Riesling Silberberg de Rorschwihr 2009 – Rolly Gassmann
Come si parla di un vino che non incontra i nostri gusti? Possiamo definire buono un vino ben fatto e di indubbia qualità, che però soggettivamente, ed onestamente, non ci piace? Difficile dare una risposta semplice ad un quesito complesso. Difficile rispondere in maniera univoca, almeno per me. Quando scriviamo intorno ad un vino, esprimiamo sempre almeno in parte, una forma di “giudizio”, che non vuole essere una sentenza, ma certamente non possiamo sfuggire completamente dall’esercizio di una valutazione soggettiva e personale. Scrivere è sovente raccontare del proprio incontro con l’altro, ed anche scrivere di vino (o del vino o intorno al vino) è la storia di un incontro ermeneutico e fenomenologico con un elemento a suo modo vivente.
I dubbi ed i quesiti di cui sopra, mi sono soggiunti dopo aver bevuto questo Riesling alsaziano in purezza, proveniente dalla storica Cantina Rolly Gassman situata a nord di Colmar, al confine tra il basso e l’alto Reno. Vinificazioni parcellari dal lieu-dit Silberg de Rorschwihr in tini d’acciaio, maturazione in botte grande e lungo affinamento in bottiglia.
Il suo giallo paglierino brillante sprigiona potenti note floreali, pesca nettarina e albicocca matura, frutta esotica, note minerali di pietra focaia e tipici sentori di idrocarburi. Al palato l’ingresso è spietatamente morbido, succoso, quasi un nettare, con una prevalenza dolce che avvolge il palato in maniera peculiare, dirompente. A primo acchito sembra un vino da dolce, ma poi arriva fortunatamente una coda acida e salina che ci ricorda che si tratta comunque di un Riesling Renano di 13 anni, ufficialmente secco. Buona la coerenza gusto-olfattiva, ma il sorso è penalizzato a mio avviso dal netto squilibrio morbidezza-durezza, che rendono poco fluido ed invitante il sorso.
Credo di aver incontrato questo Riesling nel suo momento di massimo espressione, ma partendo dal presupposto che non amo particolarmente il vitigno (fatta eccezione dei grandi Riesling tedeschi!), il problema rimane a mio avviso l’estrema dolcezza al palato, che ne fa un vino poco in equilibrio e difficilmente adatto al pasto. Il produttore consiglia di abbinarlo a frutti di mare, crostacei e salmone, ma la mia esperienza con quest’ultimo è stata decisamente contrastante per non dire “cozzante”. Forse meglio con formaggi stagionati, erborinati, terrine e paté, fois gras. Forse ancora meglio da solo.
Riesling Silberberg de Rorschwihr
Sono nato a Roma nel 1977. Il mio animo nomade mi ha portato a Milano, Perugia e successivamente in Svizzera. Sono pedagogista-educatore, counsellor e sommelier, percorsi intrapresi con impegno, fatica, ma soprattutto passione. Ad oggi vivo a Lugano e lavoro per l’Organizzaione Sociopsichiatrica Cantonale. Amo viaggiare comodamente, leggere prima di addormentarmi, vedere bei film, mangiare bene, ascoltare jazz, ed ovviamente bere buon vino. Quando riesco a fare almeno due di queste cose contemporaneamente, insieme alle persone a me care, mi sento felice.