Io e Martino Baldi lo assaggiammo alla Chianti Classico Collection 2024. Ci colpì ed emerse alla fine della fiera come uno degli assaggi più nitidi e convincenti tra la moltitudine di bottiglie presenti a dispetto del suo essere reperibile al supermercato e prodotto da un’azienda di proprietà di un grande gruppo. Contravvenendo quindi ulteriormente a una delle regole capitali del winelover di alta categoria, ovvero che la GDO è il demonio e tutto ciò che vi si compra non è buono, usufruimmo poi della stessa offerta del solito supermercato.
Un vino a cui darei la massima valutazione per i valori espressi in relazione alla tipologia e alle metodiche di produzione.
Sangiovese vinificato in acciaio. Poi invecchiato in botte e a seguire l’affinamento in bottiglia. L’altitudine e il suolo sono qui come in tutti i vini di Lamole una componente fondamentale.
Vino di colore mediamente fitto, fragrantissimo e filologico presenta prevalenti ricordi di giaggioli e marasche, l’arancia navel e il timo, con più discreti rimandi ematici e balsamici.
Al palato risulta pienamente definito, preciso, entra con freschezza tipica ben innervata, corpo snello e ottima e lunga dinamica di gusto. Ha tannini di carattere e fini, si beve e si ribeve con gioia accompagnando il pasto, finisce coerentemente con ritorno del frutto e in parte balsamico.
Bevuto ora dà grande soddisfazione, ma ancora tra qualche anno, con buona probabilità, regalerà emozioni a chi saprà conservarne qualche bottiglia.
Chianti Classico DUELAME 2021 – Lamole di Lamole
Martino Baldi and I tasted it at the Chianti Classico Collection 2024. It struck us and emerged at the end of the fair as one of the clearest and most convincing tastings among the multitude of bottles present despite its being available in the supermarket and produced by an owned company of a large group. Therefore further violating one of the capital rules of high-class wine lovers, namely that large-scale retail trade is the devil and everything you buy there is not good, we then took advantage of the same offer as the usual supermarket.
A wine to which I would give the highest rating for the values expressed in relation to the type and production methods.
Sangiovese vinified in steel. Then aged in barrels followed by refinement in the bottle. Altitude and soil are a fundamental component here, as in all Lamole wines.
A wine with a medium-dense colour, very fragrant and philological, with prevalent hints of irises and morello cherries, navel orange and thyme, with more discreet blood and balsamic references.
On the palate it is fully defined, precise, enters with typical well-innervated freshness, slim body and excellent and long dynamic flavour. It has characterful and fine tannins, it can be drunk over and over again with joy accompanying the meal, it ends consistently with a return of fruit and is partly balsamic.
Drunk now it gives great satisfaction, but in a few years, it will probably give emotions to those who know how to keep a few bottles of it.
A spingere il suo natante di tappi di sughero, nel grande mare delle cose del vino, sono il vento della curiosità, la “sete di conoscenza” e il piacere di condividere la mensa e la bottiglia. Non ha pregiudizi, non teme gli imprevisti, cambia volentieri idea, beve tutto con spirito equanime pur conservando le sue preferenze.
E questo blog è un diario di bordo a più voci, fatto di sensazioni e mai di giudizi. Sensazioni irripetibili, racconti di cantina, note di degustazione, percezioni talvolta chiare e talvolta oscure, non discorso sul vino, ma discorso dal vino e nel vino. Con l’umiltà di chi sa bene che il dominio dell’ancora da scoprire è vasto, che le bottiglie di vino sono tante e ci vuole molto impegno per berle tutte.
Mercato Fivi 2024 – si replica alla Fiera di Bologna
Manca una settimana esatta al più grande mercato del vino italiano. L’unico posto dove puoi comprare più vino di quello che entra nel bagagliaio dell’auto e restare attonito/a davanti al portellone aperto dopo aver tentato di incastrare le ultime scatole.
Siete pronti/e col carrellino, lo zainone, la borsa della spesa a rotelle della nonna? Preparatevi un buon pasto al sacco per non dovervi affidare all’improvvisazione e trovarvi davanti al tramezzino dell’autogrill a 10,50 euri.
Avete studiato la mappa ed elaborato un percorso ragionato che vi permetta a fine serata di avere ancora una loquela fluente non intasata di dittonghi, iati e trittonghi impronunciabili?
Siete invece intenzionati a una giornata guerrigliera con acquisti “a sentita” destinata a finire sui gomiti dopo aver pronunciato per ore solo esclamazioni di giubilo?
Bene. Qualunque sia il vostro obiettivo è il momento di preparare la sporta e di comprare il biglietto.
A spingere il suo natante di tappi di sughero, nel grande mare delle cose del vino, sono il vento della curiosità, la “sete di conoscenza” e il piacere di condividere la mensa e la bottiglia. Non ha pregiudizi, non teme gli imprevisti, cambia volentieri idea, beve tutto con spirito equanime pur conservando le sue preferenze.
E questo blog è un diario di bordo a più voci, fatto di sensazioni e mai di giudizi. Sensazioni irripetibili, racconti di cantina, note di degustazione, percezioni talvolta chiare e talvolta oscure, non discorso sul vino, ma discorso dal vino e nel vino. Con l’umiltà di chi sa bene che il dominio dell’ancora da scoprire è vasto, che le bottiglie di vino sono tante e ci vuole molto impegno per berle tutte.
Vini di Vignaioli 2024 a Fornovo – luci ed ombre, pros and cons, su è giù, buono e meno buono
di Riccardo Viganò
con una postilla di Simone Molinaroli
Nuovo giro sulla giostra dei festival del vino! Questa volta partiamo alla volta di Vini Di Vignaioli a Fornovo Val di Taro e scegliamo la giornata del lunedì da professionisti del bere quali siamo. Due ore di macchina con sosta autogrill ad ammirare un ottimo club sandwich a 10,50€ e siamo in fila per entrare. Ore 11 cancelli aperti e subito ci dirigiamo verso Camillo Donati e i suoi rifermentati. Una bella gamma di prodotti su cui spiccano la Malvasia aromatica di Candia e la Malvasia rosa. Prezzo in fiera 8 euro, inevitabilmente ne prendiamo una cassa. Tappa obbligata da La Stoppa dove accade la redenzione del nostro “Vate” Simone Molinaroli davanti ad un Ageno non difettato. Dopo molti tentativi finalmente la bottiglia spiazzante che tanti decantano. Torniamo sulla terra con La Macchiona che continua a non convincermi. L’accoglienza al banco è encomiabile e ci fanno sentire anche una Macchiona con 20 anni sulle spalle decisamente evoluta, ma ancora solida e sprintante. La mia esperienza in fiera prosegue andando a testare tutti i vini macerati che mi ero segnato sul fido taccuino. Ca’ de Noci, Ca’ Liptra e Adagio sicuramente sono produttori interessanti e con prodotti particolari. Tappa del cuore a Cascina degli Ulivi per un goccio di Montemarino e un nuovo tentativo con A demûa novemesi che a me proprio non vuol piacere e via verso nuovi assaggi. L’azienda francese Cuatro Manos ci ha portato nella Loira con un super super Chenin Blanc. Immancabile il piatto di affettati di Maiale nero di Parma con un prosciutto crudo che sembrava zucchero e il barattolo di senape all’antica. Non il pienone che mi aspettavo, ma devo dire che le altre volte ero andato la domenica. Biglietto preso online ormai a più di 20 euro. Sempre molto bello rivedere i vignaioli, ma aleggia una certa incertezza sul futuro di questo business, della serie “Sì, tutto buono. Ma chi compra?” Noi la nostra piccola parte l’abbiamo fatta con una dozzina di bottiglie riportate, ma dubito possa fare una grande differenza. Alla prossima.
Postilla di Simone Molinaroli su VINI DI VIGNAIOLI 2024 e la redenzione
In effetti per la prima volta ho avuto la possibilità, dopo un discreto numero di bottiglie “discutibili”, di assaggiare Ageno in una veste che in qualche modo dà un senso a certi entusiasti pareri ricevuti negli anni. Questo non mi ripaga dell’acetica assaggiata le volte precedenti e continuo a pensare che sia un “vino ideologico”. Adesso però posso anche pensare che talvolta possa dare ottimi esiti.
Del resto non si esce di casa per corroborare le proprie convinzioni o peggio i propri pregiudizi. Per questo è sufficiente stazionare sul divano in attesa della proposta amichevole, conforme ai gusti profilati, partorita dalla piattaforma multimediale alimentata dagli algoritmi.
Si esce di casa e si va a Fornovo ad assaggiare i vini dei Vignaioli, specialmente quelli che in passato risultarono deludenti, determinati come sempre a farlo in libertà e autonomia.
Vini di Vignaioli è un evento reso simpatico dalla possibilità di acquistare direttamente e non solo assaggiare vini talvolta non più reperibili causa speculazioni, accaparramenti, etcetera che, al pari dell’altro famoso e grande mercato dei Vignaioli, sottolinea la vocazione all’incontro col pubblico bevente e pagante.
Vini di Vignaioli 2024 – Highlights
Cuna 2019, già assaggiato in precedenza, si conferma un grandissimo Pinot Nero. Ma non c’era nemmemo bisogno di cercare una conferma.
Ca’Liptra propone un bel trittico di Verdicchio dei Castelli di Jesi tra cui spicca il Riserva Vigna del Torcolaccio.
Ca’ de Noci che non conoscevo propone una interessante Spergola secca
Ho molto apprezzato le proposte de La Frustaia di Luni (SP). Vermentino non banale, non evanescente, non simil-sauvignon.
Camillo Donati Master della Rifermentazione Ancestrale
Ho assaggiato anche un Riesling che sapeva distintamente di Dixie al Formaggio. Ho fatto finta di nulla.
Rocco di Carpeneto tra le altre bottiglie meno entusiasmanti piazza un Ovada Riserva di categoria.
Al banco di assaggio de Il Tufiello un ottimo Sancho Panza 2020, ma gli altrii assaggi mi sono sembrati un po’ troppo selvaggi.
A spingere il suo natante di tappi di sughero, nel grande mare delle cose del vino, sono il vento della curiosità, la “sete di conoscenza” e il piacere di condividere la mensa e la bottiglia. Non ha pregiudizi, non teme gli imprevisti, cambia volentieri idea, beve tutto con spirito equanime pur conservando le sue preferenze.
E questo blog è un diario di bordo a più voci, fatto di sensazioni e mai di giudizi. Sensazioni irripetibili, racconti di cantina, note di degustazione, percezioni talvolta chiare e talvolta oscure, non discorso sul vino, ma discorso dal vino e nel vino. Con l’umiltà di chi sa bene che il dominio dell’ancora da scoprire è vasto, che le bottiglie di vino sono tante e ci vuole molto impegno per berle tutte.
Qualcosa di nuovo a Montespertoli/New Things at Montespertoli
C’è qualcosa di nuovo a Montespertoli? Sembra proprio di si.
Lunedi 7 ottobre a Montespertoli nel borgo di Lucardo Alto, borgo per il quale è possibile usare il termine “suggestivo” senza temere di suonare retorici, si è tenuto l’evento “Stappa Montespertoli”, occasione di incontro, di festa, condivisione e riflessione organizzata dall’associazione dei viticoltori di Montespertoli, in evidente continuità con la degustazione dello scorso anno “La Rivoluzione a Montespertoli” che si tenne domenica 12 novembre 2023 nei locali del Museo della Vite e del Vino di Montespertoli (qui l’articolo di Martino Baldi su L’Enonauta).
Stappa Montespertoli
PROMUOVERE IL TERRITORIO – Stappa Montespertoli
L’Atmosfera a Montespertoli è frizzante nonostante la pioggerella, c’è entusiasmo e si avvertono la voglia di fare squadra e di spiegare il progetto virtuoso di promozione del territorio con la sua vocazione innegabile per la viticoltura nel rispetto, come precisato nel Patto, della comunità, dei lavoratori, dei produttori tutti, della materia e dell’ecosistema.
Il Patto dei Viticoltori di Montespertoli
Quello dell’Associazione dei Viticoltori di Montespertoli è certamente un impegno di autopromozione, ma è declinato sulla scorta di princìpi di ecosostenibilità e di sviluppo sociale.
Una doppia assunzione di responsabilità dunque. Farsi testimoni dei 2200 ettari vitati del comune di Montespertoli per traghettare il territorio, le sue persone e il suo vino in un presente caratterizzato da nuove necessità comunicative, parametri di gusto mobili e da condizioni climatiche talvolta estreme che costringono a un ripensamento di tutte le certezze accumulate nel tempo. Forti di una storia, di conoscenze, di un nome e di una identità ben riconoscibili.
CLIMA: CONSAPEVOLEZZA DEI CAMBIAMENTI IN ATTO
Con la consapevolezza di dover intraprendere nuove strade, sottolineata dal fatto stesso di aver invitato all’evento Marco Moriondo, agrometeorologo e ricercatore senior nell’ambito di climate change presso il CNR IBE di Firenze e Giacomo Buscioni, responsabile tecnico scientifico del settore bevande di FoodMicroTeam (FMT), che tracciando un quadro sommario della situazione attuale ribadiscono l’ormai conclamata inutilità delle “ricette preconfezionate” e quanto siano necessarie nuove conoscenze, nuovi approfonditi studi, una rinnovata disposizione al cambiamento a fronte delle inedite difficoltà ambientali/meteorologiche che i viticoltori vanno incontrando sempre più frequentemente.
“Non c’è coltura senza cultura…”
Una menzione a parte merita il sontuoso pranzo di fine vendemmia ben congegnato dalla Trattoria La Lanterna di Pulica che ha, tra le altre cose, servito uno dei migliori conigli arrosto mai assaggiati (da chi sta scrivendo ovviamente).
LumacheIl pranzo di fine vendemmia a MontespertoliLa vista da Lucardo Alto
New Things at Montespertoli
Something new in Montespertoli/New Things at Montespertoli Is there anything new in Montespertoli? It seems so. On Monday 7 October in Montespertoli in the village of Lucardo Alto, a village for which it is possible to use the term “evocative” without fear of sounding rhetorical, the “Stappa Montespertoli” event was held, an opportunity to meet, celebrate, share and reflect organized by the Montespertoli winemakers’ association, in clear continuity with last year’s tasting “The Revolution in Montespertoli” which was held on Sunday 12 November 2023 in the premises of the Montespertoli Vine and Wine Museum (here is the article by Martino Baldi on L’Enonauta).
PROMUOVERE IL TERRITORIO – Stappa Montespertoli
The atmosphere in Montespertoli is lively despite the drizzle, there is enthusiasm and the desire to team up and explain the virtuous project of promoting the territory with its undeniable vocation for viticulture in compliance, as specified in the Pact, with the community, workers, all producers, matter and the ecosystem. That of the Montespertoli Winemakers’ Association is certainly a commitment to self-promotion, but it is based on the principles of eco-sustainability and social development. A double assumption of responsibility therefore. Be witnesses of the 2200 hectares of vineyards in the municipality of Montespertoli to ferry the territory, its people and its wine into a present characterized by new communication needs, changing taste parameters and sometimes extreme climatic conditions that force a rethinking of all certainties accumulated over time. Strengthened by a history, knowledge, a well-recognizable name and identity.
CONSAPEVOLEZZA DEI CAMBIAMENTI IN ATTO
With the awareness of having to take new paths, underlined by the very fact of having invited Marco Moriondo, agrometeorologist and senior researcher in the field of climate change at the CNR IBE in Florence and Giacomo Buscioni, technical scientific manager of the beverage sector of FoodMicroTeam, to the event (FMT), who, by tracing a summary picture of the current situation, reiterate the now clear uselessness of “pre-packaged recipes” and how necessary are new knowledge, new in-depth studies, a renewed willingness to change in the face of the unprecedented environmental/meteorological difficulties that winemakers they are meeting more and more frequently. “There is no culture without culture…” A separate mention deserves the sumptuous end-of-harvest lunch well thought out by Trattoria La Lanterna in Pulica which, among other things, served one of the best roast rabbits ever tasted (by whoever is writing obviously).
A spingere il suo natante di tappi di sughero, nel grande mare delle cose del vino, sono il vento della curiosità, la “sete di conoscenza” e il piacere di condividere la mensa e la bottiglia. Non ha pregiudizi, non teme gli imprevisti, cambia volentieri idea, beve tutto con spirito equanime pur conservando le sue preferenze.
E questo blog è un diario di bordo a più voci, fatto di sensazioni e mai di giudizi. Sensazioni irripetibili, racconti di cantina, note di degustazione, percezioni talvolta chiare e talvolta oscure, non discorso sul vino, ma discorso dal vino e nel vino. Con l’umiltà di chi sa bene che il dominio dell’ancora da scoprire è vasto, che le bottiglie di vino sono tante e ci vuole molto impegno per berle tutte.
Calendario degli Eventi del Vino in Italia ovvero Dove andranno nel 2024 gli Enomaniaci?
La scelta non manca ed ecco qui un calendario degli eventi del vino con una selezione delle migliori occasioni italiane. Benvenuti nella nostra guida semicompleta agli eventi del vino in Italia, dove potrete scoprire le più prestigiose manifestazioni enogastronomiche del Bel Paese. Dalle degustazioni alle fiere del settore, vi condurremo alla scoperta delle tradizioni vinicole italiane, offrendovi un’esperienza unica nel mondo del vino. Scoprite con noi i luoghi e le date dei principali eventi, e lasciatevi guidare alla ricerca dei migliori vini e delle eccellenze enogastronomiche italiane. Benvenuti nel meraviglioso mondo del vino italiano!
5-8 Settembre 2024 a Greve in Chianti – Expo Chianti Classico rappresenta l’occasione privilegiata per conoscere il vino Chianti Classico nel suo territorio di produzione unico.
Taste Alto Piemonte, il format di promozione ideato dal Consorzio Tutela Nebbioli Alto Piemonte si presenta alla kermesse milanese il 16 settembre 2024 all’Hotel Westin Palace, in Piazza della Repubblica a Milano.
Dal 20 al 22 settembre 2024 l’evento dedicato al vino in abbinamento al cibo, all’arte e alla musica organizzato dal Consorzio Tutela Vini Montefalco e La Strada del Sagrantino.
evento eno-gastronomico culturale che si terrà a Varese nella prestigiosa villa recalcati nelle giornate dal 10 al 13 di ottobre del 2024 organizzato dai Viticoltori Varesini in collaborazione con la provincia di Varese e il patrocinio della Regione Lombardia.
26 E 27 OTTOBRE 2024 VILLA CAVAZZA – BOMPORTO (MODENA)
più di 100 produttori di vino artigianale da tutta Italia. Un grande evento dove incontrare vignaioli, assaggiare i loro vini e ascoltare i racconti dei loro territori.
Una bella escursione enoica nei territori del in programma a Roma i prossimi 27 e 28 Ottobre al Belstay Hotel (Indirizzo: Via Bogliasco, 27, 00165 Roma RM)
“Quo Vadis?” il tema centrale del 33° Merano WineFestival in scena dall’8 al 12 novembre. Dialoghi sul futuro del vino; le novità e le conferme nel programma della manifestazione.
Dall’8 al 12 novembre 2024 torna Merano WineFestival, la rassegna internazionale che celebra le eccellenze Wine, Food, Spirits e Beer selezionate da The WineHunter Helmuth Köcher e dai suoi The WineHunter Scouts.
mercato dei vini di tutta Italia. il 16-17 Novembre 2024 a TreviglioFiera – Via Roggia Moschetta, Treviglio (BG) – Di fronte alla STAZIONE dei TRENI di Treviglio.
7/8/9 dicembre. VI edizione dell’evento dedicato ai grandi vini del Sud Italia. In collaborzione con Percorsi di Vino. Presso Grand Hotel Palatino, via Cavour 213. Roma
IL 28 E 29 gennaio presso la Manifattura Tabacchi di Firenze.
Vini Migranti è una due giorni di contaminazione e aggregazione che si svolge ogni anno a Firenze. Oltre 60 produttori di vino da tutto il mondo condivideranno i loro prodotti con il pubblico, creando spunti, pensieri, emozioni e storie.
Chi ama il vino di langa non può mancare. 29 e 30 gennaio.
TUTTI I COLORI DEL BIANCO
Evento di Gowine dedicato ai vini bianchi italiani. il 15 gennaio a Genova. Presso lo Starhotels President – Genova, Corte dei Lambruschini, 4, 16129 Genova GE, Italia
15 e 16 febbraio alla Stazione Leopolda di Firenze. L’appuntamento annuale con il grande Evento dedicato al Chianti Classico e ai suoi interpreti. Per operatori e appassionati. Esserci è fortemente raccomandato.
A Firenze il giorno 19 febbraio la possibilità di assaggiare in anteprima le proposte di delle #DOP e #IGP: Maremma Toscana, Montecucco e Montecucco Sangiovese, Orcia, Cortona, Valdarno di Sopra, Terre di Pisa, Chianti Rufina, Terre di Casole, Grance Senesi, Montescudaio, Suvereto, Val di Cornia e Rosso della Val di Cornia, Carmignano, Barco Reale di Carmignano e Vin Santo di Carmignano e Toscana. L’evento è promosso dall’Associazione L’Altra Toscana che raggruppa quattordici Consorzi per un totale di imbottigliato che corrisponde al 40% dell’intera produzione #toscana.
dal 2 al 4 marzo a Torino alle OGR Torino e al Museo del Risorgimento. La seconda edizione è un omaggio alle tradizioni vitivinicole piemontesi. 2-3 marzo Salone del Vino, · 4 marzo Salone per professionisti/ dal 27 febbraio +100 eventi diffusi.
4 marzo ad Alberese – Grosseto grande selezione di etichette della Maremma con i Consorzi Vini Maremma Toscana, Morellino di Scansano e Vini Montecucco DOC DOCG.
9 e 10 marzo a Malpensa (Varese) mercato dei vini a Milano. Vini, street food, gastronomia, distillati e birre artigianali con possibilità di acquisto diretto.
10 e 11 marzo a Roma allo SPAZIO NOVECENTO Piazza G. Marconi 26b, 00144 Roma (Metro Eur Palasport)
Vini Selvaggi 2024 è la fiera indipendente del vino naturale con oltre 500 etichette in degustazione da Italia, Francia, Spagna, Slovenia, Cechia, Slovacchia, Germania.
16-18 marzo 2024 – Pisa fiera di vini naturali per degustare vini locali e artigianali di oltre 50 vignaioli indipendenti. provenienti da tutta Italia. Ticket 20 euro.
17-18 marzo 2024 – Milano allo Spazio Mosso il salone del vino artigianale in collaborazione con Live Wine. In degustazione innumerevoli testimonianze di viticoltura autentica.
23-25 marzo 2024 – Capaccio-Paestum (Salerno) Paestum Wine Fest 2024 propone in degustazione una selezione delle migliori aziende vitivinicole italiane.
Torna il 17 e 18 marzo al Real Collegio di Lucca la bella manifestazione dedicata ai vini delle province della Toscana occidentale affacciate sul Mar Tirreno. Montescudaio, Bolgheri, Morellino, Montecucco, Monteregio, Suvereto, Maremma etc…
a Lido di Camaiore presso l’Una Hotel il 24/25 marzo.
copiamo dal sito la presentazione che è fedele specchio di quanto negli anni si è sperimentato durante l’evento de L’Acquabona.
“TERRE DI TOSCANA si pone un obiettivo semplice e al tempo stesso ambizioso: rappresentare la Toscana del vino secondo criteri di esaustività e qualità. Lo fa raccogliendo 140 autorevoli voci in grado di rappresentare al meglio i tanti distretti vitivinicoli di cui la Toscana è uno scrigno prezioso. L’eloquenza del parterre racconta più di mille parole. Nel 2024 avrà luogo la sedicesima edizione.”
Calendario Eventi del Vino – aprile 2024 – Wine Expo
5,6 e 7 aprile a Lugo di Romagna alla Peschiera della Rocca
“Vignaioli e Terroir nasce nel 2023 per poter portare a Lugo di Romagna delle giornate di passione e condivisione del vino. Le vigne, i terroir e le mani dei vignaioli che ci emozionano.”
ViniVeri 2024 per festeggiare i 20 anni della nascita del Consorzio ViniVeri. Tempo ed impegno che hanno contribuito ad allargare i confini dell’idea di Vino dando diritto di cittadinanza ai valori della viticoltura ragionata.
13 e 14 aprile presso la Tenuta Alois Lageder a Magrè (BZ).
dal sito https://summa-al.eu/it/we-are-summa “Da oltre 20 anni celebriamo SUMMA con viticoltori internazionali di successo presso la nostra Tenuta Alois Lageder a Magrè in Italia. SUMMA è un evento all’insegna della spensieratezza e della curiosità, dove stress e noia non sono di casa, né per i visitatori né per i produttori di vino. Uno scambio reciproco in un ambiente accogliente dal sapore storico. Allargare i propri orizzonti. Lasciarsi ispirare. Celebrare insieme.
Il successo dell’evento si basa sui viticoltori che invitiamo ogni anno e con i quali condividiamo valori speciali: qualità, agricoltura sana (biologica, biodinamica o in conversione), voglia di sperimentare e la passione per il vino.”
13-15 aprile 2024 – Gambellara (VI) forse il più importante evento di vini naturali in Europa. In degustazione i vini di 180 vignaioli da tutta Italia, Francia, Spagna, Grecia, Austria, Germania, Slovenia e Slovacchia.
Dal 25 al 28 aprile nelle sale affrescate di Palazzo Chigi
La manifestazione, organizzata da Comune di San Quirico d’Orcia, Consorzio del vino Orcia in collaborazione con Onav Siena vedrà i produttori protagonisti con i loro vini Orcia.
Il Salone Nazionale dei Giovani Produttori e delle Piccole Cantine
27, 28 e 29 aprile a Città di Castello.
Sabato 27 e Domenica 28aprile nello splendido scenario di Palazzo Vitelli a Sant’Egidio, nel cuore della cittadina Umbra, ci si immergerà nei meandri enoici delle 20 regioni italiane rappresentate dai vignaioli di Only Wine.
Occasione per incontrare un territorio. 27 e 28 aprile a Castell’Arquato (PC)
“Il Monterosso Val d’Arda Festival è stato ideato dai volontari di Castell’Arquato nel 2011 per promuovere il vino tipico del territorio. Con gli anni, la manifestazione è diventata anche l’occasione per favorire il turismo nella Val d’Arda e dare impulso a tutto quanto il Piacentino ha di meglio da offrire.
Per due giorni i rappresentanti delle cantine locali presenteranno i loro vini bianchi lungo la via della “barricaia”, che sarà animata inoltre da mostre d’arte, esibizioni musicali e succulente espressioni gastronomiche.”
Calendario Eventi del Vino – maggio 2024 – Wine Events
IL VALDICHIANA WINE FESTIVAL giunge alla sua seconda edizione il 4 e 5 maggio a Castiglion Fiorentino (Arezzo ) presso il chiostro di San Francesco, la manifestazione valorizza con la presenza di oltre 50 cantine e quasi 200 etichette i vini del territorio della Valdichiana, durante l’evento si svolgeranno anche 6 masterclass di Aziende non della vallata, orario 10.30-19.00
“La manifestazione nasce per valorizzare il territorio vinicolo emiliano che si è sviluppato lungo le sue feconde valli. Da Bologna a Piacenza, decine di territori unici per suolo e biodiversità, si incontrano in un’idea comune di vino grazie ai loro interpreti. Il vino come racconto del lavoro, della tradizione e del luogo in cui si è scelto di vivere. Il vino come l’impegno del produttore nei confronti del suo territorio e della sua comunità. Un processo che si concretizza con la coltivazione diretta della vigna, la gestione dell’intera filiera produttiva, lo sviluppo di una cultura biologicobiodimamica ed un approccio poco invasivo in cantina.”
Porto Cervo Wine Festival
dal 9 al 12 maggio – “wine, food and glamour”- “evento Boutique” al Cervo Conference Center di Porto Cervo.
L’evento si terrà a Villa Vipolže l’11.5.2024 dalle 14.00 alle 21.00, seguito da una festa a Villa Vipolže con la DJ Adriana Roj.
Vipolže 29, 5212 Dobrovo v Brdih, Slovenia
“parteciperanno circa 50 case vinicole, sia della regione di Goriška Brda (Aljoša Sirk, Marjan Simčič, Klet Brda, Zalatel, Nebo, Čarga, Iaquin, Edi Simčič, Mulit, Valter Sirk, Ščurek, Danilo Mavrič, Zarova, Kristančič, Ronk, Jure Štekar, Šibav, Bregar, Atelier Kramar, Blažič, Domačija Bizjak, Erzetič, Zanut, Movia, Kristalvin, Kristian Keber, Emeran Reya, Jožko Mavrič, Prinčič, Dobuje, Peršolja, Berblut…) sia case vinicole con partecipazione internazionale”
11 e 12 maggio presso la Rocca Rangoni di Spilamberto (MO)
“I Vignaioli Contrari sono coloro che fanno comprendere il territorio di appartenenza e raccontano la loro storia mediante i vini che producono, con metodi artigianali ed autentici. Sono i responsabili del lavoro in vigna ed in cantina, nel pieno rispetto dell’ambiente e sono Contrari all’omologazione del gusto e alla standardizzazione dei vini.”
DAL 18 AL 20 MAGGIO a Milano al Palazzo del Ghiaccio.
Best Wine Stars si pone l’obiettivo di proporre un’esperienza esclusiva tra le nuove tendenze, le strategie social e le tecnologie emergenti. L’occasione è quindi un’ottima opportunità per presentarsi al grande pubblico e a tutti gli addetti al settore.
4′ edizione di ReWine Canavese, organizzata dall’Associazione Giovani Vignaioli Canavesani che si svolgerà il 18 maggio presso l’auditorium Mozart per il convegno e domenica 19 maggio presso le Officine H di Ivrea per i banchi di assaggio
Oltre 60 produttori, 500 vini, 2 laboratori di degustazione, la presentazione del volume edito da DeAgostini, la mostra delle nuove etichette istituzionali all’ombra del Duomo di Milano.
2, 3 E 4 GIUGNO 2024 – STAZIONE MARITTIMA DI NAPOLI
VitignoItalia, tra le più importanti kermesse enologiche italiane, 2, 3 e 4 Giugno 2024, alla Stazione Marittima di Napoli presenta la XVIII edizione, un evento pronto a stupirvi ancora una volta.
si svolgerà il prossimo 23 Giugno dalle ore 12,30 alle 18,30 nel borgo di Castel di Tora (RI).
L’evento prevede la partecipazione di 30 cantine laziali che rappresentano le produzioni regionali e la maggior parte delle doc e delle docg della regione.
IL 30 GIUGNO E 1° LUGLIO PRESSO IL CASTELLO DI DUINO (TS)
l’appuntamento annuale con il vitigno autoctono più celebre del Carso triestino, goriziano e sloveno, organizzato dall’Associazione dei Viticoltori del Carso-Kras
Calendario Eventi del Vino – luglio 2024 – Wine Expo
Sabato 13 Luglio 2024, dalle 16.30 a mezzanotte: Vignaioli in Castello – Degustazioni Libere di Vini Artigianali e incontri con i produttori – Un unico ingresso, un calice, degusta quanto vuoi – Dieci Vignaioli indipendenti al Castello di Contignaco. Link: https://www.castellodicontignaco.it/vignaioli-in-castello-2024
dal 26 al 28 luglio 2024 nel borgo di Contessa Entellina all’interno del chiostro medievale dell’ abbazia di Santa Maria del Bosco
Terre Sicane Wine Fest è la manifestazione enogastronomica che si svolge nel cuore del Parco dei Monti Sicani per la valorizzazione del territorio e dei suoi vini di qualità.
Calendario Eventi del Vino – agosto 2024 – Wine Expo
A spingere il suo natante di tappi di sughero, nel grande mare delle cose del vino, sono il vento della curiosità, la “sete di conoscenza” e il piacere di condividere la mensa e la bottiglia. Non ha pregiudizi, non teme gli imprevisti, cambia volentieri idea, beve tutto con spirito equanime pur conservando le sue preferenze.
E questo blog è un diario di bordo a più voci, fatto di sensazioni e mai di giudizi. Sensazioni irripetibili, racconti di cantina, note di degustazione, percezioni talvolta chiare e talvolta oscure, non discorso sul vino, ma discorso dal vino e nel vino. Con l’umiltà di chi sa bene che il dominio dell’ancora da scoprire è vasto, che le bottiglie di vino sono tante e ci vuole molto impegno per berle tutte.
Vinificazione in acciaio, invecchiamento in botti grandi, affinamento in bottiglia.
ll tratto precipuo di questo vino lo si può individuare nell’ordine dei suoi elementi, come nel rigore espressivo o nell’immediata piacevolezza.
Veste granato di media concentrazione, evocativo e nettissimo al naso con ricordi di lamponi e rose, foglia di the e timo, cui si aggiungono meno marcate note di scorza di chinotti, torrefazione, radici aromatiche.
Acidità trainante, la bocca si riempie di piccoli frutti rossi delicati, intenso e presente, definito e persistente. L’Alcool è ben fuso, i tannini educati nella loro fermezza.
Da bere con soddisfazione adesso per chi ama equilibrio ed energia insieme. Credo però che nei prossimi dieci anni si potrà stappare un vino ancora vitale.
Bottiglia acquistata in un lotto e non saprei dire il prezzo esatto d’acquisto, ma tenendo presente il prezzo mediano di vendita e confrontandolo coi prezzi di alcuni omologhi lo definirei un buon affare per chi lo stappa.
L’annata certamente è stata positiva, ma in questa bottiglia si avverte anche una mano felice che ha ben governato
Riflettendo a fine bottiglia mi chiedo per quale motivo non avevo mai bevuto un Barbaresco Montefico, di Giacosa così come di nessun altro produttore, e sento di essermi perso qualcosa. Mi chiedo inoltre perche intorno a questo Barbaresco Montefico 2016, per quanto ben accolto dalla critica di settore, non si siano generati un Hype, un vasto entusiasmo come successo talvolta a vini per cui in definitiva, alla prova dell’assaggio, si restava perplessi e alla ricerca di una spiegazione che non si trova.
Ci sarà qualcuno che l’avrà stappato e avrà tentato una descrizione a parte me e i wine critics che all’epoca dell’uscita in bottiglia dispensarono voti, punti e stelle?
Grande bottiglia adesso, potrei scommettere anche sulla sua longevità, ma sono felice di averlo stappato.
Barbaresco Montefico 2016 – Carlo Giacosa
Definitely classic Barbaresco from the Montefico Cru in the village of Barbaresco.
Vinification in steel, aging in large barrels, refinement in bottle.
The main feature of this wine can be identified in the order of its elements, as in the expressive rigor or in the immediate pleasantness.
It has a medium concentration of garnet, evocative and very clear on the nose with hints of raspberries and roses, tea leaves and thyme, to which are added less marked notes of chinotti peel, roasting, aromatic roots.
Driving acidity, the mouth fills with small delicate red fruits, intense and present, defined and persistent. The alcohol is well blended, the tannins educated in their firmness.
To drink with satisfaction now for those who love balance and energy together. However, I believe that in the next ten years it will be possible to uncork a still viable wine.
Bottle purchased in a batch and I couldn’t say the exact purchase price, but keeping in mind the median sales price and comparing it with the prices of some counterparts I would define it as a good deal for those who uncork it.
The vintage was certainly positive, but in this bottle you can also feel a happy hand that governed well
Reflecting at the end of the bottle I ask myself why I had never drunk a Barbaresco Montefico, from Giacosa or any other producer, and I feel like I’ve missed something. I also wonder why this Barbaresco Montefico 2016, although well received by industry critics, did not generate a hype, a vast enthusiasm as sometimes happened to wines for which ultimately, upon tasting, one remained perplexed and looking for an explanation that cannot be found.
Will there be anyone who has uncorked it and attempted a description apart from me and the wine critics who gave out votes, points and stars at the time of its release in the bottle?
Great bottle now, I could bet on its longevity too, but I’m happy I uncorked it.
A spingere il suo natante di tappi di sughero, nel grande mare delle cose del vino, sono il vento della curiosità, la “sete di conoscenza” e il piacere di condividere la mensa e la bottiglia. Non ha pregiudizi, non teme gli imprevisti, cambia volentieri idea, beve tutto con spirito equanime pur conservando le sue preferenze.
E questo blog è un diario di bordo a più voci, fatto di sensazioni e mai di giudizi. Sensazioni irripetibili, racconti di cantina, note di degustazione, percezioni talvolta chiare e talvolta oscure, non discorso sul vino, ma discorso dal vino e nel vino. Con l’umiltà di chi sa bene che il dominio dell’ancora da scoprire è vasto, che le bottiglie di vino sono tante e ci vuole molto impegno per berle tutte.
Il mio amore per il Fiano in tutte le sue declinazioni è dichiarato. Bottiglie come questa servono a rinnovare la dichiarazione.
Da vigna a 530 metri di altitudine nella zona di Montefreddane. Vinificato in acciaio e sempre in acciaio sosta sui lieviti per 11 mesi prima degli ultimi 6 mesi in bottiglia.
Vino eccellente, con veste chiara e profilo aromatico ricco e nitido dove inizialmente a colpire sono i ricordi vegetali e aromatici dell’Artemisia calpestata e dell’anice. seguono poi le note di frutto come il melone bianco, la mela granny smith, appena percettibili sentori agrumati, di spezie.
Al palato mostra spiccata sapidità, acidità decisa e un discreto spessore. Il calibrato tenore alcolico, qui forse il territorio ha fatto la sua parte, lo agevola nel risultare un vino in cui alla piacevolezza, all’espressività e alla precisione si affianca una bevibilità che incanta.
Finisce coerente e lungo.
Sono pronto a scommettere sull’avvenire di questo vino che non potrei definire economico, ma che vale ampiamente il suo prezzo.
Clos d’Haut 2022 Fiano di Avellino – Villa Diamante
My love for Fiano in all its forms is declared. Bottles like this serve to renew the statement.
From vineyard at 530 meters above sea level in the Montefreddane area. Vinified in steel and, again in steel, it rests on the yeasts for 11 months before the last 6 months in the bottle.
Excellent wine, with a clear appearance and a rich and clear aromatic profile where the vegetal and aromatic notes of trampled Artemisia and anise are initially striking. then follow the fruit notes such as white melon, granny smith apple, barely perceptible hints of citrus and spices.
On the palate it shows marked flavor, strong acidity and a fair thickness. The calibrated alcohol content, here perhaps the territory has played its part, helps it to be a wine in which pleasantness, expressiveness and precision are accompanied by an enchanting drinkability. It ends coherent and long. I am ready to bet on the future of this wine which I could not define as cheap, but which is well worth its price.
A spingere il suo natante di tappi di sughero, nel grande mare delle cose del vino, sono il vento della curiosità, la “sete di conoscenza” e il piacere di condividere la mensa e la bottiglia. Non ha pregiudizi, non teme gli imprevisti, cambia volentieri idea, beve tutto con spirito equanime pur conservando le sue preferenze.
E questo blog è un diario di bordo a più voci, fatto di sensazioni e mai di giudizi. Sensazioni irripetibili, racconti di cantina, note di degustazione, percezioni talvolta chiare e talvolta oscure, non discorso sul vino, ma discorso dal vino e nel vino. Con l’umiltà di chi sa bene che il dominio dell’ancora da scoprire è vasto, che le bottiglie di vino sono tante e ci vuole molto impegno per berle tutte.
Al contrario del coevo Mosconi, che all’assaggio (leggi qui) risultò interlocutorio, fa grandissima figura e impressiona per definizione ed eleganza.
Le uve del Barolo Via Nuova, piccolo cru assorbito poi da Terlo e mai diventato mga, vengono assemblate classicamente con quelle dei cru Terlo e Liste del Comune di Barolo; Gabutti e Baudana del Comune di Serralunga d’Alba; Ravera di Monforte e Mosconi del Comune di Monforte d’Alba.
Due anni di invecchiamente in legno grande e piccolo e un anno in bottiglia.
Rose, Anguria e Chinotti in primo piano. Si completa il quadro con ricordi balsamici, di pinolo, spezie e resine/essenze orientali, cannella, cipria. Vino decisamente fragrante.
Le buone sensazioni prodotte dall’approccio trovano ampia conferma nel sorso. Che è fresco e pieno di energia, radioso e profondo, con bella forza di gusto, tannini finissimi e un fantastico finale coerente. Il tutto in modo elegante ed equilibrato.
Da tenere d’occhio
Barolo Via Nuova Chiara Boschis
Barolo Via Nuova 2018 – E. Pira/Chiara Boschis
Unlike the contemporary Mosconi, which when tasted (read here) was hesitant, it makes a great impression and impresses with its definition and elegance.
The grapes of Barolo Via Nuova, a small cru later absorbed by Terlo and never became MGA, are classically assembled with those of the Terlo and Liste crus of the Municipality of Barolo; Gabutti and Baudana of the Municipality of Serralunga d’Alba; Ravera di Monforte and Mosconi of the Municipality of Monforte d’Alba.
Two years of aging in large and small wood and one year in the bottle.
Roses, watermelon and chinotti in the foreground. The picture is completed with balsamic notes, of pine nuts, spices and oriental resins/essences, cinnamon, face powder. Definitely fragrant wine.
The good sensations produced by the approach are amply confirmed in the sip. Which is fresh and full of energy, radiant and deep, with beautiful strength of taste, very fine tannins and a fantastic coherent finish. All in an elegant and balanced way.
A spingere il suo natante di tappi di sughero, nel grande mare delle cose del vino, sono il vento della curiosità, la “sete di conoscenza” e il piacere di condividere la mensa e la bottiglia. Non ha pregiudizi, non teme gli imprevisti, cambia volentieri idea, beve tutto con spirito equanime pur conservando le sue preferenze.
E questo blog è un diario di bordo a più voci, fatto di sensazioni e mai di giudizi. Sensazioni irripetibili, racconti di cantina, note di degustazione, percezioni talvolta chiare e talvolta oscure, non discorso sul vino, ma discorso dal vino e nel vino. Con l’umiltà di chi sa bene che il dominio dell’ancora da scoprire è vasto, che le bottiglie di vino sono tante e ci vuole molto impegno per berle tutte.
Per raccontare questo vino mi avventuro volentieri nella lingua fino a definirlo il miglior 2015 delle Langhe provato fino ad oggi. Un Azzardo apparentemente, ma per chi ce l’ha nel bicchiere nemmeno tanto. È un vino che sfiora la perfezione espressiva/stilistica in assoluta fedeltà alla tipologia.
Barbaresco classicista, autodefinizione del proprio stile espressa a voce da Teobaldo Rivella a chi scrive. Lunghe macerazioni, lunghi affinamenti in botti grandi con le uve dal cru Montestefano. Ma qui a mio avviso c’è stato qualcosa, c’è stata la mano magistrale e lungimirante che decide di fare, o non fare, qualcosa e che ci ha restituito una interpretazione mirabile di vitigno e annata congiuntamente.
Vino luminoso, dall’ampio bouquet con reminiscenze di rose e melograni, farina di carrube e spezie e più accenati ricordi di genziana ed altre erbe aromatiche, note di anice e balsamiche. Precisione e incisività.
Il sorso è lineare, contraddistinto da una tensione gustativa continua, acidità netta e tannino grintoso senza eccessi, un ritorno di frutto freschissimo che conquista e ammalia, vitalità, struttura, equilibrio, un finale rinfrescante e arioso come pochi.
Vino da Hall of Fame
Barbaresco Montestefano 2015 – Rivella Serafino
To describe this wine I willingly venture into the language to define it as the best 2015 from the Langhe I have tried to date. A gamble apparently, but for those who have it in their glass not even so much. It is a wine that borders on expressive/stylistic perfection in absolute fidelity to the typology.
Barbaresco classicist, self-definition of his style expressed verbally by Teobaldo Rivella to the writer. Long macerations, long refinements in large barrels with grapes from the Montestefano cru. But in my opinion there was something here, there was the masterly and far-sighted hand that decides to do, or not do, something and which gave us an admirable interpretation of grape variety and vintage together.
Bright wine, with a large bouquet with reminiscences of roses and pomegranates, carob flour and spices and more pronounced memories of gentian and other aromatic herbs, aniseed and balsamic notes. Precision and incisiveness.
The sip is linear, characterized by a continuous gustatory tension, clear acidity and gritty tannin without excess, a return of very fresh fruit that conquers and enchants, vitality, structure, balance, a refreshing and airy finish like few others.
A spingere il suo natante di tappi di sughero, nel grande mare delle cose del vino, sono il vento della curiosità, la “sete di conoscenza” e il piacere di condividere la mensa e la bottiglia. Non ha pregiudizi, non teme gli imprevisti, cambia volentieri idea, beve tutto con spirito equanime pur conservando le sue preferenze.
E questo blog è un diario di bordo a più voci, fatto di sensazioni e mai di giudizi. Sensazioni irripetibili, racconti di cantina, note di degustazione, percezioni talvolta chiare e talvolta oscure, non discorso sul vino, ma discorso dal vino e nel vino. Con l’umiltà di chi sa bene che il dominio dell’ancora da scoprire è vasto, che le bottiglie di vino sono tante e ci vuole molto impegno per berle tutte.
Barolo 2018 – 2 a confronto | Chiara Boschis/Enrico Rivetto
Capita di stappare in un intervallo di tempo breve due vini che condividono annata e tipologia e viene automatico fare un confronto.
Si trattava del Barolo Mosconi 2018 di E. PIRA & FIGLI | CHIARA BOSCHIS (mga Monforte d’Alba) e del Barolo di Serralunga d’Alba 2018 dell’azienda Rivetto.
Entrambi i vini presentano un tono di colore molto chiaro, per il Barolo Rivetto chiarissimo traslucido.
Uve provenienti dalle vigne di Serra, Manocino e San Bernardo. 25 giorni di macerazione, attitudine biodinamica, 30 mesi in grandi botti di rovere.
Vino di straordinaria chiarezza e luminosità. Precisamente e nettamente rosa e melograno in primo piano, completano il quadro sentori mentolato/balsamici, di erbe aromatiche, radici, appena accennata la scorza di arancio.
Sorso ben bilanciato e piacevole, lineare nell’andamento, ben sapido e intenso al gusto con acidità fusa e tannini di forza misurata. Non una virgola fuori posto e, come già successo con altri omologhi della stessa annata, già godibilissimo. Direi addirittura pronto.
Due anni in botte piccola più un anno in bottiglia per il Mosconi.
Scorbutico, un po’ lontano dalla finezza assoluta riscontrata in certe bottiglie dell’azienda di Barolo, ultimo il Cannubi 2020 assaggiato a Grandi Langhe 2024 per cui avrei speso tranquillamente un 100/100.
Il Colore è chiaro, non molto espressivo al naso dove dominano le note speziate, eteree e di resina, vagamente vegetali, lasciando i sentori di frutta in secondo piano.
Anche in bocca lascia un po’ perplessi per certe suggestioni ammezzate e per il sorso contratto, chiuso, dove giocano una parte importante i tannini verdi, la fruttuosità immatura.
It happens that in a short space of time you uncork two wines that share a vintage and type and a comparison is automatic.
It was the Barolo Mosconi 2018 by E. PIRA & FIGLI | CHIARA BOSCHIS (mga Monforte d’Alba) and the Barolo di Serralunga d’Alba 2018 from the Rivetto company.
Both wines have a very light color tone, for the Barolo Rivetto very light translucent.
Barolo di Serralunga d’Alba 2018 – Rivet
Grapes from the Serra, Manocino and San Bernardo vineyards. 25 days of maceration, biodynamic attitude, 30 months in large oak barrels.
Wine of extraordinary clarity and brightness. Precisely and clearly rose and pomegranate in the foreground, the picture is completed by menthol/balsamic hints, aromatic herbs, roots, and just a hint of orange peel.
Well-balanced and pleasant on the palate, linear in progression, well-savory and intense on the palate with melted acidity and tannins of measured strength. Not a comma out of place and, as has already happened with other counterparts of the same vintage, already very enjoyable. I would even say ready.
Two years in small barrels plus one year in the bottle for the Mosconi.
Grumpy, a little far from the absolute finesse found in certain bottles of the Barolo company, last is the Cannubi 2020 tasted at Grandi Langhe 2024 for which I would have easily spent a 100/100.
The color is light, not very expressive on the nose where the spicy, ethereal and resinous, vaguely vegetal notes dominate, leaving the hints of fruit in the background.
Even in the mouth it leaves a little perplexed by certain suggestions in the middle and by the contracted, closed sip, where the green tannins and the immature fruitiness play an important part.
A spingere il suo natante di tappi di sughero, nel grande mare delle cose del vino, sono il vento della curiosità, la “sete di conoscenza” e il piacere di condividere la mensa e la bottiglia. Non ha pregiudizi, non teme gli imprevisti, cambia volentieri idea, beve tutto con spirito equanime pur conservando le sue preferenze.
E questo blog è un diario di bordo a più voci, fatto di sensazioni e mai di giudizi. Sensazioni irripetibili, racconti di cantina, note di degustazione, percezioni talvolta chiare e talvolta oscure, non discorso sul vino, ma discorso dal vino e nel vino. Con l’umiltà di chi sa bene che il dominio dell’ancora da scoprire è vasto, che le bottiglie di vino sono tante e ci vuole molto impegno per berle tutte.