Soave Castelcerino 2019 – Filippi – Soave Colli Scaligeri Doc
Pasqua avara di soddisfazioni enoiche e allora recupero questa bevuta consumata appena prima della festa e che mi ha lasciato un bel ricordo.
Soave Tripla A che muove opinioni anche molto diverse e che da un po’ volevo provare. Trovo un 2019 online e non me lo lascio scappare.
Garganega da vigne su suoli vulcanici. Fermentazione spontanea e sosta sulle fecce in acciaio.
Colore bello, giallo intenso, brillante, ha un bel corredo aromatico che spazia dal narciso alla noce di macadamia, dalla drupa matura al miele millefiori, fino a ricordi vegetali aromatici e speziati.
Al palato dà il meglio. Sorso gustoso (si potrà dire?) dinamico, sapido, strutturato con acidità appena pungente e una trama spessa. Il ritorno del frutto è ingente, così come di suggestioni legate al miele, alla scorza di cedro.
Bottiglia dalla piacevolezza di beva impressionante che si svuota a velocità record.
Soave Castelcerino 2019 – Filippi – Soave Colli Scaligeri Doc
Easter is stingy with wine satisfaction and so I recover this drink consumed just before the party and which left me with a beautiful memory.
Soave Triple A which raises very different opinions and which I have wanted to try for a while. I find a 2019 online and I don’t let it slip away.
Garganega from vineyards on volcanic soils. Spontaneous fermentation and rest on the lees in steel.
Beautiful colour, intense, brilliant yellow, it has a beautiful aromatic complement that ranges from narcissus to macadamia nut, from ripe drupe to wildflower honey, up to aromatic and spicy vegetal memories.
It gives its best on the palate. Tasty sip (can we say?) dynamic, savory, structured with slightly pungent acidity and a thick texture. The return of the fruit is huge, as well as suggestions linked to honey and cedar peel.
Bottle with impressive drinking pleasure that empties at record speed.
L’Enonauta è un navigatore.
A spingere il suo natante di tappi di sughero, nel grande mare delle cose del vino, sono il vento della curiosità, la “sete di conoscenza” e il piacere di condividere la mensa e la bottiglia. Non ha pregiudizi, non teme gli imprevisti, cambia volentieri idea, beve tutto con spirito equanime pur conservando le sue preferenze.
E questo blog è un diario di bordo a più voci, fatto di sensazioni e mai di giudizi. Sensazioni irripetibili, racconti di cantina, note di degustazione, percezioni talvolta chiare e talvolta oscure, non discorso sul vino, ma discorso dal vino e nel vino. Con l’umiltà di chi sa bene che il dominio dell’ancora da scoprire è vasto, che le bottiglie di vino sono tante e ci vuole molto impegno per berle tutte.