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Pinot Grigio 2015 – Slavcek

Sivi Pinot 2015 di Slavcek dalla Valle del Vipacco. Ogni volta che stappo una bottiglia di Slavcek (qui un altro esempio) ritorno col pensiero a quella volta a Viniveri che conobbi i suoi vini direttamente al banco d’assaggio rimanendo folgorato. A quella manifestazione non mancavano nomi eccellenti eppure i vini di Slavcek risaltavano per carattere e definizione.

In questo caso sono state due bottiglie a distanza di una settimana. Una a casa e una in notturna dagli amici dell’enoteca Nati Stanchi di Pistoia.

Si tratta di un Pinot Grigio Ramato, macerato, orange che dir si voglia. Macerazione a contatto con le bucce per 6 giorni e poi 2 anni in barrique di rovere usate sulle fecce fini.

Colore veramente ramato tanto da ricordare il colore della cipolla di Roscoff o di quella di Montoro.

Al naso si presenta con discreta forza con sentori di albicocca disidratata, mela matura, narciso, miele di cardo e suggestioni speziate e vagamente ossidative.

Resta impresso per la sua “presenza” in bocca, per la capacità di strutturare il sapore su più livelli, per la ricchezza, la forza e la persistenza dell’aroma di bocca, l’equilibrio ad alta intensità.

Bevuto in due diverse occasioni partendo da un temperatura bassa, dà il meglio, per mia opinione, a una temperatura leggermente più alta di quella solitamente indicata per i vini bianchi.

Enonauta/Degustazione di Vino #094 - review - Sivi Pinot 2015 - Slavcek | Pinot Grigio Ramato di grande personalità
Enonauta/Degustazione di Vino #094 - review - Sivi Pinot 2015 - Slavcek | Pinot Grigio Ramato di grande personalità

Sivi Pinot 2015 by Slavcek

Every time I open a bottle of Slavcek I think back to that time in Viniveri when I got to know his wines directly at the tasting counter and was amazed. There was no shortage of excellent names at that event, yet Slavcek’s wines stood out for their character and definition.

In this case it was two bottles a week apart. One at home and one at night with friends from the Nati Stanchi wine shop in Pistoia.

It is a Pinot Grigio Ramato, macerated, orange if you prefer. Maceration in contact with the skins for 6 days and then 2 years in used oak barriques on the fine lees.

Truly coppery color, so much so that it recalls the color of the Roscoff or Montoro onion.

On the nose it presents itself with discreet strength with hints of dehydrated apricot, ripe apple, narcissus, thistle honey and spicy and vaguely oxidative suggestions.

It remains imprinted for its “presence” in the mouth, for the ability to structure the flavor on multiple levels, for the richness, strength and persistence of the mouthfeel, the high intensity balance.

Drank on two different occasions starting from a low temperature, it gives its best, in my opinion, at a slightly higher temperature than that usually indicated for white wines.

Enonauta/Degustazione di Vino #094 - review - Sivi Pinot 2015 - Slavcek | Pinot Grigio Ramato di grande personalità
Enonauta/Degustazione di Vino #094 - review - Sivi Pinot 2015 - Slavcek | Pinot Grigio Ramato di grande personalità
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Lugana Riserva del Lupo 2016 – Ca Lojera

Lugana Riserva del Lupo 2016 di Ca Lojera. L’azienda si trova Sirmione nei pressi del Lago di Garda. 18 ettari per la Turbiana sulle argille un tempo fondale del Lago e altri due ettari in posizione collinare per le varietà internazionali. Un Lugana Riserva fatto con uve da raccolta tardiva, botritizzazione e lungo affinamento in vasca e bottiglia.

Il fortunato che lo stappa trova un vino di colore tendente al dorato, brillante, vivace ed estroverso al naso con sentori di chinotto, cedro, gelsomino, pesca tabacchiera in primo piano mentre le note petroso/gessose che caratterizzano la versione base restano nitide nel loro stare però più defilate. Un quadro olfattivo certamente complesso, piacevole e originale.

Al palato se ne apprezzano la suadente freschezza, l’intensità dell’aroma di bocca, la capacità dinamica di un vino di grande struttura.

L’unico rammarico è non avere bottiglie con qualche anno sulle spalle per trovare una conferma empirica ad alcune intuizioni.

Enonauta/Degustazione di Vino #093 - review - Lugana Riserva del Lupo 2016  - Ca Lojera | Al palato se ne apprezzano la suadente freschezza, l'intensità dell'aroma di bocca, la capacità dinamica di un vino di grande struttura.

Lugana Riserva del Lupo Ca Lojera

A Lugana Riserva made with late harvest grapes, botrytization and long aging in tank and bottle. The company is located in Sirmione near Lake Garda. 18 hectares for the Turbiana on the clay that was once the lake bed and another two hectares in a hilly position for the international varieties.

The lucky person who uncorks it finds a wine with a color tending towards golden, bright, lively and extroverted on the nose with hints of chinotto, cedar, jasmine, snuffbox peach in the foreground while the petrous/chalky notes that characterize the basic version remain clear in their but stay more out of the way. An olfactory picture that is certainly complex, pleasant and original.

On the palate one appreciates its persuasive freshness, the intensity of the mouthfeel, the dynamic capacity of a wine with great structure.

The only regret is not having bottles with a few years on them to find empirical confirmation of some intuitions.

Enonauta/Degustazione di Vino #093 - review - Lugana Riserva del Lupo 2016  - Ca Lojera | Al palato se ne apprezzano la suadente freschezza, l'intensità dell'aroma di bocca, la capacità dinamica di un vino di grande struttura.
Enonauta/Degustazione di Vino #093 - review - Lugana Riserva del Lupo 2016  - Ca Lojera | Al palato se ne apprezzano la suadente freschezza, l'intensità dell'aroma di bocca, la capacità dinamica di un vino di grande struttura.
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Malvasia 2018 – Muzic

La Malvasia Muzic nasce a San Floriano del Collio che è uno dei luoghi simbolo della viticoltura Friulana. Dove percorrendo la strada che da San Floriano per l’appunto porta a Cividale, non la principale bensì quella che corre proprio ai piedi delle colline su cui è tracciato il confine italo-sloveno, c’è una concentrazione parossistica di cantine che l’Enonauta vorrebbe visitare e di ricordi di grandi vini bevuti.

Bottiglia acquistata in cantina durante l’ultima spedizione pre-covid nel novembre 2019 che mi fa ripensare con nostalgia alla compagnia, al buon vino, al clima mite di quei giorni, alla competenza e alla gentilezza incontrate nel nostro peregrinare e in cui Fabian Muzic dell’omonima cantina non lesinò affatto.

Malvasia Istriana da piante di 50 anni, breve macerazione pellicolare e sosta sulle fecce nobili in acciaio.

Giallo paglierino brillante e ottima intensità e pulizia olfattiva con profumi di tiglio, susina goccia d’oro, lemongrass e qualche ricordo speziato.

Sorso che si contraddistingue per solidità, concretezza, equilibrio gustativo, buona persistenza.

Da non sottovalutare il rapporto qualità prezzo e la disponibilità della famiglia Muzic nei confronti dei visitatori.

Enonauta/Degustazione di Vino #092 - review - Malvasia 2018 - Muzic | Ottima Malvasia classica da San Floriano
Malvasia Muzic
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Cavaliere 2011 – Michele Satta

Fine settimana al mare con la famiglia e stappo non proprio a km 0, bensì a km 25 circa. Cavaliere 2011, Sangiovese in purezza di Castagneto Carducci opera di uno dei pionieri della moderna viticoltura bolgherese: Michele Satta.

Sangiovese in purezza, diraspato al 70 percento, fermentato in tino aperto con lieviti indigeni e affinato in barrique usate.

Colore granato luminoso, grande finezza espressiva al naso accompagnata da vigoria gustativa al palato. Sentori di prugna, agrumati, di timo e mirto, un lieve accenno di amarena sotto spirito e reminiscenze ematico/ferrose. Al palato è avvolgente, dotato di una freschezza inarginabile, di integrità e coerenza e di una trama tannica manifesta e nobile. La bevibilità di questo Sangiovese è ad alto rischio.

Ottimo il finale centrato sulla scorza d’arancio, il frutto fresco, le piante aromatiche.

Credo di poter prevedere per questo vino, ormai bevuto, una lunga vita potenziale che potremo semmai verificare stappando un’altra bottiglia.

Sinesteticamente riconduce a un pomeriggio di giugno in un paesaggio investito dalla luce, dalle forme dolci e nitide e dai colori accesi.

Tra le migliori bottiglie di Michele Satta, ottimo interprete del territorio Bolgherese che si conferma negli anni, che io abbia bevuto. Che non sono tutte, ma non sono nemmeno poche.

Enonauta/Degustazione di Vino #091 - review - Cavaliere 2011 - Michele Satta | Sangiovese di un pioniere della viticoltura bolgherese Satta.
Enonauta/Degustazione di Vino #091 - review - Cavaliere 2011 - Michele Satta | Sangiovese di un pioniere della viticoltura bolgherese Satta.
Enonauta/Degustazione di Vino #091 - review - Cavaliere 2011 - Michele Satta | Sangiovese di un pioniere della viticoltura bolgherese Satta.

Cavaliere 2011 – Michele Satta

Weekend at the seaside with the family and I’m not exactly at km 0, but at around km 25. Cavaliere 2011, pure Sangiovese from Castagneto Carducci, the work of one of the pioneers of modern Bolgheri viticulture: Michele Satta.

Pure Sangiovese, 70 percent destemmed, fermented in open vats with indigenous yeasts and aged in used barriques.

Bright garnet color, great expressive finesse on the nose accompanied by gustatory vigor on the palate. Scents of plum, citrus, thyme and myrtle, a slight hint of black cherry in alcohol and haematic/ferrous reminiscences. On the palate it is enveloping, with an unstoppable freshness, integrity and coherence and a clear and noble tannic texture. The drinkability of this Sangiovese is at high risk.

Excellent finish centered on orange peel, fresh fruit, aromatic plants.

I think I can foresee a long potential life for this wine, now drunk, which we can, if anything, verify by uncorking another bottle.

Synaesthetically it leads back to a June afternoon in a landscape bathed in light, with sweet and clear shapes and bright colours.

Among the best bottles of Michele Satta that I have drunk. Which are not all, but they are not few either.

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Vorberg 2015 – Cantina Terlano

Vorberg 2015 – Cantina Terlano
Cantina Terlano
AA Terlano Doc

Pinot Bianco (qui un altro Pinot Bianco Altoatesino) da vigneti d’altura con passaggio in legno e sui lieviti.

Ci sono vini la cui fama, nel bene e nel male, precede l’ingresso nella cantina di casa e con la quale il bevitore deve per forza fare i conti al momento di esprimere un giudizio personale.

Talvolta il conflitto si manifesta evidente e talvolta, come in questo caso, l’esperienza supera in positivo il racconto.

Un vino di colore paglierino brillante e luminoso, con profumi vividi di fiori gialli, di pesca matura, ricordi speziati e suggestioni surmature e resinose appena accennate che compongono un quadro olfattivo intenso e piacevole.

Materico e strutturato senza risultare opulento grazie alla sua vena sapida e alla sua freschezza avvolgente. Restano impressi il bilanciamento del sorso, la sua espressività, la persistenza nel finale in cui si rievocano l’agrume candito e lo zenzero.

Ottimamente con il baccalà mantecato in vasocottura, ma anche con i sofficini (vedi foto) e la pastina al burro, particolare che apprezzeranno solo gli enoappassionati che hanno una “intensa” vita familiare.

Enonauta/Degustazione di Vino #090 - review - Vorberg 2015 - Cantina Terlano | Materico e strutturato senza risultare opulento
Enonauta/Degustazione di Vino #090 - review - Vorberg 2015 - Cantina Terlano | Materico e strutturato senza risultare opulento
Enonauta/Degustazione di Vino #090 - review - Vorberg 2015 - Cantina Terlano | Materico e strutturato senza risultare opulento
Enonauta/Degustazione di Vino #090 - review - Vorberg 2015 - Cantina Terlano | Materico e strutturato senza risultare opulento

Vorberg 2015 – Cantina Terlano
Terlano
AA Terlano Doc

Pinot Blanc from high altitude vineyards with passage in wood and on the yeasts.

There are wines whose fame, for better or for worse, precedes their entry into the home cellar and which the drinker must necessarily deal with when expressing a personal opinion.

Sometimes the conflict is evident and sometimes, as in this case, the experience positively surpasses the story.

A brilliant and luminous straw-coloured wine, with vivid aromas of yellow flowers, ripe peach, spicy memories and barely hinted overripe and resinous suggestions that make up an intense and pleasant olfactory picture.

Material and structured without being opulent thanks to its savory vein and its enveloping freshness.

The balance of the sip, its expressiveness, the persistence in the finish which recalls the candied citrus and ginger remain imprinted.

Excellent with creamed cod in jar cooking, but also with sofficini (see photo) and butter pasta, a detail that only wine enthusiasts who have an “intense” family life will appreciate.

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Le Baròncole 2009 Chianti Classico Riserva – Fattoria San Giusto a Rentennano

Le Baròncole 2009 Chianti Classico Riserva – Fattoria San Giusto a Rentennano

Il Chianti Classico Riserva Le Baròncole 2009 della Fattoria San Giusto a Rentennano da Gaiole in Chianti.
Sangiovese 97% e Canaiolo 3%. La scheda tecnica disponibile sul sito aziendale parla di “maturazione per 18 mesi in botti da 10-7-5-3 hl più fusti di rovere francese da 2,25 hl”.

Caldo, solido, espressivo e invernale.

Color granato intenso vivissimo (come in foto). Al naso risulta espressivo con sentori di prugna, scorza di arancia, terriccio bagnato, tabacco e un piacevole ricordo di foglia di the. Lo si direbbe entrato in una prima fase di evoluzione terziaria.

Come premesso è caldo e strutturato in ingresso, con acidità dinamica ed avvolgente e una struttura tannica ben presente e in via di smussamento. Vino pieno di gusto, coerente e integro nel finale che allunga il dato empirico per cui posso affermare di non aver mai bevuto una bottiglia della Fattoria San Giusto a Rentennano che fosse meno che entusiasmante.

Invernale perché adatto ad accompagnarsi con piatti tradizionali della cucina toscana, ma non solo, che trovano collocazione sulla tavola preferibilmente nei mesi invernali.

Cacciagione, umidi, carne stagionata.

Enonauta/Degustazione di Vino #089 - review - Chianti Classico Riserva Le Baròncole 2009 - San Giusto a Rentennano | Grande vino di Gaiole
Enonauta/Degustazione di Vino #089 - review - Chianti Classico Riserva Le Baròncole 2009 - San Giusto a Rentennano | Grande vino di Gaiole

Le Baròncole 2009 Chianti Classico Riserva – Fattoria San Giusto a Rentennano

The Chianti Classico Riserva Le Baròncole 2009 from Fattoria San Giusto in Rentennano from Gaiole in Chianti.
Sangiovese 97% and Canaiolo 3%. The technical data sheet available on the company website speaks of “maturation for 18 months in 10-7-5-3 hl barrels plus 2.25 hl French oak barrels”.

Warm, solid, expressive and wintry.

Very vivid intense garnet color (as in the photo). On the nose it is expressive with hints of plum, orange peel, wet soil, tobacco and a pleasant hint of tea leaf. It appears that it has entered a first phase of tertiary evolution.

As mentioned, it is warm and structured on entry, with dynamic and enveloping acidity and a tannic structure that is well present and in the process of being smoothed out. A wine full of flavour, coherent and integral in the finish which extends the empirical data so I can say that I have never drunk a bottle from Fattoria San Giusto in Rentennano that was less than exciting.

Wintery because it is suitable to accompany traditional dishes of Tuscan cuisine, but not only, which are placed on the table preferably in the winter months.

Game, stews, cured meat.

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Derthona 2017 – Ricci

Nell’oscurità semintegrale, testimoniata dalla fotografia (senza filtri), del nuovo suggestivo dehors dell’enoteca Nati Stanchi di Pistoia, ieri sera ci siamo divisi in due questa bottiglia di Derthona 2017 di Ricci. Trattasi di Timorasso, vitigno che ho frequentato poco, colpevolmente, ma senza intenzione. Con breve macerazione e passaggio in botte di acacia.
Il colore è giallo dorato brillante e al naso brilla per precisione e pulizia con sentori di resine, cedro, ricordi del fiore del Viburno dell’albicocca e dell’uva sultanina.
Il leitmotiv in bocca è una bella tensione che si innesca dal confronto tra la bella freschezza e la solida matericità del succo. Coerente il finale, forse non persistentissimo.
Lo riberrei. Magari a tavola.
Enonauta/Degustazione di Vino #088 - review - Derthona 2017 - Ricci | Uno dei  principali interpreti del Timorasso

 

 
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Barolo Riserva 2008 – Lorenzo Accomasso

Barolo Riserva 2008 – Lorenzo Accomasso

Ultima in ordine temporale, last but non least direbbero gli anglofoni, delle bottiglie bevute la scorsa settimana. Il Barolo Riserva 2008 di Lorenzo Accomasso per accompagnare la cucina di Amerigo a Savigno, trattoria alla cui cucina la sosta obbligata non sembra aver tolto smalto, per un pranzo eccezionale.

Delle pratiche di cantina del Cavaliere/Commendatore si sa per quel che si riesce a evincere dai racconti del Cavaliere stesso quando si ha la possibilità di essere ricevuti per qualche acquisto nella sua saletta/magazzino. Cavaliere che si autodefinisce un “classicista”. Sappiamo dunque che il nebbiolo fa lunghe macerazioni e che invecchia a lungo in grandi botti. A La Morra in frazione Annunziata.

Questo Riserva 2008 è granato vivo chiaro con naso ancora floreale, ma soprattutto fruttato, melograno e ciliegia a polpa rosa, lievi accenni di genziana, cuoio e di scorza di arancio. Pulitissimo.

Lontano dalla assertività e dalla austerità evidente che di solito contraddistinguono i suoi Barolo, e che ricordo nell’ultimo bevuto (un Rocchette Riserva 2009), questo Riserva 2008 è un Barolo godibile, pronto, equilibrato, i cui tratti di rilievo sono il calore, la coerenza fruttata e la potenza dell’aroma di bocca.

Tannino tangibile, ma maturo e acidità ben distribuita.

Con la Coscia di Daino affumicata con cicorie e amarene fu un matrimonio trionfale.

Enonauta/Degustazione di Vino #087 - review - Barolo Riserva 2008 - Accomasso | il   Cavaliere è l'essenza della tradizione e della classicità
Enonauta/Degustazione di Vino #087 - review - Barolo Riserva 2008 - Accomasso | il   Cavaliere è l'essenza della tradizione e della classicità
Enonauta/Degustazione di Vino #087 - review - Barolo Riserva 2008 - Accomasso | il   Cavaliere è l'essenza della tradizione e della classicità

Barolo Riserva 2008 – Lorenzo Accomasso

Last in chronological order, last but not least as English speakers would say, of the bottles drunk last week. To accompany the cuisine of Amerigo in Savigno, a trattoria whose cuisine the obligatory stop does not seem to have taken away its lustre, for an exceptional lunch.

We know about the cellar practices of the Knight/Commendatore from what we can deduce from the stories of the Knight himself when we have the possibility of being received for some purchases in his room/warehouse. Knight who calls himself a “classicist”. We therefore know that Nebbiolo undergoes long macerations and that it ages for a long time in large barrels.

This Riserva 2008 is a light bright garnet with a still floral but above all fruity nose, pomegranate and cherry with pink pulp, slight hints of gentian, leather and orange peel. Very clean.

Far from the assertiveness and obvious austerity that usually distinguish his Barolos, and which I remember in the last drink (a Rocchette Riserva 2009), this Riserva 2008 is an enjoyable, ready, balanced Barolo, whose notable features are warmth, the fruity consistency and the power of the mouthfeel.

Tangible but ripe tannin and well-distributed acidity.

With the smoked deer leg with chicory and black cherries it was a triumphal marriage.

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Ribolla 2008 – Gravner

Ribolla 2008 – Gravner
Venezia Giulia Igt

Quest’ultima settimana appena terminata è stata una delle più fortunate, enoicamente parlando, dell’ultimo anno. Molte bottiglie, molta compagnia, molti amici, molta qualità, molta felicità. Tra queste bottiglie la Ribolla 2008 di Gravner. Da Oslavia. Dove la Ribolla è diventata vitigno degno di un progetto a parte. Ribolla di Oslavia.

Lunga macerazione in anfora, svinatura e di nuovo in anfora e poi sei lunghi anni in grandi botti di rovere.

Mi trovo nel bicchiere questo liquido ambrato lucente (peccato la scarsa luce che non rende completamente giustizia al vino) e gioisco preventivamente.

Al naso porge un bel ventaglio di aromi che vanno dallo Zafferano al caffè, dall’uva sultanina alle radici aromatiche, dal miele di acacia alla resina.

In bocca è cangiante, multiforme, sapido, tannico, buono di sapore, persistente ai massimi livelli. Rispetto ad altre annate da me assaggiate risulta più corposo e sviluppa più volume, rievocando le spezie e la frutta disdratata.

Bevuto peraltro in compagnia di un altro vino macerato, Zagreo 2017 de I Cacciagalli, per invalidare la teoria che tutti i macerati si somigliano. Ottimo, e diversissimo, anche Zagreo, in foto in primo piano sfocato davanti al calice di Ribolla, su cui meriterebbe ritornare.

Enonauta/Degustazione di Vino #086 - review - Ribolla 2008 - Gravner | cangiante, multiforme, sapido, tannico
Enonauta/Degustazione di Vino #086 - review - Ribolla 2008 - Gravner | cangiante, multiforme, sapido, tannico
Enonauta/Degustazione di Vino #086 - review - Ribolla 2008 - Gravner | cangiante, multiforme, sapido, tannico

Ribolla Gravner 2008 – Venezia Giulia Igt

This last week that has just ended has been one of the luckiest, oenologically speaking, of the last year. Many bottles, much company, many friends, much quality, much happiness. Among these bottles is Gravner’s Ribolla 2008.

Long maceration in amphora, racking and again in amphora and then six long years in large oak barrels.

I find this shiny amber liquid in the glass (pity about the poor light which doesn’t do the wine complete justice) and I rejoice in advance.

The nose offers a beautiful range of aromas ranging from saffron to coffee, from sultanas to aromatic roots, from acacia honey to resin.

In the mouth it is iridescent, multifaceted, savory, tannic, good tasting, persistent at the highest levels. Compared to other vintages I have tasted, it is more full-bodied and develops more volume, recalling spices and dehydrated fruit.

Furthermore, drunk in the company of another macerated wine, Zagreo 2017 by I Cacciagalli, to invalidate the theory that all macerated wines are similar. Also excellent and very different is Zagreo, in the photo in the foreground blurred in front of the glass of Ribolla, which is worth returning to.

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Campo dell’Orzo 2016 – Vallone di Cecione

Campo dell’Orzo – Vallone di Cecione – Toscana I.G.T 2016

Si tratta di Sangiovese in purezza da Panzano in Chianti. Lieviti non selezionati, cemento e poi 12 mesi in botte grande.

Sempre dal pranzo di domenica scorsa una bella conferma da una piccola azienda di Panzano in Chianti chiamata Vallone di Cecione. Il cui Campo dell’orzo mi ricorda quell’unica volta che si andò in gruppo a visitare la suddetta azienda Panzanese. È un vino amichevole, ma non carezzevole. Più simile a una vigorosa pacca sul groppone come succede al Sangiovese quando è Sangiovese e buono allo stesso tempo.

Color rubino vivace e trasparente e sentori che definire tipici è un eufemismo. Viola, marasca, tratti ematici e di erbe aromatiche, qualche accenno agrumato e di lavanda. Preciso e intenso.

Il sorso ha nerbo ed energia, acidità e tannini di carattere e non comune coerenza, lunghezza e piacevolezza dell’aroma di bocca.

In Abbinamento a una classica bistecca fiorentina al sangue per un classico, semplice, soddisfacente connubio.

L’amante del Sangiovese non può che restare positivamente impressionato.

Enonauta/Degustazione di Vino #085 - review - Campo dell'Orzo 2016 - Vallone di Cecione | da Panzano un Sangiovese schietto ed energico
Enonauta/Degustazione di Vino #085 - review - Campo dell'Orzo 2016 - Vallone di Cecione | da Panzano un Sangiovese schietto ed energico

Campo dell’Orzo – Vallone di Cecione – Toscana I.G.T 2016

It is pure Sangiovese from Panzano in Chianti. Unselected yeasts, cement and then 12 months in large barrels.

Also from last Sunday’s lunch, a nice confirmation from a small company in Panzano in Chianti called Vallone di Cecione. Whose barley field reminds me of that one time we went as a group to visit the aforementioned Panzanese company. It is a friendly wine, but not caressing. More like a vigorous pat on the rump like what happens to Sangiovese when it is Sangiovese and good at the same time.

Lively and transparent ruby ​​color and hints that defining typical is an understatement. Violet, morello cherry, hints of blood and aromatic herbs, some citrus and lavender hints. Precise and intense.

The sip has strength and energy, acidity and tannins of character and uncommon consistency, length and pleasantness of the aroma in the mouth.

Paired with a classic rare Florentine steak for a classic, simple, satisfying combination.

The Sangiovese lover cannot help but be positively impressed.

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