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Barbaresco Autinbej 2015 di Ca’ del Baio

Barbaresco Autinbej 2015

Ca’ del Baio

il Barbaresco Autinbej di Ca’ del Baio di Treiso passa due anni in botti grandi ed è un Vino di stampo tradizionale

Enonauta/Degustazione di Vino #039 - wine review - Barbaresco Autinbej 2015 di Ca' del Baio. Ottima Barbaresco tradizionale

Seppure la luce artificiale di ieri sera non gli rendesse assolutamente giustizia il Barbaresco Autinbej 2015 di Ca del Baio si è accompagnato mirabilmente con le fettine di fegato spadellate nel burro con sfoglia di parmigiano.
Eccellente Barbaresco base che non sfigura al cospetto degli altri, più pregiati, cru aziendali.

Enonauta/Degustazione di Vino #039 - wine review - Barbaresco Autinbej 2015 di Ca' del Baio. Ottima Barbaresco tradizionale

Trasparente e vivo color rubino.
Profumi nitidi, filologici e intensi di Rosa, Lampone in essenza, genziana, erbe officinali, Cuoio.
In bocca è teso e caldo. Acidità e tannini senza compromessi. Di corpo asciutto, dotato di una vigoria ragguardevole e di grande finezza. Colpisce l’intensità dell’aroma di bocca che in totale corrispondenza con le sensazioni olfattive ripresenta piccoli frutti rossi ed erbe officinali.
Grande piacevolezza di beva e credo, per quanto possa valere dal momento che tutto dipende anche dalle capacità e dalla sete di chi beve, sia la bottiglia durata meno nel 2019.

Enonauta/Degustazione di Vino #039 - wine review - Barbaresco Autinbej 2015 di Ca' del Baio. Ottima Barbaresco tradizionale

Giovane, ma già godibilissimo, e con buone prospettive per gli anni a venire.

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Costa di Giulia 2015 – Michele Satta

Costa di Giulia 2015

Bolgheri Bianco

Michele Satta

Ebbi la ventura di assaggiare questo Costa di Giulia 2015 appena imbottigliato perché giunsi casualmente in azienda un pomeriggio in cui si stavano ultimando le operazioni di imbottigliamento. Ne ho seguito con piacere dunque, in questi pochi anni, l’evoluzione del gusto e credo di poter affermare che Costa di Giulia di Michele Satta è un vino che sviluppa personalità col tempo, che si conferma negli anni e che questa 2015 ha comunque una energia fuori del comune.

Enonauta/Degustazione di Vino #038 - wine review - Costa di Giulia 2015 di Michele Satta. Ottima evoluzione per il Vermentino di Satta

Vermentino e Sauvignon
Lunga Fermentazione e affinamento sulle proprie fecce in acciaio.

Giallo paglierino intenso. Brillante e profumato. Esprime sulle prime note fruttate, di pesca bianca che si alternano a egualmente evidenti sentori vegetali, erbe aromatiche come il timo e l’erba appena tagliata, floreali, di miele e vaniglia.
In bocca acidità soffice, dolce e duratura, ben equilibrata dal corpo e dalla succosità del sorso che risulta vellutato. Lo si potrebbe definire un vino suadente e finanche opulento che pur tuttavia non è stancante, come un oratore che oltre alla perizia abbia argomenti interessanti di cui si vorrebbe dibattere, per amore del discorso, all’infinito.
Il finale è estremamente lungo con ritorno di frutta matura e miele di cardo. Allunga in progressione, senza scatti brucianti o velleitari.

Enonauta/Degustazione di Vino #038 - wine review - Costa di Giulia 2015 di Michele Satta. Ottima evoluzione per il Vermentino di Satta

Non stanca sul momento e negli anni dimostrando una disposizione alla maturazione già testata con altre annate.
Motivo per cui si ritorna sempre a Castagneto, tra le colline e i cipressi cari al Carducci, da che cura il ricevimento e le degustazioni, a comprare il Costa di Giulia e gli altri vini che Michele Satta produce con esito qualitativo costante e sempre a prezzi terrestri.

Enonauta/Degustazione di Vino #038 - wine review - Costa di Giulia 2015 di Michele Satta. Ottima evoluzione per il Vermentino di Satta

Giovano a questo vino, a mio avviso, un paio di anni in bottiglia almeno e una temperatura di servizio un paio di gradi più alta di quanto solitamente si usa per i vini bianchi.

Ottimo in abbinamento col polpettone di fagiolini, ma azzarderei perfetto con lo spaghetto con patate lesse, olio evo e basilico fresco.

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Eichorn 2016 – Manincor

Eichorn 2016 – Manincor

Alto Adige Terlano DOC

Eichorn di Manincor è un vino da uve Pinot Bianco coltivate seguendo i princìpi dell’agricoltura biodinamica.
Breve macerazione, fermentazione spontanea, quattro mesi di affinamento in rovere a contatto coi lieviti.

Brillante giallo chiarissimo. Mostra nel bicchiere una certa densità.
Profilo olfattivo composito e pulito. L’impatto di un prato primaverile in pieno sole. Frutta e fiori bianchi. Pera Abate, glicine, afflato calcareo/petroso, erbe aromatiche, nepitella, crema di limoni.

Enonauta/Degustazione di Vino #037 - wine review - Eichorn 2016 di Manincor. La maestria indiscutibile dell'azienda Manincor in questo Pinot B

In bocca domina la vena fresca/sapida che s’innerva nella materia fruttata così che il sorso finisce per essere energico e al contempo equilibrato, avvolgente e persistente
Ha accompagnato valorosamente, e dimostrando una poliedrica attitudine alla tavola imbandita, un menù di cinque portate di pesce in un famoso ristorante della costa toscana.

Buon rapporto qualità prezzo.

Per chi scrive è una conferma della maestria indiscutibile dell’azienda Manincor nel produrre vini espressivi, di carattere e di grande qualità.

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Syrah 2011 (un po’ anche il 2010) di Michele Satta | o anche del piacere del ritornare

Syrah 2011 – Michele Satta


Il Syrah di Michele Satta nasce a Castagneto Carducci
Syrah in purezza
Raccolta a completa maturazione
Fermentazione spontanea in tino con follature manuali
Affinamento per 18 mesi in barrique per un terzo nuove

Enonauta/Degustazione di Vino #036 - wine review - Syrah 2011 di Michele Satta -  Un finissimo Syrah da Bolgheri

Ho avuto la fortuna di poter visitare l’azienda di Michele Satta molte volte e dunque a casa mia giacciono, in attesa di essere stappate, svariate bottiglie di diverse annate. Può capitare, come in questo caso, che due bottiglie dello stesso vino, ma di due annate diverse, vengano aperte in un tempo abbastanza breve da poter fare un raffronto a memoria senza consultare ipotetici appunti di degustazione.

Enonauta/Degustazione di Vino #036 - wine review - Syrah 2011 di Michele Satta -  Un finissimo Syrah da Bolgheri

Per la gioia del palato questo Syrah di Michele Satta conferma tutte le buone sensazioni ricevute dal 2010, ma rivelando una personalità ben diversa. E abbiamo così la confortante conferma di trovarci davanti a vini non banali e non seriali che ci raccontano la mano che li fece e la stagione che contribuì a formare il loro carattere.

Ha il colore dell’amarena matura, fitto, praticamente impenetrabile. Al naso porge un bel ventaglio di sentori che spaziano dal frutto nero maturo alla foglia di mirto, dalla spezia dolce al tabacco, a tratti fanno capolino le scorzette d’arancio ricoperte e una leggerissima note boisee. Lo si potrebbe definire complesso e fine.

Rispetto al suo predecessore del 2010 che, dotato di più corpo e concentrazione, sviluppava in senso orizzontale – a delta, per un’esperienza gustativa più muscolare, qui siamo al cospetto di un vino più snello, a tratti sapido, dal gusto più definito, caratterizzato da succo più fresco e, a mio parere del momento, più equilibrato e godibile. Tannino ben inserito e buon finale dove spiccano le note aromatiche.

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Vigna delle Forche Muller Thurgau 2017 – Cantina Cembra

Muller Thurgau Vigna delle Forche 2016

Cantina Cembra

Vigna delle Forche – Cembra – Trentino Doc
Acciaio e affinamento sulle lisi

Muller Thurgau da una vigna situata a 872 metri di altezza slm in Val di Cembra.
Giallo con lampi smeraldini. Brillante come pochi.

Enonauta/Degustazione di Vino #035 - wine review - Vigna delle Forche 2017 di Cembra -  Un grande Muller Thurgau da vigna a 872 metri.

Intenso ed espressivo il bouquet composto da sentori di frutta fresca come la pesca selvatica, di anemone bianco, note di zenzero, erba sfalciata ed erbe aromatiche su un fondo sapido/petroso.

Enonauta/Degustazione di Vino #035 - wine review - Vigna delle Forche 2017 di Cembra -  Un grande Muller Thurgau da vigna a 872 metri.

Vino estremamente fresco/salino, di grande e originale personalità, tonico e mai monocorde, sviluppa una lunga persistenza in cui riemergono ricordi di frutto ed erbe fresche.
Ottima versatilità in compagnia dei cibi.

Enonauta/Degustazione di Vino #035 - wine review - Vigna delle Forche 2017 di Cembra -  Un grande Muller Thurgau da vigna a 872 metri.
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Nebbiolo 2016 – Giovanni Canonica

Langhe Nebbiolo 2016 – Giovanni Canonica

Langhe Nebbiolo di Giovanni Canonica. La cantina in pieno centro a Barolo
Nebbiolo affinato in acciaio e vetroresina
Non dichiarata, né certificata, conduzione biologica

Enonauta/Degustazione di Vino #034 - wine review - Langhe Nebbiolo 2016 di Canonica -  Uno dei maestri del nebbiolo tradizionale.

C’è un alone di leggenda intorno a Giovanni Canonica e ai suoi vini. Per me che scrivo è un alone certamente legittimo perché, come altri sicuramente prima e altri in futuro, non sono mai riuscito a farmi ricevere dal Sig. Giovanni e sul territorio i suoi vini praticamente non esistono.
Sono venuto in possesso di questa bottiglia grazie a un amico di Roma e sono riuscito a tenerla in cantina sette mesi scarsi. Poi ha vinto la curiosità.

Enonauta/Degustazione di Vino #034 - wine review - Langhe Nebbiolo 2016 di Canonica -  Uno dei maestri del nebbiolo tradizionale.

Per il mio palato un nebbiolo inedito.
Essenziale ed arcigno.

Core tra il rubino ed il granato, luminoso e trasparente.
Al naso soprattutto Erbe aromatiche, radici, pellame, ribes nero e mora.

L’alcol sviluppa una considerevole aromaticità e si confermano al palato le sensazioni olfattive. Frutto ben rifinito e una discreta freschezza, tannino molto fitto, combattivo, grande piacevolezza complessiva nella beva e persistenza non comune.

Enonauta/Degustazione di Vino #034 - wine review - Langhe Nebbiolo 2016 di Canonica -  Uno dei maestri del nebbiolo tradizionale.

Lo riberrei, ma non si trova facilmente.

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Edelvernatsch 2017 – Cantina Cembra

Edelvernatsch 2017 – Cantina Cembra

Dolomiti Igt

Schiava
Acciaio e cemento
Vigneti tra 500 e 700 metri

Ha il colore, la struttura e le suggestioni di un vino rosato. Luminoso rubino e profumato di fiori freschi, Fragoline, ribes, una manciatina di spezie e grafite.

Ti appassiona con la forza di un discorso semplice, senza doppi fondi, ma al contempo esaustivo e franco.

Enonauta/Degustazione di Vino #033 - wine review - Schiava 2017 di Cembra -  Ti appassiona con la forza di un discorso semplice, senza doppi fondi, ma al contempo esaustivo e franco.

Fresco, corpo asciutto e con spiccate note salino/minerali e maturità di frutto nel succo senza grevità. Equilibrato e piacevole.

Enonauta/Degustazione di Vino #033 - wine review - Schiava 2017 di Cembra -  Ti appassiona con la forza di un discorso semplice, senza doppi fondi, ma al contempo esaustivo e franco.

Comprata in cantina a un prezzo più che economico accolti inoltre con gentilezza e professionalità.

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Austri 2011 (Langhe Doc) – San Fereolo

Austri 2011 (Langhe Doc) – San Fereolo

Barbera

Vigne in Borgata Valdiberti e Valdibà
400 mt. Slm con esposizione sud est
Dogliani
Lavoro in vigna nel rispetto dei principi dell’agricoltura biodinamica
Fermentazione spontanea senza temperatura controllata in tini di legno. Affinato in botti di varia capacità con le proprie fecce. Poi un passaggio in acciaio prima di essere imbottigliato.

Enonauta/Degustazione di Vino #032 - wine review - Austri 2011 di San Fereolo -  Vino potente e longevo che si conferma negli anni. (A powerful and long-lived wine that has been confirmed over the years)

I profumi sono intensi. C’è il Mirtillo, ci sono le spezie dolci e il tabacco e, tra le pieghe del bouquet, suggestioni rustiche. (The aromas are intense. There is the Blueberry, there are sweet spices and tobacco and, among the folds of the bouquet, rustic suggestions)

Enonauta/Degustazione di Vino #032 - wine review - Austri 2011 di San Fereolo -  Vino potente e longevo che si conferma negli anni. (A powerful and long-lived wine that has been confirmed over the years)

Apre morbido e voluminoso grazie alla sua componente alcoolica e al succo concentrato, dolce e vischioso, frutto e spezie che si ribadiscono, eppure la grande freschezza e un tannino piccante danno al vino una subitanea accelerazione e gli permettono di andare in profondità con un gusto intenso che termina in un grande e persistentissimo riverbero di frutti scuri e Mirto. (soft and voluminous opening because of its alcoholic component and to the concentrated, sweet and viscous juice, fruit and spices that are reaffirmed, yet the great freshness and a spicy tannin give the wine a sudden acceleration and allow it to go deep with an intense taste which ends in a large and very persistent reverberation of dark fruits and Myrtle)

Vino potente e longevo che si conferma negli anni. (A powerful and long-lived wine that has been confirmed over the years)

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Etna Bianco Doc 2018 – Planeta

Etna Bianco Doc 2018

Planeta

L’Etna Bianco di Planeta è buono, ma senza entusiasmo…

Carricante parzialmente fermentato in barrique e con sosta sulle proprie fecce.

Enonauta/Degustazione di Vino #031 - wine review - Etna bianco 2018 di Planeta -  Un carricante della famosa azienda Planeta.

Giallo paglierino scuro

Buona intensità e nitore nei sentori floreali di fiori bianchi come il gelsomino e di pesca, note petroso/minerali, di lime ed erbacee.

Enonauta/Degustazione di Vino #031 - wine review - Etna bianco 2018 di Planeta -  Un carricante della famosa azienda Planeta.

In corrispondenza col naso il sorso è freschissimo e con spiccata sapidità, forse il corpo troppo sottile e con poca polpa/sapore, ma con piacevole finale con retrogusto di salvia.

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Doccio a Matteo 2007 Chianti Classico Ris. – Caparsa

Chianti Classico Riserva 2007 – Caparsa

Doccio a Matteo 2007

Doccio a Matteo Caparsa – Vigna singola a 450 mt a Radda in Chianti

Note sull’affinamento tratti dal dettagliato sito aziendale

Uvaggio: 95% Sangiovese, 5% Colorino.

Maturazione: 2 anni in Tonneau di 500 litri di Troncais, Allier, Vosges, Americano, Ungherese.
Fermentazione: spontanea, con lieviti autoctoni, per circa 12 giorni

Non ho avuto la fortuna di assaggiare questa annata al momento dell’uscita per poter valutare il suo cambiamento nel tempo, ma posso dire che a questa decina d’anni di bottiglia non è sopravvissuto niente che non sia Sangiovese e Radda. Al tempo non è sopravvissuto il legno, ma sono invece sopravvissute la freschezza, la grande concentrazione di succo, un tannino rigoroso e una persistenza inenarrabile.

Enonauta/Degustazione di Vino #030 - wine review - Doccio a Matteo 2007 di Caparsa -  concentrazione, intensità, persistenza, tra i migliori.

Il colore è Granato scuro, fitto. Non ha bisogno di troppo tempo per presentarsi e subito brilla per intensità e qualità del bouquet e offre una varietà di profumi filologici come i fiori secchi, il cassis e il mirtillo. La Scorza d’arancio, il Cuoio, le erbe aromatiche.

Enonauta/Degustazione di Vino #030 - wine review - Doccio a Matteo 2007 di Caparsa -  concentrazione, intensità, persistenza, tra i migliori.

In bocca risulta vino molto tattile. Morbido in princìpio data la grande concentrazione e la dolcezza del frutto, ma è un sorso rusticamente vivo, che ha sapore, lunghezza, non si esaurisce, animoso. Buona acidità e trama tannica fitta, tetragona, che ricorda quella dei vini di Caparsa da giovani. Lunghissimo finale balsamico.
Volendo raccontarlo in tre termini direi concentrazione, intensità, persistenza.

Enonauta/Degustazione di Vino #030 - wine review - Doccio a Matteo 2007 di Caparsa -  concentrazione, intensità, persistenza, tra i migliori.

Doccio a Matteo Caparsa 2007

I wasn’t lucky enough to taste this vintage at the time of its release to be able to evaluate its change over time, but I can say that nothing other than Sangiovese and Radda has survived this ten-year bottle. The wood has not survived over time, but the freshness, the great concentration of juice, a rigorous tannin and an unspeakable persistence have survived.


The color is dark, dense garnet. It doesn’t need too much time to present itself and immediately shines with the intensity and quality of the bouquet and offers a variety of philological scents such as dried flowers, cassis and blueberry. Orange peel, leather, aromatic herbs.

In the mouth it is a very tactile wine. Soft at first given the great concentration and sweetness of the fruit, but it is a rustically lively sip, which has flavour, length, does not run out, lively. Good acidity and dense, tetragonal tannic texture, reminiscent of that of young Caparsa wines. Very long balsamic finish. Wanting to describe it in three terms, I would say concentration, intensity, persistence.

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