Vino Bianco 2016 – Antonio Canestrari
Verdicchio. Fuori denominazione, per quanto ho letto pare sia l’ultima annata che verrà prodotta.
Affilato e Ossidato.
In enoteca mi avevano avvertito. “È un vino spostato sulle ossidazioni…”. Avevano ragione.
È un vino affilato e ossidato.
Colore luminoso tendente al giallo scuro.
Parco nel suscitare emozioni olfattive con ricordi di fieno secco, mela tagliata, erbe aromatiche, elicriso. Sembra a tutti gli effetti un vino ossidato.
Acidissimo. Una sciabola. Passato il primo momento è un vino molto bevibile che in fase retroattiva è più ricco di quanto non prometta al naso. Ma resta per me un vino monocorde. Dalle note ossidativo troppo pronunciate. Così tanto che mi viene un dubbio.
Spenderei altre 26 euro per un’altra bottiglia?
Se il vino è proprio questo, e non una deriva contestuale, sinceramente no.
Scrittore/poeta disorganico, coltivatore principiante, cuoco discontinuo, sommelier agli inizi, movimentatore di poponi, giovane padre.