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Barolo Riserva 2008 – Lorenzo Accomasso

Barolo Riserva 2008 – Lorenzo Accomasso

Ultima in ordine temporale, last but non least direbbero gli anglofoni, delle bottiglie bevute la scorsa settimana. Il Barolo Riserva 2008 di Lorenzo Accomasso per accompagnare la cucina di Amerigo a Savigno, trattoria alla cui cucina la sosta obbligata non sembra aver tolto smalto, per un pranzo eccezionale.

Delle pratiche di cantina del Cavaliere/Commendatore si sa per quel che si riesce a evincere dai racconti del Cavaliere stesso quando si ha la possibilità di essere ricevuti per qualche acquisto nella sua saletta/magazzino. Cavaliere che si autodefinisce un “classicista”. Sappiamo dunque che il nebbiolo fa lunghe macerazioni e che invecchia a lungo in grandi botti. A La Morra in frazione Annunziata.

Questo Riserva 2008 è granato vivo chiaro con naso ancora floreale, ma soprattutto fruttato, melograno e ciliegia a polpa rosa, lievi accenni di genziana, cuoio e di scorza di arancio. Pulitissimo.

Lontano dalla assertività e dalla austerità evidente che di solito contraddistinguono i suoi Barolo, e che ricordo nell’ultimo bevuto (un Rocchette Riserva 2009), questo Riserva 2008 è un Barolo godibile, pronto, equilibrato, i cui tratti di rilievo sono il calore, la coerenza fruttata e la potenza dell’aroma di bocca.

Tannino tangibile, ma maturo e acidità ben distribuita.

Con la Coscia di Daino affumicata con cicorie e amarene fu un matrimonio trionfale.

Enonauta/Degustazione di Vino #087 - review - Barolo Riserva 2008 - Accomasso | il   Cavaliere è l'essenza della tradizione e della classicità
Enonauta/Degustazione di Vino #087 - review - Barolo Riserva 2008 - Accomasso | il   Cavaliere è l'essenza della tradizione e della classicità
Enonauta/Degustazione di Vino #087 - review - Barolo Riserva 2008 - Accomasso | il   Cavaliere è l'essenza della tradizione e della classicità

Barolo Riserva 2008 – Lorenzo Accomasso

Last in chronological order, last but not least as English speakers would say, of the bottles drunk last week. To accompany the cuisine of Amerigo in Savigno, a trattoria whose cuisine the obligatory stop does not seem to have taken away its lustre, for an exceptional lunch.

We know about the cellar practices of the Knight/Commendatore from what we can deduce from the stories of the Knight himself when we have the possibility of being received for some purchases in his room/warehouse. Knight who calls himself a “classicist”. We therefore know that Nebbiolo undergoes long macerations and that it ages for a long time in large barrels.

This Riserva 2008 is a light bright garnet with a still floral but above all fruity nose, pomegranate and cherry with pink pulp, slight hints of gentian, leather and orange peel. Very clean.

Far from the assertiveness and obvious austerity that usually distinguish his Barolos, and which I remember in the last drink (a Rocchette Riserva 2009), this Riserva 2008 is an enjoyable, ready, balanced Barolo, whose notable features are warmth, the fruity consistency and the power of the mouthfeel.

Tangible but ripe tannin and well-distributed acidity.

With the smoked deer leg with chicory and black cherries it was a triumphal marriage.

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Ribolla 2008 – Gravner

Ribolla 2008 – Gravner
Venezia Giulia Igt

Quest’ultima settimana appena terminata è stata una delle più fortunate, enoicamente parlando, dell’ultimo anno. Molte bottiglie, molta compagnia, molti amici, molta qualità, molta felicità. Tra queste bottiglie la Ribolla 2008 di Gravner. Da Oslavia. Dove la Ribolla è diventata vitigno degno di un progetto a parte. Ribolla di Oslavia.

Lunga macerazione in anfora, svinatura e di nuovo in anfora e poi sei lunghi anni in grandi botti di rovere.

Mi trovo nel bicchiere questo liquido ambrato lucente (peccato la scarsa luce che non rende completamente giustizia al vino) e gioisco preventivamente.

Al naso porge un bel ventaglio di aromi che vanno dallo Zafferano al caffè, dall’uva sultanina alle radici aromatiche, dal miele di acacia alla resina.

In bocca è cangiante, multiforme, sapido, tannico, buono di sapore, persistente ai massimi livelli. Rispetto ad altre annate da me assaggiate risulta più corposo e sviluppa più volume, rievocando le spezie e la frutta disdratata.

Bevuto peraltro in compagnia di un altro vino macerato, Zagreo 2017 de I Cacciagalli, per invalidare la teoria che tutti i macerati si somigliano. Ottimo, e diversissimo, anche Zagreo, in foto in primo piano sfocato davanti al calice di Ribolla, su cui meriterebbe ritornare.

Enonauta/Degustazione di Vino #086 - review - Ribolla 2008 - Gravner | cangiante, multiforme, sapido, tannico
Enonauta/Degustazione di Vino #086 - review - Ribolla 2008 - Gravner | cangiante, multiforme, sapido, tannico
Enonauta/Degustazione di Vino #086 - review - Ribolla 2008 - Gravner | cangiante, multiforme, sapido, tannico

Ribolla Gravner 2008 – Venezia Giulia Igt

This last week that has just ended has been one of the luckiest, oenologically speaking, of the last year. Many bottles, much company, many friends, much quality, much happiness. Among these bottles is Gravner’s Ribolla 2008.

Long maceration in amphora, racking and again in amphora and then six long years in large oak barrels.

I find this shiny amber liquid in the glass (pity about the poor light which doesn’t do the wine complete justice) and I rejoice in advance.

The nose offers a beautiful range of aromas ranging from saffron to coffee, from sultanas to aromatic roots, from acacia honey to resin.

In the mouth it is iridescent, multifaceted, savory, tannic, good tasting, persistent at the highest levels. Compared to other vintages I have tasted, it is more full-bodied and develops more volume, recalling spices and dehydrated fruit.

Furthermore, drunk in the company of another macerated wine, Zagreo 2017 by I Cacciagalli, to invalidate the theory that all macerated wines are similar. Also excellent and very different is Zagreo, in the photo in the foreground blurred in front of the glass of Ribolla, which is worth returning to.

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Campo dell’Orzo 2016 – Vallone di Cecione

Campo dell’Orzo – Vallone di Cecione – Toscana I.G.T 2016

Si tratta di Sangiovese in purezza da Panzano in Chianti. Lieviti non selezionati, cemento e poi 12 mesi in botte grande.

Sempre dal pranzo di domenica scorsa una bella conferma da una piccola azienda di Panzano in Chianti chiamata Vallone di Cecione. Il cui Campo dell’orzo mi ricorda quell’unica volta che si andò in gruppo a visitare la suddetta azienda Panzanese. È un vino amichevole, ma non carezzevole. Più simile a una vigorosa pacca sul groppone come succede al Sangiovese quando è Sangiovese e buono allo stesso tempo.

Color rubino vivace e trasparente e sentori che definire tipici è un eufemismo. Viola, marasca, tratti ematici e di erbe aromatiche, qualche accenno agrumato e di lavanda. Preciso e intenso.

Il sorso ha nerbo ed energia, acidità e tannini di carattere e non comune coerenza, lunghezza e piacevolezza dell’aroma di bocca.

In Abbinamento a una classica bistecca fiorentina al sangue per un classico, semplice, soddisfacente connubio.

L’amante del Sangiovese non può che restare positivamente impressionato.

Enonauta/Degustazione di Vino #085 - review - Campo dell'Orzo 2016 - Vallone di Cecione | da Panzano un Sangiovese schietto ed energico
Enonauta/Degustazione di Vino #085 - review - Campo dell'Orzo 2016 - Vallone di Cecione | da Panzano un Sangiovese schietto ed energico

Campo dell’Orzo – Vallone di Cecione – Toscana I.G.T 2016

It is pure Sangiovese from Panzano in Chianti. Unselected yeasts, cement and then 12 months in large barrels.

Also from last Sunday’s lunch, a nice confirmation from a small company in Panzano in Chianti called Vallone di Cecione. Whose barley field reminds me of that one time we went as a group to visit the aforementioned Panzanese company. It is a friendly wine, but not caressing. More like a vigorous pat on the rump like what happens to Sangiovese when it is Sangiovese and good at the same time.

Lively and transparent ruby ​​color and hints that defining typical is an understatement. Violet, morello cherry, hints of blood and aromatic herbs, some citrus and lavender hints. Precise and intense.

The sip has strength and energy, acidity and tannins of character and uncommon consistency, length and pleasantness of the aroma in the mouth.

Paired with a classic rare Florentine steak for a classic, simple, satisfying combination.

The Sangiovese lover cannot help but be positively impressed.

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Rosso Riserva 2010 – Vignalta

Rosso Riserva 2010 – Colli Euganei Doc – Vignalta

Merlot 60 e Cabernet Sauvignon 40Con passaggio di 24 mesi in botti da 500 litri di rovere e sei mesi di bottiglia.

Ha colore rubino non concentrato con riflessi granata, pulito ed immediato al naso con sentori di cassis, cannella e tabacco.

Controllo, equilibrio, sapidità, sviluppo gustativo profondo, duraturo e coerente, tannini setosi, scorrevolezza pericolosa e un rapporto qualità prezzo vincente e incentivante al riacquisto.

In abbinamento perfetto col Diaframma cotto a 52 gradi per tre ore con un breve passaggio successivo sulla griglia.

Enonauta/Degustazione di Vino #084 - review - Rosso Riserva 2010 - Vignalta | taglio bordolese da i Colli Euganei
Enonauta/Degustazione di Vino #084 - review - Rosso Riserva 2010 - Vignalta | taglio bordolese da i Colli Euganei
Enonauta/Degustazione di Vino #084 - review - Rosso Riserva 2010 - Vignalta | taglio bordolese da i Colli Euganei
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VERDICCHIO DI MATELICA RISERVA DOCG MIRUM 2015 – La Monacesca

VERDICCHIO DI MATELICA RISERVA DOCG MIRUM 2015 – La Monacesca

Il Verdicchio di Matelica Mirum de La Monacesca è ottenuto da uve surmature con sosta sulle fecce e affinamento in acciaio e bottiglia.

Mi misuro per la seconda volta con questa bottiglia, dopo una prima interlocutoria volta in cui la bottiglia finì troppo alla svelta durante una cena inadatta.

Non so se chiamarlo Superverdicchio sia fuori luogo, ma lo farei con intento laudativo e affatto ironico e per sottolineare l’apprezzamento per una idea di vino riserva che ha principalmente a che fare con la natura della materia da cui si è ottenuto.

Colore tendente al dorato molto vivo. Quadro olfattivo ampio e intenso con sentori di nespola matura, ranuncolo giallo, miele di trifoglio.

In bocca mostra grande struttura, densità e impatto aromatico. Seppure ceda in freschezza rispetto alle aspettative create da un Verdicchio di Matelica, la vena sapida e la profondità/persistenza lo fanno apprezzare e gustare da solo e a tavola, meglio se in compagnia di piatti strutturati.

Enonauta/Degustazione di Vino #083 - review - VERDICCHIO DI MATELICA RISERVA DOCG MIRUM 2015 - La Monacesca | un superverdicchio affascinante

VERDICCHIO DI MATELICA RISERVA DOCG MIRUM 2015 – La Monacesca

Verdicchio di Matelica from overripe grapes with rest on the lees and refinement in steel and bottle.

I’m testing myself for the second time with this bottle, after a first tentative time in which the bottle ran out too quickly during an unsuitable dinner.

I don’t know if calling it Superverdicchio is out of place, but I would do so with a laudatory and not at all ironic intent and to underline the appreciation for an idea of ​​reserve wine which has mainly to do with the nature of the material from which it is obtained.

Very bright golden color. Broad and intense olfactory framework with hints of ripe medlar, yellow buttercup, clover honey.

In the mouth it shows great structure, density and aromatic impact. Although it falls short in freshness compared to the expectations created by a Verdicchio di Matelica, its savory streak and depth/persistence make it appreciated and enjoyed alone and at the table, preferably in the company of structured dishes.

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Francesco Versio – Dogliani 2017 & Barbaresco 2015

Francesco Versio Dogliani 2017 & Barbaresco 2015

Per la prima volta scrivo di due bottiglie in contemporanea. Perché sono opera dello stesso produttore, perché le ho comprate e stappate congiuntamente. Francesco Versio è un giovane stimato winemaker con vigne in Neive ed una esperienza da Bruno Giacosa con Dante Scaglione.

Per il Dogliani 2017 una interpretazione all’insegna della concretezza e dell’energia. Purpureo fitto, solido, con profumi netti di mirtillo e floreali con sfondo speziato e a tratti vinoso. Caldo e voluminoso con finale coerente che lascia una bella scia sapida.

Il Barbaresco 2015 è un Barbaresco tradizionale con uve dal vigneto San Cristoforo. Rispetto ad altri 2015 da me assaggiati negli ultimi mesi mostra più finezza di tratto e meno esplosività. Il colore è tra il rubino e il granato. Parte lento, ma il tempo gli giova. Ribes e melograno, rosa e richiami di piante aromatiche come l’anice compongono il quadro olfattivo. Al palato mostra grande energia, giovanile fermezza, persistenza aromatica rilevante comunicando l’opera di una mano valente ed ispirata.

Per la mia personale esperienza, se questo è l’inizio possiamo aspettarci gran belle bottiglie già nel futuro immediato.

Entrambi i vini hanno mostrato una straordinaria resistenza all’ossigeno.

Enonauta/Degustazione di Vino #082 - review - Dogliani 2017 & Barbaresco 2015  | Francesco Versio | una grande promessa del vino piemontese
Enonauta/Degustazione di Vino #082 - review - Dogliani 2017 & Barbaresco 2015  | Francesco Versio | una grande promessa del vino piemontese
Enonauta/Degustazione di Vino #082 - review - Dogliani 2017 & Barbaresco 2015  | Francesco Versio | una grande promessa del vino piemontese

Francesco Versio Dogliani 2017 & Barbaresco 2015

For the first time I’m writing about two bottles at the same time. Because they are the work of the same manufacturer, because I bought and uncorked them together. Francesco Versio is an esteemed young winemaker with vineyards in Neive and an experience at Bruno Giacosa with Dante Scaglione.

For Dogliani 2017 an interpretation characterized by concreteness and energy. Dense, solid purple, with clear blueberry and floral aromas with a spicy and at times vinous background. Warm and voluminous with a coherent finish that leaves a nice savory trail.

The 2015 Barbaresco is a traditional Barbaresco with grapes from the San Cristoforo vineyard. Compared to other 2015s I’ve tasted in recent months, it shows more finesse and less explosiveness. The color is between ruby ​​and garnet. He starts off slow, but time is in his favor. Currant and pomegranate, rose and hints of aromatic plants such as anise make up the olfactory picture. On the palate it shows great energy, youthful firmness, significant aromatic persistence, communicating the work of a talented and inspired hand.

From my personal experience, if this is the beginning we can expect great bottles in the immediate future.

Both wines showed extraordinary resistance to oxygen.

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Ghemme 2015 – Paride Chiovini

Ghemme Docg 2015

Paride Chiovini

Il Ghemme di Paride Chiovini: nebbiolo maturato in botti da 5 hl per 18/20 mesi e successivi 6 mesi di bottiglia.

Ancora una sorpresa positiva dall’Alto Piemonte. Per qualità complessiva dell’esperienza e per il rapporto qualità prezzo. Stappato domenica a pranzo e finito stasera l’ultimo bicchiere, resta buona l’iniziale positiva impressione avuta al momento del versare il primo bicchiere.

Colore rubino molto chiaro tendente al granato. Profumi floreali e di ciliegia e lamponi freschi, rabarbaro e erbe aromatiche.

Esordisce caldo e flessuoso e poi si distende in un finale caratterizzato dal dualismo che si innesca tra l’importante struttura tannica e il ritorno fruttato di grande piacevolezza.

Enonauta/Degustazione di Vino #081 - review - Ghemme 2015 - Paride Chiovini | Alto Piemonte profumato e rigoroso
Enonauta/Degustazione di Vino #081 - review - Ghemme 2015 - Paride Chiovini | Alto Piemonte profumato e rigoroso
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Dolcetto di Diano d’Alba Sorì Pradurent 2016 – Claudio Alario

Dolcetto di Diano d’Alba Sorì Pradurent 2016 – Claudio Alario

Dolcetto con uve dal Sorì Pradurent posizionato a 400 metri slm, matura in barrique di terzo passaggio per 10 mesi

Un Dolcetto che unisce concretezza, eleganza e precisione e che l’amante della tipologia non dovrebbe esimersi dall’assaggiare. Ripenso al gestore dell’enoteca comunale di Diano d’Alba che invitato a consigliarmi alcune bottiglie da comprare consigliò questa come imprescindibile e ovviamente al tempo in cui l’enoappassionato poteva circolare libero e felice.

Colore rubino impenetrabile, naso di buona intensità con sentori floreali, di prugna, frutti di bosco e spezie.

Ampio in bocca, caldo e strutturato con tannini maturi, freschezza avvolgente e finale coerente di grande piacevolezza. Dolcetto che non esiterei a collocare tra i migliori mai assaggiati e con cui, ribadisco, l’appassionato del Dolcetto dovrebbe confrontarsi.

Enonauta/Degustazione di Vino #080 - review - Dolcetto di Diano d'Alba Sorì Pradurent 2016 - Claudio Alario | Un Dolcetto che unisce concretezza, eleganza e precisione e che l'amante della tipologia non dovrebbe esimersi dall'assaggiare.
Enonauta/Degustazione di Vino #080 - review - Dolcetto di Diano d'Alba Sorì Pradurent 2016 - Claudio Alario | Un Dolcetto che unisce concretezza, eleganza e precisione e che l'amante della tipologia non dovrebbe esimersi dall'assaggiare.

Dolcetto Sorì Pradurent Alario

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Ultimi Raggi 2009 – Ar.Pe.Pe

Ultimi Raggi 2009 Ar.Pe.Pe

Sassella Riserva – Valtellina Superiore

Ultimi Raggi di Ar.Pe.Pe. un vero piacere del palato e della mente aprire in semireclusione questa bottiglia ricordo di una gita di famiglia in Valtellina concomitante con gli Arpepe Days, così che il pensiero invece di concentrarsi sulle ansie dell’oggi si sofferma sulla dolcezza delle giornate di vacanza, sulle discese in slittino a Caspoggio e così anche il ricordo del Grande Ingorgo del Ponte di Sant’Ambrogio (9 dicembre 2017) in mezzo alla tormenta diventa un epico divertimento.

Ultimi Raggi 2009 Ar.Pe.Pe
Sassella Riserva
Valtellina Superiore

Nebbiolo da uve surmature
Con lungo affinamento in botte grande

Vi si individuano all’istante l’asciutta sobria eleganza e il rigore espressivo che sono, per la mia esperienza, i tratti distintivi dei vini della cantina valtellinese.

Bello il colore granato, esteso il bouquet con sentori di ribes e melograno, rosa, cuoio ed erbe aromatiche e un piccolo accenno speziato. In bocca c’è equilibrio, la freschezza distribuita e la vena sapida bilanciano la parte estrattiva e la componente alcolica di questo “non sforzato” il cui tannino è maturo e gentile ed è persistente e vellutato il finale con ritorno di frutti a bacca rossa.

Bevibilità ad alto rischio.

Tra i vini di Arpepe, sempre per la mia esperienza personale, il più morbido senza peraltro essere in assoluto un vino morbido.

Ottimo a tavola con le Tagliatelle fatte a mano con Sugo di Anatra.

Enonauta/Degustazione di Vino #079 - review - Ultimi Raggi 2009 - Ar.Pe.Pe. | sobria eleganza e rigore espressivo
Enonauta/Degustazione di Vino #079 - review - Ultimi Raggi 2009 - Ar.Pe.Pe. | sobria eleganza e rigore espressivo
Enonauta/Degustazione di Vino #079 - review - Ultimi Raggi 2009 - Ar.Pe.Pe. | sobria eleganza e rigore espressivo

Ultimi Raggi 2009 Ar.Pe.Pe

Sassella Riserva – Valtellina Superiore

Ultimi Raggi Ar.Pe.Pe. a true pleasure for the palate and the mind to open this bottle in semi-reclusion as a souvenir of a family trip to Valtellina coinciding with the Arpepe Days, so that instead of concentrating on today’s anxieties, thoughts focus on the sweetness of the holiday days, on the descents tobogganing in Caspoggio and so even the memory of the Great Traffic Jam on the Sant’Ambrogio Bridge (9 December 2017) in the midst of the storm becomes epic fun.

Ultimi Raggi 2009 Ar.Pe.Pe
Sassella Reserve
Valtellina Superiore

Nebbiolo from overripe grapes
With long aging in large barrels

You can instantly identify the dry, sober elegance and expressive rigor which are, in my experience, the distinctive features of the wines from the Valtellina cellar.

The garnet color is beautiful, the bouquet is extensive with hints of currant and pomegranate, rose, leather and aromatic herbs and a small hint of spice. In the mouth there is balance, the distributed freshness and the savory vein balance the extractive part and the alcoholic component of this “unforced” whose tannin is ripe and gentle and the finish is persistent and velvety with a return of red berry fruits.

High risk drinkability.

Among Arpepe’s wines, again in my personal experience, it is the softest without being a soft wine at all.

Excellent at the table with handmade Tagliatelle with Duck Sauce.

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Taurasi Primum 2007 – Guastaferro

iI Taurasi Primum 2007 dell’Azienda Guastaferro entra nel mio percorso di approfondimento del Taurasi trovo subito elementi che mi convincono della necessità di continuare ad approfondire. Uno è questo Taurasi 2007 della Azienda Agricola Guastaferro di Taurasi che a me sembra fin da subito un gioiello enoico d’indiscutibile valore.

Aglianico da viti centenarie con maturazione in barrique e tonneaux.

Granato scuro con ancora qualche riflesso rubino. Ampiezza, nitore e piacevolezza sono i tratti distintivi del bouquet dove si susseguono sentori di prugna secca, frutti scuri surmaturi, di incenso e cenere, spezie dolci, su un fondo continuo mentolato/balsamico.

Al palato si confermano le aspettative generate dal profumo e risulta ricco, stratificato, profondo, con acidità flessuosa che tende a ridiscendere il cavo orale, caldo e incisivo, tannini nobili e strutturati, una persistenza aromatica e una varietà di reminiscenze rara.

Entra prepotentemente nel novero dei vini indimenticabili.

Enonauta/Degustazione di Vino #078 - review - Taurasi Primun 2007 - Guastaferro | gioiello enoico d'indiscutibile valore
Enonauta/Degustazione di Vino #078 - review - Taurasi Primun 2007 - Guastaferro | gioiello enoico d'indiscutibile valore
Enonauta/Degustazione di Vino #078 - review - Taurasi Primun 2007 - Guastaferro | gioiello enoico d'indiscutibile valore
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