Eventi Vino 2025 – Calendario degli Eventi del Vino in Italia ovvero Dove andranno nel 2025 gli Enomaniaci?
Eventi Vino 2025? La scelta non manca ed ecco qui un calendario i loro k eventi del vino con una selezione delle migliori occasioni italiane. Benvenuti nella nostra guida semicompleta agli eventi del vino in Italia, dove potrete scoprire le più prestigiose manifestazioni enogastronomiche del Bel Paese. Dalle degustazioni alle fiere del settore, vi condurremo alla scoperta delle tradizioni vinicole italiane, offrendovi un’esperienza unica nel mondo del vino. Scoprite con noi i luoghi e le date dei principali eventi, e lasciatevi guidare alla ricerca dei migliori vini e delle eccellenze enogastronomiche italiane. Benvenuti nel meraviglioso mondo del vino italiano!
quasi 500 cantine dalle Langhe, Roero e dal resto del Piemonte, pronte a presentare in anteprima le nuove annate delle DOCG e DOC. Per tutta la durata dell’evento vi sarà una sala degustazione dedicata alla stampa con le ultime annate rilasciate in commercio di tutte le DOCG e DOC del Piemonte.
LA TUSCIA DEL VINO
27 gennaio a Caprarola (VT) presso le Scuderie di Palazzo Farnese
Giovedi 20 febbraio al Palazzo degli Affari di Firenze si potranno degustare le nuove annate di: Maremma Toscana, Montecucco e Montecucco Sangiovese, Cortona, Chianti Rufina, Terre di Casole, Suvereto, Val di Cornia e Rosso della Val di Cornia, Carmignano, Barco Reale di Carmignano e Vin Santo di Carmignano e IGT Toscana.
Il Salone del Vino di Torino è un progetto teso alla valorizzazione del patrimonio vitivinicolo del Piemonte, che vuole portare nel capoluogo cantine storiche, giovani vignaioli, consorzi e associazioni di tutela.
Tornano in degustazione a Milano i vini delle Cantine più premiate dalla critica al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci Via Olona 6 bis 20123 Milano
Lunedì 10 marzo 2025, dalle 9:30 alle 17.30 (ultimo ingresso alle 17), a La Centrale di Nuvola Lavazza in via Ancona 11/ A a Torino, si svolgerà la settima edizione de La Prima dell’Alta Langa
SoloVino torna a Santo Stefano Roero (CN) il 15 marzo 2025 e riunirà circa 30 produttori dall’Italia e dalla Francia, per celebrare la passione per il vino e il profondo legame con il territorio.
Albenga (SV), Ex Chiesa di San Lorenzo, Piazza Rossi – 23 e 24 marzo 2025 Le Prime di Vite In Riviera. Venti cantine del Ponente Ligure presentano le nuove annate (info su www.viteinriviera.it)
Calendario Eventi del Vino – aprile 2025 – Festival Vino
5 e 6 aprile per l’evento organizzato da Alois Lageder presso villaggio vinicolo di Magrè, in Alto Adige.
“SUMMA è un evento all’insegna della spensieratezza e della curiosità, dove stress e noia non sono di casa, né per i visitatori né per i produttori di vino. Uno scambio reciproco in un ambiente accogliente dal sapore storico. Allargare i propri orizzonti. Lasciarsi ispirare. Celebrare insieme…”
degustazione itinerante per rivivere la storia dei vini Classici della Valpolicella: il Valpolicella, il Superiore, il Ripasso, il Recioto e l’Amarone.
Quiliano (SV) – Palazzetto dello Sport – 23 novembre 2025Granaccia e Rossi di Liguria. Panoramica della produzione di vini rossi e rosati da tutta la Liguria con oltre 60 cantine presenti (info su www.viteinriviera.it
Calendario Eventi del Vino – dicembre 2025 – Festival Vino
A spingere il suo natante di tappi di sughero, nel grande mare delle cose del vino, sono il vento della curiosità, la “sete di conoscenza” e il piacere di condividere la mensa e la bottiglia. Non ha pregiudizi, non teme gli imprevisti, cambia volentieri idea, beve tutto con spirito equanime pur conservando le sue preferenze.
E questo blog è un diario di bordo a più voci, fatto di sensazioni e mai di giudizi. Sensazioni irripetibili, racconti di cantina, note di degustazione, percezioni talvolta chiare e talvolta oscure, non discorso sul vino, ma discorso dal vino e nel vino. Con l’umiltà di chi sa bene che il dominio dell’ancora da scoprire è vasto, che le bottiglie di vino sono tante e ci vuole molto impegno per berle tutte.
Slow Wine Fair 2025: un evento imperdibile per gli amanti del vino sostenibile
Una delegazione de L’Enonauta è pronta a raggiungere Bologna per la quarta edizione della Slow Wine Fair, la fiera internazionale dedicata al vino buono, pulito e giusto, che si terrà a BolognaFiere dal 23 al 25 febbraio 2025. L’evento rappresenta un appuntamento imperdibile per appassionati, professionisti del settore e produttori vinicoli che condividono l’impegno per un’agricoltura sostenibile e rispettosa dell’ambiente.
La Slow Wine Fair si distingue per la sua attenzione alla qualità e alla sostenibilità dei vini presentati, selezionati secondo i principi di Slow Food, l’associazione internazionale che promuove un’alimentazione buona, pulita e giusta. La fiera offre un’occasione unica per degustare vini di alta qualità, conoscere da vicino i produttori e scoprire le ultime tendenze del settore.
È importante sottolineare che l’edizione 2025 della Slow Wine Fair si concentrerà su un tema cruciale per il futuro del settore vinicolo: la sostenibilità lungo tutta la filiera.
Dopo aver esplorato temi come la crisi climatica e la fertilità del suolo nelle edizioni precedenti, quest’anno l’attenzione si sposterà sull’impatto ambientale del vino a 360 gradi, dalla vigna alla bottiglia.
Cosa significa questo?
Packaging: si discuterà dell’importanza di ridurre l’impronta ecologica degli imballaggi, privilegiando materiali riciclabili e leggeri.
Logistica: verranno analizzate le diverse modalità di trasporto e stoccaggio del vino, con l’obiettivo di minimizzare le emissioni di CO2.
Certificazioni: un focus sulle certificazioni vinicole, per aiutare i consumatori a riconoscere i vini prodotti in modo sostenibile.
La Slow Wine Fair 2025 sarà quindi un’occasione unica per produttori, esperti e appassionati per confrontarsi su queste tematiche, condividere buone pratiche e trovare soluzioni innovative per un futuro del vino più sostenibile.
A spingere il suo natante di tappi di sughero, nel grande mare delle cose del vino, sono il vento della curiosità, la “sete di conoscenza” e il piacere di condividere la mensa e la bottiglia. Non ha pregiudizi, non teme gli imprevisti, cambia volentieri idea, beve tutto con spirito equanime pur conservando le sue preferenze.
E questo blog è un diario di bordo a più voci, fatto di sensazioni e mai di giudizi. Sensazioni irripetibili, racconti di cantina, note di degustazione, percezioni talvolta chiare e talvolta oscure, non discorso sul vino, ma discorso dal vino e nel vino. Con l’umiltà di chi sa bene che il dominio dell’ancora da scoprire è vasto, che le bottiglie di vino sono tante e ci vuole molto impegno per berle tutte.
A Montepulciano giocano di anticipo sulle altre ANTEPRIME TOSCANE e il 3 di febbraio sono già alla Fortezza a presentare le nuove annate, ma soprattutto la prima uscita delle prime bottiglie del progetto “Le Pievi”.
Mi chiedeva Riccardo Viganò girando tra i tavoli “c’era bisogno di questa cosa?”. Io personalmente non so se ne fosse stato avvertito il bisogno, ma quel che comprendo della scelta è invitare produttori e consumatori a focalizzare sulle forze generatrici del prodotto di Montepulciano. Il vitigno e la terra con le sue peculiarità. Rivendicando così l’unicità del prodotto e l’irripetibile congiunzione di forze che lo rende possibile. Questo lo comprendo.
Il prezzo d’uscita, come per i Gran Selezione del Chianti Classico, mi lascia perplesso. Decidere che un nome, più che una reale concomitanza di fattori, debba costare 90 euro in una fase di forte contrazione delle vendite e sapendo che non sono diffusissimi i luoghi dove tutti quei fattori alla fine “concomitano” realmente non mi convince.
Detto questo gli assaggi confermano e anzi amplificano le buone sensazioni ricevute nel recente passato.
Anteprima Nobile Montepulciano 2025 – gli assaggi
Ogni singola bottiglia de Le Pievi è risultata molto buona in prospettiva, l’annata certo ha reso più agevole l’esordio, e anche in atto. Un disciplinare così rigoroso ha probabilmente contribuito a far si che i vini tendano a somigliarsi molto, ma c’è da dire che, perlomeno per quanto riguarda i campioni da noi assaggiati, è un somigliarsi nella qualità.
(RV)
Ero assolutamente astemio di Nobile di Montepulciano prima dell’evento. Ho cercato quindi di informarmi sulla denominazione partendo dal disciplinare. La cosa che più mi straniva era la presenza dei vitigni complementari, internazionali inclusi, fino al 30% del totale. Non ho mai capito se sia dovuto a ciò che chiede il mercato o se sia per produrre un prodotto apprezzabile anche in zone in cui il Sangiovese non sia diciamo al Top.
Durante l’anteprima ho avuto un piacevole l’incontro con la vicepresidente del consorzio, la signora Susanna Crociani, titolare dell’omonima azienda. Mi ha spiegato nel dettaglio il disciplinare che porta al prodotto Pieve. Oltre alla zonazione storico-pedologica, all’età minima delle vigne, all’aumentata quantita di sangiovese sul totale e al maggiore tempo di affinamento si è deciso di andare oltre. Tramite analisi chimiche dei fenoli volatili si è così in grado di garantire prodotti privi da difetti come brett o altro, una ulteriore garanzia per il consumatore sceglierà “Pieve”.
Bere in “anteprima” non è un lavoro facile e non mi sento ancora in grado di giudicare alcunché. Devo dire che mi aspettavo prodotti molto carichi e con tannini ingestibili invece tutto l’opposto. Ovviamente stiamo bevendo Sangiovese quindi ci sono acidità e grip, ma quello che mi è rimasto piacevolmente impresso è lo slancio di questi vini verso l’alto e non verso la pienezza/potenza. Le cantine assaggiate che più mi hanno lasciato colpito sono La Bèrne, Tiberini, Crociani con un ’19 super, DeRicci con il 19 Rupe del sasso, Il Molinaccio e Tenuta di Gracciano della Seta.
A spingere il suo natante di tappi di sughero, nel grande mare delle cose del vino, sono il vento della curiosità, la “sete di conoscenza” e il piacere di condividere la mensa e la bottiglia. Non ha pregiudizi, non teme gli imprevisti, cambia volentieri idea, beve tutto con spirito equanime pur conservando le sue preferenze.
E questo blog è un diario di bordo a più voci, fatto di sensazioni e mai di giudizi. Sensazioni irripetibili, racconti di cantina, note di degustazione, percezioni talvolta chiare e talvolta oscure, non discorso sul vino, ma discorso dal vino e nel vino. Con l’umiltà di chi sa bene che il dominio dell’ancora da scoprire è vasto, che le bottiglie di vino sono tante e ci vuole molto impegno per berle tutte.
Appuntamento imperdibile (Vini Migranti) per noi Enonauti Toscani. Si è svolta presso i locali della Manifattura Tabacchi di Firenze ed era la quinta edizione di questo festival. La manifestazione punta a non essere solo un mero mercato del vino ma a creare nuove connessioni tra produttori e utenti, raccontando e spargendo semi di diversità, storie di integrazione e di sostenibilità. Il prodotto vino visto come messaggero di una cultura del saper fare e del saper stare insieme. Oltre novanta produttori si sono trovati vicini permettendoci così di passare da un Assirtiko di Creta a un Merlot bordolese. Dalla Sicilia al Trentino passando ovviamente per tanta Toscana. Dopo tante parole passiamo ai fatti liquidi. In ordine di degustazione ho assaggiato:
ASSAGGI VINI MIGRANTI 2025
1 – Champagne Legretes et fils
2 – Clotilde Legrand Loira
3 – Domaine de Cocagne Loira
4/5 – Damien Guadagnolo dalla Jura
6 – Barnanacoli da Salina
7 – Francesca Castaldi Alto Piemonte
8 – Tikal Narural Argentina
9 – Mersel dal Libano
10 – Salvetta Alto Adige
11 – Jure Stekar e Vigna Leban dalla Slovenia
12 – Chateau Fourton La Garenne da Entre deux meres Bordeaux
13 – Paterianaki da Creta
14 – Volcanalia Veneto
15 – La Ricolla Genova
16 – Marta Valpiani Romagna
17 – Le due Terre dal Friuli
18 – Iuli e Crealto dal Piemonte
Questa mia selezione era chiaramente ideata per non bere la solita Toscana cercando di assaggiare tutto l’estero alla ricerca di novità. I vini che più mi hanno colpito in senso buono sono stati sicuramente quelli di Bordeaux. Di impatto e potenza ma eleganti, con un prezzo fiera da 20 euro imbattibile. Dal produttore di Jura ho trovato il Trousseau molto intrigante ma solo quello… Di Iuli e Crealto il Baratuciat, sarà perché fa figo come nome da usare e scrivere, ma di sicuro lo riberrei volentieri. La Nosiola di Salvetta con qualche anno sulle spalle è un ottimo prodotto come il loro Vino Santo. Come dicevo prima ho escluso tanti amici/produttori ma come si fa a bere tutto??? Sarà capitato a tutti di dirsi: “oggi solo novità” e poi trovarsi ovviamente davanti a Cuna o Amerighi. Invece sguardo ben dritto sull’agenda con i produttori da provare e via verso il domani!
Nota a margine per il capitolo orange wine, o macerati che dir si voglia: Stekar, specialmente con la linea Filip, veramente di carattere e poi Volcanalia con il Patapum e il Battibaleno due macerati a base garganega che sicuramente finiranno su happyorange.wine
A presto cari Enonauti. Ci vedremo presto a Montepulciano per l’anteprima.
A spingere il suo natante di tappi di sughero, nel grande mare delle cose del vino, sono il vento della curiosità, la “sete di conoscenza” e il piacere di condividere la mensa e la bottiglia. Non ha pregiudizi, non teme gli imprevisti, cambia volentieri idea, beve tutto con spirito equanime pur conservando le sue preferenze.
E questo blog è un diario di bordo a più voci, fatto di sensazioni e mai di giudizi. Sensazioni irripetibili, racconti di cantina, note di degustazione, percezioni talvolta chiare e talvolta oscure, non discorso sul vino, ma discorso dal vino e nel vino. Con l’umiltà di chi sa bene che il dominio dell’ancora da scoprire è vasto, che le bottiglie di vino sono tante e ci vuole molto impegno per berle tutte.
ECCOPINÒ 2025 – il manifesto di una comunità variegata
un manifesto di intenti, non di stile
Chi fosse andato lunedì 13 gennaio a Scarperia, ma anche un po’ a San Piero a Sieve, allo Spazio Brizzolari per ECCOPINÒ 2025 con la speranza di incontrare la dimostrazione dell’esistenza di una linea stilistica chiara che unifichi i Pinot Neri appenninici con un tratto netto, montano, appenninico per l’appunto, sarebbe rimasto sicuramente deluso. Chi fosse andato cercando la scabrezza, l’asciuttezza delle forme, la sottrazione come si va cercando sul decantato Etna, derivate dall’altitudine o da ciò che viene nominato col consunto termine terroir, non l’avrebbe trovata. Se esiste un’anima precisa in ciò che comunemente chiamiamo territorio, io ad esempio non lo penso, essa dovrebbe essere principalmente agevolata, aiutata a manifestarsi. Io trovo che si manifesti di rado e non solo grazie al territorio, ma principalmente grazie alla condivisione di certe pratiche di base del fare vino in strettissima relazione con le condizioni pedoclimatiche. In Toscana mi si è manifestata nei vini di Lamole e di Radda. Altrove quasi mai. In questo caso il territorio rappresentato si estende tra la Lunigiana dell’Azienda Casteldelpiano che si trova a Licciana Nardi sotto la Alpi Apuane fino alla Fattoria Brena che si trova invece in un angolo parecchio remoto della montagna cortonese con un piede praticamente in Umbria, passando per la Garfagnana, il medio Serchio, la valle della Sieve, il Mugello, il Casentino e magari un giorno anche dalla Montagna Pistoiese. Un arco lungo approssimativamente 200 chilometri composto da luoghi caratterizzati da specifiche climatiche, orografiche e pedologiche non paragonabili. E non si può dire che tra le 12 cantine partecipanti a questo evento si riscontri uniformità nell’approccio agronomico così come nelle metodiche di cantina.
Chi c’è andato ha però trovato la testimonianza di una comunità variegata che ambisce a essere riconosciuta come operosa, ispirata, volenterosa, sotto il segno unificante del Pinot Nero. Una comunità che ambisce a far conoscere le potenzialità del territorio e la sua vocazione per la viticoltura di qualità, espressamente per il Pinot Nero, e l’intensità del proprio impegno nella salvaguardia del territorio e nella sua promozione. Cito a memoria il senso di due interventi dall’incontro coi produttori del mattino, sperando di ricordare bene soprattutto i protagonisti, che a mio avviso spiegano bene le finalità del progetto. Michele Lorenzetti, agronomo e fondatore di Terre di Giotto a Vicchio, che ricorda come altri territori abbiano costruito la propria fama e strutturato il proprio fare in più secoli e che dunque l’esperienza dei Viticoltori dell’Appennino Toscano, cominciata o ri-cominciata una ventina di anni fa, sia ancora considerabile embrionale e aperta. A sottolineare la consapevolezza di quanto sia stato fatto e quanto ancora sia da fare per l’affermazione definitiva di questa realtà. Marco Bigioli dell’Azienda Ornina che racconta come da sue ricerche sulla presenza e l’attività umana nel territorio si possa evincere che in Casentino, come in altri luoghi dell’Appennino, l’uomo ha ceduto al bosco molto di quanto nei secoli gli aveva invece strappato col suo lavoro. Testimonianza simile ad altre da me raccolte negli anni in altre zone con un passato glorioso nella produzione di vino di qualità, spopolate di forze produttive dall’industrializzazione e dall’inurbamento e che stanno riscoprendo nel presente la loro antica vocazione. Ad esempio l’Alto Piemonte. Molto da fare dunque per questi Vignaioli determinati a lavorare e prosperare nei loro luoghi d’origine.
Chi scrive, senza fare graduatorie di merito in questo contesto che non aveva niente del competitivo, ha trovato del talento e delle capacità distribuite senza regolarità, qualche naïveté, ma anche del coraggio e della volontà. Non mancano interpreti a mio avviso più e meglio avviati nel dare forma concreta a vini espressivi e di ottima fattura che volendo potrebbero fungere da esempio e battistrada.
I complimenti da parte de L’Enonauta all’ottima organizzazione dell’evento a cura di AFFINAMENTI.
A Eccopinò 2025 erano presenti le Aziende:
Caasteldelpiano (Lunigiana), Macea (Garfagnana), Fattoria di Cortevecchia (Mugello), Tenuta Baccanella (Mugello), Terre di Giotto (Mugello), Bacco del Monte (Mugello), Il Rio (Mugello), Borgo Macereto (Mugello), Frascole (Mugello), Fattoria Il Lago (Mugello), Ornina (Casentino), Fattoria Brenta (Val tiberina).
A spingere il suo natante di tappi di sughero, nel grande mare delle cose del vino, sono il vento della curiosità, la “sete di conoscenza” e il piacere di condividere la mensa e la bottiglia. Non ha pregiudizi, non teme gli imprevisti, cambia volentieri idea, beve tutto con spirito equanime pur conservando le sue preferenze.
E questo blog è un diario di bordo a più voci, fatto di sensazioni e mai di giudizi. Sensazioni irripetibili, racconti di cantina, note di degustazione, percezioni talvolta chiare e talvolta oscure, non discorso sul vino, ma discorso dal vino e nel vino. Con l’umiltà di chi sa bene che il dominio dell’ancora da scoprire è vasto, che le bottiglie di vino sono tante e ci vuole molto impegno per berle tutte.
Nuovo viaggio per noi piccoli Enonauti sempre alla ricerca di nuovi terrruarrr. Obiettivo Mercato dei Vignaioli Indipendenti, 23-24-25 novembre a Bologna presso la Fiera. Apertura cancelli ore 11 noi già in fila alle 10 ben lontani dall’ingresso dopo aver pagato l’obolo al parcheggio Michelino da 5 euro al giorno. Onestissimo ripensando ai parcheggi a Piacenza che erano gratis, ma sul marciapiede. Comunque all’orario detto i cancelli si aprono e la fila magicamente scorre senza troppi intoppi, pochi minuti e siamo dentro. L’avventura per ritirare bicchiere e carrello durerà fino alle 12:05. Deprecabile e impensabile che al banco dei carrelli le addette della fiera si accorgano dell’assenza dell’energia elettrica alle ore 11 in punto e che non siano in grado di gestire la situazione evitando la scortesia e una maleducazione non giustificabile. L’incapacità cronica degli italiani nel fare una fila peggiora la situazione. Servirebbero le transenne come all’aeroporto con un serpentone obbligato. Vabbe comunque passiamo alla parte liquida del discorso…
Mi ero prefissato di bere tutti i produttori della Valtellina e qualche orange. Poi mi son fatto attrarre dall’alto Piemonte e dai Baroli, diciamo senza opporre troppa resistenza. La domenica invece dedicata ai vini macerati e a trovare produttori amici senza bere troppo per evitare di lasciare la patente sul banco. Che dire della Valtellina? Ogni anno che passa sempre meglio. Produttori degustati in ordine alfabetico: Dirupi, Franzina, Lanzini Marino, Mozzi, Pizzo Coca, La Perla, Le Strie, Terrazzi alti. (Lo so che mancano alcuni produttori ma potrò bere IL CHE MI PARE???) Scegliendo tra tutti direi Inferno di Pizzo Coca e Dossi Salati de I Dirupi. La domenica mi presento in netto anticipo, DEVO prendere il carrello! Meno male non è troppo freddo in coda! Passo a trovare gli amici di Cà Nova Gualdana con la loro ottima Malvasia macerata Anfora tigris in quel di Piacenza. La Pietra del Focolare con il loro vino di punta Solarancio, vermentino di Luni con breve macerazione molto corposo veramente ben fatto. Orzan Ivaldo, tappa fissa con Una Gnot e Zal Scur, vini dal rapporto qualità prezzo super. Francesconi Paolo per capire che l’Albana si può fare anche buona! Lupinc a Trieste con la sua Vitovska (attenti all’accento!). Anche questa avventura volge al termine, con il bagagliaio pieno e sempre più la sensazione di dover andare alla ricerca di vini ancora alla portata delle mie tasche!
E a voi enonauti come è andata a Bologna?
P.S.
Della bellezza del Fivi, nonostante le inevitabili difficoltà organizzative, non si può tacere. Principalmente per la sua funzione di testimonianza del vastissimo giacimento italiano di buon bere a prezzo giusto.
Va in scena la prima edizione di Stravino, la mostra mercato realizzata dalle delegazioni Fisar di Pistoia e Prato nelle serre di Toscana Fair, il ristorante ospitato all’interno dell’azienda Mati Pianti di Pistoia. Vale la pena di farci un salto, se non altro perché sembra finalmente una iniziativa enologica pistoiese realizzata con tutti i crismi per fare discreta divulgazione, e non solo cassa o bagordi. In effetti la realizzazione è pregevole. C’è sufficiente aria tra i tavoli di degustazione, un numero giusto di espositori proporzionalmente allo spazio disponibile e un’agevole accessibilità per il pubblico; almeno la domenica fino al primo pomeriggio ci si poteva muovere tranquillamente e avere il tempo di conversare con gli espositori, in buona parte presenti in prima persona. Principale limite logistico la modesta capienza dei parcheggi che, con la location stretta tra autostrada e superstrada, può preoccupare rispetto alla prospettiva di una (auspicabile) crescita. Lista degli espositori pubblicata con congruo anticipo per valutare e preparare la visita, offerta sufficientemente differenziata e rappresentativa di gran parte del territorio vinicolo italiano, con preponderanza per la Toscana (ovviamente) e il Veneto, e qualche lacuna che sicuramente in futuro verrà colmata (ma in fondo non è nemmeno troppo importante che lo sia). Perlopiù produttori piccoli e medio piccoli, meno noti al grande pubblico, e qualche sparuta etichetta anche da grande distribuzione che appare quasi fuori contesto.
Io e il mio compare enofeticista Massimiliano ci avventuriamo in una passeggiata domenicale di banco in banco, senza pretese, senza programmi, senza prendere appunti, guidati solo dalla curiosità e dal magnetismo delle bottiglie, decidendo per una esplorazione di bianchi e una esplorazione di rossi intervallate da una pausa.
Tra la qualità varia dei molti vini assaggiati mi preme segnalare quei pochi attimi che tra gli altri fuggenti e i molti dimenticabili mi hanno costretto a sostare, a fermarmi, a intensificare l’attenzione solo in virtù dell’emozione generata dal bicchiere. Non perché non ci fossero in degustazione altri vini meritevoli ma perché, come ben sanno i frequentatori molto amatoriali di questo tipo di eventi, la sorte gioca a mostrare e nascondere e, come in una affollata festa ai tempi del liceo, il sorriso da colpo di fulmine si può incontrare dietro un qualsiasi angolo ma può anche scivolarci accanto senza incrociare il nostro sguardo.
Tenuta Stella – Collio – Stravino Pistoia
Si spenda allora qualche parola per i bianchi biologici di Tenuta Stella, a Scriò (Gorizia), nel Collio. Tutti molto buoni ma in particolare si apprezzano le due ribolle ferme. La versione base integra la parte affinata in acciaio e quella affinata in tonneaux in un delizioso equilibrio in cui tutto il legno si è trasformato in un avvolgente gusto di pasticceria fine e vaniglia. Bottiglia per me addirittura più sorprendente, fatte le dovute proporzioni con le aspettative, dell’ottima riserva, che dai vari passaggi tra botte e tonneaux riceve in eredità una bella spinta di frutta essiccata e liquirizia senza che gli affinamenti vadano a incidere (anzi!) sulla freschezza del frutto. Vino prontissimo sin da subito ma, direi, allo stesso tempo portatore di grandi promesse a chi voglia attenderlo anche a lungo. Prima di passare ad altro, segnaliamo della cantina goriziana anche il divertente blended rosso di uve autoctone Sdencina, assaggiato dopo pranzo, intenso ma di grandissima beva, tra frutti impetuosi, spezie scoppiettanti e lunga balsamicità finale.
Stravino – Il banco di Tenuta Stella
Podere Pellicciano – San Miniato- Stravino Pistoia
La seconda saetta è scagliata da Cupido quando ci troviamo al banco del Podere Pellicciano di San Miniato (Pisa), dove oltre a un olio extravergine d’oliva che immaginiamo in abito da sera, tanta è l’eleganza, tra una larga scelta di vini realizzati con accesissima passione più per l’uva che per il mercato, spicca già alla vista il colore nel calice del trebbiano in purezza Fonte Vivo: un limpidissimo oro tendente all’intensità dell’ambra che fulmineo ci trafigge il cuore, seguito da un ricchissimo bouquet di frutta secca e erbe aromatiche. Il bello è che il vino mantiene ciò che promette: i cinquanta giorni di appassimento e la lunga macerazione hanno trasformato il frutto in una carezza sensuale, senza nessuna scompostezza o esagerazione, in un equilibrio godurioso di acidità, alcolicità, misurata tannicità e grande succosità. Trebbiano onorato come merita in questa esemplificazione perfetta della filosofia che soggiace alla pratica del Podere, secondo cui «col legno si fanno le sedie e i tavolini; il vino si fa con l’uva». Applausi. Sia per il vino sia per la massima, che, concordiamo con il vignaiolo, andrebbe stampata sulle magliette. Anche nel caso del Podere Pellicciano ci piace ricordare l’incontro con un rosso: Prato della rocca, un blended di Malvasia nera, Sangiovese, Colorino e Canaiolo fermentati all’unisono, in cui tutto l’amore esercitato nella cura dei vini monovarietali in catalogo si infonde in un siero di mirabolante complessità con uno spettro aromatico praticamente sterminato. Non certo un vino che si incontra tutti i giorni, come ci ricorda, giustamente, e dolorosamente, il prezzo.
Stravino – Il banco di Podere Pellicciano con Fonte Vivo in primo piano
Pit Stop
Dopo una pausa pranzo modesta con schiacciatina (così così) alla mortadella (bòna!) nel bar del Toscana Fair (che ospita anche il ristorante omonimo, già esauritissimo con le prenotazioni), andiamo alla caccia di scintille nei vini rossi.
Prato al Pozzo – Montecucco – Stravino Pistoia
La prima è quella appiccata dai due Arpagone dell’azienda Prato al Pozzo, di Cinigiano (Grosseto), nel territorio del Montecucco. Sia nella versione base sia nella versione Riserva, luccica la non banale delicatezza che la cantina sa trarre dal sangiovese. Se si è piacevolmente rinfrescati dal ventaglio delle spezie di cui si abbellisce la versione base, ancora più sorprendente è l’effetto dell’incontro con il sorso della Riserva. Del legno degli affinamenti non resta che finezza, spezie e note di cioccolato. Mentre i tannini morbidi e dolci copulano con i sentori di pepe, si fa strada una sapidità che si espande sul palato e si fa lunga e persistente, come il ricordo di un bacio in una canzone di Gino Paoli. Se non è amore, è almeno innamoramento. Ci allontaniamo allegri.
Stravino Pistoia – Il banco di Prato al Pozzo
Come nel caso di un rubacuori che all’improvviso termina il suo folleggiare di gioia in gioia, il quarto è anche il colpo di fulmine definitivo, quello che ci fa decidere di concludere le degustazioni prima del previsto, ritenendo di aver raggiunto un apice difficilmente replicabile nella giornata.
Carmina Arvalia – Bolgheri
L’assaggio di Carmina Arvalia 2019, del Podere Trinci di Castagneto Carducci (Livorno), è una rivelazione. Nel cuore del territorio di Bolgheri, come un folletto dal bosco sbuca fuori questa bottiglia che sembra essere arrivata da un altro pianeta per quanto evita di uniformarsi agli obliteratissimi codici del territorio. E in effetti è un po’ in un altrove che affonda le radici questa piccolissima azienda, che si deve all’arrivo dal Salento nel 2003 di Pasquale Perrone e di sua figlia Maria Chiara, e alla loro scelta di coltivare a vigneti un solo ettaro pedecollinare pochi metri sopra il livello del mare nella frazione Fonte di Foiano, rispettando il disciplinare della Bolgheri DOC ma ancor più assecondando un vero culto dell’uva. Lavorazioni completamente manuali, nessun trattamento chimico sul terreno, uve vinificate appena arrivano in cantina, nessuna chiarificazione o filtrazione, et cetera et cetera. Quel che ne viene fuori è, se mi permettete un paradosso, uno spettacolare anti-bolgheri: un vino dall’anima luminosa, niente affatto compiacente o compiaciuto, anzi rigoroso e amichevole al tempo stesso, in cui merlot, cabernet sauvignon, sangiovese, cabernet franc e syrah sembrano essersi ritirati nella loro macerazione come pensatori assorti nei loro pensieri, per poi non tanto fondersi quanto confrontarsi in un lungo, armonioso dialogo a più voci. Qualcuno ha scritto che è un vino poetico ma io direi più poematico: nei soli dieci minuti passati al banco nel bicchiere e nel palato i frutti, le spezie e le erbe dopo un brevissimo incipit sonnacchioso affondato sotto le coltri di un tannino da ossigenare, si mettono in moto e si incalzano a vicenda, ognuna con la propria voce, dando vita a una continua metamorfosi. È l’unico vino della giornata di cui non si può sputare nemmeno una goccia e, anzi, ne chiedo un secondo assaggio, avvinto ormai senza resistenze alla narrazione che continua a evolvere, mentre nel frattempo apprezziamo la consonanza tra questo vino così ricco, autentico, gentile e generoso e le omologhe qualità di chi lo produce e ce lo presenta. Emoziona il pensare cosa deve essere centellinare questa bottiglia nell’arco di qualche giorno (spoiler: lo scoprirò a breve). Stavolta è proprio amore e, c’è da scommetterci, non svanirà presto.
Stravino Pistoia – Il banco di Podere Trinci con Carmina Arvalia
Vivo e lavoro con i libri e tra i libri ma sotto sotto penso in ogni istante a cosa si potrebbe mangiare e bere di buono alla prima occasione. Dei posti in cui sono stato bene amo parlarne con entusiasmo agli amici. Adesso anche qui.
Mercato Fivi 2024 – si replica alla Fiera di Bologna
Manca una settimana esatta al più grande mercato del vino italiano. L’unico posto dove puoi comprare più vino di quello che entra nel bagagliaio dell’auto e restare attonito/a davanti al portellone aperto dopo aver tentato di incastrare le ultime scatole.
Siete pronti/e col carrellino, lo zainone, la borsa della spesa a rotelle della nonna? Preparatevi un buon pasto al sacco per non dovervi affidare all’improvvisazione e trovarvi davanti al tramezzino dell’autogrill a 10,50 euri.
Avete studiato la mappa ed elaborato un percorso ragionato che vi permetta a fine serata di avere ancora una loquela fluente non intasata di dittonghi, iati e trittonghi impronunciabili?
Siete invece intenzionati a una giornata guerrigliera con acquisti “a sentita” destinata a finire sui gomiti dopo aver pronunciato per ore solo esclamazioni di giubilo?
Bene. Qualunque sia il vostro obiettivo è il momento di preparare la sporta e di comprare il biglietto.
A spingere il suo natante di tappi di sughero, nel grande mare delle cose del vino, sono il vento della curiosità, la “sete di conoscenza” e il piacere di condividere la mensa e la bottiglia. Non ha pregiudizi, non teme gli imprevisti, cambia volentieri idea, beve tutto con spirito equanime pur conservando le sue preferenze.
E questo blog è un diario di bordo a più voci, fatto di sensazioni e mai di giudizi. Sensazioni irripetibili, racconti di cantina, note di degustazione, percezioni talvolta chiare e talvolta oscure, non discorso sul vino, ma discorso dal vino e nel vino. Con l’umiltà di chi sa bene che il dominio dell’ancora da scoprire è vasto, che le bottiglie di vino sono tante e ci vuole molto impegno per berle tutte.
Qualcosa di nuovo a Montespertoli/New Things at Montespertoli
C’è qualcosa di nuovo a Montespertoli? Sembra proprio di si.
Lunedi 7 ottobre a Montespertoli nel borgo di Lucardo Alto, borgo per il quale è possibile usare il termine “suggestivo” senza temere di suonare retorici, si è tenuto l’evento “Stappa Montespertoli”, occasione di incontro, di festa, condivisione e riflessione organizzata dall’associazione dei viticoltori di Montespertoli, in evidente continuità con la degustazione dello scorso anno “La Rivoluzione a Montespertoli” che si tenne domenica 12 novembre 2023 nei locali del Museo della Vite e del Vino di Montespertoli (qui l’articolo di Martino Baldi su L’Enonauta).
Stappa Montespertoli
PROMUOVERE IL TERRITORIO – Stappa Montespertoli
L’Atmosfera a Montespertoli è frizzante nonostante la pioggerella, c’è entusiasmo e si avvertono la voglia di fare squadra e di spiegare il progetto virtuoso di promozione del territorio con la sua vocazione innegabile per la viticoltura nel rispetto, come precisato nel Patto, della comunità, dei lavoratori, dei produttori tutti, della materia e dell’ecosistema.
Il Patto dei Viticoltori di Montespertoli
Quello dell’Associazione dei Viticoltori di Montespertoli è certamente un impegno di autopromozione, ma è declinato sulla scorta di princìpi di ecosostenibilità e di sviluppo sociale.
Una doppia assunzione di responsabilità dunque. Farsi testimoni dei 2200 ettari vitati del comune di Montespertoli per traghettare il territorio, le sue persone e il suo vino in un presente caratterizzato da nuove necessità comunicative, parametri di gusto mobili e da condizioni climatiche talvolta estreme che costringono a un ripensamento di tutte le certezze accumulate nel tempo. Forti di una storia, di conoscenze, di un nome e di una identità ben riconoscibili.
CLIMA: CONSAPEVOLEZZA DEI CAMBIAMENTI IN ATTO
Con la consapevolezza di dover intraprendere nuove strade, sottolineata dal fatto stesso di aver invitato all’evento Marco Moriondo, agrometeorologo e ricercatore senior nell’ambito di climate change presso il CNR IBE di Firenze e Giacomo Buscioni, responsabile tecnico scientifico del settore bevande di FoodMicroTeam (FMT), che tracciando un quadro sommario della situazione attuale ribadiscono l’ormai conclamata inutilità delle “ricette preconfezionate” e quanto siano necessarie nuove conoscenze, nuovi approfonditi studi, una rinnovata disposizione al cambiamento a fronte delle inedite difficoltà ambientali/meteorologiche che i viticoltori vanno incontrando sempre più frequentemente.
“Non c’è coltura senza cultura…”
Una menzione a parte merita il sontuoso pranzo di fine vendemmia ben congegnato dalla Trattoria La Lanterna di Pulica che ha, tra le altre cose, servito uno dei migliori conigli arrosto mai assaggiati (da chi sta scrivendo ovviamente).
LumacheIl pranzo di fine vendemmia a MontespertoliLa vista da Lucardo Alto
New Things at Montespertoli
Something new in Montespertoli/New Things at Montespertoli Is there anything new in Montespertoli? It seems so. On Monday 7 October in Montespertoli in the village of Lucardo Alto, a village for which it is possible to use the term “evocative” without fear of sounding rhetorical, the “Stappa Montespertoli” event was held, an opportunity to meet, celebrate, share and reflect organized by the Montespertoli winemakers’ association, in clear continuity with last year’s tasting “The Revolution in Montespertoli” which was held on Sunday 12 November 2023 in the premises of the Montespertoli Vine and Wine Museum (here is the article by Martino Baldi on L’Enonauta).
PROMUOVERE IL TERRITORIO – Stappa Montespertoli
The atmosphere in Montespertoli is lively despite the drizzle, there is enthusiasm and the desire to team up and explain the virtuous project of promoting the territory with its undeniable vocation for viticulture in compliance, as specified in the Pact, with the community, workers, all producers, matter and the ecosystem. That of the Montespertoli Winemakers’ Association is certainly a commitment to self-promotion, but it is based on the principles of eco-sustainability and social development. A double assumption of responsibility therefore. Be witnesses of the 2200 hectares of vineyards in the municipality of Montespertoli to ferry the territory, its people and its wine into a present characterized by new communication needs, changing taste parameters and sometimes extreme climatic conditions that force a rethinking of all certainties accumulated over time. Strengthened by a history, knowledge, a well-recognizable name and identity.
CONSAPEVOLEZZA DEI CAMBIAMENTI IN ATTO
With the awareness of having to take new paths, underlined by the very fact of having invited Marco Moriondo, agrometeorologist and senior researcher in the field of climate change at the CNR IBE in Florence and Giacomo Buscioni, technical scientific manager of the beverage sector of FoodMicroTeam, to the event (FMT), who, by tracing a summary picture of the current situation, reiterate the now clear uselessness of “pre-packaged recipes” and how necessary are new knowledge, new in-depth studies, a renewed willingness to change in the face of the unprecedented environmental/meteorological difficulties that winemakers they are meeting more and more frequently. “There is no culture without culture…” A separate mention deserves the sumptuous end-of-harvest lunch well thought out by Trattoria La Lanterna in Pulica which, among other things, served one of the best roast rabbits ever tasted (by whoever is writing obviously).
A spingere il suo natante di tappi di sughero, nel grande mare delle cose del vino, sono il vento della curiosità, la “sete di conoscenza” e il piacere di condividere la mensa e la bottiglia. Non ha pregiudizi, non teme gli imprevisti, cambia volentieri idea, beve tutto con spirito equanime pur conservando le sue preferenze.
E questo blog è un diario di bordo a più voci, fatto di sensazioni e mai di giudizi. Sensazioni irripetibili, racconti di cantina, note di degustazione, percezioni talvolta chiare e talvolta oscure, non discorso sul vino, ma discorso dal vino e nel vino. Con l’umiltà di chi sa bene che il dominio dell’ancora da scoprire è vasto, che le bottiglie di vino sono tante e ci vuole molto impegno per berle tutte.
Calendario degli Eventi del Vino in Italia ovvero Dove andranno nel 2024 gli Enomaniaci?
La scelta non manca ed ecco qui un calendario degli eventi del vino con una selezione delle migliori occasioni italiane. Benvenuti nella nostra guida semicompleta agli eventi del vino in Italia, dove potrete scoprire le più prestigiose manifestazioni enogastronomiche del Bel Paese. Dalle degustazioni alle fiere del settore, vi condurremo alla scoperta delle tradizioni vinicole italiane, offrendovi un’esperienza unica nel mondo del vino. Scoprite con noi i luoghi e le date dei principali eventi, e lasciatevi guidare alla ricerca dei migliori vini e delle eccellenze enogastronomiche italiane. Benvenuti nel meraviglioso mondo del vino italiano!
5-8 Settembre 2024 a Greve in Chianti – Expo Chianti Classico rappresenta l’occasione privilegiata per conoscere il vino Chianti Classico nel suo territorio di produzione unico.
Taste Alto Piemonte, il format di promozione ideato dal Consorzio Tutela Nebbioli Alto Piemonte si presenta alla kermesse milanese il 16 settembre 2024 all’Hotel Westin Palace, in Piazza della Repubblica a Milano.
Dal 20 al 22 settembre 2024 l’evento dedicato al vino in abbinamento al cibo, all’arte e alla musica organizzato dal Consorzio Tutela Vini Montefalco e La Strada del Sagrantino.
evento eno-gastronomico culturale che si terrà a Varese nella prestigiosa villa recalcati nelle giornate dal 10 al 13 di ottobre del 2024 organizzato dai Viticoltori Varesini in collaborazione con la provincia di Varese e il patrocinio della Regione Lombardia.
26 E 27 OTTOBRE 2024 VILLA CAVAZZA – BOMPORTO (MODENA)
più di 100 produttori di vino artigianale da tutta Italia. Un grande evento dove incontrare vignaioli, assaggiare i loro vini e ascoltare i racconti dei loro territori.
Una bella escursione enoica nei territori del in programma a Roma i prossimi 27 e 28 Ottobre al Belstay Hotel (Indirizzo: Via Bogliasco, 27, 00165 Roma RM)
“Quo Vadis?” il tema centrale del 33° Merano WineFestival in scena dall’8 al 12 novembre. Dialoghi sul futuro del vino; le novità e le conferme nel programma della manifestazione.
Dall’8 al 12 novembre 2024 torna Merano WineFestival, la rassegna internazionale che celebra le eccellenze Wine, Food, Spirits e Beer selezionate da The WineHunter Helmuth Köcher e dai suoi The WineHunter Scouts.
mercato dei vini di tutta Italia. il 16-17 Novembre 2024 a TreviglioFiera – Via Roggia Moschetta, Treviglio (BG) – Di fronte alla STAZIONE dei TRENI di Treviglio.
7/8/9 dicembre. VI edizione dell’evento dedicato ai grandi vini del Sud Italia. In collaborzione con Percorsi di Vino. Presso Grand Hotel Palatino, via Cavour 213. Roma
IL 28 E 29 gennaio presso la Manifattura Tabacchi di Firenze.
Vini Migranti è una due giorni di contaminazione e aggregazione che si svolge ogni anno a Firenze. Oltre 60 produttori di vino da tutto il mondo condivideranno i loro prodotti con il pubblico, creando spunti, pensieri, emozioni e storie.
Chi ama il vino di langa non può mancare. 29 e 30 gennaio.
TUTTI I COLORI DEL BIANCO
Evento di Gowine dedicato ai vini bianchi italiani. il 15 gennaio a Genova. Presso lo Starhotels President – Genova, Corte dei Lambruschini, 4, 16129 Genova GE, Italia
15 e 16 febbraio alla Stazione Leopolda di Firenze. L’appuntamento annuale con il grande Evento dedicato al Chianti Classico e ai suoi interpreti. Per operatori e appassionati. Esserci è fortemente raccomandato.
A Firenze il giorno 19 febbraio la possibilità di assaggiare in anteprima le proposte di delle #DOP e #IGP: Maremma Toscana, Montecucco e Montecucco Sangiovese, Orcia, Cortona, Valdarno di Sopra, Terre di Pisa, Chianti Rufina, Terre di Casole, Grance Senesi, Montescudaio, Suvereto, Val di Cornia e Rosso della Val di Cornia, Carmignano, Barco Reale di Carmignano e Vin Santo di Carmignano e Toscana. L’evento è promosso dall’Associazione L’Altra Toscana che raggruppa quattordici Consorzi per un totale di imbottigliato che corrisponde al 40% dell’intera produzione #toscana.
dal 2 al 4 marzo a Torino alle OGR Torino e al Museo del Risorgimento. La seconda edizione è un omaggio alle tradizioni vitivinicole piemontesi. 2-3 marzo Salone del Vino, · 4 marzo Salone per professionisti/ dal 27 febbraio +100 eventi diffusi.
4 marzo ad Alberese – Grosseto grande selezione di etichette della Maremma con i Consorzi Vini Maremma Toscana, Morellino di Scansano e Vini Montecucco DOC DOCG.
9 e 10 marzo a Malpensa (Varese) mercato dei vini a Milano. Vini, street food, gastronomia, distillati e birre artigianali con possibilità di acquisto diretto.
10 e 11 marzo a Roma allo SPAZIO NOVECENTO Piazza G. Marconi 26b, 00144 Roma (Metro Eur Palasport)
Vini Selvaggi 2024 è la fiera indipendente del vino naturale con oltre 500 etichette in degustazione da Italia, Francia, Spagna, Slovenia, Cechia, Slovacchia, Germania.
16-18 marzo 2024 – Pisa fiera di vini naturali per degustare vini locali e artigianali di oltre 50 vignaioli indipendenti. provenienti da tutta Italia. Ticket 20 euro.
17-18 marzo 2024 – Milano allo Spazio Mosso il salone del vino artigianale in collaborazione con Live Wine. In degustazione innumerevoli testimonianze di viticoltura autentica.
23-25 marzo 2024 – Capaccio-Paestum (Salerno) Paestum Wine Fest 2024 propone in degustazione una selezione delle migliori aziende vitivinicole italiane.
Torna il 17 e 18 marzo al Real Collegio di Lucca la bella manifestazione dedicata ai vini delle province della Toscana occidentale affacciate sul Mar Tirreno. Montescudaio, Bolgheri, Morellino, Montecucco, Monteregio, Suvereto, Maremma etc…
a Lido di Camaiore presso l’Una Hotel il 24/25 marzo.
copiamo dal sito la presentazione che è fedele specchio di quanto negli anni si è sperimentato durante l’evento de L’Acquabona.
“TERRE DI TOSCANA si pone un obiettivo semplice e al tempo stesso ambizioso: rappresentare la Toscana del vino secondo criteri di esaustività e qualità. Lo fa raccogliendo 140 autorevoli voci in grado di rappresentare al meglio i tanti distretti vitivinicoli di cui la Toscana è uno scrigno prezioso. L’eloquenza del parterre racconta più di mille parole. Nel 2024 avrà luogo la sedicesima edizione.”
Calendario Eventi del Vino – aprile 2024 – Wine Expo
5,6 e 7 aprile a Lugo di Romagna alla Peschiera della Rocca
“Vignaioli e Terroir nasce nel 2023 per poter portare a Lugo di Romagna delle giornate di passione e condivisione del vino. Le vigne, i terroir e le mani dei vignaioli che ci emozionano.”
ViniVeri 2024 per festeggiare i 20 anni della nascita del Consorzio ViniVeri. Tempo ed impegno che hanno contribuito ad allargare i confini dell’idea di Vino dando diritto di cittadinanza ai valori della viticoltura ragionata.
13 e 14 aprile presso la Tenuta Alois Lageder a Magrè (BZ).
dal sito https://summa-al.eu/it/we-are-summa “Da oltre 20 anni celebriamo SUMMA con viticoltori internazionali di successo presso la nostra Tenuta Alois Lageder a Magrè in Italia. SUMMA è un evento all’insegna della spensieratezza e della curiosità, dove stress e noia non sono di casa, né per i visitatori né per i produttori di vino. Uno scambio reciproco in un ambiente accogliente dal sapore storico. Allargare i propri orizzonti. Lasciarsi ispirare. Celebrare insieme.
Il successo dell’evento si basa sui viticoltori che invitiamo ogni anno e con i quali condividiamo valori speciali: qualità, agricoltura sana (biologica, biodinamica o in conversione), voglia di sperimentare e la passione per il vino.”
13-15 aprile 2024 – Gambellara (VI) forse il più importante evento di vini naturali in Europa. In degustazione i vini di 180 vignaioli da tutta Italia, Francia, Spagna, Grecia, Austria, Germania, Slovenia e Slovacchia.
Dal 25 al 28 aprile nelle sale affrescate di Palazzo Chigi
La manifestazione, organizzata da Comune di San Quirico d’Orcia, Consorzio del vino Orcia in collaborazione con Onav Siena vedrà i produttori protagonisti con i loro vini Orcia.
Il Salone Nazionale dei Giovani Produttori e delle Piccole Cantine
27, 28 e 29 aprile a Città di Castello.
Sabato 27 e Domenica 28aprile nello splendido scenario di Palazzo Vitelli a Sant’Egidio, nel cuore della cittadina Umbra, ci si immergerà nei meandri enoici delle 20 regioni italiane rappresentate dai vignaioli di Only Wine.
Occasione per incontrare un territorio. 27 e 28 aprile a Castell’Arquato (PC)
“Il Monterosso Val d’Arda Festival è stato ideato dai volontari di Castell’Arquato nel 2011 per promuovere il vino tipico del territorio. Con gli anni, la manifestazione è diventata anche l’occasione per favorire il turismo nella Val d’Arda e dare impulso a tutto quanto il Piacentino ha di meglio da offrire.
Per due giorni i rappresentanti delle cantine locali presenteranno i loro vini bianchi lungo la via della “barricaia”, che sarà animata inoltre da mostre d’arte, esibizioni musicali e succulente espressioni gastronomiche.”
Calendario Eventi del Vino – maggio 2024 – Wine Events
IL VALDICHIANA WINE FESTIVAL giunge alla sua seconda edizione il 4 e 5 maggio a Castiglion Fiorentino (Arezzo ) presso il chiostro di San Francesco, la manifestazione valorizza con la presenza di oltre 50 cantine e quasi 200 etichette i vini del territorio della Valdichiana, durante l’evento si svolgeranno anche 6 masterclass di Aziende non della vallata, orario 10.30-19.00
“La manifestazione nasce per valorizzare il territorio vinicolo emiliano che si è sviluppato lungo le sue feconde valli. Da Bologna a Piacenza, decine di territori unici per suolo e biodiversità, si incontrano in un’idea comune di vino grazie ai loro interpreti. Il vino come racconto del lavoro, della tradizione e del luogo in cui si è scelto di vivere. Il vino come l’impegno del produttore nei confronti del suo territorio e della sua comunità. Un processo che si concretizza con la coltivazione diretta della vigna, la gestione dell’intera filiera produttiva, lo sviluppo di una cultura biologicobiodimamica ed un approccio poco invasivo in cantina.”
Porto Cervo Wine Festival
dal 9 al 12 maggio – “wine, food and glamour”- “evento Boutique” al Cervo Conference Center di Porto Cervo.
L’evento si terrà a Villa Vipolže l’11.5.2024 dalle 14.00 alle 21.00, seguito da una festa a Villa Vipolže con la DJ Adriana Roj.
Vipolže 29, 5212 Dobrovo v Brdih, Slovenia
“parteciperanno circa 50 case vinicole, sia della regione di Goriška Brda (Aljoša Sirk, Marjan Simčič, Klet Brda, Zalatel, Nebo, Čarga, Iaquin, Edi Simčič, Mulit, Valter Sirk, Ščurek, Danilo Mavrič, Zarova, Kristančič, Ronk, Jure Štekar, Šibav, Bregar, Atelier Kramar, Blažič, Domačija Bizjak, Erzetič, Zanut, Movia, Kristalvin, Kristian Keber, Emeran Reya, Jožko Mavrič, Prinčič, Dobuje, Peršolja, Berblut…) sia case vinicole con partecipazione internazionale”
11 e 12 maggio presso la Rocca Rangoni di Spilamberto (MO)
“I Vignaioli Contrari sono coloro che fanno comprendere il territorio di appartenenza e raccontano la loro storia mediante i vini che producono, con metodi artigianali ed autentici. Sono i responsabili del lavoro in vigna ed in cantina, nel pieno rispetto dell’ambiente e sono Contrari all’omologazione del gusto e alla standardizzazione dei vini.”
DAL 18 AL 20 MAGGIO a Milano al Palazzo del Ghiaccio.
Best Wine Stars si pone l’obiettivo di proporre un’esperienza esclusiva tra le nuove tendenze, le strategie social e le tecnologie emergenti. L’occasione è quindi un’ottima opportunità per presentarsi al grande pubblico e a tutti gli addetti al settore.
4′ edizione di ReWine Canavese, organizzata dall’Associazione Giovani Vignaioli Canavesani che si svolgerà il 18 maggio presso l’auditorium Mozart per il convegno e domenica 19 maggio presso le Officine H di Ivrea per i banchi di assaggio
Oltre 60 produttori, 500 vini, 2 laboratori di degustazione, la presentazione del volume edito da DeAgostini, la mostra delle nuove etichette istituzionali all’ombra del Duomo di Milano.
2, 3 E 4 GIUGNO 2024 – STAZIONE MARITTIMA DI NAPOLI
VitignoItalia, tra le più importanti kermesse enologiche italiane, 2, 3 e 4 Giugno 2024, alla Stazione Marittima di Napoli presenta la XVIII edizione, un evento pronto a stupirvi ancora una volta.
si svolgerà il prossimo 23 Giugno dalle ore 12,30 alle 18,30 nel borgo di Castel di Tora (RI).
L’evento prevede la partecipazione di 30 cantine laziali che rappresentano le produzioni regionali e la maggior parte delle doc e delle docg della regione.
IL 30 GIUGNO E 1° LUGLIO PRESSO IL CASTELLO DI DUINO (TS)
l’appuntamento annuale con il vitigno autoctono più celebre del Carso triestino, goriziano e sloveno, organizzato dall’Associazione dei Viticoltori del Carso-Kras
Calendario Eventi del Vino – luglio 2024 – Wine Expo
Sabato 13 Luglio 2024, dalle 16.30 a mezzanotte: Vignaioli in Castello – Degustazioni Libere di Vini Artigianali e incontri con i produttori – Un unico ingresso, un calice, degusta quanto vuoi – Dieci Vignaioli indipendenti al Castello di Contignaco. Link: https://www.castellodicontignaco.it/vignaioli-in-castello-2024
dal 26 al 28 luglio 2024 nel borgo di Contessa Entellina all’interno del chiostro medievale dell’ abbazia di Santa Maria del Bosco
Terre Sicane Wine Fest è la manifestazione enogastronomica che si svolge nel cuore del Parco dei Monti Sicani per la valorizzazione del territorio e dei suoi vini di qualità.
Calendario Eventi del Vino – agosto 2024 – Wine Expo
A spingere il suo natante di tappi di sughero, nel grande mare delle cose del vino, sono il vento della curiosità, la “sete di conoscenza” e il piacere di condividere la mensa e la bottiglia. Non ha pregiudizi, non teme gli imprevisti, cambia volentieri idea, beve tutto con spirito equanime pur conservando le sue preferenze.
E questo blog è un diario di bordo a più voci, fatto di sensazioni e mai di giudizi. Sensazioni irripetibili, racconti di cantina, note di degustazione, percezioni talvolta chiare e talvolta oscure, non discorso sul vino, ma discorso dal vino e nel vino. Con l’umiltà di chi sa bene che il dominio dell’ancora da scoprire è vasto, che le bottiglie di vino sono tante e ci vuole molto impegno per berle tutte.