Di passaggio per le terre del Soave il giorno prima di correre la maratona di Venezia, la tentazione di suonare qualche campanello anche senza preavviso in un paio di cantine di un territorio talmente generoso è forte. Tra le tentazioni a cui non riesco a resistere, una è quella del passaggio da Sandro De Bruno, ricordando le goduriose bevute del passato. Impossibile degustare in sede di sabato mattina senza appuntamento ma ne approfitto per fare un piccolo approvvigionamento e appena conclusa la fatica podistica, la sera successiva a cena, mi svito (eh, sì, svito, per fortuna) una bottiglia del Soave base della casa, acquistato in cantina a € 9.50. Ricordi dell’esperienza passata confermati ed esaltati. Già ad apertura di bottiglia, senza nemmeno versare il liquido, esplode un bouquet impetuoso di pesca gialla.
Nel calice il liquido è paglierino con riflessi non indifferenti sul verde. Insieme alla frutta più dolce salgono note agrumate e di erbe aromatiche. Il sorso è avvolgente, pieno, dolcemente opulento e sapido allo stesso tempo, con una persistenza salina libidinosa che spinge in breve a mescere ancora e ancora e ancora. Insomma è una di quelle bottiglie che, almeno a me, durano poco.
Tornato a casa in Toscana, dopo pochi giorni apro una seconda bottiglia perché un’idea mi frulla per la testa: tutti consigliano l’abbinamento con pesce e frutti di mare ma… ve lo devo dire, l’intuizione è confermata: per me grande bevuta anche col pollo al curry, che intesse un pregevole colloquio con la lunghissima sapidità di questo liquore vulcanico. Promossa anche la persistenza olfattiva percepita la mattina seguente nel calice ormai vuoto ma non rigovernato (mi è rimasta questa fissazione dalle degustazioni di whisky). Non mi viene in mente come spendere meglio dieci euro al giorno d’oggi. Prosit.
Soave Doc 2023 – Sandro De Bruno
Passing through the lands of Soave the day before running the Venice marathon, the temptation to ring a few bells even without warning in a couple of cellars in such a generous territory is strong. Among the temptations that I can’t resist, one is that of stopping by Sandro De Bruno, remembering the delightful drinks solicited at prices that are anything but exorbitant (rare stuff these days) by the legendary wine pusher Marcovaldos. It is impossible to taste on site on Saturday morning without an appointment but I take the opportunity to make a small supply and as soon as the effort of the run is over, the following evening at dinner, I unscrew (yes, I unscrew, luckily) a bottle of the basic Soave of the house, purchased in the cellar for € 9.50. Memories of the past experience confirmed and exalted. Already when opening the bottle, without even pouring the liquid, an impetuous bouquet of yellow peach explodes. In the glass the liquid is straw-yellow with not indifferent reflections on green.
From the glass, together with the sweetest fruit, citrus notes and aromatic herbs rise. The sip is enveloping, full, opulent and savory at the same time, with a saline persistence that quickly pushes you to pour again and again and again. In short, it is one of those bottles that, at least for me, do not last long. Back home in Tuscany, after a few days I open a second bottle because an idea buzzes in my head: everyone recommends pairing it with fish and seafood but… I have to tell you, the intuition is confirmed: for me it is also a great drink with chicken curry, which weaves a valuable dialogue with the very long sapidity of this volcanic liqueur. The olfactory persistence perceived the following morning in the now empty, but not refilled glass is also promoted (I have this obsession from whisky tastings). I can’t think of a better way to spend ten euros nowadays. Cheers.
Il Langhe Nebbiolo 2021 di Ferdinando Principiano potrei definirlo in breve “uno dei migliori vini bevuti nel 2024” in relazione a prezzo, tipologia, aspettative/risultato.
Vino in cui equilibrio, misura e forza convivono declinate con semplicità, una semplicità a cui attribuisco un valore del tutto positivo.
Vino chiaro, di colore e di carattere. Ricorda generosamente la rosa, il tamarindo, il melograno e varie spezie.
Vino che mostra una spiccata freschezza che conduce il sorso. Che ha equilibrio, espressività, misurato grado alcolico e godibilità pericolosa. I Tannini sono sottili, la dinamica di gusto è lineare, continua, il vino è ottimo, ottimo esempio di quanto Ferdinando Principiano, da cui fu acquistata la bottiglia, racconta del suo impegno di vignaiolo.
Langhe Nebbiolo 2021 – Ferdinando Principiano
I could briefly define the Langhe Nebbiolo 2021 by Ferdinando Principiano as “one of the best wines drunk in 2024” in relation to price, type, expectations/result.
A wine in which balance, measure and strength coexist declined with simplicity, a simplicity to which I attribute a completely positive value.
A clear wine, with color and character. It generously recalls rose, tamarind, pomegranate and various spices.
A wine that shows a marked freshness that leads the sip. Which has balance, expressiveness, measured alcohol content and dangerous enjoyability. The tannins are subtle, the dynamics of taste are linear, continuous, the wine is excellent, an excellent example of what Ferdinando Principiano, from whom the bottle was purchased, tells of his commitment as a winemaker.
Qualcosa di nuovo a Montespertoli/New Things at Montespertoli
C’è qualcosa di nuovo a Montespertoli? Sembra proprio di si.
Lunedi 7 ottobre a Montespertoli nel borgo di Lucardo Alto, borgo per il quale è possibile usare il termine “suggestivo” senza temere di suonare retorici, si è tenuto l’evento “Stappa Montespertoli”, occasione di incontro, di festa, condivisione e riflessione organizzata dall’associazione dei viticoltori di Montespertoli, in evidente continuità con la degustazione dello scorso anno “La Rivoluzione a Montespertoli” che si tenne domenica 12 novembre 2023 nei locali del Museo della Vite e del Vino di Montespertoli (qui l’articolo di Martino Baldi su L’Enonauta).
PROMUOVERE IL TERRITORIO – Stappa Montespertoli
L’Atmosfera a Montespertoli è frizzante nonostante la pioggerella, c’è entusiasmo e si avvertono la voglia di fare squadra e di spiegare il progetto virtuoso di promozione del territorio con la sua vocazione innegabile per la viticoltura nel rispetto, come precisato nel Patto, della comunità, dei lavoratori, dei produttori tutti, della materia e dell’ecosistema.
Quello dell’Associazione dei Viticoltori di Montespertoli è certamente un impegno di autopromozione, ma è declinato sulla scorta di princìpi di ecosostenibilità e di sviluppo sociale.
Una doppia assunzione di responsabilità dunque. Farsi testimoni dei 2200 ettari vitati del comune di Montespertoli per traghettare il territorio, le sue persone e il suo vino in un presente caratterizzato da nuove necessità comunicative, parametri di gusto mobili e da condizioni climatiche talvolta estreme che costringono a un ripensamento di tutte le certezze accumulate nel tempo. Forti di una storia, di conoscenze, di un nome e di una identità ben riconoscibili.
CLIMA: CONSAPEVOLEZZA DEI CAMBIAMENTI IN ATTO
Con la consapevolezza di dover intraprendere nuove strade, sottolineata dal fatto stesso di aver invitato all’evento Marco Moriondo, agrometeorologo e ricercatore senior nell’ambito di climate change presso il CNR IBE di Firenze e Giacomo Buscioni, responsabile tecnico scientifico del settore bevande di FoodMicroTeam (FMT), che tracciando un quadro sommario della situazione attuale ribadiscono l’ormai conclamata inutilità delle “ricette preconfezionate” e quanto siano necessarie nuove conoscenze, nuovi approfonditi studi, una rinnovata disposizione al cambiamento a fronte delle inedite difficoltà ambientali/meteorologiche che i viticoltori vanno incontrando sempre più frequentemente.
“Non c’è coltura senza cultura…”
Una menzione a parte merita il sontuoso pranzo di fine vendemmia ben congegnato dalla Trattoria La Lanterna di Pulica che ha, tra le altre cose, servito uno dei migliori conigli arrosto mai assaggiati (da chi sta scrivendo ovviamente).
New Things at Montespertoli
Something new in Montespertoli/New Things at Montespertoli Is there anything new in Montespertoli? It seems so. On Monday 7 October in Montespertoli in the village of Lucardo Alto, a village for which it is possible to use the term “evocative” without fear of sounding rhetorical, the “Stappa Montespertoli” event was held, an opportunity to meet, celebrate, share and reflect organized by the Montespertoli winemakers’ association, in clear continuity with last year’s tasting “The Revolution in Montespertoli” which was held on Sunday 12 November 2023 in the premises of the Montespertoli Vine and Wine Museum (here is the article by Martino Baldi on L’Enonauta).
PROMUOVERE IL TERRITORIO – Stappa Montespertoli
The atmosphere in Montespertoli is lively despite the drizzle, there is enthusiasm and the desire to team up and explain the virtuous project of promoting the territory with its undeniable vocation for viticulture in compliance, as specified in the Pact, with the community, workers, all producers, matter and the ecosystem. That of the Montespertoli Winemakers’ Association is certainly a commitment to self-promotion, but it is based on the principles of eco-sustainability and social development. A double assumption of responsibility therefore. Be witnesses of the 2200 hectares of vineyards in the municipality of Montespertoli to ferry the territory, its people and its wine into a present characterized by new communication needs, changing taste parameters and sometimes extreme climatic conditions that force a rethinking of all certainties accumulated over time. Strengthened by a history, knowledge, a well-recognizable name and identity.
CONSAPEVOLEZZA DEI CAMBIAMENTI IN ATTO
With the awareness of having to take new paths, underlined by the very fact of having invited Marco Moriondo, agrometeorologist and senior researcher in the field of climate change at the CNR IBE in Florence and Giacomo Buscioni, technical scientific manager of the beverage sector of FoodMicroTeam, to the event (FMT), who, by tracing a summary picture of the current situation, reiterate the now clear uselessness of “pre-packaged recipes” and how necessary are new knowledge, new in-depth studies, a renewed willingness to change in the face of the unprecedented environmental/meteorological difficulties that winemakers they are meeting more and more frequently. “There is no culture without culture…” A separate mention deserves the sumptuous end-of-harvest lunch well thought out by Trattoria La Lanterna in Pulica which, among other things, served one of the best roast rabbits ever tasted (by whoever is writing obviously).
Ricordo che la prima e unica volta che ho partecipato alla famosa manifestazione ilcinese “Benvenuto Brunello” si presentava l’annata 2010. Annata definita ottima e in effetti ricordo che non furono poche le cantine a finire sul mio taccuino con i loro Brunello 2010. Tra questi il Brunello di Montalcino 2010 de Le Ragnaie stava al primo posto, principalmente per la sua fedeltà al vitigno, per la sua inarrestabile energia, per il grande scheletro che lasciava intravedere una finezza di tratto in controluce, una promessa sospesa dentro una potenza davvero imponente.
La promessa di allora è mantenuta oggi
Il colore è quello che si vede in foto. Limpido, granato chiaro, non così dissimile da quello della prima volta.
Vino profumato con reminiscenze d’arancia navelina, ciliegine, lavanda, carne cruda accompagnate da un lungo afflato balsamico. In secondo piano ricordi di cuoio, sottobosco ed eterei.
L’acidità è oceanica, innervata, vino adesso disteso, definito, arioso, profondissimo. I tannini, all’uscita decisamente austeri, pur restando tannini di carattere hanno mollato un po’ la presa e al sorso danno precisione e temperamento.
Vino pronto adesso che andò felicemente a nozze con le bistecchine di Agnello in padella.
Brunello di Montalcino 2010 – Le Ragnaie
I remember that the first and only time I participated in the famous Ilcinese event “Benvenuto Brunello” the 2010 vintage was presented. A vintage defined as excellent and in fact I remember that there were quite a few wineries that ended up in my notebook with their 2010 Brunellos. Among these, the 2010 Brunello di Montalcino from Le Ragnaie was in first place, mainly for its faithfulness to the grape variety, for its unstoppable energy, for the large skeleton that allowed a glimpse of a finesse of line against the light, a promise suspended within a truly imposing power.
The promise of then is kept today
The color is what you see in the photo. Clear, light garnet, not so different from that of the first time.
A fragrant wine with reminiscences of navelina orange, cherries, lavender, raw meat accompanied by a long balsamic breath. In the background memories of leather, undergrowth and ethereal.
The acidity is oceanic, innervated, wine now relaxed, defined, airy, very deep. The tannins, decidedly austere at the exit, while remaining tannins of character have loosened their grip a bit and at the sip they give precision and temperament.
Wine ready now that went happily with the lamb steaks in the pan.
Fermo restando che le bottiglie è giusto che riposino in cantina per il tempo necessario a dargli la giusta forma sperata, credo di poter affermare che la esatta collocazione di una bottiglia è sempre la tavola. Tra i bevitori. Prima o poi questo è il momento culminante della vita di un vino. Nel bene e nel male. Questa bottiglia bevuta con gli amici lo conferma, condivisa generosamente da M. N. e stappata da Alberto Bettini della Trattoria da Amerigo dove è stata ottima compagna delle loro sempre ottime proposte culinarie, tra cui il famoso Uovo che in foto è in primo piano.
Il colore è decisamente vivo in relazione all’età e non si discosta dal rubino fitto.
Fragrante, netto, intenso con sentori di frutti rossi, ematici, fortemente speziati, ricordi di muschio e foglie.
Vino di gran tempra e di notevole caratura. In tecnovinese lo si direbbe di medio corpo, un medio più sbilanciato verso il pieno. Non ha ceduto per niente al tempo che pare invece aver consentito al vino di digerire la “legnosità”, certo non per perderla, per renderla organica. Una legnosità originaria che io posso solo immaginare e che magari qualcun altro potrebbe confermare (o no).
Adesso è un vino decisamente stratificato e profondo, dalla dinamica di gusto continua, incalzante, con freschezza nordica che immagino abbia trovato con gli anni lo spazio che forse all’inizio mancava (anche in questo caso qualcuno potrà dire la sua). Impeccabile, equilibrato, avvolgente e dalla persistenza decisamente rara.
Non il prototipo dell’eleganza asciutta e talvolta un po’ impalpabile della Borgogna, è un vino che evidenzia un’idea precisa e ben eseguita del Pinot Nero.
While it is right that the bottles rest in the cellar for the time necessary to give them the right shape desired, I believe I can say that the exact location of a bottle is always the table. Among drinkers. Sooner or later this is the culminating moment in the life of a wine. For better or for worse. This bottle drunk with friends confirms it, shared generously by M. N. and uncorked by Alberto Bettini of the Trattoria da Amerigo where it was an excellent companion to their always excellent culinary proposals, including the famous Uovo that is in the foreground in the photo.
The color is decidedly vivid in relation to the age and does not deviate from the dense ruby.
Fragrant, clean, intense with hints of red fruits, blood, strongly spicy, memories of moss and leaves.
A wine of great temperament and notable caliber. In Tecnovinese one would say it is medium-bodied, a medium more unbalanced towards full. It has not given in at all to time which instead seems to have allowed the wine to digest the “woodiness”, certainly not to lose it, to make it organic. An original woodiness that I can only imagine and that perhaps someone else could confirm (or not).
Now it is a decidedly layered and deep wine, with a continuous, pressing dynamic of taste, with Nordic freshness that I imagine has found over the years the space that perhaps was missing at the beginning (even in this case someone will have their say). Impeccable, balanced, enveloping and with a decidedly rare persistence.
Not the prototype of the dry and sometimes slightly impalpable elegance of Burgundy, it is a wine that highlights a precise and well-executed idea of Pinot Noir.
Soave “Terrelunghe” 2023 – Agostino Vicentini – vino sotto i dieci euro #4
Stappato più volte con grande soddisfazione il loro Soave Superiore “Il Casale” (ne scrissi qui), ma mai avevo assaggiato questo Soave Terrelunghe dell’azienda Vicentini, 20 ettari di vigneti tra Colognola ai Colli e e Cazzano di Tramigna ad est di Verona, pagato 9,50 euro su una piattaforma di vendita online.
Garganega con il 20 percento di Trebbiano. In acciaio.
Un vino che, senza nulla togliere a tutti gli altri che potrei e vorrei citare nel solito modo, risulta emblematico della vasta possibilità di bere bene in Italia a prezzo contenuto e della qualità diffusa nella zona del Soave.
Brillante e profumato con reminiscenze di fiori di acacia, scorza di cedro, pesca bianca. Immediato e penetrante.
Al palato risulta ampiamente godibile,
grazia alla sua acidità affilata e copiosa, ma anche grazie a una presenza e a una trama tangibili, una semplicità convincente, ben dispiegata e decisamente buona, nel senso proprio della bontà non mediata. Alcool moderato che migliora ulteriormente la gradevolezza.
Un vero affare.
Soave “Terrelunghe” 2023 – Agostino Vicentini – wine under ten euros #4
I have uncorked their Soave Superiore “Il Casale” several times with great satisfaction (I wrote about it here), but I have never tasted this Soave Terrelunghe from the Vicentini company, 20 hectares of vineyards between Colognola ai Colli and Cazzano di Tramigna east of Verona, paid 9.50 euros on an online sales platform.
Garganega with 20 percent Trebbiano. In steel.
A wine that, without taking anything away from all the others that I could and would like to mention in the usual way, is emblematic of the vast possibility of drinking well in Italy at a reasonable price and of the quality widespread in the Soave area.
Brilliant and fragrant with reminiscences of acacia flowers, cedar peel, white peach. Immediate and penetrating.
On the palate it is widely enjoyable, thanks to its sharp and copious acidity, but also thanks to a tangible presence and texture, a convincing simplicity, well-extended and decidedly good, in the true sense of unmediated goodness. Moderate alcohol that further improves the pleasantness.
Nepente di Oliena 2022 – Cantina Oliena – Sotto i dieci euro #3
Pagato 9,80 euro in un negozio di alimentari in Gallura.
Il Nepente di Oliena tanto caro al Vate D’Annunzio in questo caso prodotto dalla locale Cantina Sociale. Cannonau vinificato in cemento ed affinato in bottiglia.
Vino di peso, dal colore vivo rubino. Ricorda il frutto scuro, la macchia mediterranea e le erbe aromatiche, le spezie, il garofano, un accenno di balsamico. Il sorso è caldo e voluminoso, è privilegiato l’impatto così come la pienezza di gusto in coerenza con quanto esperito al naso. Acidità non trascendentale, tannini ben inseriti, vino godibile, da accompagnare a carni grigliate, che pur cercando una forma di equilibrio resta comunque un vino un po’ sbilanciato verso il calore/volume.
Prezzo conveniente, risultato soddisfacente che invogliano al test di altre annate.
Nepente di Oliena 2022 – Cantina Oliena – Under ten euros #3
Paid 9.80 euros in a grocery store in Gallura.
The Nepente di Oliena so dear to the Vate D’Annunzio in this case produced by the local Cantina Sociale. Cannonau vinified in cement and aged in the bottle.
A weighty wine, with a bright ruby color. It recalls dark fruit, Mediterranean scrub and aromatic herbs, spices, cloves, a hint of balsamic. The sip is warm and voluminous, the impact is privileged as well as the fullness of taste in line with what was experienced on the nose. Non-transcendental acidity, well-integrated tannins, enjoyable wine, to accompany grilled meats, which while seeking a form of balance remains a wine a little unbalanced towards heat/volume.
Convenient price, satisfactory result that encourages testing other vintages.
Calendario degli Eventi del Vino in Italia ovvero Dove andranno nel 2024 gli Enomaniaci?
La scelta non manca ed ecco qui un calendario degli eventi del vino con una selezione delle migliori occasioni italiane. Benvenuti nella nostra guida semicompleta agli eventi del vino in Italia, dove potrete scoprire le più prestigiose manifestazioni enogastronomiche del Bel Paese. Dalle degustazioni alle fiere del settore, vi condurremo alla scoperta delle tradizioni vinicole italiane, offrendovi un’esperienza unica nel mondo del vino. Scoprite con noi i luoghi e le date dei principali eventi, e lasciatevi guidare alla ricerca dei migliori vini e delle eccellenze enogastronomiche italiane. Benvenuti nel meraviglioso mondo del vino italiano!
5-8 Settembre 2024 a Greve in Chianti – Expo Chianti Classico rappresenta l’occasione privilegiata per conoscere il vino Chianti Classico nel suo territorio di produzione unico.
Taste Alto Piemonte, il format di promozione ideato dal Consorzio Tutela Nebbioli Alto Piemonte si presenta alla kermesse milanese il 16 settembre 2024 all’Hotel Westin Palace, in Piazza della Repubblica a Milano.
Dal 20 al 22 settembre 2024 l’evento dedicato al vino in abbinamento al cibo, all’arte e alla musica organizzato dal Consorzio Tutela Vini Montefalco e La Strada del Sagrantino.
evento eno-gastronomico culturale che si terrà a Varese nella prestigiosa villa recalcati nelle giornate dal 10 al 13 di ottobre del 2024 organizzato dai Viticoltori Varesini in collaborazione con la provincia di Varese e il patrocinio della Regione Lombardia.
26 E 27 OTTOBRE 2024 VILLA CAVAZZA – BOMPORTO (MODENA)
più di 100 produttori di vino artigianale da tutta Italia. Un grande evento dove incontrare vignaioli, assaggiare i loro vini e ascoltare i racconti dei loro territori.
Una bella escursione enoica nei territori del in programma a Roma i prossimi 27 e 28 Ottobre al Belstay Hotel (Indirizzo: Via Bogliasco, 27, 00165 Roma RM)
“Quo Vadis?” il tema centrale del 33° Merano WineFestival in scena dall’8 al 12 novembre. Dialoghi sul futuro del vino; le novità e le conferme nel programma della manifestazione.
Dall’8 al 12 novembre 2024 torna Merano WineFestival, la rassegna internazionale che celebra le eccellenze Wine, Food, Spirits e Beer selezionate da The WineHunter Helmuth Köcher e dai suoi The WineHunter Scouts.
mercato dei vini di tutta Italia. il 16-17 Novembre 2024 a TreviglioFiera – Via Roggia Moschetta, Treviglio (BG) – Di fronte alla STAZIONE dei TRENI di Treviglio.
7/8/9 dicembre. VI edizione dell’evento dedicato ai grandi vini del Sud Italia. In collaborzione con Percorsi di Vino. Presso Grand Hotel Palatino, via Cavour 213. Roma
IL 28 E 29 gennaio presso la Manifattura Tabacchi di Firenze.
Vini Migranti è una due giorni di contaminazione e aggregazione che si svolge ogni anno a Firenze. Oltre 60 produttori di vino da tutto il mondo condivideranno i loro prodotti con il pubblico, creando spunti, pensieri, emozioni e storie.
Chi ama il vino di langa non può mancare. 29 e 30 gennaio.
TUTTI I COLORI DEL BIANCO
Evento di Gowine dedicato ai vini bianchi italiani. il 15 gennaio a Genova. Presso lo Starhotels President – Genova, Corte dei Lambruschini, 4, 16129 Genova GE, Italia
15 e 16 febbraio alla Stazione Leopolda di Firenze. L’appuntamento annuale con il grande Evento dedicato al Chianti Classico e ai suoi interpreti. Per operatori e appassionati. Esserci è fortemente raccomandato.
A Firenze il giorno 19 febbraio la possibilità di assaggiare in anteprima le proposte di delle #DOP e #IGP: Maremma Toscana, Montecucco e Montecucco Sangiovese, Orcia, Cortona, Valdarno di Sopra, Terre di Pisa, Chianti Rufina, Terre di Casole, Grance Senesi, Montescudaio, Suvereto, Val di Cornia e Rosso della Val di Cornia, Carmignano, Barco Reale di Carmignano e Vin Santo di Carmignano e Toscana. L’evento è promosso dall’Associazione L’Altra Toscana che raggruppa quattordici Consorzi per un totale di imbottigliato che corrisponde al 40% dell’intera produzione #toscana.
dal 2 al 4 marzo a Torino alle OGR Torino e al Museo del Risorgimento. La seconda edizione è un omaggio alle tradizioni vitivinicole piemontesi. 2-3 marzo Salone del Vino, · 4 marzo Salone per professionisti/ dal 27 febbraio +100 eventi diffusi.
4 marzo ad Alberese – Grosseto grande selezione di etichette della Maremma con i Consorzi Vini Maremma Toscana, Morellino di Scansano e Vini Montecucco DOC DOCG.
9 e 10 marzo a Malpensa (Varese) mercato dei vini a Milano. Vini, street food, gastronomia, distillati e birre artigianali con possibilità di acquisto diretto.
10 e 11 marzo a Roma allo SPAZIO NOVECENTO Piazza G. Marconi 26b, 00144 Roma (Metro Eur Palasport)
Vini Selvaggi 2024 è la fiera indipendente del vino naturale con oltre 500 etichette in degustazione da Italia, Francia, Spagna, Slovenia, Cechia, Slovacchia, Germania.
16-18 marzo 2024 – Pisa fiera di vini naturali per degustare vini locali e artigianali di oltre 50 vignaioli indipendenti. provenienti da tutta Italia. Ticket 20 euro.
17-18 marzo 2024 – Milano allo Spazio Mosso il salone del vino artigianale in collaborazione con Live Wine. In degustazione innumerevoli testimonianze di viticoltura autentica.
23-25 marzo 2024 – Capaccio-Paestum (Salerno) Paestum Wine Fest 2024 propone in degustazione una selezione delle migliori aziende vitivinicole italiane.
Torna il 17 e 18 marzo al Real Collegio di Lucca la bella manifestazione dedicata ai vini delle province della Toscana occidentale affacciate sul Mar Tirreno. Montescudaio, Bolgheri, Morellino, Montecucco, Monteregio, Suvereto, Maremma etc…
a Lido di Camaiore presso l’Una Hotel il 24/25 marzo.
copiamo dal sito la presentazione che è fedele specchio di quanto negli anni si è sperimentato durante l’evento de L’Acquabona.
“TERRE DI TOSCANA si pone un obiettivo semplice e al tempo stesso ambizioso: rappresentare la Toscana del vino secondo criteri di esaustività e qualità. Lo fa raccogliendo 140 autorevoli voci in grado di rappresentare al meglio i tanti distretti vitivinicoli di cui la Toscana è uno scrigno prezioso. L’eloquenza del parterre racconta più di mille parole. Nel 2024 avrà luogo la sedicesima edizione.”
Calendario Eventi del Vino – aprile 2024 – Wine Expo
5,6 e 7 aprile a Lugo di Romagna alla Peschiera della Rocca
“Vignaioli e Terroir nasce nel 2023 per poter portare a Lugo di Romagna delle giornate di passione e condivisione del vino. Le vigne, i terroir e le mani dei vignaioli che ci emozionano.”
ViniVeri 2024 per festeggiare i 20 anni della nascita del Consorzio ViniVeri. Tempo ed impegno che hanno contribuito ad allargare i confini dell’idea di Vino dando diritto di cittadinanza ai valori della viticoltura ragionata.
13 e 14 aprile presso la Tenuta Alois Lageder a Magrè (BZ).
dal sito https://summa-al.eu/it/we-are-summa “Da oltre 20 anni celebriamo SUMMA con viticoltori internazionali di successo presso la nostra Tenuta Alois Lageder a Magrè in Italia. SUMMA è un evento all’insegna della spensieratezza e della curiosità, dove stress e noia non sono di casa, né per i visitatori né per i produttori di vino. Uno scambio reciproco in un ambiente accogliente dal sapore storico. Allargare i propri orizzonti. Lasciarsi ispirare. Celebrare insieme.
Il successo dell’evento si basa sui viticoltori che invitiamo ogni anno e con i quali condividiamo valori speciali: qualità, agricoltura sana (biologica, biodinamica o in conversione), voglia di sperimentare e la passione per il vino.”
13-15 aprile 2024 – Gambellara (VI) forse il più importante evento di vini naturali in Europa. In degustazione i vini di 180 vignaioli da tutta Italia, Francia, Spagna, Grecia, Austria, Germania, Slovenia e Slovacchia.
Dal 25 al 28 aprile nelle sale affrescate di Palazzo Chigi
La manifestazione, organizzata da Comune di San Quirico d’Orcia, Consorzio del vino Orcia in collaborazione con Onav Siena vedrà i produttori protagonisti con i loro vini Orcia.
Il Salone Nazionale dei Giovani Produttori e delle Piccole Cantine
27, 28 e 29 aprile a Città di Castello.
Sabato 27 e Domenica 28aprile nello splendido scenario di Palazzo Vitelli a Sant’Egidio, nel cuore della cittadina Umbra, ci si immergerà nei meandri enoici delle 20 regioni italiane rappresentate dai vignaioli di Only Wine.
Occasione per incontrare un territorio. 27 e 28 aprile a Castell’Arquato (PC)
“Il Monterosso Val d’Arda Festival è stato ideato dai volontari di Castell’Arquato nel 2011 per promuovere il vino tipico del territorio. Con gli anni, la manifestazione è diventata anche l’occasione per favorire il turismo nella Val d’Arda e dare impulso a tutto quanto il Piacentino ha di meglio da offrire.
Per due giorni i rappresentanti delle cantine locali presenteranno i loro vini bianchi lungo la via della “barricaia”, che sarà animata inoltre da mostre d’arte, esibizioni musicali e succulente espressioni gastronomiche.”
Calendario Eventi del Vino – maggio 2024 – Wine Events
IL VALDICHIANA WINE FESTIVAL giunge alla sua seconda edizione il 4 e 5 maggio a Castiglion Fiorentino (Arezzo ) presso il chiostro di San Francesco, la manifestazione valorizza con la presenza di oltre 50 cantine e quasi 200 etichette i vini del territorio della Valdichiana, durante l’evento si svolgeranno anche 6 masterclass di Aziende non della vallata, orario 10.30-19.00
“La manifestazione nasce per valorizzare il territorio vinicolo emiliano che si è sviluppato lungo le sue feconde valli. Da Bologna a Piacenza, decine di territori unici per suolo e biodiversità, si incontrano in un’idea comune di vino grazie ai loro interpreti. Il vino come racconto del lavoro, della tradizione e del luogo in cui si è scelto di vivere. Il vino come l’impegno del produttore nei confronti del suo territorio e della sua comunità. Un processo che si concretizza con la coltivazione diretta della vigna, la gestione dell’intera filiera produttiva, lo sviluppo di una cultura biologicobiodimamica ed un approccio poco invasivo in cantina.”
Porto Cervo Wine Festival
dal 9 al 12 maggio – “wine, food and glamour”- “evento Boutique” al Cervo Conference Center di Porto Cervo.
L’evento si terrà a Villa Vipolže l’11.5.2024 dalle 14.00 alle 21.00, seguito da una festa a Villa Vipolže con la DJ Adriana Roj.
Vipolže 29, 5212 Dobrovo v Brdih, Slovenia
“parteciperanno circa 50 case vinicole, sia della regione di Goriška Brda (Aljoša Sirk, Marjan Simčič, Klet Brda, Zalatel, Nebo, Čarga, Iaquin, Edi Simčič, Mulit, Valter Sirk, Ščurek, Danilo Mavrič, Zarova, Kristančič, Ronk, Jure Štekar, Šibav, Bregar, Atelier Kramar, Blažič, Domačija Bizjak, Erzetič, Zanut, Movia, Kristalvin, Kristian Keber, Emeran Reya, Jožko Mavrič, Prinčič, Dobuje, Peršolja, Berblut…) sia case vinicole con partecipazione internazionale”
11 e 12 maggio presso la Rocca Rangoni di Spilamberto (MO)
“I Vignaioli Contrari sono coloro che fanno comprendere il territorio di appartenenza e raccontano la loro storia mediante i vini che producono, con metodi artigianali ed autentici. Sono i responsabili del lavoro in vigna ed in cantina, nel pieno rispetto dell’ambiente e sono Contrari all’omologazione del gusto e alla standardizzazione dei vini.”
DAL 18 AL 20 MAGGIO a Milano al Palazzo del Ghiaccio.
Best Wine Stars si pone l’obiettivo di proporre un’esperienza esclusiva tra le nuove tendenze, le strategie social e le tecnologie emergenti. L’occasione è quindi un’ottima opportunità per presentarsi al grande pubblico e a tutti gli addetti al settore.
4′ edizione di ReWine Canavese, organizzata dall’Associazione Giovani Vignaioli Canavesani che si svolgerà il 18 maggio presso l’auditorium Mozart per il convegno e domenica 19 maggio presso le Officine H di Ivrea per i banchi di assaggio
Oltre 60 produttori, 500 vini, 2 laboratori di degustazione, la presentazione del volume edito da DeAgostini, la mostra delle nuove etichette istituzionali all’ombra del Duomo di Milano.
2, 3 E 4 GIUGNO 2024 – STAZIONE MARITTIMA DI NAPOLI
VitignoItalia, tra le più importanti kermesse enologiche italiane, 2, 3 e 4 Giugno 2024, alla Stazione Marittima di Napoli presenta la XVIII edizione, un evento pronto a stupirvi ancora una volta.
si svolgerà il prossimo 23 Giugno dalle ore 12,30 alle 18,30 nel borgo di Castel di Tora (RI).
L’evento prevede la partecipazione di 30 cantine laziali che rappresentano le produzioni regionali e la maggior parte delle doc e delle docg della regione.
IL 30 GIUGNO E 1° LUGLIO PRESSO IL CASTELLO DI DUINO (TS)
l’appuntamento annuale con il vitigno autoctono più celebre del Carso triestino, goriziano e sloveno, organizzato dall’Associazione dei Viticoltori del Carso-Kras
Calendario Eventi del Vino – luglio 2024 – Wine Expo
Sabato 13 Luglio 2024, dalle 16.30 a mezzanotte: Vignaioli in Castello – Degustazioni Libere di Vini Artigianali e incontri con i produttori – Un unico ingresso, un calice, degusta quanto vuoi – Dieci Vignaioli indipendenti al Castello di Contignaco. Link: https://www.castellodicontignaco.it/vignaioli-in-castello-2024
dal 26 al 28 luglio 2024 nel borgo di Contessa Entellina all’interno del chiostro medievale dell’ abbazia di Santa Maria del Bosco
Terre Sicane Wine Fest è la manifestazione enogastronomica che si svolge nel cuore del Parco dei Monti Sicani per la valorizzazione del territorio e dei suoi vini di qualità.
Calendario Eventi del Vino – agosto 2024 – Wine Expo
Sono contrario per principio al confronto tra vini di diversa provenienza anche se ottenuti dallo stesso vitigno. Ho apprezzato alcuni Chardonnay italiani, anche molto distanti per per presupposti ed esiti, e ne ho scritto (qui e qui ad esempio) e resto convinto del fatto che ci siano ottime interpretazioni del vitigno. Però bisogna riconoscere che la Borgogna dello Chardonnay regala sempre ottime suggestioni ed esperienze di gusto non facilmente replicabili. Principalmente, a mio parere, per la disinvoltura e il passo sicuro con cui, anche quando opulenti e strutturati, questi vini si muovono.
Approccio Biodinamico. Terreno calcareo.
Dopo la raccolta e la pressatura il mosto va in barrique (15 % nuove, una pennellata…) dove fermenta, fa la malolattica e a seguire sta 16 mesi sulle fecce.
Vino denso dal colore concentrato. Rievoca principalmente il Cedro e il Fiore di Sambuco, il Passion Fruit e la Pesca di Bivona della quale pare ricordare anche l’impatto tattile. In secondo piano ricordi accennati di miele, spezie, lievito.
Il sorso è strutturato e avvolgente con sviluppo molto sapido, opulento e al contempo vibrante, ben direzionato e godibile con la sua acidità tesa e il contenuto tenore alcolico. Un tessuto tangibile, mai sfuggente, molto persistente.
Un Mersault Village, questo dell’azienda Vincent Girardin, non economico, ma alla prova dell’assaggio in cui è parso davvero un buon vino non lo potrei definire caro in senso assoluto.
Meursault “Les Tillets” 2020 – Vincent Girardin
I am against in principle the comparison between wines of different origins even if obtained from the same grape variety. I have appreciated some Italian Chardonnays, even very distant ones in terms of conditions and outcomes, and I have written about them (here and here for example) and I remain convinced that there are excellent interpretations of the grape variety. However, it must be recognized that the Burgundy of Chardonnay always offers excellent suggestions and taste experiences that are not easily replicable. Mainly, in my opinion, for the ease and sure-footedness with which, even when opulent and structured, these wines move.
Biodynamic approach. Limestone soil.
After harvesting and pressing, the must goes into barriques (15% new, a brushstroke…) where it ferments, undergoes malolactic fermentation and then spends 16 months on the lees.
Dense wine with concentrated color. It mainly recalls the Cedar and the Elderflower, the Passion Fruit and the Bivona Peach of which it also seems to recall the tactile impact. In the background hints of honey, spices, yeast.
The sip is structured and enveloping with a very savory, opulent and at the same time vibrant development, well directed and enjoyable with its taut acidity and alcoholic content. A tangible fabric, never elusive, very persistent.
A Mersault Village, this one from the Vincent Girardin company, not cheap, but after tasting it, it seemed like a really good wine, I couldn’t define it as expensive in an absolute sense.
Vinificazione in acciaio, invecchiamento in botti grandi, affinamento in bottiglia.
ll tratto precipuo di questo vino lo si può individuare nell’ordine dei suoi elementi, come nel rigore espressivo o nell’immediata piacevolezza.
Veste granato di media concentrazione, evocativo e nettissimo al naso con ricordi di lamponi e rose, foglia di the e timo, cui si aggiungono meno marcate note di scorza di chinotti, torrefazione, radici aromatiche.
Acidità trainante, la bocca si riempie di piccoli frutti rossi delicati, intenso e presente, definito e persistente. L’Alcool è ben fuso, i tannini educati nella loro fermezza.
Da bere con soddisfazione adesso per chi ama equilibrio ed energia insieme. Credo però che nei prossimi dieci anni si potrà stappare un vino ancora vitale.
Bottiglia acquistata in un lotto e non saprei dire il prezzo esatto d’acquisto, ma tenendo presente il prezzo mediano di vendita e confrontandolo coi prezzi di alcuni omologhi lo definirei un buon affare per chi lo stappa.
L’annata certamente è stata positiva, ma in questa bottiglia si avverte anche una mano felice che ha ben governato
Riflettendo a fine bottiglia mi chiedo per quale motivo non avevo mai bevuto un Barbaresco Montefico, di Giacosa così come di nessun altro produttore, e sento di essermi perso qualcosa. Mi chiedo inoltre perche intorno a questo Barbaresco Montefico 2016, per quanto ben accolto dalla critica di settore, non si siano generati un Hype, un vasto entusiasmo come successo talvolta a vini per cui in definitiva, alla prova dell’assaggio, si restava perplessi e alla ricerca di una spiegazione che non si trova.
Ci sarà qualcuno che l’avrà stappato e avrà tentato una descrizione a parte me e i wine critics che all’epoca dell’uscita in bottiglia dispensarono voti, punti e stelle?
Grande bottiglia adesso, potrei scommettere anche sulla sua longevità, ma sono felice di averlo stappato.
Barbaresco Montefico 2016 – Carlo Giacosa
Definitely classic Barbaresco from the Montefico Cru in the village of Barbaresco.
Vinification in steel, aging in large barrels, refinement in bottle.
The main feature of this wine can be identified in the order of its elements, as in the expressive rigor or in the immediate pleasantness.
It has a medium concentration of garnet, evocative and very clear on the nose with hints of raspberries and roses, tea leaves and thyme, to which are added less marked notes of chinotti peel, roasting, aromatic roots.
Driving acidity, the mouth fills with small delicate red fruits, intense and present, defined and persistent. The alcohol is well blended, the tannins educated in their firmness.
To drink with satisfaction now for those who love balance and energy together. However, I believe that in the next ten years it will be possible to uncork a still viable wine.
Bottle purchased in a batch and I couldn’t say the exact purchase price, but keeping in mind the median sales price and comparing it with the prices of some counterparts I would define it as a good deal for those who uncork it.
The vintage was certainly positive, but in this bottle you can also feel a happy hand that governed well
Reflecting at the end of the bottle I ask myself why I had never drunk a Barbaresco Montefico, from Giacosa or any other producer, and I feel like I’ve missed something. I also wonder why this Barbaresco Montefico 2016, although well received by industry critics, did not generate a hype, a vast enthusiasm as sometimes happened to wines for which ultimately, upon tasting, one remained perplexed and looking for an explanation that cannot be found.
Will there be anyone who has uncorked it and attempted a description apart from me and the wine critics who gave out votes, points and stars at the time of its release in the bottle?
Great bottle now, I could bet on its longevity too, but I’m happy I uncorked it.