alcune regioni del mondo, ha origini antiche ed è nativo della regione della Valle del Rodano in Francia. Si ritiene che il suo nome derivi dalla città persiana di Shiraz, anche se non ci sono prove concrete di un collegamento diretto. La Syrah è diffusa in molte regioni vinicole di tutto il mondo, inclusa l’Australia, il Sud Africa, gli Stati Uniti e molti altri paesi.

Caratteristiche:
La Syrah è un vitigno a bacca nera che produce grappoli di dimensioni medie a grandi e acini dalla buccia spessa e scura. È noto per la sua adattabilità a una varietà di terreni e climi, che permette di esprimere una vasta gamma di caratteristiche in base all’ambiente di crescita. I vini Syrah sono generalmente ricchi, corposi e tannici, con una buona acidità e una profonda concentrazione di aromi e sapori. Le caratteristiche aromatiche possono includere frutti di bosco scuri (come mora e ribes nero), spezie (come pepe nero e cannella), note erbacee, terrose e talvolta sfumature di cioccolato o caffè.

Vini:
I vini Syrah possono variare notevolmente a seconda della regione di produzione e delle pratiche di vinificazione utilizzate. In generale, i vini Syrah tendono ad essere corposi, intensi e complessi, con una struttura tannica che li rende adatti all’invecchiamento. Possono essere prodotti come vini monovarietali o utilizzati in miscele con altri vitigni, come il Grenache e il Mourvèdre nella regione del Rodano. Nella regione dell’Australia Meridionale, dove il vitigno è noto come Shiraz, i vini tendono ad essere più ricchi, succosi e potenti, con una maggiore concentrazione di frutta matura e un carattere speziato più evidente.

Regioni di coltivazione:
La Syrah è coltivata in molte regioni vinicole di tutto il mondo. In Francia, è diffusa principalmente nella Valle del Rodano settentrionale e meridionale, dove produce alcuni dei vini più celebri e rinomati al mondo, come l’Hermitage, il Côte-Rôtie e il Châteauneuf-du-Pape. Al di fuori della Francia, l’Australia Meridionale è nota per i suoi vini Shiraz di alta qualità, mentre altri paesi come gli Stati Uniti, il Sud Africa, il Cile e la Nuova Zelanda hanno anche zone di coltivazione significative per questo vitigno.

In sintesi, la Syrah è un vitigno iconico e versatile che produce vini potenti, ricchi e complessi, amati da molti appassionati di vino in tutto il mondo. La sua capacità di adattarsi a una vasta gamma di condizioni climatiche e di produrre vini con caratteristiche distintive lo rende un vitigno di grande interesse e importanza nella viticoltura mondiale.

Jules Troncy, CC0, via Wikimedia Commons

TEMPRANILLO

Origine:
Il Tempranillo è un vitigno a bacca nera originario della Spagna. È uno dei vitigni più importanti e diffusi del paese e costituisce la base per molti dei vini più famosi della Spagna, inclusi i vini della Rioja e della Ribera del Duero. Si ritiene che il nome “Tempranillo” derivi dalla parola spagnola “temprano”, che significa “precoce”, poiché il vitigno tende a maturare precocemente.

Caratteristiche:
Il Tempranillo produce grappoli di dimensioni medie con acini dalla buccia spessa e scura. È noto per la sua versatilità e la capacità di adattarsi a una varietà di climi e terreni, che gli permette di esprimere diverse caratteristiche a seconda del terroir. Le uve di Tempranillo producono vini che variano da leggeri e fruttati a corposi e complessi, con aromi di frutta nera, spezie, vaniglia e note terrose.

Vini:
Il Tempranillo è utilizzato per la produzione di una vasta gamma di vini, tra cui vini giovani e freschi, vini invecchiati in rovere e vini da invecchiamento a lungo termine. È la varietà principale utilizzata nella produzione dei vini della Rioja e della Ribera del Duero, dove produce vini rossi di alta qualità con una struttura tannica e un’acidità equilibrata. Questi vini possono essere bevuti giovani, ma possono anche invecchiare per molti anni, sviluppando complessità e profondità nel tempo.

Regioni di coltivazione:
Il Tempranillo è coltivato principalmente in Spagna, dove è la varietà di uva rossa più piantata. È diffuso in molte regioni vinicole spagnole, ma è particolarmente associato alla Rioja e alla Ribera del Duero, dove produce alcuni dei vini più rinomati del paese. È anche coltivato in altre regioni della Spagna, come la Navarra, la Castiglia-La Mancia e la Valdepeñas.

In conclusione, il vitigno Tempranillo è una varietà iconica della viticoltura spagnola, ampiamente apprezzata per la sua versatilità e la sua capacità di produrre vini di alta qualità in una varietà di stili. Con le sue caratteristiche uniche e la sua lunga storia, il Tempranillo continua a essere una scelta popolare tra i produttori e gli amanti del vino in tutto il mondo.

Viala et Vermorel, Public domain, via Wikimedia Commons

TREBBIANO

Ecco alcune informazioni sul vitigno Trebbiano:

Origine:
Il Trebbiano è un vitigno a bacca bianca originario dell’Italia centrale. Si ritiene che abbia origini antiche, con una lunga storia di coltivazione in diverse regioni italiane. È uno dei vitigni bianchi più diffusi in Italia e viene utilizzato per la produzione di una vasta gamma di vini.

Caratteristiche:
Il Trebbiano produce grappoli di dimensioni medie con acini di forma tondeggiante e dalla buccia sottile. È noto per la sua elevata produttività e resistenza alle malattie, che lo rendono popolare tra i viticoltori. Le uve di Trebbiano hanno un’acidità moderata e possono produrre vini secchi, freschi e leggeri, con aromi di frutta a polpa bianca, agrumi e note floreali.

Vini:
Il Trebbiano è utilizzato per la produzione di una vasta gamma di vini, tra cui vini bianchi secchi, frizzanti e dolci. I vini Trebbiano sono generalmente freschi, leggeri e facili da bere, con un profilo aromatico che può variare a seconda della regione di produzione e delle pratiche di vinificazione utilizzate. Possono essere bevuti giovani e freschi, oppure invecchiati per sviluppare maggiore complessità e profondità di sapore.

Regioni di coltivazione:
Il Trebbiano è coltivato in diverse regioni vinicole italiane, tra cui la Toscana, l’Umbria, il Lazio, l’Abruzzo e la Campania. È anche coltivato in altre parti del mondo, come la Francia, la Spagna, il Portogallo e l’Argentina, sebbene la sua presenza al di fuori dell’Italia sia meno diffusa. In Italia, il Trebbiano è spesso utilizzato per produrre vini bianchi di base, ma può anche essere utilizzato in miscele o cuvées per apportare freschezza e acidità.

In conclusione, il vitigno Trebbiano è un componente importante della viticoltura italiana e produce vini freschi, leggeri e facili da bere. Con la sua versatilità e adattabilità, continua a essere apprezzato dai produttori e dagli appassionati del vino in tutto il mondo.

Felloni claireCC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

TROUSSEAU

Il vitigno Trousseau, noto anche come Bastardo, è un’antica varietà di uva a bacca rossa originaria della regione della Jura in Francia. Questo vitigno è stato a lungo coltivato nella regione e produce vini che riflettono le caratteristiche uniche del terroir della Jura.

Diffusione: Il Trousseau è tradizionalmente associato alla regione della Jura, situata nell’est della Francia. La Jura è famosa per la sua varietà di vitigni autoctoni, tra cui il Trousseau, insieme ad altre varietà come il Poulsard e lo Chardonnay. Questi vitigni sono spesso utilizzati per produrre vini che mostrano una forte identità territoriale.

Caratteristiche: Il Trousseau è noto per produrre vini rossi leggeri e aromatici, ma le caratteristiche esatte possono variare a seconda del terroir e delle pratiche di vinificazione. Alcune delle caratteristiche tipiche del Trousseau includono:

  1. Colore: I vini Trousseau solitamente presentano un colore rosso rubino abbastanza chiaro, che riflette la loro natura leggera.
  2. Profilo aromatico: I vini Trousseau spesso offrono un profilo aromatico intrigante. Si possono riscontrare note di frutti rossi freschi come ciliegie, fragole e lamponi, accompagnate da accenni floreali e speziati.
  3. Struttura leggera: Questi vini sono noti per la loro struttura leggera e i tannini delicati. Sono spesso bevuti giovani e possono essere apprezzati per la loro freschezza e immediatezza.
  4. Acidità: I vini Trousseau tendono ad avere una buona acidità, il che contribuisce alla loro bevibilità e li rende ottimi da abbinare a una varietà di cibi.
  5. Terroir: Poiché il Trousseau è tipico della Jura, i vini prodotti da questo vitigno spesso riflettono le caratteristiche del terroir della regione, incluso il suolo calcareo e il clima fresco.
  6. Invecchiamento: Sebbene la maggior parte dei vini Trousseau sia destinata al consumo giovane per preservare la freschezza e l’aromaticità, alcune versioni più strutturate e tanniche possono beneficiare di un invecchiamento moderato.

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VERDECA

La “Verdeca” è un vitigno bianco coltivato principalmente nella regione della Puglia, in Italia. È noto per essere utilizzato nella produzione di vini freschi, leggeri e aromatici. Ecco un panorama sul vitigno Verdeca:

Origine: La Verdeca ha radici antiche nella regione della Puglia, dove è coltivata da secoli. È particolarmente associata alla provincia di Bari e alla zona circostante.

Caratteristiche del vitigno: Le viti di Verdeca sono robuste e resistenti alle malattie, il che la rende adatta alle condizioni calde e secche del sud Italia. Le uve sono di dimensioni medio-piccole e hanno una buccia sottile. La Verdeca è nota per la sua acidità vivace e per i profumi floreali e agrumati che può conferire al vino.

Stili di vino: La Verdeca è spesso utilizzata per produrre vini bianchi secchi e leggeri. Questi vini possono variare da freschi e fruttati a più complessi, a seconda delle tecniche di vinificazione e dell’invecchiamento. Alcuni produttori possono utilizzare anche la Verdeca in blend con altri vitigni locali per creare vini più equilibrati e intriganti.

Espressioni regionali: La Verdeca è comunemente associata al vino “Verdeca di Puglia” o “Verdeca del Salento”, che proviene dalla regione del Salento, nel tallone d’Italia. Questi vini spesso esibiscono un carattere fruttato e floreale distintivo, riflettendo le condizioni climatiche e il terroir della zona.

Abbinamenti gastronomici: I vini Verdeca si prestano bene ad accompagnare piatti a base di pesce e frutti di mare freschi, grazie alla loro acidità e alla freschezza aromatica. Possono anche essere abbinati a piatti leggeri a base di verdure, insalate, formaggi freschi e piatti mediterranei.

Innovazioni e rinascita: Negli ultimi anni, la Verdeca ha sperimentato un certo rinnovamento e interesse da parte dei produttori e degli appassionati di vino. Nuove tecniche di vinificazione e l’attenzione al terroir stanno portando a una maggiore diversità di stili di vino prodotti con questa varietà.

Ursula Brühl, Julius Kühn-Institut (JKI), Federal Research Centre for Cultivated Plants, Institute for Grapevine Breeding Geilweilerhof – 76833 Siebeldingen, GERMANY, CC BY-SA 4.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0, via Wikimedia Commons

VERDEJO

Il vitigno Verdejo è un vitigno a bacca bianca originario della Spagna, particolarmente associato alla regione di Rueda nella provincia di Valladolid. È noto per essere utilizzato nella produzione di vini bianchi secchi e freschi, con caratteristiche aromatiche e una buona acidità.

I vini Verdejo spagnoli sono spesso descritti come aromatici, fruttati e floreali, con note di agrumi, pesca, fiori bianchi e erbe aromatiche. Sono vini leggeri e vivaci, ideali da gustare giovani per apprezzarne la freschezza e la vivacità.

La varietà Verdejo è diventata sempre più popolare sia in Spagna che all’estero grazie alla sua versatilità e al suo profilo aromatico distintivo. È spesso utilizzata in purezza, ma può anche essere miscelata con altre varietà per creare vini unici.

Vitigni nel Mondo. Atlante dei Vitigni Mondiali a cura de L'Enonauta e in collaborazione con l'Intelligenza Artificiale.

VERDICCHIO

Il vitigno Verdicchio ha origini antiche e viene coltivato principalmente nelle regioni italiane delle Marche e dell’Umbria. La zona delle Marche, in particolare, è considerata la patria del Verdicchio, con due aree di produzione principali: la zona di Castelli di Jesi e la zona di Matelica. Queste regioni offrono condizioni climatiche e terreni ideali per la coltivazione del Verdicchio.

Caratteristiche:

Le caratteristiche chiave del vitigno Verdicchio includono:

  1. Aroma: I vini Verdicchio spesso presentano un profilo aromatico complesso che varia da agrumi freschi a fiori bianchi, erbe aromatiche e note minerali.
  2. Acidità: Il Verdicchio è noto per la sua acidità vivace e ben bilanciata, che conferisce freschezza e vitalità ai vini.
  3. Corpo: I vini Verdicchio possono variare in corpo da leggero a medio, offrendo una piacevole consistenza in bocca.
  4. Invecchiamento: Molti Verdicchi possono invecchiare con grazia, sviluppando caratteristiche più complesse e arricchite nel corso del tempo. Invecchiando, i vini possono acquisire note di frutta secca, miele e minerali.
  5. Versatilità: Il Verdicchio è versatile a tavola e si abbina bene a una vasta gamma di piatti, dai frutti di mare alla cucina italiana tradizionale.

Vini:

Le espressioni del Verdicchio includono:

  1. Verdicchio dei Castelli di Jesi: Questo stile offre vini bianchi freschi, leggeri e piacevolmente fruttati, perfetti per il consumo giovane.
  2. Verdicchio di Matelica: I vini di Matelica tendono ad essere più strutturati e complessi rispetto ai Castelli di Jesi, con una maggiore capacità di invecchiamento.
  3. Verdicchio Superiore: Questa categoria include vini di alta qualità che spesso subiscono un periodo di invecchiamento prima dell’imbottigliamento.
  4. Verdicchio Spumante: Vini spumanti prodotti dal Verdicchio, che possono variare dal secco al dolce.
  5. Verdicchio Passito: Vini dolci ottenuti da uve Verdicchio appassite, con aromi concentrati e intensi.

Ursula Brühl, Julius Kühn-Institut (JKI), Federal Research Centre for Cultivated Plants, Institute for Grapevine Breeding Geilweilerhof – 76833 Siebeldingen, GERMANY, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

VERDISO

Il vitigno Verdiso è una varietà di uva bianca coltivata principalmente nella regione del Veneto, in Italia. È uno dei vitigni autoctoni della zona del Conegliano-Valdobbiadene, celebre per la produzione del Prosecco Superiore DOCG.

Caratteristiche del vitigno Verdiso:

  • Colore e profilo organolettico: Le uve Verdiso hanno una buccia verde-giallastra e danno origine a vini generalmente chiari, con un carattere fruttato e fresco, con sentori di agrumi e fiori bianchi.
  • Acidità: Questo vitigno tende ad avere un’acidità piuttosto elevata, contribuendo alla freschezza e alla bevibilità dei vini che ne derivano.
  • Resa e coltivazione: La pianta di Verdiso è vigorosa e produce grappoli medi o piccoli. La resa per ettaro di vigneto può variare, ma la qualità del vino è spesso considerata più importante della quantità.

Utilizzo:
Il Verdiso è spesso utilizzato come componente importante nella produzione del Conegliano-Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, aggiungendo acidità e freschezza al blend. Talvolta, viene vinificato in purezza per produrre vini bianchi secchi o spumanti caratterizzati dalla sua personalità unica.

Il territorio del Conegliano-Valdobbiadene è noto per la sua tradizione nella produzione di spumanti di alta qualità, e il vitigno Verdiso svolge un ruolo significativo nel contribuire alla diversità e alla complessità di questi vini.

È importante notare che le informazioni sulla viticoltura e l’enologia possono essere soggette a cambiamenti nel tempo, quindi è sempre consigliabile verificare con fonti aggiornate e affidabili per ottenere le informazioni più recenti sulla varietà di uva Verdiso e sui vini prodotti con essa.

VERMENTINO

Il Vermentino è un vitigno a bacca bianca originario della zona mediterranea, principalmente coltivato in diverse regioni dell’Italia e della Francia, nonché in alcune altre zone vitivinicole in tutto il mondo.

Luoghi di coltivazione:
In Italia, il Vermentino è particolarmente noto in alcune regioni costiere della Sardegna, della Liguria e della Toscana. Nella Sardegna, è presente in varie zone, tra cui la Costa Smeralda e la zona di Gallura. Nella Liguria, il Vermentino è coltivato principalmente nella regione delle Cinque Terre. In Toscana, è spesso presente nella zona di Bolgheri e in alcune altre aree costiere.

In Francia, il Vermentino è chiamato “Rolle” ed è comunemente coltivato nella regione della Provenza, particolarmente nel sud-est del paese.

Vini prodotti con il Vermentino:
Il Vermentino è un vitigno apprezzato per la produzione di vini bianchi secchi, aromatici e freschi, con una buona acidità. Le caratteristiche organolettiche del Vermentino possono variare leggermente a seconda delle condizioni di crescita e delle tecniche di vinificazione utilizzate in ciascuna regione.

I vini Vermentino sono generalmente riconosciuti per avere note di agrumi, pesca, fiori bianchi e un accenno di mineralità. Sono spesso vini piacevoli da bere giovani, ma alcuni produttori possono optare per l’invecchiamento in bottiglia per sviluppare una maggiore complessità.

Poiché il Vermentino è coltivato in diverse regioni, ci possono essere leggere variazioni di stile tra i vini prodotti in Sardegna, Liguria, Toscana e Provenza. Tuttavia, in generale, i vini Vermentino sono ben bilanciati e si abbinano bene con piatti a base di pesce, frutti di mare, insalate e altre pietanze leggere.

Se sei un appassionato di vino o un intenditore, ti consiglio di esplorare i Vermentini provenienti da diverse regioni per scoprire le sottili differenze di stile e terroir.

Giorgio Gallesio, Public domain, via Wikimedia Commons

VERNACCIA NERA

Il vitigno Vernaccia Nera è un’antica varietà di uva a bacca rossa, originaria dell’Italia. Viene coltivata principalmente in alcune regioni del centro Italia, come la Toscana e le Marche.

Caratteristiche dell’uva Vernaccia Nera:

  • Bacca rossa: Le uve di Vernaccia Nera hanno una caratteristica pigmentazione rossa, tipica dei vitigni a bacca rossa.
  • Aromi: Le uve Vernaccia Nera tendono a produrre vini con aromi complessi, che possono variare da note floreali a sentori di frutta rossa matura.
  • Terroir: Questo vitigno si adatta bene ai terreni calcarei e si sviluppa particolarmente bene in climi caldi e secchi.
  • Vinificazione: I vini prodotti con uve Vernaccia Nera possono essere vinificati sia in purezza, esprimendo le caratteristiche specifiche del vitigno, che in assemblaggio con altre varietà di uve per ottenere un blend equilibrato.

Nelle regioni in cui viene coltivata, la Vernaccia Nera è stata utilizzata per produrre vini rossi di qualità. Tuttavia, è importante sottolineare che ci possono essere diverse tipologie di Vernaccia Nera, alcune delle quali possono essere impiegate anche per produrre vini dolci o liquorosi.

Ricorda che il mondo del vino è ampio e variegato, e le caratteristiche specifiche della Vernaccia Nera possono variare leggermente a seconda della zona di produzione e delle pratiche enologiche locali. Pertanto, se hai l’opportunità di degustare un vino prodotto con questa varietà di uva, ti consiglio di farlo per scoprire i sapori unici che può offrire.

VESPOLINA

La Vespolina è un vitigno di uva a bacca rossa che ha origini italiane e si trova principalmente nella regione del Piemonte, nel nord-ovest dell’Italia. È uno dei vitigni autoctoni di questa zona e viene utilizzato per produrre vini rossi interessanti e particolari.

Le origini esatte della Vespolina non sono del tutto chiare, ma si crede che abbia radici molto antiche nel territorio del Piemonte. È probabile che il vitigno sia stato coltivato in questa regione per secoli e che si sia evoluto naturalmente o attraverso incroci con altri vitigni autoctoni. Oggi, la Vespolina è principalmente coltivata in alcune zone del Piemonte, in particolare nelle province di Novara e Vercelli in uvaggio col Nebbiolo nelle DOC Lessona, Bramaterra, Boca, Fara e Sizzano e delle DOCG Gattinara e Ghemme.

Dalla Vespolina si ottengono vini con buona acidità e tannini vivaci, con un carattere fruttato e speziato. Questo vitigno è considerato un’importante componente della tradizione vitivinicola del Piemonte e offre un’esperienza di degustazione unica e autentica per gli amanti del vino.

VIOGNIER

Il Viognier è un vitigno a bacca bianca noto per produrre vini bianchi aromatici e di alta qualità. Di seguito, ti fornisco alcune informazioni sulle caratteristiche, l’origine e i vini associati a questo vitigno:

Caratteristiche:

  • Aroma: Il Viognier è famoso per i suoi profumi intensi e floreali, che possono includere note di fiori bianchi, pesca, albicocca, fiori di mandorlo e spezie.
  • Gusto: I vini prodotti dal Viognier spesso presentano un sapore ricco e avvolgente con un equilibrio tra freschezza e morbidezza. La presenza di note di frutta matura contribuisce alla loro complessità.
  • Corpo: I vini Viognier tendono ad avere un corpo medio-pieno, il che li rende abbastanza ricchi e opulenti in bocca.
  • Acidità: In genere, i vini Viognier non sono particolarmente acidi, ma questo può variare a seconda delle condizioni di crescita e delle tecniche di vinificazione utilizzate.

Origine:
Il Viognier è originario della regione del Rhône settentrionale in Francia. Qui, il vitigno è tradizionalmente utilizzato per produrre i famosi vini bianchi di Condrieu e Château-Grillet. Storicamente, il Viognier ha avuto una popolarità altalenante e ha rischiato l’estinzione. Tuttavia, grazie agli sforzi di produttori appassionati, il vitigno ha conosciuto una rinascita e ora viene coltivato in molte regioni vinicole in tutto il mondo.

Vini:
I vini prodotti dal Viognier sono noti per la loro eleganza e complessità aromatiche. Oltre alla sua regione natale in Francia, il vitigno è stato ampiamente adottato in altre zone vinicole, tra cui Australia, Stati Uniti (specialmente in California), Italia, Spagna, Cile e Sud Africa. Questa diffusione ha portato a una grande varietà di stili di vini Viognier.

I vini Viognier sono spesso bevuti giovani per godere al massimo dei loro profumi floreali e fruttati. Tuttavia, alcuni produttori scelgono di invecchiare il vino in legno, il che può aggiungere strati di complessità e note di vaniglia e spezie. I piatti che si abbinano bene con il Viognier includono quelli a base di pesce, crostacei, pollame, carni bianche e formaggi a pasta dura.

In sintesi, il Viognier è un vitigno che ha conquistato molti amanti del vino per le sue caratteristiche aromatiche uniche e i vini distintivi che produce. La sua diffusione in diverse regioni vinicole ha portato a una varietà di stili, consentendo ai consumatori di esplorare le diverse interpretazioni di questo affascinante vitigno.

Jules Troncy, CC0, via Wikimedia Commons / “Ampélographie : traité général de viticulture” publié sous la direction de P. Viala & V. Vermorel avec la collaboration de A. Bacon, A. Barbier, A. Berget [et al.] – Date de l’édition originale : 1901-1910

VIURA

vedi MACABEU

XAREL-LO

Il vitigno Xarel-lo è una varietà di uva bianca utilizzata principalmente nella produzione di vino nella regione della Catalogna, in Spagna. È uno dei tre principali vitigni utilizzati nella denominazione d’origine dello spumante Cava, insieme al Macabeo (Viura) e al Parellada.

La Xarel-lo è nota per la sua resistenza alle condizioni climatiche calde e secche della Catalogna, rendendola adatta a prosperare in questa regione. Questo vitigno contribuisce a produrre vini fruttati, freschi e aromatici con una buona acidità. Nei vini spumanti, fornisce struttura e corpo, oltre a una base solida per la formazione di bollicine sottili e persistenti.

Oltre al Cava, la Xarel-lo può essere utilizzata anche nella produzione di vini tranquilli (non spumanti), dove il vitigno esprime le sue caratteristiche uniche in termini di aromi e sapore.

La zona vitivinicola della Catalogna, in particolare la zona del Penedès, è rinomata per la coltivazione della Xarel-lo e la produzione di vini di alta qualità con questo vitigno.

Angela Llop, CC BY-SA 2.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0, via Wikimedia Commons

XYNISTERI

Il vitigno Xynisteri è una varietà di uva bianca coltivata principalmente a Cipro, l’isola mediterranea nota per la sua tradizione vinicola che risale a migliaia di anni. Xynisteri è uno dei vitigni autoctoni più importanti e diffusi dell’isola e rappresenta una parte significativa della produzione di vino a Cipro.

Caratteristiche dell’uva Xynisteri:

  • Aspetto: Le uve Xynisteri sono piccole e di colore giallo dorato.
  • Aromi: Questo vitigno è noto per i suoi aromi delicati e fruttati, che possono includere note di agrumi, pesca, mela e fiori bianchi.
  • Acidità: Le uve Xynisteri hanno spesso un’acidità naturale piuttosto vivace, che può contribuire a vini freschi e croccanti.
  • Vinificazione: Xynisteri è spesso utilizzato per produrre vini bianchi secchi, sebbene possa anche essere utilizzato in vini frizzanti o persino in vini liquorosi.

I vini Xynisteri sono noti per essere vini bianchi piacevoli, con una buona acidità e un gusto fruttato. Sono spesso ben abbinati a piatti a base di pesce e frutti di mare, ma si sposano anche bene con altri piatti della cucina mediterranea.

Cipro ha una lunga storia di produzione di vino, e l’uso del vitigno Xynisteri riflette la tradizione vinicola unica dell’isola. Alcuni produttori di vino di Cipro stanno anche esplorando tecniche innovative di vinificazione per creare vini più sofisticati e di alta qualità utilizzando questa varietà autoctona.

Se hai l’opportunità di provare un vino Xynisteri, ti consiglio di farlo per scoprire i sapori unici e le caratteristiche che questa varietà può offrire.

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ZIBIBBO

Il vitigno Zibibbo, noto anche come Moscato di Alessandria, è un’antica varietà di uva bianca a bacca grande originaria dell’Egitto. Questo vitigno è stato diffuso in varie regioni mediterranee e si è guadagnato una notevole popolarità per la produzione di vini dolci e aromatici.

Origine:
Il nome “Zibibbo” sembra derivare dall’arabo “Zabib”, che significa “uvetta”. Si ritiene che il vitigno sia stato portato in Sicilia dai Fenici, probabilmente intorno al 300 a.C., e successivamente si è diffuso in altre parti del Mediterraneo, come l’isola di Pantelleria e la regione della Tunisia.

Caratteristiche:
Le uve Zibibbo sono caratterizzate da grappoli grandi e compatti, con bacche dal colore dorato o giallo pallido. Questa varietà è nota per la sua alta dolcezza e il profumo intenso e aromatico, che ricorda spesso il gusto di frutta a polpa bianca, fiori, agrumi e note di miele.

I vini prodotti con il vitigno Zibibbo sono generalmente vini dolci e passiti. La tecnica del passito prevede l’appassimento delle uve, lasciandole seccare leggermente sulla pianta o su stuoie, in modo da concentrare gli zuccheri e gli aromi. Questo processo contribuisce a ottenere vini con un elevato grado alcolico e un profilo aromatico intenso.

I vini Zibibbo sono spesso associati a dessert, formaggi stagionati o piatti piccanti, ma possono essere apprezzati anche da soli come vini da meditazione o aperitivi.

Pantelleria, un’isola situata tra la Sicilia e la Tunisia, è famosa per i suoi vini prodotti con uve Zibibbo. Il celebre vino Passito di Pantelleria è ottenuto da uve Zibibbo appassite e rappresenta uno dei vini dolci più rinomati d’Italia.

In sintesi, il vitigno Zibibbo è noto per la sua storia antica e la capacità di produrre vini dolci e aromatici con profili sensoriali distinti, apprezzati da molti amanti del vino in tutto il mondo.

Viala et Vermorel, Public domain, via Wikimedia Commons

ZINFANDEL

Il vitigno Zinfandel è un tipo di uva nera che è principalmente coltivato in California, Stati Uniti. Questo vitigno è conosciuto per produrre vini di grande corpo, spesso con un alto contenuto di alcol e con una caratteristica dolcezza dei frutti.

I vini ottenuti dal vitigno Zinfandel possono variare notevolmente a seconda del terroir, delle pratiche di vinificazione e dell’invecchiamento. Alcune delle caratteristiche comuni dei vini Zinfandel includono:

  1. Vini rossi intensi: I vini Zinfandel hanno solitamente un colore rosso rubino intenso, talvolta con riflessi violacei.
  2. Fruttati e speziati: I vini Zinfandel sono spesso caratterizzati da aromi e sapori di frutti rossi maturi, come ciliegie, lamponi e mirtilli. Possono anche presentare note speziate, come pepe nero o cannella.
  3. Struttura tannica: I Zinfandel possono avere tannini morbidi o decisi, a seconda del metodo di vinificazione e dell’invecchiamento.
  4. Alto contenuto di alcol: I vini Zinfandel possono raggiungere livelli di alcol piuttosto elevati, talvolta superando il 15%.
  5. Dolcezza: Alcuni vini Zinfandel possono presentare una nota dolce a causa della concentrazione degli zuccheri naturali dell’uva o della fermentazione interrotta.
  6. Versatilità: Il Zinfandel viene utilizzato per produrre diversi stili di vino, tra cui vini secchi, dolci, rosati e persino alcuni vini fortificati.

Due stili notevoli di Zinfandel includono:

  • Zinfandel secco: Questo è il tipo più comune di Zinfandel prodotto. Ha una notevole concentrazione di frutta e spesso mostra una complessità di sapori, tra cui frutti rossi, spezie e talvolta note di tabacco o cuoio.
  • White Zinfandel (Zinfandel bianco): Questo è in realtà un vino rosato ottenuto dal vitigno Zinfandel. È noto per il suo carattere dolce, aromi di frutta rossa e una leggera acidità.

L’abbinamento ideale con il cibo può variare a seconda dello stile del Zinfandel. Ad esempio, i Zinfandel secchi si abbinano bene a carne alla griglia, formaggi stagionati e piatti piccanti, mentre il White Zinfandel si sposa bene con insalate, piatti leggeri e formaggi freschi.

Zinfandel e Primitivo sono due vitigni diversi, ma sono geneticamente correlati. La relazione tra i due vitigni è stata oggetto di discussione tra gli esperti di ampelografia (la scienza della descrizione e classificazione delle viti) per molti anni, ma è stata poi confermata attraverso studi genetici.

Ecco cosa devi sapere su Zinfandel e Primitivo:

  1. Zinfandel: Il vitigno Zinfandel è principalmente coltivato negli Stati Uniti, soprattutto in California, dove è considerato un’icona del vino californiano. È noto per produrre vini rossi intensi con aromi di frutti rossi maturi, spezie e spesso un alto contenuto di alcol. Il vino Zinfandel può essere prodotto in vari stili, dal secco al dolce.
  2. Primitivo: Il vitigno Primitivo è originario dell’Italia meridionale, in particolare dalla regione della Puglia. Il vino Primitivo è noto per essere ricco di frutta, con note di ciliegie mature, prugne e spezie. Anche il Primitivo può essere prodotto in vari stili, ma il più famoso è il vino Primitivo di Manduria, un rosso robusto e potente.
  3. Relazione genetica: Studi genetici hanno dimostrato che il vitigno Zinfandel e il vitigno Primitivo sono identici dal punto di vista genetico. Ciò significa che sono la stessa varietà di vite, ma coltivate in luoghi diversi con nomi diversi.

La storia della diffusione di questo vitigno è affascinante. Durante il XIX secolo, le piantagioni di Zinfandel furono importate in America dagli immigrati europei. Solo più tardi, grazie agli studi genetici, si scoprì che il vitigno coltivato in California era lo stesso Primitivo dell’Italia meridionale. Oggi, sia Zinfandel che Primitivo continuano a essere coltivati e prodotti in modo distintivo in diverse parti del mondo.

In sintesi, Zinfandel e Primitivo sono essenzialmente lo stesso vitigno geneticamente, ma prendono nomi diversi a seconda della regione in cui sono coltivati e dei rispettivi vini prodotti. Entrambi producono vini rossi intensi e saporiti che godono di popolarità in diverse regioni vitivinicole.

Frank Schulenburg, CC BY-SA 4.0 https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0, via Wikimedia Commons

ZWEIGELT

Il vitigno Zweigelt è una varietà di uva a bacca rossa che prende il nome dal suo creatore, il viticoltore austriaco Friedrich Zweigelt. Questa varietà è il risultato dell’incrocio tra gli uvaggi Blaufränkisch (Franconia) e St. Laurent, ed è una delle uve rosse più coltivate in Austria.

I vini ottenuti dal vitigno Zweigelt sono noti per essere rossi rubino brillante, con un gusto fruttato e un bouquet speziato. Solitamente, offrono un carattere fresco e leggero con note di ciliegie e frutti di bosco. I vini Zweigelt possono variare dal secco all’amaro, a seconda delle tecniche di vinificazione e dell’invecchiamento.

Questa uva è popolare sia per essere vinificata da sola, esaltando le sue caratteristiche uniche, sia per essere utilizzata in assemblaggi con altre varietà per aggiungere struttura e complessità ai vini.

Gli austriaci hanno sviluppato un legame particolare con il vitigno Zweigelt, considerandolo uno dei principali rappresentanti del loro patrimonio vitivinicolo. Al di fuori dell’Austria, può essere trovato anche in altre regioni vinicole, ma la sua predominanza è certamente nella terra natale, dove prospera grazie al clima continentale del paese.

In conclusione, i vini ottenuti dal vitigno Zweigelt sono apprezzati per la loro freschezza, il gusto fruttato e il carattere leggero, e continuano a guadagnare popolarità sia nel mercato nazionale che in quello internazionale.

Bauer Karl, CC BY 3.0 AT, via Wikimedia Commons