Bottiglie, Degustazioni

Chianti Classico Riserva 2015 – L’Erta di Radda

Chianti Classico Riserva 2015 – L’Erta di Radda

Siamo nel parte settentrionale del territorio di Radda in Chianti
100% Sangiovese da un unico vigneto.
15 giorni di fermentazione senza lieviti selezionati e al termine 20 giorni sulle bucce.
Seguono 24 mesi in botti da 20 hl

Se non sbaglio è la prima riserva fatta da Diego Finocchi che al primo colpo fa subito un clamoroso centro.

Rosso rubino scuro. Naso pulito e fine dove predominano i sentori fruttati, marasca e arancia rossa su tutto, ma non mancano note floreali di rosa e speziate. Di erbe aromatiche e anice.Il sorso è rotondo e avvolgente. Eppure non ha fardelli (come talvolta capita a certe riserve chiantigiane che si smarriscono cercando di parlare lingue incomprensibili) e resta un chianti classico, che racconta del territorio, lo fa sentire, dalla freschezza vigorosa, dal tannino finissimo, freschezza quasi elettrica, un lungo assolo di danza, perché questo vino ricorda il danzatore, possente e agile al tempo stesso. Nel finale prolungato ed appagante riecheggiano il frutto e l’agrume.

Dire il migliore è sempre inutile, ma tra le cinque migliori riserve chiantigiane nel mio personale archivio mentale sento di poterlo dire. 2015, ma anche in senso assoluto per fedeltà al vitigno, territorialità e schiettezza. Complimenti a Diego Finocchi per questo Vino.

Enonauta/Degustazione di Vino #069 - wine review - Chianti Classico Ris. 2015 - L'Erta di Radda | fedeltà al vitigno, territorialità e schiettezza

Chianti Classico Riserva 2015 – L’Erta di Radda

We are in the northern part of the Radda in Chianti area
100% Sangiovese from a single vineyard.
15 days of fermentation without selected yeasts and at the end 20 days on the skins.
This is followed by 24 months in 20 hl barrels

If I’m not mistaken it is the first reserve made by Diego Finocchi who immediately makes a sensational center on his first shot.

Dark ruby ​​red. Clean and fine nose where fruity hints predominate, morello cherry and blood orange above all, but there is no shortage of floral notes of rose and spices. Of aromatic herbs and anise. The sip is round and enveloping. Yet it has no burdens (as sometimes happens to certain Chianti reserves that get lost trying to speak incomprehensible languages) and remains a classic Chianti, which tells of the territory, makes it feel, with its vigorous freshness, very fine tannin, almost electric freshness, a long dance solo, because this wine is reminiscent of the dancer, powerful and agile at the same time. In the prolonged and satisfying finish, fruit and citrus echo.

Saying the best is always useless, but I feel I can say it among the five best Chianti reserves in my personal mental archive. 2015, but also in an absolute sense for loyalty to the grape variety, territoriality and frankness. Congratulations to Diego Finocchi for this wine.

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