Eventi

Calendario degli eventi del Vino nel 2025 in Italia

Eventi e festival del Vino per il 2025 in Italia

Eventi Vino 2025 – Calendario degli Eventi del Vino in Italia ovvero Dove andranno nel 2025 gli Enomaniaci?

Eventi Vino 2025? La scelta non manca ed ecco qui un calendario i loro k eventi del vino con una selezione delle migliori occasioni italiane. Benvenuti nella nostra guida semicompleta agli eventi del vino in Italia, dove potrete scoprire le più prestigiose manifestazioni enogastronomiche del Bel Paese. Dalle degustazioni alle fiere del settore, vi condurremo alla scoperta delle tradizioni vinicole italiane, offrendovi un’esperienza unica nel mondo del vino. Scoprite con noi i luoghi e le date dei principali eventi, e lasciatevi guidare alla ricerca dei migliori vini e delle eccellenze enogastronomiche italiane. Benvenuti nel meraviglioso mondo del vino italiano!

gennaio | febbraio | marzo | aprile | maggio | giugno | luglio | agosto | settembre | ottobre | novembre | dicembre |

Eventi Vino 2025

VINO in-dipendente


12 GENNAIO 2025 a Calvisano (BS)

Fiera-mercato del vino artigianale

Ingresso € 15,00 compreso di calice per assaggi e busta porta bicchiere ( si possono assaggiare tutti i vini con l’ingresso ).

Eventi Vino 2025

NEBBIOLO NEL CUORE

DOMENICA 12 E LUNEDì 13 GENNAIO 2025 a Roma l’evento dedicato a tutti gli amanti del Nobile Vitigno Piemonte

Eventi Vino 2025

VINIVERI ASSISI 2025

Il 13 gennaio ad Assisi il primo appuntamento Enoico del 2025.

Valle di Assisi Hotel & Spa

Eventi Vino 2025

La Sardegna di Vinodabere

Sabato 18 e domenica 19 gennaio 2025

Hotel Belstay, Via Bogliasco, 27 – Roma

La terza edizione dell’evento dedicato ai vini dell’isola

Forlì Wine Festival

Mostra mercato di vini italiani alla Fiera Enogastronomica. Dal 24 al 26 gennaio.

EVOLUZIONE NATURALE – EVENTI VINO PUGLIA

26 e 27 gennaio Grottaglie (Taranto)

Eventi Vino 2025

WINE & SIENA

dal 24 al 27 gennaio a Siena | Palazzo Squarcialupi/Santa Maria della Scala

Degustazioni, Talks e altro a cura di The Wine Hunter

Eventi Vino 2025

VINI MIGRANTI

FIRENZE / 26-27 GENNAIO 2025 / VIVIDO IN MANIFATTURA TABACCHI

60 espositori da tutto il mondo

Eventi Vino 2025

GRANDI LANGHE – EVENTI VINO PIEMONTE

27 e 28 gennaio 2025 alle OGR

quasi 500 cantine dalle Langhe, Roero e dal resto del Piemonte, pronte a presentare in anteprima le nuove annate delle DOCG e DOC. Per tutta la durata dell’evento vi sarà una sala degustazione dedicata alla stampa con le ultime annate rilasciate in commercio di tutte le DOCG e DOC del Piemonte.

Eventi Vino 2025

LA TUSCIA DEL VINO

27 gennaio a Caprarola (VT) presso le Scuderie di Palazzo Farnese

WINE IN VENICE

31 GENNAIO – 3 FEBBRAIO 2025

Vignaioli Naturali a Roma

1 e 2 febbraio 2025 a Roma presso l’Hotel Excelsior di Via Veneto 125

I VINI DEL CUORE

A Genova – nel chiostro del Museo Diocesiano il 2 e 3 febbraio

AMARONE OPERA PRIMA

1 e 2 Febbraio 2025
Palazzo della Gran Guardia, Verona

Un evento dedicato al grande rosso veneto

ARTIGIANI DEL VINO | organic wine festival

2 febbraio a Palazzo Gnudi – Bologna

50 produttori selezionati da Medulla

CESENA IN BOLLA

11 e 12 febbraio alla Fiera di Cesena

Espressamente dedicato al mondo del Frizzante

Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano

dal 2 al 3 febbraio alla Fortezza di Montepulciano si presentano  le nuove annate disponibili nel 2025.

ANTEPRIME DI TOSCANA

dal 14 al 21 febbraio i Consorzi del Vino Toscano presentano le nuove annate.

Eventi Vino 2025

CHIANTI CLASSICO COLLECTION

Alla Stazione Leopolda di Firenze il 17 e 18 febbraio. Per i devoti del Gallo Nero.

CHIANTI CLASSICO COLLECTION

Alla Stazione Leopolda di Firenze il 17 e 18 febbraio. Per i devoti del Gallo Nero.

ANTEPRIMA ALTRA TOSCANA

20 febbraio FIRENZE

Giovedi 20 febbraio al Palazzo degli Affari di Firenze si potranno degustare le nuove annate di: Maremma Toscana, Montecucco e Montecucco Sangiovese, Cortona, Chianti Rufina, Terre di Casole, Suvereto, Val di Cornia e Rosso della Val di Cornia, Carmignano, Barco Reale di Carmignano e Vin Santo di Carmignano e IGT Toscana.

Valdarno di Sopra day 2025

21/02/2025 | Il Borro – San Giustino Valdarno

Il Barolo a Palazzo Barolo – eventi vino Piemonte

Una giornata per approfondire la conoscenza del Barolo

Sabato 22 febbraio a Torino – Palazzo Barolo via delle Orfane 7.

I MIGLIORI VINI ITALIANI

Dal 21 al 23 febbraio a Roma.

Luca Maroni

VIVA LA VITE !

C/O Ex Aurum, Largo Gardone Riviera, 65126 Pescara PE

Occasione dedicata ai giovani talenti del vino naturale

SLOW WINE FAIR

la quarta edizione a BolognaFiere dal 23 al 25 febbraio 2025

Packaging e logistica: la sostenibilità del vino, oltre il vino

Eventi Vino 2025

Borgo Divino

Dal 1 al 3 marzo l’undicesima edizione di Borgo Divino  al Centro Rogers di Piazza della Resistenza a Scandicci.  

SALONE DEL VINO DI TORINO

A Torino dal 1 al 3 marzo alle OGR

Il Salone del Vino di Torino è un progetto teso alla valorizzazione del patrimonio vitivinicolo del Piemonte, che vuole portare nel capoluogo cantine storiche, giovani vignaioli, consorzi e associazioni di tutela.

Su Instagram

CHIANINA & SYRAH  – Festival Vino Toscana

Dal 7 al 9 marzo a Cortona. 50 espositori, 30 ristoranti, le eccellenze del territorio.

Milano Wine & Spirits

8-9 MARZO  a MALPENSAFIERE
VIA XI SETTEMBRE, 16
BUSTO ARSIZIO (VA)

Rome Wine Expo

8-10 marzo al Grand Hotel Palatino / eventi vino Lazio
terza edizione per il grande festival del vino della capitale

Simply the best 2025 – eventi vino Milano

Tornano in degustazione a Milano i vini delle Cantine più premiate dalla critica al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci Via Olona 6 bis 20123 Milano

Simply the Best - 10 marzo a Milano

VINI SELVAGGI – Roma – Fiera Vini Naturali

Fiera Indipendente e Degustazione di Vini Naturali 9-10 Marzo 2025 presso San Paolo District a Roma

SOLOVINO

SoloVino torna a Santo Stefano Roero (CN) il 15 marzo 2025 e riunirà circa 30 produttori dall’Italia e dalla Francia, per celebrare la passione per il vino e il profondo legame con il territorio.

ENOTICA – Roma Festival Vino e Sensualità

XIII edizione di Enotica Festival del Vino e della Sensualità 14-15-16 marzo 2025 al Csoa Prenestino a Roma.

di Vignaioli – Milano / salone vino artigianale Lombardia

VINIFERA

22 e 23 marzo a Trento presso Trento Expo

100 VIGNAIOLI E ARTIGIANI DEL CIBO provenienti dall’arco alpino, italiano ed estero

VINIPENDENTI – FESTA DEL VINO NATURALE

22-23-24 Marzo 2025 – STAZIONE LEOPOLDA PISA

Vignaioli, Food Truck, Musica e Relax

vINIPENDENTI - eVENTI vINO 2025
vINIPENDENTI – eVENTI vINO 2025

Terre di Toscana 2025

XVII edizione – Domenica 23 e lunedì 24 marzo

Hotel Una Esperienze Versilia Lido | Lido Di Camaiore (LU)

Il sempre entusiasmante evento de L’Acquabuona che raccoglie tutto il meglio del Vino Toscano

LE PRIME DI VITE IN RIVIERA

Albenga (SV), Ex Chiesa di San Lorenzo, Piazza Rossi – 23 e 24 marzo 2025 Le Prime di Vite In Riviera. Venti cantine del Ponente Ligure presentano le nuove annate (info su www.viteinriviera.it)

ViniVeri – eventi vino naturale

Appuntamento a Cerea dal 4 al 6 aprile per ViniVeri

SUMMA

5 e 6 aprile per l’evento organizzato da Alois Lageder presso villaggio vinicolo di Magrè, in Alto Adige.

“SUMMA è un evento all’insegna della spensieratezza e della curiosità, dove stress e noia non sono di casa, né per i visitatori né per i produttori di vino. Uno scambio reciproco in un ambiente accogliente dal sapore storico. Allargare i propri orizzonti. Lasciarsi ispirare. Celebrare insieme…”

Summa - Eventi Vino 2025
Summa – Eventi Vino 2025

VinNATUR Tasting – Degustazione Vini Naturali

A Gambellara (VI) dal 5 al 7 Aprile 2025 presso Lo show-room Margraf, spazio polifunzionale

Il più importante evento di vini naturali in Europa. 200 produttori provenienti da Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Austria, Ungheria e Slovenia.

Vinnatur Tasting - Eventi Vino 2025
Vinnatur Tasting – Eventi Vino 2025

VINITALY

dal 6 al 9 aprile presso Verona Fiere. il più grande degli eventi italiani dedicati alla bevanda di Bacco

CONTRADE DELL’ETNA – EVENTI VINO SICILIA

13 e 14 aprile a Randazzo. L’Evento per gli amanti dei vini della Montagna.

VINUM ALBA – Fiera Vino Piemonte

25, 26, 27 aprile & 1, 2, 3 e 4 maggio 2025 ad Alba (CN)

Grande enoteca a Cielo aperto

Vinum Alba - Eventi Vino 2025
Vinum Alba – Eventi Vino 2025

Orcia Wine Festival – Eventi Vino Siena

dal 25 al 27 aprile a San Quirico d’Orcia la manifestazione che permette di ampliare la conoscenza della DOC Orcia.

Orcia Wine Festival - Eventi Vino 2025
Orcia Wine Festival – Eventi Vino 2025

DIVIN NEGRAR

26 aprile a Negrar

degustazione itinerante per rivivere la storia dei vini Classici della Valpolicella:
il Valpolicella, il Superiore, il Ripasso, il Recioto e l’Amarone.

Divin Negrar - Eventi Vino 2025
Divin Negrar – Eventi Vino 2025

ONLY WINE FESTIVAL – Eventi Vino Umbria

a Città di Castello dal 26 al 28 aprile presso il Palazzo Vitelli a Sant’Egidio

Il salone dedicato ai giovani produttori di vino.

Only Wine Festival - Eventi Vino 2025
Only Wine Festival – Eventi Vino 2025

ViniAmo

Il e il 5 Maggio 2025 torna ViniAmo, il Wine Tasting della Capitale

all’Hotel Cristoroforo Colombo, all’EUR.

PAESTUM WINE FEST

Il 04 – 05 – 06 maggio ritorna Paestum Wine Fest 2025 al NEXT di Capaccio Paestum

Paestum Wine Fest - Eventi Vino 2025
Paestum Wine Fest – Eventi Vino 2025

VIGNAIOLI CONTRARI – mostra mercato vini artigianali

Il 10 e 11 maggio alla Rocca Rangoni di Spilamberto (MO)

Mostra mercato, incontri e degustazioni di vini artigianali

Vignaioli Contrari - Eventi Vino 2025

RADICI DEL SUD

Sarà la rinnovata ex Distilleria Paolo Cassano di Gioia del Colle (Ba) ad ospitare, dal 4 al 9 giugno 2025, la XX edizione di Radici del Sud.

a presto aggiornamenti

a presto aggiornamenti

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a presto aggiornamenti

Granaccia e Rossi di Liguria

Quiliano (SV) – Palazzetto dello Sport – 23 novembre 2025 Granaccia e Rossi di Liguria. Panoramica della produzione di vini rossi e rosati da tutta la Liguria con oltre 60 cantine presenti (info su www.viteinriviera.it

a presto aggiornamenti

Eventi Passati 2025

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Gite in Cantina, Produttori

Il buon Piemonte lontano dai riflettori

Il viaggio autunnale nel Piemonte del Vino

Gianni Doglia | Alberto Oggero | Prandi | Nicholas Altare | Francesco Boschis

Seguendo i rumori di fondo, i tic e le tendenze del mercato si rischia di credere all’esistenza di un mondo dorato, un percorso maggiore che si dipana tra cantine inaccessibili dove il vino alla fine non c’è, assegnato con largo anticipo e largamente speculato, e un mondo minore di aziende dedite alla produzione di “vino normale”. Ma si rischia di credere, e bere, male e soprattutto di perdersi qualcosa. Se all’hype, e al necessariamente conseguente conformismo, si preferiscono invece la significatività dell’esperienza e la sua veridicità in relazione alla storia del territorio, la sua cultura e la sua comunità si poggiano le basi per incontri illuminanti e l’opportunità di bere degli ottimi vini dal prezzo sorprendente.

Una breve prolusione, questa, per introdurre il racconto del consueto viaggio autunnale de L’Enonauta nel Piemonte del Vino, questa volta senza cercare il Barolo e il Barbaresco, ma per andare ad approfondire territori e vini meno discussi.

Il Panorama del Monferrato

Siamo partiti da Pistoia col tempo brutto, ma anche più che brutto. In Valdinievole era già diluvio. Più si andava avanti più il tempo peggiorava. In Versilia prima e in Riviera di Levante poi visibilità scarsa, pioggia fitta, traffico vischioso. 

Scavalcati gli appennini il panorama cambia, ma non le condizioni metereologiche. Fino ad Asti dove c’è un primo miglioramento. All’arrivo a Castagnole delle Lanze il cielo si apre e la vista sul Monferrato si spalanca.

Gianni Doglia – CASTAGNOLE DELLE LANZE/Monferrato

Quella della famiglia Doglia è un’azienda moderna con un solido passato e un’attenzione evidente per la qualità e l’espressività. Si trova a Castagnole delle Lanze, ultimo metro di Monferrato prima dell’inizio delle Langhe con una postazione d’assaggio panoramica esterna, anche quella interna peraltro, davvero suggestiva.

Nell’ambito della nuova denominazione NIZZA è tra le aziende che alla prova dell’assaggio mostrano di aver scelto una strada meno marcatamente “moderna” proponendo vini espressivi e calibrati dove nessuno dei fattori che concorrono alla creazione di un buon vino sembrano prevalicare gli altri. Vini che definirei contemporanei, che soddisfano la crescente richiesta di bevibilità e scorrevolezza.

Inciso: LA CRITICA ENOICA

Piccolo inciso: dal momento che la critica contemporanea prescrive per i vini d’oggi asciuttezza, sottrazione, bevibilità, questo moderno che possiamo trovare in molti vini della Denominazione Nizza Docg è già stato dichiarato fuori tempo e fuori corso, ma questa critica io comincio a trovarla quanto meno bipolare dopo i decenni d’amore incondizionato per i vini densi, alcolici e lignei. 

I vini di Gianni Doglia

Dai primi risultati di critica ottenuti con il Moscato, nel cui panorama è considerato un vero top player, l’azienda ha poi raggiunto qualitativamente lo stesso livello anche con i tipici vitigni rossi del Monferrato ovvero la Barbera e il sorprendente Grignolino. La visita è ben condotta da Silvia, già incontrata precedentemente a un evento di Partesa, che si dimostra competente, appassionata e coinvolgente. Ci propone un assaggio esaustivo delle proposte aziendali accompagnato da uno spuntino e ci rende edotti sul fritto misto alla piemontese di cui ignoravamo l’esistenza.

Non ci stupisce il fatto che i vini siano tutti di ottimo livello perché sapevamo a cosa andavamo incontro. La batteria delle Barbere ovviamente in primo piano. Dalla fresca e avvincente Bosco Donne, al profondo e strutturato Nizza Viti Vecchie, passando per la Barbera Superiore Genio che, a mio modesto parere, è una delle Barbere più riuscite e centrate nel panorama attuale. Sorprende il Grignolino quasi metafisico per l’essenzialità, il tratto deciso e i profumi netti.

Se la qualità dei vini già la conoscevamo adesso sappiamo che anche l’ospitalità non è da meno. Prezzi ragionevoli per una qualità media come già detto decisamente alta. Per chi poi si occupa di ristorazione/vendita direi che la distribuzione ottima non sia un fattore da sottovalutare.

Alberto Oggero – Canale/Roero

Dopo il pranzo ci dirigiamo verso Canale nel Roero dove si trova l’azienda agricola di Alberto Oggero. Emergente, ma già abbastanza emerso, vignaiolo artigiano del Roero, vero testimone del territorio con i suoi vini e con l’impegno in SoloRoero (https://www.soloroero.it/) insieme ai colleghi/amici di Valfaccenda e Cascina Fornace con cui spiegano al mondo le ragioni del Roero concentrandosi solo sui vitigni autoctoni che maggiormente lo rappresentano, Nebbiolo e Arneis.

Ci accolgono all’arrivo Alberto e Taxi. Taxi vigila, Alberto ci racconta la storia della sua passione e ci fa assaggiare i suoi vini. 

Alberto Oggero ha ereditato la passione per la vigna e le vigne stesse dal nonno Sandro. Nel  2010 ha rifondato l’azienda e ha cominciato a produrre e vendere i suoi vini. Gli ettari vitati sono circa 4 divisi in più parcelle con terreni composti da sabbia e argilla in proporzioni diverse. L’attitudine è quella del vino naturale, quindi lieviti indigeni, vinificazione classica, inerbimento. 

Ciò che contraddistingue i suoi vini è l’evidente fedeltà al vitigno, alle potenzialità del territorio e l’equilibrio. Per i rossi si va dalla dinamica espressività del Sandro, ai due Roero 2022 – Le Coste e Anime, il primo più fine e scorrevole il secondo più corposo, che confermano quanto avvertito in più occasioni di assaggio, ovvero un costante miglioramento generale dei vini del Roero a base Nebbiolo, così come testimoniano la buona mano di chi li ha prodotti.

Per i bianchi si evince invece una visione dell’Arneis radicalmente diversa da quella che s’incontra solitamente. I due Arneis proposti sono entrambi ragionevolmente macerati, Roero Bianco e Valle dei Lunghi, profumati, materici e sapidi, affinati rispettivamente in legno e cemento, che non somigliano affatto agli Arneis delicati da pre-cena. 

I vini assaggiati in questa occasione sono effettivamente lo specchio di quanto affermato da Alberto durante la visita. Che è giusto affermare la propria identità, stilistica e territoriale, senza fare la corsa a somigliare ad altri modelli già affermati.

Alberto Oggero, oltre che un bravissimo vignaiolo, dimostra di essere anche un ospite generoso e partecipe e si passa così del buon tempo e si comprano un po’ di bottiglie.

Azienda Agricola Giovanni Prandi – Diano d’Alba

Che dire. L’azienda condotta da Alessandro Prandi è probabilmente quella che ho visitato più volte da quando cominciai a percorrere le strade del Piemonte  in cerca di vino. Conosciuta per caso sfogliando una guida, è diventata poi una tappa fissa delle enozingarate in Langa. Ho degustato e acquistato negli anni con tutti i membri della famiglia Prandi, c’ho portato tutti gli amici che a loro volta sono diventati tutti grandi estimatori dei loro vini e con gli amici negli anni abbiamo riportato a casa un considerevole numero di cartoni di vino. Tutto ovviamente finito in tempi rapidi.

E c’è un motivo.  La semplicità e la gentilezza della famiglia Prandi, ma soprattutto il vino. Il Dolcetto in primis

La famiglia Prandi ha una proposta contenuta in etichette, contenuta anche nei prezzi, che però esprimono evidenti valori qualitativi e di solidità.

L’azienda si trova lungo la strada che da Diano d’Alba porta Grinzane Cavour. Fondata negli anni 20 prende la forma attuale quando Giovanni Prandi, nipote del fondatore, entra in azienda. Alessandro, che adesso la conduce, è il suo figlio maggiore. Vengono prodotte circa 20000 bottiglie l’anno di impronta classica con i tradizionali vitigni Piemontesi. Dolcetto ( nella versione Langhe e Diano Docg), Barbera, Nebbiolo e Arneis. 

Il Dolcetto, che a Diano d’Alba come a Dogliani ha meritato una denominazione, trova a mio avviso nelle interpretazioni di Alessandro Prandi uno dei suoi vertici espressivi. Strutturato, sempre ben definito nel sorso, con profumi autentici, di carattere, mai sgarbato o approssimativo. Ed è anche longevo il Dolcetto di Prandi. Lo posso affermare perché ne ho avuto la riprova empirica.

Negli anni ho sviluppato una preferenza personale per il Sorì Colombè che trovo più asciutto e delineato, ma ci sarà sicuramente chi preferisce il più corposo Sorì Cristina.

I due Dolcetto in questione fermentano in cemento per poi affinare in acciaio per 6 mesi e in bottiglia per altri 6.

Straordinari i Dolcetti 2021 che ebbi la possibilità di assaggiare a Grandi Langhe, ma che non feci in tempo ad acquistare in azienda e il 2016 che invece ho avuto la fortuna di poter stappare nuovamente la settimana scorsa con enorme soddisfazione. 

Da non sottovalutare il Nebbiolo d’Alba, economico e sempre tosto, filologico e anch’esso capace di esprimersi bene anche sulla distanza. 

Fermenta in cemento e poi invecchia per 12 mesi in barrique esauste.

Stavolta solo un breve pit-stop per assaggiare qualcosa e per comprare qualche cartone, ma non mancherà occasione per una nuova visita  con un racconto più dettagliato.

Nicholas Altare – Dogliani

La prima cosa la disponibilità. Nicholas ci perdona un ritardo, non colossale ma pur sempre un ritardo, e ci accoglie nel tardo pomeriggio, col tempo che si è nel frattempo rifatto brutto. 

L’azienda si trova a Dogliani in Borgo Valdiberti nella sottozona San Luigi che è a nord del paese in direzione Monforte d’Alba. L’altitudine è sui 400 metri circa.

Nicholas è un giovane vignaiolo pieno di entusiasmo e non si fatica a intravedere in lui la passione e la voglia di raccontarsi e di far conoscere il suo lavoro. 

La storia è quella di altri giovani e promettenti Vignaioli. Una famiglia in cui le vigne e il vino c’erano già, ma in cui il vino veniva ceduto ad altri produttori, poi un giovane decide di mettersi alla prova e nascono così un nuovo progetto e delle nuove etichette.

Il suo Mèntore, dopo un’esperienza lavorativa nella sua ben conosciuta azienda, è Ferdinando Principiano che lo sprona a dare forma al suo sogno ed è così che nel 2015 nasce la prima bottiglia di Dolcetto. Con Principiano condivide l’impostazione grafica delle etichette, ma anche la ricerca di vini il più possibile salubri, fedeli, artigianali. In cantina le fermentazioni sono con lieviti indigeni in cemento. Il Dogliani effettua in cemento anche l’affinamento, mentre invece Barbera e Nebbiolo effettuano un passaggio in legno. 

Mettendosi al tavolo d’assaggio la prima cosa che risalta è che Nicholas Altare è certamente un vignaiolo contemporaneo. Nei suoi tre vini, Barbera, Dolcetto e Nebbiolo è evidente in egual modo l’attenzione alla bevibilità, potrei dire anche alla leggiadria, unità alla forza espressiva. Nicholas ci propone in assaggio Dolcetto e Nebbiolo 2021 e Barbera 2022 ed è unanime l’apprezzamento per questi vini snelli, a tratti scabri, che hanno però il grandissimo pregio della forza unita alla tipicità. Nel Dogliani di Altare, credo di non fare torto a nessuna delle parti in causa, sento echi dell’ultimo Dolcetto di Ferdinando Principiano assaggiato in cantina lo scorso anno e in seguito a casa. Dolcetto di rara precisione. Il Dogliani 2021 di Nicholas Altare è netto, definito, micidiale.

Questi primi 10 anni di storia del progetto di Nicholas Altare sembrano proprio un bel viatico verso, vista anche la sua giovane età, un lungo futuro di successi.

Francesco Boschis – Dogliani

La parola che più di ogni altra può spiegare il nostro incontro col Signor Mario Boschis è “chiarezza”. Fin dal primo contatto telefonico in cui specifica che la visita è finalizzata alla vendita. Apprezzo questa notazione che mi permette di specificare che non siamo turisti in cerca di un aperitivo gratuito e preciso così che siamo “enonauti” e ci fa piacere conoscere i vignaioli, ma che siamo anche “bevitori” che sperano di poter comprare del vino. La stessa chiarezza con cui il Signor Boschis ci parla del suo fare vino, del presente delle Langhe di cui non apprezza le derive ipercommerciali che stravolgono a suo dire, io condivido appieno, necessariamente anche le scelte di stile, i prezzi, l’espianto di una varietà nobilissima come il Dolcetto, difficile certamente da coltivare e vinificare, con meno appeal del Barolo, ma che può dare grandi soddisfazioni a chi lo sa cercare (e poi bere) e a chi abbia la maestria giusta per addomesticarlo. 

L’azienda Francesco Boschis si trova a Dogliani. Sottozona Pianezzo a est dell’abitato. Fino a 550 metri slm, terreni ripidi, clima più fresco, vini decisamente asciutti e nervosi. Non siamo lontani dall’Alta Langa, Eldorado prossimo venturo del vino italiano.

Memori di quanto di buono assaggiato nel recente passato (qui) siamo giunti in azienda alla ricerca del Dogliani/Dolcetto di cui tutti presso l’Enonauta sono grandi sostenitori. E l’abbiamo trovato andando ben oltre le nostre aspettative. In primis perché i Dogliani proposti in degustazione/vendita sono tra i migliori che io abbia mai assaggiato. L’annata è la stessa per tutti quelli proposti. La 2021. Dogliani Pianezzo, Vigna del Prey, Sorì San Martino, Vigna del Ciliegio, in un crescendo di struttura, accomunati dal tratto sicuro, dalla finezza, dalla potenza ben declinata. In seconda battuta dal fatto di aver trovato tra le proposte anche ottime espressioni della Barbera, una Freisa gioiello chiamata Nei Sorì che ci ricorda dell’antica parentela della Freisa col Nebbiolo.

Credo che in questo caso la dedizione dell’uomo/coltivatore/custode alla terra, al vitigno e alle loro potenzialità raggiunga esiti davvero mirabili e ci dà una conferma ulteriore dell’esistenza, sotto o accanto allo scaffale dei vini famosi, di un vastissimo giacimento di grandi vini dal prezzo equo che, seppure non abbiano il potere fascinatorio di un vino semplicemente costoso o di un bene di posizionamento, portano gioia e piacere al bevitore ben informato. 

Perché è sicuramente meglio un Dolcetto ben fatto di un Barolo approssimativo.

Enotour #007 - Viaggio nel Buon Piemonte del vino lontano dai riflettori | Doglia, Prandi, Altare, Boschis, Oggero
Enotour #007 - Viaggio nel Buon Piemonte del vino lontano dai riflettori | Doglia, Prandi, Altare, Boschis, Oggero
Visioni dal Piemonte del Vino
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Degustazioni, Eventi

Slow Wine Fair 2025: un evento imperdibile per gli amanti del vino sostenibile

Slow Wine Fair 2025: un evento imperdibile per gli amanti del vino sostenibile

Una delegazione de L’Enonauta è pronta a raggiungere Bologna per la quarta edizione della Slow Wine Fair, la fiera internazionale dedicata al vino buono, pulito e giusto, che si terrà a BolognaFiere dal 23 al 25 febbraio 2025. L’evento rappresenta un appuntamento imperdibile per appassionati, professionisti del settore e produttori vinicoli che condividono l’impegno per un’agricoltura sostenibile e rispettosa dell’ambiente.

La Slow Wine Fair si distingue per la sua attenzione alla qualità e alla sostenibilità dei vini presentati, selezionati secondo i principi di Slow Food, l’associazione internazionale che promuove un’alimentazione buona, pulita e giusta. La fiera offre un’occasione unica per degustare vini di alta qualità, conoscere da vicino i produttori e scoprire le ultime tendenze del settore.

È importante sottolineare che l’edizione 2025 della Slow Wine Fair si concentrerà su un tema cruciale per il futuro del settore vinicolo: la sostenibilità lungo tutta la filiera.

Dopo aver esplorato temi come la crisi climatica e la fertilità del suolo nelle edizioni precedenti, quest’anno l’attenzione si sposterà sull’impatto ambientale del vino a 360 gradi, dalla vigna alla bottiglia.

Cosa significa questo?

  • Packaging: si discuterà dell’importanza di ridurre l’impronta ecologica degli imballaggi, privilegiando materiali riciclabili e leggeri.
  • Logistica: verranno analizzate le diverse modalità di trasporto e stoccaggio del vino, con l’obiettivo di minimizzare le emissioni di CO2.
  • Certificazioni: un focus sulle certificazioni vinicole, per aiutare i consumatori a riconoscere i vini prodotti in modo sostenibile.

La Slow Wine Fair 2025 sarà quindi un’occasione unica per produttori, esperti e appassionati per confrontarsi su queste tematiche, condividere buone pratiche e trovare soluzioni innovative per un futuro del vino più sostenibile.

Informazioni utili

Eventi Vino #20 - 2025 - Slow Wine Fair - Bologna | un evento imperdibile per gli amanti del vino sostenibile
Eventi Vino #20 - 2025 - Slow Wine Fair - Bologna | un evento imperdibile per gli amanti del vino sostenibile
Eventi Vino #20 - 2025 - Slow Wine Fair - Bologna | un evento imperdibile per gli amanti del vino sostenibile

Le fotografie sono di Michele Purin – dal sito di Slow Wine Fair

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Bottiglie, Degustazioni

Roero Riserva 2020 “La Val dei Preti” – Matteo Correggia

Roero Riserva 2020 La Val dei Preti – Matteo Correggia 

Roero Riserva di una delle migliori aziende del Roero ottenuto ovviamente dal Nebbiolo coltivato sulla vigna da cui il nome, vigna prevalentemente sabbiosa. 

Macerazione di quindici giorni e a seguire invecchiamento per 15 mesi in botti da 30 hl e legni piccoli usati.

Nel bicchiere c’è un vino molto luminoso, granato di media fittezza, con fini ricordi prevalentemente fruttati come il corbezzolo e la prugna e di contorno la foglia thè nero, l’eucalipto e più tenui sentori speziati e di humus. Non è un campione di esplosività, ma si apre con costanza fino ad essere un vino fragrante.

Il sorso risulta avvincente. Calibrato in ingresso, sviluppa calore, spessore, sapidità in crescendo, agevolato nell’allungo dall’acidità che è copiosa e diffusa così come dal tannino maturo di grana molto fine. Finisce aperto, lungo, godibile, equilibrato.

La ragione della sua riuscita a mio avviso sta in questo misurato crescendo. 

Costo 24 euro in enoteca. Giusto.

Enonauta/Degustazione di Vino #440 - review - Roero Riserva 2020 "La Val dei Preti" - Matteo Correggia  | Bella Espressione di Nebbiolo Roero
Enonauta/Degustazione di Vino #440 - review - Roero Riserva 2020 "La Val dei Preti" - Matteo Correggia  | Bella Espressione di Nebbiolo Roero

Roero Riserva 2020 La Val dei Preti – Matteo Correggia

Roero Riserva from one of the best companies in Roero obviously obtained from Nebbiolo grown on the vineyard from which it gets its name, a predominantly sandy vineyard.

Maceration for fifteen days and then aging for 15 months in 30 hl barrels and small used woods.

In the glass there is a very bright wine, medium-density garnet, with fine predominantly fruity memories such as strawberry tree and plum and on the side black tea leaf, eucalyptus and more subtle spicy and humus hints. It is not a champion of explosiveness, but it opens up consistently until it becomes a fragrant wine.

The sip is compelling. Calibrated at the entrance, it develops heat, thickness, flavor in crescendo, aided in the extension by the acidity that is copious and widespread as well as by the mature tannin of very fine grain. It ends open, long, enjoyable, balanced.

The reason for its success in my opinion is in this measured crescendo.

Cost 24 euros in wine shop. Fair.

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Eventi

Montepulciano in Anteprima con le sue Pievi

Anteprima Nobile Montepulciano 2025 – di Simone Molinaroli & Riccardo Viganò 

ANTEPRIME TOSCANE – MONTEPULCIANO

(SM)

A Montepulciano giocano di anticipo sulle altre ANTEPRIME TOSCANE e il 3 di febbraio sono già alla Fortezza a presentare le nuove annate, ma soprattutto la prima uscita delle prime bottiglie del progetto “Le Pievi”.

Mi chiedeva Riccardo Viganò girando tra i tavoli “c’era bisogno di questa cosa?”. Io personalmente non so se ne fosse stato avvertito il bisogno, ma quel che comprendo della scelta è invitare produttori e consumatori a focalizzare sulle forze generatrici del prodotto di Montepulciano. Il vitigno e la terra con le sue peculiarità. Rivendicando così l’unicità del prodotto e l’irripetibile congiunzione di forze che  lo rende possibile. Questo lo comprendo. 

Il prezzo d’uscita, come per i Gran Selezione del Chianti Classico, mi lascia perplesso. Decidere che un nome, più che una reale concomitanza di fattori, debba costare 90 euro in una fase di forte contrazione delle vendite e sapendo che non sono diffusissimi i luoghi dove tutti quei fattori alla fine “concomitano” realmente non mi convince.

Detto questo gli assaggi confermano e anzi amplificano le buone sensazioni ricevute nel recente passato. 

Anteprima Nobile Montepulciano 2025 – gli assaggi

Ogni singola bottiglia de Le Pievi è risultata molto buona in prospettiva, l’annata certo ha reso più agevole l’esordio, e anche in atto. Un disciplinare così rigoroso ha probabilmente contribuito a far si che i vini tendano a somigliarsi molto, ma c’è da dire che, perlomeno per quanto riguarda i campioni da noi assaggiati, è un somigliarsi nella qualità. 

(RV)

Ero assolutamente astemio di Nobile di Montepulciano prima dell’evento. Ho cercato quindi di informarmi sulla denominazione partendo dal disciplinare. La cosa che più mi straniva era la presenza dei vitigni complementari, internazionali inclusi, fino al 30% del totale. Non ho mai capito se sia dovuto a ciò che chiede il mercato o se sia per produrre un prodotto apprezzabile anche in zone in cui il Sangiovese non sia diciamo al Top. 

Durante l’anteprima ho avuto un piacevole  l’incontro con la vicepresidente del consorzio, la signora Susanna Crociani, titolare dell’omonima azienda. Mi ha spiegato nel dettaglio il disciplinare che porta al prodotto Pieve. Oltre alla zonazione storico-pedologica, all’età minima delle vigne, all’aumentata quantita di sangiovese sul totale e al maggiore tempo di affinamento si è deciso di andare oltre. Tramite  analisi chimiche dei fenoli volatili si è così in grado di garantire prodotti privi da difetti come brett o altro, una ulteriore garanzia per il consumatore sceglierà “Pieve”. 

Bere in “anteprima” non è un lavoro facile e non mi sento ancora in grado di giudicare alcunché. Devo dire che mi aspettavo prodotti molto carichi e con tannini ingestibili invece tutto l’opposto. Ovviamente stiamo bevendo Sangiovese quindi ci sono acidità e grip, ma quello che mi è rimasto piacevolmente impresso è lo slancio di questi vini verso l’alto e non verso la pienezza/potenza. Le cantine assaggiate che più mi hanno lasciato colpito sono La Bèrne, Tiberini, Crociani con un ’19 super, DeRicci con il 19 Rupe del sasso, Il Molinaccio e Tenuta  di Gracciano della Seta.

Eventi Vino #19 - 2025 - Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano | A Montepulciano si presentano Le Pievi
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Degustazioni, Eventi

Vini Migranti 2025

Vini Migranti 2025 

Alla Manifattura Tabacchi di Firenze

di Riccardo Viganò 

Appuntamento imperdibile (Vini Migranti) per noi Enonauti Toscani. Si è svolta presso i locali della Manifattura Tabacchi di Firenze ed era la quinta edizione di questo festival. La manifestazione punta a non essere solo un mero mercato del vino ma a creare nuove connessioni tra produttori e utenti, raccontando e spargendo semi di diversità, storie di integrazione e di sostenibilità. Il prodotto vino visto come messaggero di una cultura del saper fare e del saper stare insieme. Oltre novanta produttori si sono trovati vicini permettendoci così di passare da un Assirtiko di Creta a un Merlot bordolese. Dalla Sicilia al Trentino passando ovviamente per tanta Toscana. Dopo tante parole passiamo ai fatti liquidi. In ordine di degustazione ho assaggiato: 

ASSAGGI VINI MIGRANTI 2025

  • 1 – Champagne Legretes et fils 
  • 2 – Clotilde Legrand Loira 
  • 3 – Domaine de Cocagne Loira 
  • 4/5 – Damien Guadagnolo dalla Jura 
  • 6 – Barnanacoli da Salina 
  • 7 – Francesca Castaldi Alto Piemonte 
  • 8 – Tikal Narural Argentina
  • 9 – Mersel dal Libano 
  • 10 – Salvetta Alto Adige 
  • 11 – Jure Stekar e Vigna Leban dalla Slovenia 
  • 12 – Chateau Fourton La Garenne da Entre deux meres Bordeaux 
  • 13 – Paterianaki da Creta 
  • 14 – Volcanalia Veneto 
  • 15 – La Ricolla Genova 
  • 16 – Marta Valpiani Romagna 
  • 17 – Le due Terre dal Friuli 
  • 18 – Iuli e Crealto dal Piemonte 

Questa mia selezione era chiaramente ideata per non  bere la solita Toscana cercando di assaggiare tutto l’estero alla ricerca di novità. I vini che più mi hanno colpito in senso buono sono stati sicuramente quelli di Bordeaux. Di impatto e potenza ma eleganti, con un prezzo fiera da 20 euro imbattibile. Dal produttore di Jura ho trovato il Trousseau molto intrigante ma solo quello… Di Iuli e Crealto il Baratuciat, sarà perché fa figo come nome da usare e scrivere, ma di sicuro lo riberrei volentieri. La Nosiola di Salvetta con qualche anno sulle spalle è un ottimo prodotto come il loro Vino Santo. Come dicevo prima ho escluso tanti amici/produttori ma come si fa a bere tutto??? Sarà capitato a tutti di dirsi: “oggi solo novità” e poi trovarsi ovviamente davanti a Cuna o Amerighi. Invece sguardo ben dritto sull’agenda con i produttori da provare e via verso il domani! 

Nota a margine per il capitolo orange wine, o macerati che dir si voglia: Stekar, specialmente con la linea Filip, veramente di carattere e poi Volcanalia con il Patapum e il Battibaleno due macerati a base garganega che sicuramente finiranno su happyorange.wine 

A presto cari Enonauti. Ci vedremo presto a Montepulciano per l’anteprima.

Eventi Vino #18 - 2025 - Vini Migranti 2025 - Firenze - Manifattura Tabacchi | sostenibilità, integrazione, vino...
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Bottiglie, Degustazioni

LOSNA 2021 – ROCCO DI CARPENETO

Losna 2021 – Rocco di Carpeneto

Comprai questa bottiglia a Fornovo  (Vini di Vignaioli) dopo che l’assaggio al banco di Rocco di Carpeneto mi lasciò una buona impressione.

È un dolcetto dell’alto Monferrato Ovadese, senza denominazione. Attitudine fortemente artigianale quindi lieviti “selvaggi”, come si può leggere sul sito, lunga macerazione e invecchiamento in legni esausti per 15 mesi.

Vino che attraversa più fasi dopo l’apertura. La prima, appena dopo l’apertura, non proprio rassicurante e dominata dal sentore di smalto/acetone. Non sono solito arrendermi e lascio la bottiglia da parte per tornare.

La seconda, più rincuorante, riporta alla giornata di Fornovo con un Dolcetto  dal colore scuro e con ricordi floreali, di frutto nero e spezie ben amalgamati e dal sorso rustico, ruvido, pieno, energico.

Purtroppo la terza fase porta con sé un prepotente ritorno del Brett in fase retrolfattiva a caratterizzare l’esperienza negativamente. Negativamente per me che scrivo, ma sicuramente non per altri. Per me gli elementi di narrazione aventi a che fare col modus operandi, la naturalità et similia purtroppo non riescono a depotenziare l’impatto di certe caratteristiche sul giudizio finale sulla qualità di un vino.

Chi invece le tenesse in considerazione, e condideri magari il Brett una “coloritura”, potrà apprezzare questo vino anche grandemente.

Enonauta/Degustazione di Vino #439 - review - LOSNA 2021 - ROCCO DI CARPENETO  | Dolcetto dell'Ovadese di carattere, forse troppo.
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Degustazioni, Eventi

ECCOPINÒ 2025 – il manifesto di una comunità variegata

ECCOPINÒ 2025 – il manifesto di una comunità variegata

un manifesto di intenti, non di stile

Chi fosse andato lunedì 13 gennaio a Scarperia, ma anche un po’ a San Piero a Sieve, allo Spazio Brizzolari per ECCOPINÒ 2025 con la speranza di incontrare la dimostrazione dell’esistenza di una linea stilistica chiara che unifichi i Pinot Neri appenninici con un tratto netto, montano, appenninico per l’appunto, sarebbe rimasto sicuramente deluso. Chi fosse andato cercando la scabrezza,  l’asciuttezza delle forme, la sottrazione come si va cercando sul decantato Etna, derivate dall’altitudine o da ciò che viene nominato col consunto termine terroir, non l’avrebbe trovata. Se esiste un’anima precisa in ciò che comunemente chiamiamo territorio, io ad esempio non lo penso, essa dovrebbe essere principalmente agevolata, aiutata a manifestarsi. Io trovo che si manifesti di rado e non solo grazie al territorio, ma principalmente grazie alla condivisione di certe pratiche di base del fare vino in strettissima relazione con le condizioni pedoclimatiche. In Toscana mi si è manifestata nei vini di Lamole e di Radda. Altrove quasi mai. In questo caso il territorio rappresentato si estende tra la Lunigiana dell’Azienda Casteldelpiano che si trova a Licciana Nardi sotto la Alpi Apuane fino alla Fattoria Brena che si trova invece in un angolo parecchio remoto della montagna cortonese con un piede praticamente in Umbria, passando per la Garfagnana, il medio Serchio, la valle della Sieve, il Mugello, il Casentino e magari un giorno anche dalla Montagna Pistoiese. Un arco lungo approssimativamente 200 chilometri composto da luoghi caratterizzati da specifiche climatiche, orografiche e pedologiche non paragonabili. E non si può dire che tra le 12 cantine partecipanti a questo evento si riscontri uniformità nell’approccio agronomico così come nelle metodiche di cantina.

Chi c’è andato ha però trovato la testimonianza di una comunità variegata che ambisce a essere riconosciuta come operosa, ispirata, volenterosa, sotto il segno unificante del Pinot Nero. Una comunità che ambisce a far conoscere le potenzialità del territorio e la sua vocazione per la viticoltura di qualità, espressamente per il Pinot Nero, e l’intensità del proprio impegno nella salvaguardia del territorio e nella sua promozione. Cito a memoria il senso di due interventi dall’incontro coi produttori del mattino, sperando di ricordare bene soprattutto i protagonisti, che a mio avviso spiegano bene le finalità del progetto. Michele Lorenzetti, agronomo e fondatore di Terre di Giotto a Vicchio, che ricorda come altri territori abbiano costruito la propria fama e strutturato il proprio fare in più secoli e che dunque l’esperienza dei Viticoltori dell’Appennino Toscano, cominciata o ri-cominciata una ventina di anni fa,  sia ancora considerabile embrionale e aperta. A sottolineare la consapevolezza di quanto sia stato fatto e quanto ancora sia da fare per l’affermazione definitiva di questa realtà. Marco Bigioli dell’Azienda Ornina che racconta come da sue ricerche sulla presenza e l’attività umana nel territorio si possa evincere che in Casentino, come in altri luoghi dell’Appennino, l’uomo ha ceduto al bosco molto di quanto nei secoli gli aveva invece strappato col suo lavoro. Testimonianza simile ad altre da me raccolte negli anni in altre zone con un passato glorioso nella produzione di vino di qualità,  spopolate di forze produttive dall’industrializzazione e dall’inurbamento e che stanno riscoprendo nel presente la loro antica vocazione. Ad esempio l’Alto Piemonte. Molto da fare dunque per questi Vignaioli determinati a lavorare e prosperare nei loro luoghi d’origine.

Chi scrive, senza fare graduatorie di merito in questo contesto che non aveva niente del competitivo, ha trovato del talento e delle capacità distribuite senza regolarità, qualche naïveté, ma anche del coraggio e della volontà.  Non mancano interpreti a mio avviso più e meglio avviati nel dare forma concreta a vini espressivi e di ottima fattura che volendo potrebbero fungere da esempio e battistrada.

I complimenti da parte de L’Enonauta all’ottima organizzazione dell’evento a cura di AFFINAMENTI.

A Eccopinò 2025 erano presenti le Aziende:

Caasteldelpiano (Lunigiana), Macea (Garfagnana), Fattoria di Cortevecchia (Mugello), Tenuta Baccanella (Mugello), Terre di Giotto (Mugello), Bacco del Monte (Mugello), Il Rio (Mugello), Borgo Macereto (Mugello), Frascole (Mugello), Fattoria Il Lago (Mugello), Ornina (Casentino), Fattoria Brenta (Val tiberina).

Eventi Vino #17 - 2025 - Eccopinò 2025 - Scarperia - Spazio Brizzolari | la comunità del Pinot nero appenninico e il suo manifesto
Eventi Vino #17 - 2025 - Eccopinò 2025 - Scarperia - Spazio Brizzolari | la comunità del Pinot nero appenninico e il suo manifesto
Eventi Vino #17 - 2025 - Eccopinò 2025 - Scarperia - Spazio Brizzolari | la comunità del Pinot nero appenninico e il suo manifesto
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Bottiglie, Degustazioni

Chianti Classico 2020 – Fattoria San Giusto a Rentennano

Chianti Classico 2020 – Fattoria San Giusto a Rentennano 

Sangiovese con una piccola parte di Canaiolo. 11 mesi di invecchiamento in botti, tonneau e barrique al termine di una vendemmia propizia.

Da Gaiole in Chianti.

Riscorrendo a memoria gli assaggi passati davanti a questa bottiglia penso: “Che sia il miglior Chianti Classico annata 2020?”. Certo lo metto insieme a un altro paio tra quelli più compiuti e convincenti.

Florido e fragrante, meglio del desaparecido e premiato 2016 che assaggiai a suo tempo. C’è l’impronta tipica dell’azienda, quindi profondità e un certo ombroso temperamento, ma in questo caso è declinata su toni più luminosi e gioviali.

Bel granato intenso il colore. Frutto in primo piano. Cassis, ciliegia, scorza di arancio, fruttuosità imperiosa con un contorno di ricordi speziati di cannella, carnosi, di humus, di eucalipto. Intensità e nitore eccezionali che rendono le fragranze percepibili a distanza.

Vino trascinante, pieno di energia e gusto che tornano con ritmo costante tracciando un percorso netto e lungo. Acidità vivace, mai sopra le righe, sempre organica all’esperienza nel suo complesso. Pur portando in dote 14,5 gradi e non lesinando affatto in concentrazione è un vino che si beve agilmente e che finisce quasi per sembrare leggiadro. I tannini emergono da questa grande onda di gusto perfetti per forma e forza.

Vino eccellente in relazione alla tipologia, ed eccellente anche in senso generale. 

Enonauta/Degustazione di Vino #438 - review - Chianti Classico 2020 - San Giusto a Rentennano  | Per noi è il miglior Chianti Classico 2020
Enonauta/Degustazione di Vino #438 - review - Chianti Classico 2020 - San Giusto a Rentennano  | Per noi è il miglior Chianti Classico 2020

Chianti Classico 2020 – Fattoria San Giusto in Rentennano 

Sangiovese with a small part of Canaiolo. 11 months of aging in barrels, tonneaus and barriques at the end of a favorable harvest.

From Gaiole in Chianti.

Going through the tastings of this bottle by heart, I think: “Is this the best Chianti Classico of the 2020 vintage?”. Of course I put it together with a couple of other more accomplished and convincing ones.

Florid and fragrant, better than the desaparecido and award-winning 2016 that I tasted at the time. There is the typical imprint of the company, therefore depth and a certain shady temperament, but in this case it is expressed in brighter and more jovial tones.

Nice intense garnet color. Fruit in the foreground. Cassis, cherry, orange peel, imperious fruitiness with a side of spicy memories of cinnamon, fleshy, humus, eucalyptus. Exceptional intensity and clarity that make the fragrances perceivable from a distance.

An enthralling wine, full of energy and taste that return with a constant rhythm, tracing a clear and long path. Lively acidity, never over the top, always organic to the experience as a whole. Despite bringing 14.5 degrees and not skimping on concentration at all, it is a wine that can be drunk easily and which almost ends up seeming graceful. The tannins emerge from this great wave of taste, perfect in shape and strength.

Excellent wine in relation to the type, and also excellent in a general sense.

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Bottiglie, Degustazioni

Brunello di Montalcino Saporoia 2010 – Az. Agr. Baccinetti

Brunello di Montalcino Saporoia 2010 – Az. Agr. Baccinetti

Assaggiato a Benvenuto Brunello al tempo e poi acquistato in azienda a seguito delle buone impressioni ricevute.

L’azienda Baccinetti si trova appena dopo il Passo del Lume Spento percorrendo la S.P. 14 verso Sant’Angelo in Colle. 

Trattasi di un Brunello di grande impatto, dal contenuto alcolico considerevole, ma senza melensaggini ed eccessi di trattamento. Di ispirazione tradizionale.

Il colore è granato fitto. Negli anni ha decisamente ampliato il suo potenziale aromatico e sviluppa in primo piano bei ricordi di arancia tarocco, amarena Toschi, tabacco e meno pronunciati sentori di cenere bianca, erbe aromatiche e di sottobosco autunnale. In crescendo con l’arieggiamento.

In ingresso mostra una certa virulenza, con la sua indiscutibile potenza e il suo volume non è certo bilanciato, ma l’effetto generale prodotto dal suo calore, dal tannino che va allentando la presa, dal suo gusto intenso è quello di un vino largo ed avvolgente, impegnativo ed avvincente, lungo e  con un finale amaricante/balsamico.

Per mio parere è all’apice positivo del suo evolversi e con pietanze ricche, in questo caso un bel tegame di Salsicce della Montagna Pistoiese con fagioli e lenticchie, può dare grandissime soddisfazioni.

Potrà non essere il più raffinato tra tutti i Brunelli, ma ha il pregio della sincerità e della chiarezza. 

Indubbiamente un ottimo Sangiovese. 

https://www.enonauta.it/didattica/luoghi-del-vino/#montalcino
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