MÜLLER-CATOIR – Riesling Haardter Herzog Auslese 2009 – Storica azienda che si stende lungo la valle del Reno (Palatinato) per circa 20 ettari, con viti di 30-35 anni, in prevalenza di Riesling. Vendemmia manuale estremamente tardiva, fermentazioni in acciaio, lieviti selezionati e nessuna chiarificazione né filtrazione.
Ho avuto la fortuna di bere questo vino per la terza volta negli ultimi due mesi, e posso dire che mi piace. Mi piace molto. Questo Riesling 2009 del “lieu dit” Herzog (non me ne vogliano i tedeschi se non uso il termine germanico “lage“) appare già in tutta la sua forza con uno splendente giallo oro nel calice.
Al naso è intenso e complesso. Subito tanta frutta gialla matura, frutta esotica, albicocca sciroppata, miele di acacia, poi sfumature minerali.
L’attacco in bocca è morbido e vellutato, dolce e carezzevole. Un attimo dopo si sprigiona la forza del Riesling renano nel suo terroir, ed arriva, inconfondibile, una carica di freschezza, mineralità e sapidità che rende il sorso infinitamente più dinamico, complesso ed equilibrato. Siamo di fronte ad un espressione veramente significativa di cosa voglia dire Riesling renano nelle sue forme più importanti. Di quanto questo vitigno e questo magico vino bianco di soli 9% di alcool possano raccontare. E’ un vino estremamente equilibrato, elegante e che, a dispetto dell’elevato residuo zuccherino, non stanca mai. Infatti il bicchiere è sempre vuoto, e la bottiglia finisce molto rapidamente.
Chi è abituato a bere riesling della Mosella troverà che manca quasi completamente, nel bouquet aromatico, la caratteristica nota di idrocarburo. Ma i territori sono differenti ed il vino, in forma strepitosa, è un adulto che vede in alto sulla collina la sua maturità, ma ancora non così vicina (ha davanti come minimo altri 10 anni di espressione al meglio di sè).
Non è molto facile reperire Riesling renani (Mosella, Palatinato, Nahe) con qualche anno sulle spalle (in questo caso già 12). Farlo a prezzi accessibili e onesti è quasi impossibile. Anche da questo punto di vista, se riuscirete a scovarlo, il vino ne esce veramente vincitore.
Relegare questo vino al dolce è un peccato (e forse un errore), io gli preferisco vicino una bella selezione di formaggi stagionati ed erborinati e un crostino con burro e salmone affumicato. Ma come ogni vino molto buono, balla bene anche da solo.
Sono nato a Roma nel 1977. Il mio animo nomade mi ha portato a Milano, Perugia e successivamente in Svizzera. Sono pedagogista-educatore, counsellor e sommelier, percorsi intrapresi con impegno, fatica, ma soprattutto passione. Ad oggi vivo a Lugano e lavoro per l’Organizzaione Sociopsichiatrica Cantonale. Amo viaggiare comodamente, leggere prima di addormentarmi, vedere bei film, mangiare bene, ascoltare jazz, ed ovviamente bere buon vino. Quando riesco a fare almeno due di queste cose contemporaneamente, insieme alle persone a me care, mi sento felice.